Recensioni per
Bruciante come le tenebre
di bluemary

Questa storia ha ottenuto 797 recensioni.
Positive : 797
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
22/04/12, ore 20:46

Ciao!
Beh...un capitolo un po' cruento, lo ammetto, ma non per questo spiacevole da leggere. Aniz, devo ammettere che, fino ad adesso, è stato uno dei cpaitoli che mi ha più incuriosito.
Zarbon devo ammettere che è totalmente IC. Il disprezzo che nutre per i sayan si nota benissimo anche nel manga come anche il fatto che preferisce usare il cervello piuttosto che la forza. Terribilmente raffinata e perfetta la vendetta che progetta per farla pagare a Nappa (a proposito volevo domandarti una cosa: ti sta per caso antipatico? No, perché in questa storia non fa altro che prenderle xD) l'unica cosa che non ho capito è perché ha voluto far punire Dodoria. Non potresti spiegarmelo? Scusa se troverai questa domanda un po' stupida ma io non sono proprio un asso nel capire le cose (me la canto e me la suono...già da qui puoi capire che razza di elemento sono xD).
La scena finale mi è piaciuta. Mi sono proprio immaginato la faccia di Bardak avvanpare di rabbia e vergona dopo l'ultimo commento del re. Mi sa che i due piccioncini (si fa per dire visto che rischiano di ammazzarsi ogni due secondi) lo stiano raggiungendo.
Vabbè, termino questa recensione con tantissimi complimenti!
Un saluto!

Recensore Veterano
22/04/12, ore 20:11

Hai macchinato in maniera semplice ma efficacissima il piano di Zarbon per vendicarsi di Nappa: dare a Dodoria l'idea che il compagno li abbia traditi fingendo di non aver chiuso la comunicazione è un'espediente prosaico ma perfetto. La conversazione con Freezer, poi, lascia presagire chiaramente lo spargimento di sangue che ci sarà di lì a poco.
E finalmente torna la mia coppia preferita, sebbene stavolta il tipo di allenamento che seguono sia reale: mi aspettavo, al pari di Bardack, che Keres avrebbe fatto la sbruffona affrontando il maestro da sola. Infatti, come previsto, il sayan non ci mette molto a ridurla a brandelli: le azioni sono repentine e implacabili, descritte con la scorrevolezza che ti contraddistingue. Sono contenta che alla fine Toma abbia deciso di intervenire, o avrebbe dovuto rinunciare per un po' ai particolari 'allenamenti' con Keres!
Si compie anche la vendetta di Zarbon: sinceramente pensavo che avrebbe ucciso il malconcio Nappa, invece lo ha 'solo' (probabilmente) reso sterile a vita! XD Devo dire che la tortura che hai ideato per lui calza a pennello, anche se temo che potrebbe ritorcersi contro Zarbon per questo servizietto inaspettato. Nonostante la violenza cruda con cui descrivi la scena, il lettore ne percepisce la sofferenza senza sentirsi offeso dal tuo linguaggio, essenziale e immediato come al solito.
Anche il finale è degno di un applauso: ci mostra che, nonostante tutto, anche Bardack ha bisogno di una vasca di rianimazione ed è un po' più sbruffone di quel che si creda; mi piace il rapporto che ci hai lasciato intravedere tra lui e Vegeta, sembra quasi di vedere i loro figli in un mondo parallelo in cui vadano d'amore e d'accordo.
Bel capitolo, pieno di azione e di promesse per il futuro!!

Recensore Junior
22/04/12, ore 19:23

Quando ho visto l'aggiornamento mi sono emozionata!!  Nel complesso, dire che è un po' violento mi pare un eufemismo xD
Dunque, con questo capitolo abbiamo scoperto cosa tramava il furbacchione di Zarbon e grazie alle sue ideone sia Nappa che Dodoria le hanno prese di brutto.. Dopotutto un po' di vendetta non fa mai male!!

L'allenamento dei tre testoni (come li chiami tu xD) è stato esilarante; nonostante se le suonino di santa ragione, non riesco a non ridere mentre leggo dei loro battibecchi!! Il finale poi mi è piaciuto da impazzire.. il caro Bardack, che cerca di non far notare che ha mezze ossa rotte, viene scoperto e sbeffeggiato dal re.. il lavoro di squadra tra Toma e Keres (inframezzato da frecciatine) ha dato dunque i suoi frutti!!

Mi è dispiaciuto un po' non poter leggere il seguito della discussione tra Terok e Seyll, visto che ci avevi lascito sulle spine ;) Dovrò attendere ancora un po' ma sono sicura che ne varrà la pena!!

Ancora una volta tanti complimenti e alla prossima!!
Baci :)

Nuovo recensore
22/04/12, ore 18:02

trovare un aggiornamento di BCT non ha prezzo!
come ben sai adoro il tuo stile, e questo capitolo mi è piaciuto, nonostante l'assenza o la poca presenza dei miei 2 personaggi preferiti. complimenti. baci

Recensore Veterano
22/04/12, ore 16:29

Bellissimo capitolo davvero molto ma molto bello e davvero interessante a quanto pare pare Dodoria le ha prese e di questo ne sono felice... e anche Bardack la ha suonate ai due che l'hanno "preso" in giro certo che far incavolare Bardack ce ne vuole poca di volontà ma beh ben gli sta... sono veramente molto curiosa di vedere come andrà avanti stastoria e soprattutto che ne sarà di Nappa? Qualche osso rotto e basta oppure una bella umiliazione a vita eterna?? Un bacio e al prossimo capitolo Wicca

