Recensioni per
Crown of thorns
di Lisa_Pan

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
10/06/13, ore 13:16

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Non so perchè ci ho messo tanto a trovare questa storia, la mia unica scusa è che sono tremendamente pigra e distratta. Non è una buona scusa, però, soprattutto perchè a perdere ero solo io e, se dovessi trovare un difetto a questa pagina di confessioni - storia mi sembra riduttivo - direi che è troppo breve. L'ho letta con un groppo in gola e un'espressione probabilmente stupida, perchè mi sono sentita coinvolta e partecipe dei ricordi e del dolore di un uomo che ripensa alla sua storia, alla sua vita, alla sua musica, soprattutto ad un amico che non ha saputo aiutare.
"Crown of thorns" probabilmente non è una storia per tutti, ma è una storia da fan vero, di quelli che vivono la musica e guardano alla carne che la compone oltre le note e a figurine di comodo. Jeff Amen si mette a nudo in queste righe ed è come se fosse lui stesso a parlare, sembra quasi ascoltarlo leggere, è la sua voce che scandisce le parole nella testa del lettore. E quindi percepiamo la sfumatura di amarezza quando pensa ai fallimenti del passato, a quello più grande di tutti, la morte di un ragazzo troppo fragile per i clamori di un successo cui pure anelava. E' un uomo che ripensa al bivio che quella morte ha aperto di fronte a lui, un bivio pericoloso che minacciava di fargli compiere una temuta inversione a U verso un passato ed un padre che è il suo specchio rovesciato.
E' la confessione di un uomo che non dimentica il dolore della perdita, ma non dimentica di essere grato di aver saputo sciegliere, nonostante tutto, la strada giusta.

Recensore Veterano
21/05/13, ore 14:56

Mi dimentico di sbirciare questa sezione per qualche settimana e cosa succede? Tu mi sforni questa meraviglia.
Cioè, io non ho parole. Premettendo il fatto che io invece adoro Andy (e amo Jeff, seriamente), posso solo dire che sono felice che tu abbia deciso di dedicargli uno scritto, e che meraviglia di fanfiction!
Secondo me Andy è un personaggio troppo complesso per poter essere descritto in pochi termini: guardando il documentario che è stato fatto su di lui, ossia Malfunkshun: Andrew Wood Story, si riesce a capire un po' meglio cosa ci fosse dietro tutto il cerone, il mascara, i boa di piume e quella teatralità ostentata con tanta sfacciataggine. 
Credo che Andy mi ricordi Freddie Mercury non solo per il suo modo di fare sul palco, ma soprattutto per la sua personalità: entrambi erano due personaggi completamente diversi nella vita di tutti i giorni e quando si esibivano, e Andy era una delle persone più fragili e sensibili di questo mondo. Lungo la sua breve vita ha dovuto combattere un po' di demoni, come la dipendenza dalle droghe e anche un tentato suicidio alle spalle... non sono fardelli facilmente caricabili sulle spalle, ci vogliono una grandissima forza d'animo e una grande volontà che lui, probabilmente, non aveva.
Lo stesso Jeff, se non ricordo male, aveva dichiarato che lui e Stone avevano delle personalità molto forti, e che è capitato spesso che riuscissero ad imporre le loro decisioni su quelle di Andrew, che era il leader dei Mother Love Bone. Credo che questo la dica lunga sulle dinamiche della band e sulle sfaccettature nascoste del carattere di questo personaggio eclettico e altrettanto misterioso che era Andy Wood.
Ma torniamo alla tua splendida fanfiction.
"Lo hanno lasciato lì per un bel po’, non so quanto di preciso, volevano dargli il tempo di salutarci tutti prima di andarsene. Ed è stato così, il tempo di dirgli ciao e la corrente è saltata, le tende son calate sul palco e Andy si è inchinato al pubblico strusciando i capelli biondi per terra e macchiando il legno di mascara sciolto."
Ok, tu mi vuoi morta. Prenditi le tue responsabilità, sto piangendo come una cretina! Questo pezzo è meraviglioso, ho davanti a me l'immagine perfetta di Landrew che saluta tutti troppo presto e abbandona lo spettacolo a metà, lasciando tutti attoniti e un palcoscenico troppo vuoto senza di lui.
Tu hai descritto magnificamente l'ascesa sfolgorante e l'altrettanto brusco crollo di una potenziale supernova, che però si è estinta rapidamente, lasciando le proprie ceneri dietro di sé, e l'hai fatto da un punto di vista che, credimi, è particolarmente azzeccato.
Quando penso a Jeff Ament penso ad una persona che ne ha vissute tante, un ormai non più ragazzo (arrivarci a 50 anni come lui, ci farei la firma!) che ha conservato dentro di sé un po' dell'ingenuità che si è portato appresso nel trasferimento da Big Sandy a Seattle, e che riesce ancora ad analizzare le situazioni con un fare piuttosto disincantato ma, allo stesso tempo, fanciullesco.
Jeff mi fa tanta tenerezza, e ho adorato Pearl Jam Twenty proprio per quest'atmosfera dolce di sottofondo, che caratterizza un po' tutti i componenti della band, quando ricordano i loro trascorsi; grazie a questo documentario mi sono avvicinata ai Mother Love Bone, e adesso non saprei veramente che fare senza la loro musica.
Ah, la citazione finale e la foto mi hanno uccisa, sappilo. La citazione non la conoscevo, sto seriamente esaurendo la mia scorta di lacrime :')
Davvero, non so più come farti i complimenti per questa chicca che hai deciso di condividere con noi e come ringraziarti per averla scritta.
Io stessa volevo scrivere qualcosa su Andy, solo che non sapevo se fosse il caso di aprire una sezione per i Mother Love Bone o pubblicarla in questa dei Pearl Jam lol 
Mi hai dato un po' di coraggio, cercherò di mettermi all'opera al più presto :'D
Per ora mi rileggerò fino allo sfinimento questa meravigliosa sorpresa.
Bacioni,

Dazed;

Recensore Veterano
19/05/13, ore 13:35

Sì, Andy è da ricordare. È penso che questa storia sia perfetta. Non manca niente. Bravissima. Davvero, è stupenda. Complimenti! C: A presto, Lee