Piccolo sbuffo di sole,
la mia mancanza di obiettività e di conoscenza in materia, purtroppo, non faranno altro che offuscare il mio giudizio, ma te l'ho promesso. Apprezza lo sforzo.
Mi è mancato vederti scrivere in italiano; non che le occasioni manchino, dato che durante i temi è inevitabile, ma conosci la mia spiccata idiosincrasia per la tua calligrafia Lineare A.
Credo che il tuo estro da bionda repressa si risvegli quando fai sfoggio erudito della tua lingua madre e tu non te ne rendi nemmeno conto... Se adottasti definitivamente l'inglese, la lingua italiana avrà perso un perno fondamentale.
Ribadisco, non sono esperta in materia poiché non è mio interesse infagottarmi nell'ennesima trilogia dai toni apocalitticamente futuristici, però mi è piaciuto l'impatto emotivo che il personaggio di Annie ha avuto su di me: incarna quei personaggi incompresi, che si crogiolano in un'alienazione precoce, una sorta di campana autistica in cui tutto è molto più bello. Credo che Finnick, in un mondo devastato dalle grida, dalla miseria e dalle guerre abbia trovato il suo "posto sicuro durante la tempesta".
Mi piace molto il piccolo microcosmo di pensieri che hai creato, cementando il sentimento che Annie prova per Finnick, per il suo custode, il suo protettore e, ora che se ne è andato, ha portato con sé tutte le sicurezze che avevano condiviso in quell'ipotetico - per me - rapporto intimistico e confidenziale.
La ridondanza devastante del gesto di Annie di mettersi le mani sopra le orecchie, enfatizzando il tutto con crude descrizioni come "strapparsele se necessario" ha contribuito a rendere il tutto molto più coinvolgente, anche per me.

Bionda, le parole sono superflue. Sappiamo che sei magnifica; ti prego solo di prendere in maggiore considerazione questa strada tracciata dalla lingua madre (Bembo e io te ne saremo grati)... E le soddisfazioni verranno da sé. Se così non fosse, la lingua inglese ha guadagnato un valido individuo.
Tu e la riccia siete la cosa più bella (e strana) che mi sia mai capitata.

S.