Recensore Junior
17/04/12, ore 23:42

Eccomi! Pian piano recupero tutto, non ti preoccupare. XD
Procediamo per ordine, come sempre. Avevamo seguito Terok e lasciato Seyll sola con se stessa. Una situazione terribile, soprattutto per la fragilità dell'animo della povera oriesana, che con la morte di Aisha è stata messa più che mai a dura prova. Il coltello che l'amica era riuscita a farle dimenticare, nelle ore che altrimenti sarebbero state vuote e silenziose, torna prepotentemente a inondarle la mente. Essere soli nei momenti difficili è terribile, i brutti pensieri e la malinconia, che normalmente sarebbero relegati in un angolo e ignorati, tornano più che mai vividi: assordano e tormentano l'animo a ondate, un momento prima ci si rassicura e nel momento successivo ecco che sorge un nuovo dubbio, e allora si torna ad annegare. Non so perché, ma lo stato d'animo che descrivi mi sembra molto simile al suono lugubre di una campana, i cui rintocchi e i cui silenzi si alternano nella loro totale diversità. Il silenzio che segue il rintocco sembra quasi un silenzio sovrannaturale, in cui tutto rimane sospeso: allo stesso modo il tormento che prova Seyll si insinua nella mente a intervalli regolari, prima in modo molto vago poi sempre più prepotentemente, e allora l'immagine del coltello torna a riempire i suoi pensieri. Poi quest'immagine sbiadisce fino a sparire, mentre la ragazza si convince che i suoi pensieri suicidi non hanno alcun senso. Ma ecco che un attimo dopo la terribile immagine le invade ancora la mente, insieme ad una nuova ondata di dubbi. Proprio così: don... ... ...don... ... ...don... ... ...la campana della morte.
Sì, lo so, mi starai dando della pazza. XD
Già mi immagino..."ma che sta dicendo questa qui?" XD
Ma proseguiamo.
Ma.quanto.è.adorabile.Radish? *_____*
Adorabile, oltre ad essere sveglio e (in futuro, non vorrei mai diventare una pedofila) figo. Ha avuto una pensata geniale, e meno male che il suo cervello lavora anche per quello di Nappa, la cui materia grigia invece è evidentemente rimasta in grave carenza di ossigeno alla nascita. -_- Radish in questa parte mi ha fatto davvero tenerezza, e tu come sempre conferisci dei particolari eccezionali ai personaggi, particolari che risaltano sempre la loro personalità e le loro più piccole sfaccettature. A partire dal tono esitante con cui il ragazzino si rivolge al padre, nell'incertezza di aver fatto la scelta giusta o meno. Più che mai si capisce che Radish non è altro che un bambino, ma che ha imparato di fatto ad essere adulto, vivendo in un ambiente durissimo qual è la base di Freezer, considerando poi che deve fare da balia non solo al suo principe, ma anche a Nappa la schiappa col cervello in pappa. Ok, la smetto di insultarlo, tanto al prossimo capitolo il mio odio nei suoi confronti sarà un pochino soddisfatto giusto? XD
Bardak poi...beh, il suo orgoglio per il figlio mi ha commossa. Una punta di amarezza si è insinuata nel mio animo, perché purtroppo sappiamo benissimo che non riuscirà mai ad allenare Radish. Ecco, mi fai piangere adesso! T^T
E anche qui Toma ha dato sfoggio della sua coloratissima (non so come altro definirla) personalità. Dapprima preoccupato per la comunicazione, riesce comunque a dimostrare una grande maturità, perfettamente conscio di quali siano i suoi limiti e quindi consapevole di quali avversari possa permettersi di affrontare e quali no. Ecco, Keres versione "imbarazzo incazzato" è uno degli avversari da evitare. E che dire, beh...ogni volta che Toma sorride nelle tue storie non posso fare a meno di sorridere anche io. Davvero, non sto scherzando...è contagioso! Adorabile, il mio cazzone preferito. E Bardak fra un po' avrà una grave emorragia cerebrale, con tutto il sangue che gli va alla testa ogni volta che deve affrontare l'amico in modalità cazzona. Fantastico! XD
Bellissima l'ultima parte, in cui Bardak si sfiora la cicatrice mentre il suo orgoglio arde più che mai. E qui uno stupro di gruppo potrebbe anche starci (quante volte ti avrò detto che AMO quello sfregio, dieci, cento, mille?!), senza contare che ora più che mai mi fai venir voglia di vedere uno scontro con Kyros, scontro sul quale non riesco proprio a fare un pronostico, vista l'intelligenza, la velocità e la forza che possiedono entrambi.
Bene, altro piccolo step (mamma mia quanti avvenimenti hai affrontato in questo capitolo!XD), e passiamo ad Airin. Questa ragazza ormai è completamente devota a Zarbon. In realtà lo è sempre stata, ma dopo i recenti avvenimenti credo che la sua devozione sia aumentata in modo esponenziale. Il fatto che lei pensi addirittura di essere stata creata per essere sua è piuttosto inquietante. La sua personalità è stata totalmente annullata, perché sia chiaro, una persona che sorride non significa che abbia personalità. Airin sorride solo quando con lei è presente Zarbon: non importa ciò che le accade intorno, Airin è triste e abbattuta quando lui non c'è, mentre diventa totalmente un'altra nel momento in cui Zarbon supera la soglia della sua stanza. Ogni cosa, ogni azione, ogni emozione...tutto è in funzione del suo dio, che è diventato l'unico e solidissimo appiglio della sua vita, una vita che fino a quel momento non le aveva mai sorriso. Così come un pianeta orbita intorno ad una stella, così Airin vive della luce splendente che emana il suo dio. A modo suo, l'oriesana ha trovato la felicità...ma ho come l'impressione che non durerà ancora a lungo, ho un brutto presentimento. Poi, chissà...la mente malvagia sei tu! XD
Ed ecco che arrivo all'ultima parte...Terok? Terok da bravo, vieni qui dalla tua psicologa, così vediamo un po' come procedono i tuoi tormenti.
Bene, come mi avevi detto in anticipo (ma chissà quando...*sguardo innocente*) il nostro caro scimmione ha risparmiato la ragazza. Ancora una volta, dopo che Rael se n'è andato, Terok vede nell'aliena la stessa Seyll: uno sguardo sporco di lacrime e disperato ma che brilla di una piccolissima scintilla di speranza. E ancora una volta, i dubbi lo attanagliano in una morsa tale da fargli venire la nausea. Il semplice fatto di esitare è per lui più di quanto al momento possa sopportare, e prima di cedere del tutto ai suoi tormenti Terok scappa, nella speranza di lasciare indietro ciò che NON ha fatto. Eppure non puà fare a meno di voltarsi e di stupirsi una volta di più di quanto sia cambiato. Normalmente, sia la ragazza che il bambino non sarebbero ancora vivi. Il saiyan è devastato più che mai dal dubbio, la normale vita dei saiyan gli sembra ogni secondo di più completamente estranea, mentre il suo essere diverso dagli altri cerca disperatamente un osto nel suo animo. Un posto che l'orgoglio tuttavia non vuole abbandonare. Ma come dargli torto? Tutti i saiyan, compreso lui, sono nati, cresciuti e vivono in funzione della guerra e di una continua lotta per dimostrare la propria forza. Terok è uno fra pochi eletti, chiunque farebbe di tutto per essere al suo posto. Per qualunque saiyan tali dubbi sarebbero solo fonte di debolezza e di vergogna, ma per un saiyan d'élite, che ha dedicato la vita al raggiungimento di quel grado, forse è anche peggio.
Fino ad ora la vita di Terok è stata a senso unico, e adesso invece si trova ad affrontare il primo e più terribile bivio della sua vita: accettare se stesso.
Dal tormento passiamo alla rabbia, e così Terok per liberarsi dai dubbi vuole vendicarsi su Seyll, la "causa" del suo cambiamento. Tuttavia sappiamo che la rabbia rende ciechi, e nel caso di Terok ne abbiamo avuto una prova lampante. Meno male che il nostro scimmione si è accorto subito della cazzata che stava facendo: Seyll è ancora fragile e sensibile, per lei sopportare qualunque tipo di violenza sarebbe troppo. Terok si riprende e non appena si rende conto di quello che stava per fare cede: già una volta è successo qualcosa di simile, ma quella volta è finita molto male. Ma finalmente l'orgoglio molla ancora un po' la presa, e così il saiyan ammette finalmente il suo errore. La sua voce è poco più di un sussurro, forse l'orgoglio sta tentando ancora di soffocarlo ma è chiaro: è dispiaciuto per la violenza di qualche tempo prima. Terok cerca di spiegare perché le cose quella volta sono andate in quel modo orribile, e forse lo spiega più a se stesso che a Seyll, come se volesse giustificarsi dell'azione che ha compiuto.
Voglio tornare a prima.
Non so descrivere la tenerezza che Terok mi ha suscitato con questa piccola frase. Mi è sembrato quasi un bambino. Finalmente ha ammesso che se sono arrivati a quel punto è stato solo e soltanto per causa sua, e non è possibile tornare a prima. Il passato non può essere cancellato in alcun modo, e l'orgoglio distrutto brucia più che mai nell'animo del saiyan. Persino una voce ringhiata ora è remissiva in confronto a quella dura e accusatoria di colei che dovrebbe essere solo la sua schiava. Le parti di fatto si sono invertite.
Lui era il padrone, era lui a decidere ciò che era o non era possibile, e Seyll avrebbe dovuto solo obbedirgli, ringraziando di essere ancora viva. Sono vani i tentativi di Terok di ricordare a se stesso chi sia il padrone e chi il servo. Anzi, questi pensieri gli sono sempre più estranei, così come gli è sempre più estranea quella natura che invece gli dovrebbe appartenere. L'orgoglio è ormai distrutto, e brucia come non mai.
E' Seyll a spezzare l'assurdo silenzio che si è creato, con un'insinuazione che mai prima d'ora avrebbe osato dire. Non è un'accusa: potrebbe esserlo, ma il tono della voce è cambiato e lei, più che arrabbiata, è dispiaciuta per Terok, così confuso e disperato per qualcosa che gli è sempre appartenuto ma che lui, così come gli altri saiyan, ha seppellito e dimenticato. L'oriesana ha capito che Terok le è forse più affezionato di quanto lei stessa potesse immaginare, ma la sua compassionevole accusa mi dà un brutto presentimento (anche qui). Come reagirà Terok? La mente del saiyan è talmente provata che basterebbe nulla per provocare un nuovo scatto d'ira. E dubito che questa volta il saiyan si limiterà alla "sola" violenza sessuale. Allo stesso modo, Terok potrebbe non reagire male...ma io resto comunque curiosa! *_____*
Eccomi quindi alla conclusione di questa recensione. Ce l'ho fatta eh? XD Pian piano mi tornerà l'ispirazione...in fondo, abbiamo un fandom da salvare no?
In ogni caso, voglio farti i soliti quintali di complimenti per il bellissimo capitolo, la vicenda fra Terok e Seyll si sta facendo sempre più interessante, anche se a dire il vero io aspetto ancora una certa lemon...(ehm...)
Ora ti lascio, c'è Toma che fa "paff paff, vieni sul letto"...e come potrei dire di no? *____*
Alla prossima allora, e spero che i miei consueti deliri non ti abbiano insinuato nella mente l'idea di un omicidio! A prestissimo! XD
Bacioni
Kitsune
(Recensione modificata il 17/04/2012 - 11:46 pm)
(Recensione modificata il 17/04/2012 - 11:53 pm)

