Ah che bello potermi beare della sobrietà e del non superfluo. Innanzitutto complimenti per la sensuale trasposizione delle idee che hai espresso, con maestria femminile, con malizia volutamente delicata, con estrema consapevolezza. La capacità espressiva è notevole, la cosa che subito balza all'occhio è il "necessario". Non c'è una parola, una lettera in più di ciò che doveva esserci. La scrematura dei contorni hanno portato ad un'opera piena nella sua semplicità, perfettamente senza cadere nel ridicolo, senza farsi sopraffare dai cliché, lasciando a me come lettore, nel momento in cui la faccio mia, quel retrogusto dolce e sublime. Apprezzo la non volgarità nell'esporre un momento di intimità meravigliosa destinato solo a crescere. Hai creato un'ascesa, che porta ad una splendida e vissuta agonia, ad una speranza, ad una voglia, ad un pensiero d'amore o ad un pensiero d'amante. Splendida naturalezza, effigiata da quel "languida", dove il tutto non basta mai, in attesa della perdizione. Non posso che dare un giudizio positivo, e cominciare a seguire le altre tue opere. |
Questo è uno di quei testi che con poche parole evocano mondi paralleli e altro ancora. In questo momento penserei che sia dedicata a qualcuno in particolare, ma se non sapessi né leggere, né scrivere, probabilmente direi che non ha forma umana, ma che si tratta di una presenza mutevole, che potrebbe essere stanchezza, angoscia, solitudine, calore, amore, dolore, elettricità (hai presente quelle piccole scosse che si arrampicano, appunto, languide lungo i nervi, no?!) |
"Da mozzare il fiato" è troppo poce per una poesia come questa. Hai un talento eccezionale, coltivalo. Se ti va passa da me ;) |