Recensore Master
10/04/12, ore 22:02

Ciao finalmente sono riuscita a leggere e commentare il capitolo, scusa per il ritardo ma non sono stata tanto bene in questo periodo e tra la casa, la famiglia e il lavoro non trovavo mai il tempo. Come sempre ti faccio i miei complimenti per il bel capitolo che hai scritto, ormai siamo agli sgoccioli e Terok dovrà capire da che parte stare....ha capito cosa sono i sentimenti anche se non vuole ammetterli e la frase finale di Seyll è azzeccata al 100%. Bravo Radish che ha avuto buon senso e coraggio e ha spiegato tutta la faccenda di Nappa al padre...spero solo che il colosso non se la prenda con il ragazzo per aver fatto la spia. Troppo forte quando Bardak dice a Toma: io non ho bisogno della balia!!!!!! Chissà invece cosa ha in mente Zarbon contro Dodoria che ha bisogno dell'aiuto di Airin. Bacioni e auguri di Buona Pasqua in molto ritardo.

Recensore Master
02/04/12, ore 16:49

Mi avevi detto che non avete legami, voi saiyan. Che, al contrario delle altre razze, non ne avete bisogno. E invece siete come noi. Solo che non lo sapete.
Direi che Seyll ha appena firmato la sua condanna a morte... °__° Dire una cosa del genere, paragonare a una razza inferiore un saiyan anche se confuso all’ennesima potenza, che non sa più chi sia, che non si sente più parte della propria razza, che non riesce più a uccidere… vuol dire affossare definitivamente il suo orgoglio, che per un saiyan è tutto, e rischiare seriamente che stavolta lui la faccia fuori. Temo infatti che questa verità che Seyll gli ha sbattuto in faccia tra l’altro con noncuranza (il che la rende anche peggiore perché la fa apparire inoppugnabile) sarà davvero troppo da sopportare per Terok: anche se parliamo di un saiyan atipico, è sempre un saiyan che cerca di capire cosa gli stia succedendo e che non ha esitato ad addossare a Seyll la colpa del suo cambiamento, lasciandosi oltretutto prendere dalla collera un’altra volta, per questo. Un conto è non riuscire a uccidere, un conto è essere paragonato agli stessi esseri inferiori, deboli e insignificanti che non si riesce a uccidere. Credo che questo sarà il colpo di grazia per l’orgoglio di Terok e temo quindi che stavolta Seyll non la passerà liscia…
Ok, partiamo dal principio. Come avevo immaginato, Terok non è riuscito né uccidere la giovane violentata da Rael, né il fratellino e questo lo ha mandato in bestia. Logico, non è normale per un sayan non uccidere, non  è normale avere dubbi o esitazioni, meno che mai porsi domande. Terok sta esulando da tutto questo e alla fine la sua atipicità è balzata agli occhi anche a lui, il problema è che ne attribuisce tutta la colpa a Seyll. In realtà la “colpa” è sua, che ha voluto interagire con una ragazza di una razza diversa, che ha voluto tenerla con sé, che ha voluto con lei un rapporto diverso da quello finora instaurato con le altre schiave: quello che ha voluto portare avanti con Seyll è un rapporto pericolosamente simile a quello che le razze “inferiori” chiamano paritario e a lungo termine. Pericoloso per lui, ovviamente, che non avendo mai sperimentato una convivenza, non avendo mai sperimentato un attaccamento, per non dire un’ossessione, ora si ritrova del tutto destabilizzato. Che dunque torni alla base, da Seyll, del tutto fuori di sé è più che logico, così com’è logico, nella sua ottica, prendersela con la stessa Seyll per le debolezze appena dimostrate sul campo di battaglia, convinto di aver perso se stesso per colpa sua.
Ma la Seyll che trova ad aspettarlo non è la stessa di quando è partito. Certo, trema quando lui l’afferra per le braccia accusandola di averlo cambiato, trema quando lui, tornato lucido, le si avvicina e la abbraccia. Ma poi si rilassa e assume una sicurezza e una tranquillità tale da lasciare Terok del tutto annichilito, perché è lui il debole tra i due, non lei, che ormai non ha più nulla da perdere e si sente così forte e sicura da affrontarlo: non teme più infatti di dire ciò che pensa e non esita quindi a porgergli domande che sa che lui non vuole sentirsi porre e a sbattergli in faccia una verità che lui si ostina a non voler vedere. Il tutto con una calma glaciale, con una tranquillità granitica che fa capire come ormai niente possa più scalfire Seyll, nemmeno la perdita della propria vita, forse, visto che il coltello che aveva nascosto sotto il materasso è tornato a tentarla più volte, mentre Terok era via. Seyll sembra sempre più vicina ad accettare la libertà che verrebbe dalla morte, mentre Terok non riesce ad accettare che lei lo odi, di non vederla più, di essere cambiato per colpa sua, che lo accusi senza timore. I ruoli si sono del tutto invertiti: al principio Seyll era quella attaccata alla vita e disposta a tutto pur di sopravvivere, mentre Terok era solo blandamente interessato a lei. Ora il ringhio a cui si era ridotta la sua voce sembrava non provocare più alcuna paura: senza nemmeno indietreggiare, Seyll gli rivolse un sorriso duro, amaro, che sui suoi tratti gentili stonava ancora più dell'odio. Seyll non ha più paura di guardalo dritto in faccia, non ha proprio più paura di lui e questo aggiunge confusione su confusione, timore di perderla alla paura di non riavere più la Seyll di prima. Ormai è inutile cercare di rassicurarla (rassicurarsi) dicendole che non voleva farle del male, a lei non importa più e coglie anzi la palla al balzo per metterlo subito con le spalle al muro: E allora perché? Il vecchio Terok non avrebbe compreso la domanda, ma il nuovo Terok capisce al volo a cosa lei si riferisca, solo che non vuole accettarlo e mettendosi sulla difensiva (lui, un saiyan, quanto la dice lunga questo!) cerca di liquidare la questione con un: Dovevo assicurarmi che tu fossi mia. Ma Seyll lo obbliga di nuovo a guardare in faccia la realtà: E dovevi violentarmi per questo? Il Terok di oggi sa che ciò che ha fatto è stato ripugnante, tuttavia non riesce ancora ad accettare di aver agito nella maniera sbagliata, perché per lui quella era la sola maniera giusta di agire per riaffermare la proprietà sulla sua schiava. Ma Seyll gli fa chiaramente capire che non solo ha compiuto a suo tempo la scelta sbagliata, ma che qualsiasi cosa lui dirà adesso sarà inutile, non potrà mai rimediare: il danno che ha causato è troppo profondo, il rapporto fra loro non tornerà mai a essere quello di prima.
Terok resta senza parole e senza difese, inerme e sconfitto. Non riesce nemmeno a opporre un rifiuto a ciò che lei ha appena affermato, perché non riesce più a vedere Seyll come una schiava, ma una persona a cui non può più imporre nulla, perché sarebbe del tutto inutile. Per la prima volta, Terok viene sconfitto su un piano che non sia fisico e dove non c’è possibilità di rivincita. Mi chiedo che ne sarà di Seyll adesso, soprattutto dopo aver guardato Terok come se fosse dispiaciuta per lui e dopo avergli detto che le ha mentito. Una ragazza di razza inferiore che si permette di guardare un saiyan con compatimento e di dirgli che non è diverso dalle razze che sottomette può avere solo una conseguenza, se Terok conserva ancora in sé un barlume della sua natura saiyan. Non vedo l’ora di scoprirlo. *_*
Tesorissima, che evoluzione strepitosa hai fatto fare a questi due personaggi, è davvero incredibile ed entusiasmante, da oscar! *___* Posso dire che quella di Terok e Seyll è una delle mie “coppie” preferite? La loro caratterizzazione nel corso della storia è stata fenomenale, pensata in ogni singolo dettaglio e portata avanti con una bravura ineguagliabile, sei una Maestra! *_*
Ok, ok, spendo due parole anche per gli altri! XDDD Non ho ben compreso cosa Zarbon voglia da Airin e quindi cosa abbia in mente, ma presumo vendicarsi di Dodociccio, sì, sì, non vedo l’ora! *__*
Riguardo invece Bardak-amore-mio, l’orgoglio che sente nascere per il figlio lontano mi ha fatto tenerezza, che ha raggiunto il culmine quando pensa: Presto si sarebbe occupato di persona del suo addestramento. Quando ho letto questa frase ho avuto una stretta al cuore, perché so che non avverrà mai. ç____ç Nonostante la distanza che li separa, si percepisce tutta l’ammirazione e il rispetto di Radish per il genitore e l’ansia di avere la sua approvazione. Approvazione che Bardak gli fa pervenire in modo rude, tipicamente saiyan, ma che pure riempiono Radish d’orgoglio. La comunicazione è breve e solo all’apparenza fredda, in realtà credo che padre e figlio siano più legati di quanto sembri: Bardak riconosce nel figlio un’intelligenza e una prudenza che a tanti saiyan fa difetto e ciò basta a renderlo fiero di lui. Del resto Radish si è comportato in maniera impeccabile, avvertendo di un possibile pericolo la persona più vicina al sovrano senza scavalcare l’autorità di nessuno: ha decisamente ereditato l’acume paterno. *___* Mi piace sempre più la sua caratterizzazione, bravissima, Eva può essere orgogliosa di te! ^__^ Di Bardak, che dire? Quando si incazza soffocando imprecazioni è ancora più gnokko e in serio pericolo di stupro di massa! *ç*ç*ç*ç* Non vedo l’ora di leggere del suo scontro con Kyros! *__*
Che altro posso fare se non spellarmi le mani a forza di applausi? Non so più che complimenti farti, né che monumenti costruirti, va bene se ti innalzo su un piedistallo? *_* XDDD Non vedo l’ora di leggere il prossimo capitolo, già friggo dall’impazienza, una eruzione di complimenti, tesora! ç___ç

Recensore Junior
25/03/12, ore 23:26

Avevo detto che sarei spuntata di nuovo, ed eccomi qua. Comincio da BCT, perché questo capitolo è stato uno dei miei preferiti in assoluto (capitoli 39 e 52...ehm...ok la smettoXD), ma credo di avertelo detto non meno di millemila volte! XD
Bene, direi di andare per ordine, voglio dividere il tutto in due parti.
Quindi che ne dici se iniziamo dal saiyan più psicologicamente provato? (che è diverso da Toma, perché lui a differenza di Terok porta gli altri ad essere psicologicamente provati u.u)
La morte di Aisha ancora aleggia nell'aria, anzi più che mai si sta facendo sentire. Terok infatti sta per partire e Seyll, che dovrà rimanere sola, è praticamente persa. Il nostro scimmione non sembra affatto eccitato all'idea di andar via: combatte sempre di più una battaglia contro se stesso, una battaglia che mette in dubbio le sue stesse origini. Si premura subito di assicurare alla ragazza che "tornerà presto", due parole che hanno vinto l'orgoglio e che tradotte equivarrebbero a "non vorrei partire, ma sono costretto a farlo. Ti prometto che sarò presto da te". Ovviamente da bravo saiyan Terok non dirà mai una cosa del genere quindi...ecco di nuovo quel silenzio imbarazzante che ormai è parte integrante della loro quotidianità. Seyll quindi solleva lo sguardo, ed è lo sguardo di chi ha davvero perso l'ultimo appiglio che dava un senso alla propria vita: tempo prima aveva perso Terok, quel Terok "immaginario" a cui si era affezionata e che l'aveva portata a tornare serena; infine ha perso Aisha, l'unica persona amica che le fosse rimasta.
La lotta nell'animo del saiyan infuria sempre di più, ma nel momento in cui sente le parole vuote di Seyll, che "non ha più nulla", non può fare a meno di sciogliersi: nuovamente mette da parte l'orgoglio e finalmente rassicura la povera ragazza. E' un contatto delicato, come se Terok avesse paura di "rompere" la più che mai fragile creatura che si trova davanti.
Con questo gesto il saiyan è andato contro ai più innati principi della sua razza: un altro al suo posto avrebbe punito Seyll per queste sue continue mancanze di rispetto. Ma lui non lo può fare, non lo vuole fare, perché già una volta ha commesso l'errore imperdonabile di allontanarla da sé, non lo farà un'altra volta. Perciò Terok sopporta, assiste ai mutevoli umori di Seyll cercando di essere il più possibile un appiglio per lei, piuttosto che un terribile aguzzino. Perché anche così a lui va bene: ormai, se non ci fosse la ragazza, la sua vita non avrebbe alcun senso. Tanto che a lui va bene in qualunque modo: l'oriesana lo può odiare e al saiyan non importerà, perché nulla al momento lo rende più felice di tenerla fra le braccia sapendo di non averla costretta. Per Terok sapere che Seyll lo cerca, invece di respingerlo, è quanto di meglio potesse sperare. Non può rovinare di nuovo tutto, ora che è rimasto l'unico e solo punto di riferimento di lei. E per questo barlume di gioia lui è disposto a dimenticare persino le sue origini. Ora, mia cara, mi sovviene un dubbio, se posso esporti la mia domanda: non è che per caso Terok, sotto sotto, sia felice della scomparsa di Aisha? La schiava infatti prima di morire era l'unica e la più importante valvola di sfogo per Seyll, a cui ora invece è rimasto solo Terok. Conoscendo l'indole possessiva tipica dei saiyan, non ho potuto fare a meno di pensare che il nostro caro scimmione sia contento che Aisha non ci sia più.
Ma proseguiamo, perché mi preme lasciarti la recensione in un tempo quanto meno decente (sono pessimaT.T).
Il tempo fa un leggero salto in avanti, ed ecco che ci ritroviamo a seguire Terok alle prese con la conquista. Vista la labile condizione psicologica in cui versa, ovviamente non è affatto concentrato su ciò che sta facendo: spera solo di finire il prima possibile in modo di tornare al più presto alla base e quindi tornare da Seyll.
Ma non tutto è destinato a filare liscio.
Ora, mia cara, questa parte è stata una delle più struggenti che abbia mai letto. Hai presente com'ero ridotta alla fine della lettura di BB? Ecco, più o meno siamo a quel livello. Per scrivere la recensione mi sto rileggendo il capitolo passo passo, e di nuovo non ho potuto fare a meno di commuovermi.
La descrizione dell'aliena che cerca di nascondere il fratellino è tanto realistica da dare i brividi, ma in generale il fatto che abbia a che fare con Terok mi rassicura, perché sapevo che lui non le avrebbe fatto del male con tanta facilità. Non ho potuto trattenere un sorriso, in questa parte:

"- Mio... mio fratello. – si passò il dorso della mano sugli occhi per cancellare le lacrime – Ti prego, mi è rimasto solo lui.
- E perché dovrebbe interessarmi? – le rispose, in un ringhio più sdegnato che minaccioso."

Non ho potuto fare a meno di provare tenerezza non solo nei confronti della ragazza, che versa in una situazione purtroppo disperata, ma anche verso Terok, che nella sua risposta sembra quasi offeso dalle parole di lei. Anzi, togliamo pure il "quasi", perché in realtà si è offeso. Ma caro, guai a chi osa mettere in dubbio la sua incrollabile natura saiyan!
Ora purtroppo, passiamo alla parte più terribile. Ancora una volta vorrei menzionare BB, se non ti dispiace. Temevi che come storia fosse troppo forte, ma secondo il mio parere questa è la scena di violenza più terribile che abbia mai letto. Chissà, forse perché è descritta dal PoV di una terza persona, costretta ad assistere a tutto. Ma credimi, molte lacrime sono cadute in questa parte, e la ragazza mi ha fatto una pena che non hai idea.
Tante cose tutte insieme hanno fatto in modo di farmi piangere (sì, piangere, non sto scherzando): credo che il fatto che sia una ragazza anonima e non Bulma (che invece è conosciuta e sappiamo benissimo che si tratta di un personaggio inesistente) renda la scena molto più realistica e vicina a noi. Ma questo è solo l'inizio.
Ciò che davvero mi ha commossa più di ogni altra cosa è stato l'affetto incrollabile che quest'aliena prova nei confronti del fratellino, un amore che fa sì che lei sopporti la violenza senza fiatare pur di non svegliare il piccolo. La descrizione di questa povera giovane che soffre senza dire nulla mi ha dato il colpo di grazia. Ed io non posso che farti i complimenti, di fronte a tanta bravura nel narrare la pura disperazione. Sebbene questa ragazza sia comparsa per poche righe, ha toccato il mio cuore molto più di tanti altri personaggi più importanti. Impeccabile, brava.
Dicevo però che il punto di vista è di una terza persona, insomma di Terok. Quindi ti rinnovo i miei complimenti, perché un conto è descrivere una violenza o comunque un atto sessuale dal PoV di uno dei partecipanti, tutt'altra cosa è quando le emozioni di chi è coinvolto vengono intuite e descritte da chi invece assiste dall'esterno. Bravissima cara, visto che tra l'altro l'introspezione di Terok, cosa che sai mi fa impazzire, ha raggiunto i massimi livelli.
Guardando la scena terribile che si sta consumando dinanzi a lui, il saiyan si trova di nuovo a combattere contro se stesso. Da una parte c'è il Terok che ha imparato la compassione stando con Seyll, dall'altra c'è il guerriero crudele e conquistatore. E' una lotta ardua, che inizialmente non ha vincitori né vinti, ci sono solo gli occhi di quella ragazza in lacrime che lo fissano e lo pregano in silenzio di non far del male al fratellino. E qui, altre lacrime.
Infine ecco che i pensieri fanno letteralmente entrare Terok in un sogno ad occhi aperti, un sogno in cui dinanzi a lui non ci sono Rael e la ragazza sconosciuta, bensì se stesso e Seyll. Il ricordo di quella che sembra una lontanissima violenza riaffiorano, più nitidi che mai, e colpiscono sia Terok che il lettore con la violenza di una pugnalata (brava, brava! Ma quante volte te l'ho detto ormai? *^*)
"Non ho più nulla".
E quando i sensi di colpa arrivano, la reazione immediata è quella di accantonarli, di farli sparire pur di dimenticare la sensazione terribile che comportano. Davanti agli occhi Terok ha la prova della più innata natura saiyan, della SUA natura, che mai quanto in questo momento lo disgusta e lo allontana da ciò che sono le sue stesse origini.
Rael termina la violenza e si rialza, e meno male che se ne va quasi subito, altrimenti non so cosa sarebbe successo. Ora sono rimasti solo lui e l'aliena, quella ragazza massacrata che ancora continua a guardarlo supplichevole. Avrebbe accettato anche una violenza da parte sua pur di salvare il fratello (mamma mia quanto sto piangendo, me lo adotto io quel bambino! ç.ç), e una volta di più il saiyan vede in quegli occhi disperati gli occhi di Seyll. Il senso di colpa colpisce, ed è una sensazione molto simile alla nausea, quel brivido freddo che attraversa la schiena senza dar pace. L'aliena va eliminata, subito. Perché lei non è nessuno e non ha motivo di farlo sentire così male. Ma la sua mano trema.
Altro piccolo salto temporale ed ecco che ci ritroviamo alle navette. Della ragazza non sappiamo nulla, vediamo solo un Terok distrutto e affaticato, come se avesse appena compiuto una missione impossibile. E' un Terok esausto, stanco di quella conquista, estraneo a ciò che per qualunque altro saiyan sarebbe stato normale. Rael gli suscita solo una profonda irritazione (lo capisco-_-), non solo per ciò che ha fatto poco prima ma anche e soprattutto perché gli fa più che mai ricordare quanto lui sia cambiato e diverso dagli altri membri della sua razza.
"Perché combattete?"
E' questa la domanda martellante che lo assale, nel momento in cui si ritrova solo sulla navetta, nel silenzio dello spazio. Dopotutto, perché un saiyan combatte? Non c'è un motivo, perché il combattere è ciò che più è innato nella loro specie. E' fine a se stesso, e tutti i saiyan sono fieri di poterlo dire. Tutti, tranne uno.

Bene, quanto ho scritto fino ad ora? Mah, passiamo comunque alla parte divertente (sto già ridendo, sembro un'isterica).
Dicevamo che Bardak avrebbe bisogno di uno psicologo. Ebbene, mia cara, fallo visitare presto perché versa ormai in una condizione disperata.
Almeno per una volta tutto gli torna. Gli strani comportamenti dei due sottoposti gli sono chiari come non mai, e lo fanno irritare parecchio. Beh, anche io mi sentirei presa per il culo, in parole povere. Non ti dico quanto ho riso nel momento in cui Bardak viene fulminato dalla consapevolezza di essere praticamente l'unico a non essere a conoscenza del rapporto fra Toma e Keres.
Anche il sovrano sapeva.
Ed era tutta colpa loro.

Ok, qui ho pensato "Toma, Keres, scappate finché siete in tempo...anzi no, voglio proprio vedere cosa fa!"
Aspetta perché sto rotolando. La parte successiva è una delle più esilaranti che abbia mai letto. XD
Quando varcò la porta, li sorprese mentre erano in procinto di cominciare quello che sperava fosse un combattimento. Non so perché, ma mi è venuto naturale sottolineare la parola "sperava". Mah...
Ed ecco che quindi ha trovato gli allievi...ma basta devo smettere di ridere! X°°D
- Bardak, cos'altro potremmo mai fare? – gli domandò lui, con un sorriso che causò un'impennata improvvisa al suo desiderio di prenderlo a pugni fino a sfondargli il cranio.
Altra parte da caduta immediata dalla sedia. La faccia di bronzo di Toma è da oscar. Io quel saiyan LO ADORO. Un mito, hai creato un mito mia cara. XD
Ma la vendetta non tarda ad arrivare, ed ecco che Bardak con nonchalance (da oscar anche questa) si premura di sapere che i due pensino ad allenarsi davvero, piuttosto che...dedicarsi ad altre attività. Lui si preoccupa per la preparazione dei due sottoposti, eh sì. u.u
La descrizione della reazione di Keres è qualcosa di unico, praticamente me la sono vista davanti, e il pestaggio di Toma che ne consegue mi ha fatta morire dal ridere. se lo meritava, se lo meritava eccome, dopo la scenetta nella camera distrutta. Bardak ha avuto finalmente la sua vendetta.
Ma ciò non toglie che gli serva uno psicologo figo e barbuto.
Pian piano mi avvicino alla fine della recensione, ahimè...non prima di parlare del breve pestaggio di Toma da parte di Bardak. Mi è dispiaciuto non vedere bottiglie volanti, ma credimi va benissimo anche così! XD
Le battutine di Toma sono qualcosa di spettacolare, devo dire che Bardak è anche troppo bravo se riesce a trattenersi tanto spesso. Questa volta però le cose stanno diversamente.
- Toglimi il braccio di dosso o te lo stacco.
Giuro, giuro che nell'istante in cui ho visto l'immagine ho pensato la stessa identica cosa. Non c'è che dire, quella fan art è geniale, sembra fatta apposta per questo capitolo. E il sorrisetto di Toma poi...*si scioglie*...
Non c'è nulla da fare, più leggo di Toma più quello scimmione mi piace. Credo di avertelo detto almeno mille volte nelle nostre conversazioni, ma semplicemente ADORO quanto Toma sia adattabile alle infinite situazioni che gli si presentano. E' un adorabile cazzone che riesce a passare dalla modalità idiota alla modalità "guerriero gnocco da sbavo" nel giro di un secondo. E in questo paragrafo me ne ha dato un'ulteriore prova. Inutile dire che ho adorato anche il vago lampo di rabbia che gli ha attraversato lo sguardo, nel momento in cui si è ricordato che su Iloverand ad accogliere Keres ci sarebbe stato Zarbon. Amo la sua gelosia...*____*
Ed eccoci infine alla conclusione di questa recensione. Alla fine mi ci è voluto parecchio tempo, ma sai quando inizio a scrivere faccio davvero fatica a limitarmi, almeno nelle recensioni. Spero solo come al solito di non avere scritto cazzate. XD
Ti vorrei fare un ultimo complimento per il titolo fantastico, quindi anche Evakai merita i miei complimenti, per l'ottimo consiglio che ti ha dato. La Luna a noi mostra sempre la stessa faccia, mentre l'altra non la possiamo vedere. Così come quindi la Luna ha "due facce", anche la razza saiyan in questo capitolo ci ha mostrato due caratteristiche molto diverse. Sei stata davvero brava, perché in questo capitolo non ho mai smesso di piangere... anche dal ridere! Una luna, due facce. Un unico pianto, per due motivi diversi! Geniale!
Bravissima cara, un capitolo eccezionale, uno dei miei preferiti in assoluto. Ma forse te l'ho già detto? ^^"
A prestissimo, con la recensione per il capitolo 57! *___*
Bacioni
Kitsune
(Recensione modificata il 25/03/2012 - 11:29 pm)
(Recensione modificata il 25/03/2012 - 11:32 pm)

Recensore Master
22/03/12, ore 14:04

Un capitolo dolcissimo per qunato riguarda Terok, intenso, non mi vergogno di dire che mi ha piacevolmente commosso, la frase finale di Seyll......??.....!!...stupenda mi ha lasciato un brivido nel cuore .

Grazie per le belle emozioni ^^

Bravissima come sempre^^

EnjoYYYYYyyy, Virgilio^^

Recensore Junior
22/03/12, ore 00:27

ma ke si deve fare cn questa razza dal cuore di pietra. sti saiyan ke fanno i duri, ma ke di fronte a una creatura indifesa(alcuni), si sciolgono come neve al sole?????

Recensore Junior
20/03/12, ore 02:33

Capitolo splendido che ho letto con il cuore in gola, il cuore che batteva come un tamburo, soprattutto nella prima parte, quando temevo per la vita di Seyll, quando pregavo per la vita di Seyll e poi con un'altalena di sentimenti contrastanti, ciascuno legato alla scena che mi si presentava davanti, in un vortice di caldo affetto misto ad uno strano orgoglio (io, come Bardack per Radish e il suo spirito d'iniziativa) per lo strano rapporto padre -figlio, calore pieno di simpatia per la strana amicizia tra Bardack e Toma , la struggente tristezza mista ad un'esile speranza per il confuso rapporto che si sta instaurando fra Seyll e Terok e il senso di disagio per il rapporto contorto e malato, ma non scevro da una punta di dolcezza, tra Zarbon e Airin.

Ma vado con ordine. Il capitolo si apre con Seyll seduta sul pavimento, rigida e immobile che fissa il materasso dove sa di aver nascosto il coltello quel fatidico giorno. E a me si è gelato il sangue, La sola idea che Seyll potesse suicidarsi mi faceva stare male e mentre i miei occhi avidi proseguivano nella lettura, tutto in me gridava "Ti prego, non farlo!" Quando ho letto la frase che hai scritto giustamente in corsivo, perché è quella che la ancora alla realtà, quella che la tiene in vita, nonostante tutto il dolore e la disperazione che prova, cioè le parole che le ha detto Terok prima di andare via " - Non ti lascerò da sola. Sarò di ritorno prima di quanto tu creda. Tu aspettami, hai capito?" , non mi vergogno a dirlo, per un attimo mi si sono riempiti gli occhi di lacrime,
Poi la lotta silenziosa di Seyll, tra la"facile" liberazione nell'oblio e nella morte e la difficile e dolorosa esistenza accanto al sayan, in un mondo in cui non le è rimasto più nulla, se non la voce, lo sguardo e le braccia del suo aguzzino del suo carnefice in cui cercare conforto. A volte la cosa più difficile e coraggiosa è proprio restare, continuare a vivere in questo mondo, affrontare la vita e prendere quello che ti offre, nonostante tutto, Tutto sta a decidere se davvero ne vale la pena. Se l'istinto di autoconservazione e la speranza in un futuro migliore, un cambiamento, una possibilità sono ancora rimasti in fondo al cuore. Una scelta dolorosa, amletica, dalla quale tu, sapiente maestra della suspence, ci allontani, lasciandoci in preda alla tensione e al dubbio (e con il cuore che continua a martellare come un tambuto) per trasportarci in un'altra situazione, apparentemente più serena e "divertente", creando un effetto altalena di emozioni, una sorta di montagne russe dell'anima, che io apprezzo enormemente in un racconto e di cui tu sei la maestra indiscussa!

Ma anche in questa parte, che sicuramente ho accolto con un sospiro di sollievo, mentre il nodo allo stomaco si scioglieva lentamente, in realtà è densa di sentimenti profondi e radicati e di rapporti complessi, che trovano nel non detto, nei silenzi, così come è nella natura sayan,  i loro significati più profondi.
Ed ecco irrompere una parola, che in sé cela un mondo di ruvidi e confusi affetti nascosti, di orgoglio e di senso di appartenza e di volontà assoluta di emulazione, un universo di sentimenti che mai troveranno la via delle parole, alla maniera sayan, ma che sono tutti lì, a fremere e bruciare sotto quella singola invocazione: "Padre" (di nuovo, anche questa in corsivo). La preoccupazione ed il disagio di entrambi sembrano più essere rivolti a quella strana conversazione, a quel dialogo, che non alla situazione in sé. Risulta evidente che quella situazione è assolutamente nuova per entrambi (da qui deriva per l'appunto il disagio), ma risulta altrettanto chiaro che nel momento del bisogno Radish non ha pensato di rivolgersi ad altri che a suo padre e questo la dice lunga sul rapporto di assoluta fiducia, rispetto e stima incondizionata che nutre nei suoi confronti, consapevole che, alla fine della fiera, è su di lui che può contare, sempre e comunque. Sono sentimenti, questi, che non hanno bisogno di ricorrere ai fronzoli della retorica o degli aggettivi ridondanti, ma vanno diritti all'essenza delle cose, alla solidità dei rapporti veri, fondati sulla stima e sul rispetto guadagnati sul campo, con l'esempio.
Il compiacimento ed il malcelato orgoglio che colorano la voce di Bardack, mentre dice al figlio che ha fatto bene, ovviamente alla maniera sayan: "Hai avuto una buona pensata, per un moccioso." rappresentano il più chiaro esempio di questo tipo di rapporto.
Anche la successiva conversazione con Toma rappresenta la stessa tipologia di comportamento nel campo dell'amicizia fra due maschi adulti, caratterizzata da stima, rispetto, la consapevolezza di poter contare sempre e comunque sull'altro e un confuso affetto, che si vena di preoccupazione, allorché Bardack gli dice che se per caso lui o Keres (fantastica la considerazione che fa fra sé e sé sul fatto che è meglio dirlo a Toma, che dovrebbe essere più maturo, perché Keres potrebbe disubbidire a quest'ordine e sfidare Kyros solo per dimostrare che è più forte!) dovessero incontrare Kyros, devono cercare di evitare lo scontro (teme per la loro vita, perché è evidente che è al di sopra delle loro possibilità). Preoccupazione che, d'altro canto, esterna anche Toma nei suoi confronti, anche se Bardack, come dice lui stesso con un ghigno sul volto, non ha bisogno della balia (parole testuali). Entrambi sono consapevoli che anche Bardack è preoccupato, ma fingere una sicurezza che non si prova di fronte ad amici e sottoposti è una di quelle regole non scritte in quella sorta di codice che è il comportamento dei sayan.
Il ritorno al cameratismo finale e allo scherno minaccioso è solo un modo per stemperare la tensione e per tornare alla normalità della vita di tutti i giorni; ho particolamente apprezzato il riferimento di Toma allo "sguinzagliamento della mocciosa" da parte di Bardack. Mi ha fatto veramente ridere.

Di nuovo un sapiente cambio di scena e questa volta ci troviamo con Airin e Zarbon. Mi affascina sempre lo strano parallelismo delle storie tra le due oresiane: tanto diverse, da essere agli antipodi eppure tanto simili da essere speculari, Se Seyll non sembra trovare altro scopo per rimanere in vita se non Terok, il suo aguzzino, carceriere, stupratore, ma anche confidente, protettore e in certo senso unico amico, Airin è certa di vivere e respirare solo per compiacere il suo dio (e il lato malsano e contorto del loro rapporto è proprio in quel suo riferirsi a Zarbon come al suo dio). Entrambe sembrano vittime della sindrome di Stoccolma, ma mentre la prima è giunta (seguendo un percorso tortuoso e anche doloroso) a una sorta di rapporto paritetico e di vera comprensione, Airin pur essendo sempre stata trattata con estrema dolcezza da Zarbon, che non l'ha mai aggredita (come ha fatto Terok) verbalmente o fisicamente, è sempre e solo la sua schiava, soprattutto perché lei ci si sente dentro. E' disposta a fare qualsiasi cosa per lui e si stupisce che lui le chieda di fare qualcosa e che aspetti il suo consenso, quasi che lei potesse rifiutarsi di obbedire. E' la posizione diametralmente opposta a quella in cui si trova Terok quando esprime la sua frustazione e la sua incapacità a comprendere il rifiuto di Seyll (anche se in realtà non è si tratta di un vero e proprio rifiuto di fare qualcosa): "Lui era il padrone, era lui a decidere ciò che era o non era possibile, e Seyll avrebbe dovuto solo obbedirgli, ringraziando di essere ancora viva."

E si torna a Terok e Seyll. Esprimo innanzi tutto il mio più profondo amore per questa coppia non proprio "tradizionale". In particolare il mio più sconfinato e incondizionato amore per Terok, nei confronti del quale non riesco veramente ad essere obiettiva, lo ammetto. Hai reso perfettamente i dubbi e le lacerazioni di un'anima alla ricerca di se stessa, costretta ad abbandonare ciò che era, o meglo credeva di essere, i suoi valori, le sue certezze più profonde, per diventare un uomo nuovo, diverso, migliore. E questo cammino non poteva essere privo di cadute e risalite, di violenti ritorni sulle proprie posizioni, di altrettanto violente esplosioni incontrollate d'ira e di lacrime e sangue. E' ci sono. Tutte. Dolorose e laceranti, crudeli e strazianti. Bellissime.
Quando lui arriva e la trova viva, il mio cuore è saltato in petto dalla gioia. Ma lui, che ha appena attraversato l'inferno, non vede, non capisce, non riesce neppure ad immaginare che anche lei ha appena attraversato il suo inferno personale (eppure dovrebbe, aveva intuito qualcosa prima di andare in missione) e la aggredisce con la solita violenza, quella di chi non capisce e si ostina a risolvere i problemi mordendo e ferendo chiunque gli capiti a tiro. Anche lei, che è fragile come il vetro... Oppure no, forte come un diamante.
Perché è lei che prende in mano la situazione, nonostante tutto. E' lei che capisce, che sa come arrivare a lui, che ha imparato come gestirlo, come calmarlo: "Lasciami, mi fai male". E' la frase magica. Perché lui gliene ha già fatto. E tanto. Troppo. E sa che non può permettersi di fargliene di più, perché la perderebbe irrimediabilmente. Perché perdendo lei, perderebbe tutto. Anche se stesso, quel se stesso che è a metà di due mondi, che non è più il sayan puro e non è ancora l'uomo nuovo, Che è confuso ed ha bisogno (anche se non lo ammetterà mai) che lei lo guidi verso ciò che deve diventare, che lo accompagni in un mondo dove ci sia rispetto anche per i più deboli e dove la pietà e la compassione non siano bestemmie impronunciabili,
Per farlo, tuttavia, è necessario affrontare una volta per tutte un argomento doloroso e chiudere una pagina del loro passato, quella pagina: l'ammissione da parte di lui di non averle mai voluto fare del male e la domanda di lei che resta sopsesa su di loro come un macigno: "E allora perché?". La risposta, che pure lui non sarebbe tenuto a darle secondo i dettami della sua cultura dominante, è spiazzante nella sua crudele e animalesca semplicità: dovevo farti per sempre mia, dovevo marcare il mio territorio, Come un animale, appunto. Senza avere davvero l'intenzione di farle del male, ha agito per puro istinto predatorio e prevaricatorio. 
Ed ora vorrebbe solo tornare a com'era prima. Ingenuo desiderio, che rivela, forse per la prima volta, la sua giovane età e la sua immaturità di fronte alle sofferenze della vita, ai rimorsi ed ai rimpianti. Non si può tornare indietro e a volte non è sufficiente dire mi dispiace per risolvere tutto, a volte la strada dell'espiazione è lunga, alcune volte addirittura impossibile. tutto ciò che possiamo fare è andare avanti con quello che abbiamo, nonostante tutto. Ed e Seyll, che era giunta a questa conclusione, attraversando il suo inferno personale all'inizio del capitolo, e che aveva deciso nonostante tutto di continuare a vivere, che prende per mano Terok  (in senso figurato) dopo che questi si è chiuso in un ostinato silenzio e le ha rivolto le spalle, incapace ormai di fare o dire più nulla, e lo accompagna dall'altra parte, verso quell'uomo nuovo che può diventare, dicendogli che anche loro, i sayan, come tutti hanno bisogno di qualcuno, anche se non lo sanno e forse non vogliono neanche saperlo.

Recensione fiume, lo so, ma capitolo incredibile, Non so se è perché si avvicina la fine, ma trovo ogni capitolo più bello del precedente e dato che ero arrivata a splendido tipo 10 capitoli fa, questo non so più come definirlo!!!
Ti dico solo questo, mi sono emozionata e commossa come poche altre volte. 

Grazie.

Romina

Recensore Junior
19/03/12, ore 23:49

Ciao, Bluemary! Ero in trepidazione per leggere questo capitolo ma senza ombra di dubbio l'attesa è stata ripagata: è M-E-R-A-V-I-G-L-I-O-S-O, e ammiro la tua capacità di potare avanti le storie dei diversi personaggi contemporaneamente.. Questo aggiornameto porta un notevole passo avanti nella storia Terok/Seyll.. Lui ormai è totalmente partito (e sono felice che lo sia! xD) e mi è piaciuto il fatto che Seyll consideri comunque lo strano affetto che lui le dimostra un motivo per andare avanti, nonostante i momentacci che ha dovuto passare.. Sono rimasta un po' male quando lei dice a Terok che ormai non è più possibile tornare a prima, ma del resto si era capito.. Hai caratterizzato divinamente anche il rapporto padre-figlio tra Bardak e Radish, infatti, dato che i legami affettivi non sono permessi l'unico sentimento possibile è l'orgoglio del padre nei confronti della buona condotta del figlio (orgoglio che comunque non è esplicitamente dichiarato). Mi incuriosisce molto anche sapere cosa stia combinando Zarbon, nonostante io lo odi letteralmente (sono molto pro-scimmioni! :P). Spero che tu riesca a continuare ad aggiornare con questo ritmo, nel frattempo ho praticamente "bevuto" molte altre storie che hai scritto, come SM e SNS, ma anche Bound (ho visto che hai aggiornato anche quella ed ora vado a leggerla) e altre storie fantasy come Immortal, La nascita di un'assassina e ora sto leggendo Twisted Souls.. Insomma sono drogata dalle tue fanfiction *.* Dopo questi sproloqui, vado a dormire! Buon lavoro per qualsiasi cosa di cui tu ti stia occupando adesso.. Baci! :)

Recensore Veterano
19/03/12, ore 17:39

Ciao *_*
Bene bene bene, ed eccomi anche qui mia cara^^ Lo so, sarò anche noiosa, ma non la finirò mai di ripeterti che ogni capitolo di questa storia per me è grandioso! Sul serio, quando vedo che aggiorni non posso che sorridere! Lo sai che amo un casino questa storia, quasi mi spiace che non manchino molti capitoli, ma insomma, se voglio leggere i nuovi capitoli di SNS bisogna che si arrivi alla fine di questa, epilogo di cui sono molto curiosa! Ok, come vedi sono sempre la solita chiacchierona, parto con il recensire e mi metto a parlar d’altro xD Pardon! xD Inizio già con il farti una miriade di complimenti, tu sai sempre emozionarmi! Ogni paragrafo mi trasmetteva le emozioni e i sentimenti dei personaggi, sei forte, come sempre, mi lasci senza respiro!
Ok, adesso basta sul serio! xD
Allora, vediamo con chi iniziare… Dai andiamo subito con la coppia più complessa della storia, partiamo con i due personaggi dallo spessore psicologico notevole, sul serio, sei bravissimissima a caratterizzare così bene ogni mossa di personaggi così difficili, senza mai, e sottolineo due volte il mai, sfociare nell’OOC.
Seyll, appena rimasta sola, ritrova quel silenzio opprimente, rimanendo sola assieme a quel dolore, a quella sofferenza che le logora l’animo n una maniera impressionante. L’idea del suicidio le balena di nuovo nella mente, lasciandola in balia di emozioni troppo grandi e troppo forti anche per lei che ormai ne ha passate di tutti i colori e che ormai avrebbe, come dovuto, farci l’abitudine, anzi è riuscita a sopravviverne ma le conseguenze sono gravi, veramente molto gravi, ormai non ha più una stabilità psicologica, possiamo pure dire, che tutta la sofferenza che ha passato le ha lasciato segni indelebili, che mai e poi mai potranno cancellarsi. Per mettere fine a tutto questo basterebbe prendere fra le mani quel coltello, che tempo prima aveva provato ad usare, e lasciare che tutto ciò sia stato inutile. Già, un bagliore di riflessione le dice che uccidersi non sarebbe stata l’idea migliore, tutta il suo dolore sarebbe stato vissuto per nulla, quindi tanto valeva farla finita subito, senza aspettare. Qualcosa, o meglio, qualcuno la tiene ancora attaccata alla vita, e al tempo stesso le provoca tutto il dolore che passa in continuazione. Terok. La voce di quel saiyan continua a rimbombare nella sua testa troppo confusa a sofferente, facendole cambiare nuovamente idea a riguardo del suicidio. Quella voglia, e forse curiosità, di vedere come sarebbe finito il suo rapporto con il saiyan, il suo amore-odio la tiene lontana da quella maledetta lama affilata, che in pochi secondi potrebbe tagliare il filo della sua breve ma tumultuosa vita.
Terok appunto. Quel saiyan ormai è sull’orlo dell’esasperazione.
Mi ero proprio chiesta, se nel capitolo precedente, alla fine, avesse ucciso la ragazzina e il suo fratellino. Ad essere sincera ero quasi convinta che alla fine li avesse fatti fuori, pur di non avere la paura di far scoprire la sua debolezza agli altri. Anche se al 100 % non ne ero sicura. Quella ragazza gli ricordava troppo Seyll, e ciò compromette di brutto la sua stabilità, il controllo delle emozioni che lo stanno sovrastando, che lo fanno affaticare, come se fosse proprio una lotta contro se stesso. Anzi è una lotta contro quel se stesso che sta prendendo una strada diversa da quella che il Terok saiyan avrebbe dovuto prendere. Questa debolezza lo distrugge. Come fa un saiyan ad accettare una cosa simile? Povero, mi fa veramente pena… Difatti due sono le soluzioni: o accetta il fatto che si è innamorato di Seyll, e che ciò lo ha cambiato nel profondo, moralmente, divenendo perciò classificato come un debole, e quindi anche arrendersi al suo orgoglio; oppure far sparire dalla sua vita l’oriesana, anche se questo gli lascerebbe un terribile senso di colpa che lo avrebbe perseguitato nel resto della sua vita. E comunque ormai è troppo tardi.
Torniamo alla storia. Terok è inferocito, non riesce a fare a meno di pensare alla ragazza e al bambino che non è riuscito ad uccidere, e questo lo aiuta a far realizzare il suo cambiamento radicale. Logicamente prova rabbia e come una nuvola gli fa vedere tutto annebbiato, e così perde il controllo. Per un attimo mi sono preoccupata per Seyll. Ho pensato: “vuoi vedere che la uccide, così la fa finita?” invece gli occhi chiari dell’oriesana lo hanno calmato, facendogli ritrovare la lucidità che per colpa di quell’episodio aveva perso. Seyll logicamente prende paura. Avrà pensato che sicuramente sarebbe finita come in passato era successo, ma nonostante ciò rimane abbastanza calma, e basta una sua frase affichè il saiyan si renda conto che così non avrebbe che allungato il vuoto che c’era tra loro. Arrabbiato, probabilmente più con se stesso che con lei, le racconta dell’episodio. Nella testa di Terok c’è il casino più totale, non so come ne uscirà, povero. Ma le due parole finali di Seyll mi hanno mozzato il fiato.
“- Mi avevi detto che non avete legami, voi saiyan. Che, al contrario delle altre razze, non ne avete bisogno. E invece siete come noi. Solo che non lo sapete.”
Oh, ci sono rimasta! Una frase secca ma impregnata di verità, verità che non può che far male al saiyan, anzi, in generale a tutti i saiyan. Se qualcun altro l’avesse sentita ora sarebbe già polvere. Anche i saiyan hanno bisogno, più precisamente, è nella loro natura formare dei legami, sì, insomma, non sono mica dei robot! Chissà che cosa succederà nella testa di Terok dopo quella frase… Wow, sono curiosissima! :D
Adesso andiamo con il mio adorato e venerato Bardak *W*
Eravamo rimaste ferme all’inizio di quella che sarebbe stata una breve conversazione tra padre e figlio. Caro Radish *U* mi fa sempre piacere rivederlo tra i personaggi :D Bardak inizialmente è preoccupato, il fatto che suo figlio lo contattasse era cosa rara, quindi doveva per forza esserci qualcosa di grave. Infatti il figlioletto gli racconta dello scontro tra Kyros e l’intelligentissimo Nappa *marca con sarcasmo l’aggettivo “l’intelligentissimo”* xD Una punta di orgoglio nasce in Bardak, è fiero che il figlio sia tanto maturo e intelligente, e non vede l’ora di occuparsi di lui, dato che non gli aveva mai dato tanto attenzione prima^^ E poi non posso che sorridere quando c’è il damerino che però sa anche trattenersi quando bisogna. Insomma, ha anche trent’anni xD
E poi c’è Airin e il suo dio in terra! xD Chissà perché la bambolina bionda sarà stanca… sarà forse la paura e lo stress passato quando aveva dovuto trovarsi di nuovo faccia a faccia con il mostro? Mmh… Forse è un dettaglio non molto importante e io da grande intelligenza ci vado dietro xD
Vabbè, e poi c’è la proposta di Lady Zarbon, (ah piccolo appunto: ovvio che Airin non ha un bel ricordo di Dodoria xD) anche se non ho capito molto bene perché deve fingere di dare informazioni… Chissà che piano avrà in mente il caro Zarbon…
Ed ora ti lascio a questa recensione chilometrica e spero sensata! xD Complimenti!!!!! Mi è piaciuto un casino (come al solito).
Baci.

Recensore Master
19/03/12, ore 17:26

O mamma! Da dove inizio? Dunque, Seyll mi ha decisamente rovinato il povero Terok.. é emozionante, intenso e anche un pò straziante! Penso che sia la storia d'amore più forte che abbia mai letto! Ed è davvero incredibile come il racconto riesca a coinvolgere il lettore! Nel leggere mi sono sentita divisa tra l'odiare il Saiyan per quello che le ha fatto, odiare Seyll per come ha cambiato lo scimmione, amare Terok per essere estremamente figo e istintivo ed odiare l'oresiana per il fatto che non voglia lasciarsi andare con lui che poveraccio si sta stravolgendo per lei! E' tutto davvero molto intenso e coinvolgente! In più la storia di fondo sta diventando davvero esaltante, i personaggi sono delineati in maniera semplicemente grandiosa! Grazie davvero per questo meraviglioso racconto! Complimenti.