Ciao Nede,
ho letto la tua storia con molta attenzione e curiosità e devo dire che mi è piaciuta molto. Indubbiamente, Goku e Chichi sono ormai i tuoi personaggi: li hai plasmati molto bene partendo dai pochi input forniti dal manga e sei riuscita a conferire loro quel qualcosa in più che distingue le tue storie dalle altre. Non si tratta semplicemente di una questione di stile: quando si prendono a cuore dei personaggi e li si sfrutta spesso per creare delle nuove storie, col tempo si finisce per iniettare in loro qualcosa di noi stessi, qualcosa che è indubbiamente nostro e che non si può trovare in nessun’altra storia di nessun’altro autore.
Passo a precisare una cosa: prima ho parlato di pochi input forniti dal manga… non c’è niente di più vero! Dragon Ball è principalmente un racconto dove è lo scontro tra il bene e il male a essere il protagonista; tutto il resto è un contorno quasi superfluo ai fini della trama. Ciò non toglie che, proprio a causa della superficialità con cui nel manga stesso vengono affrontate alcune tematiche, queste ultime diventano particolarmente care agli autori di fanfic, ansiosi di dare la loro versione dei fatti. Circa l’amore tra Goku e Chichi si dice effettivamente ben poco: volendo essere razionali e realisti, il loro è stato un matrimonio “per caso”, sicuramente non voluto da entrambi e che ha sempre insinuato negli appassionati del manga il dubbio che non sia un vero amore. Non da parte di Goku, almeno.
La verità è che di questo matrimonio si sa talmente poco che è difficile dare una vera opinione circa i sentimenti che albergano nei cuori dei due sposi. Hanno formato una bella famiglia, certo, ma Goku è tutt’altro che il prototipo del marito/padre perfetto.
Nella tua storia sei riuscita a cogliere bene questo aspetto – e come poteva essere altrimenti, vista la passione che hai per questa coppia? – mettendo di fronte il saiyan a una realtà per troppo tempo ignorata. Non si è comportato bene nei confronti di Chichi, l’ha sempre data per scontata e, forse, addirittura non ha mai dato peso all’amore che la donna prova per lui.
Bene, facendo riferimento a quanto dicevo prima circa quel qualcosa di noi stessi che finisce nelle nostre storie, credo che nel tuo caso si tratti dell’immenso sentimentalismo con cui hai avvolto tutto il racconto. Evidentemente, sei un’amante dello slice of live, ovvero di tutte quelle storie consumate all’interno dell’ambiente familiare che si impregnano di amore e di dolci sentimenti e che, pur nelle difficoltà poste innanzi dalla trama, trovano una felice conclusione in ogni genere di situazione. Per fare ciò, ovviamente, occorre plasmare i personaggi, renderli un po’ più “umani” e un po’ meno “di fantasia”, occorre calarsi in loro e vestire i loro, spesso scomodi, panni. E quando il manga originale offre ben pochi spunti da cui partire, be’… è qui che si vede quanto l’autore ami e sostenga i propri idoli.
Trattando di un periodo mai raccontato in Dragon Ball, hai dato voce a un pensiero estremamente elaborato di Goku (pensiero che, in effetti, sorgerebbe in qualunque marito lontano dalla propria moglie): cosa ha spinto Chichi ad aspettarlo? Considerando poi che Goku ha rinunciato alla sua famiglia di sua spontanea volontà, è più che logico che si ponga una simile domanda. Logico, certo, ma non così scontato. Infatti, il saiyan appare nel manga quasi totalmente disinteressato nei confronti della moglie. Il fatto stesso che preferisca rinunciare a lei in un periodo delicato della sua famiglia, lascia intendere che Chichi non sia per lui una priorità. Generalmente, è quello che penso anch’io: per quanto il nostro eroe sia dotato di buon cuore, con la donna che lo ha reso padre non ha mai tenuto un comportamento un granché rispettoso. La sensazione è che la sopporti ma non la ami. Insomma, se io avessi dovuto scrivere una Goku/Chichi non avrei mai fatto sorgere in Goku una domanda del genere. Torno a ripetere, però, che in realtà il manga dà davvero pochissimi spunti circa l’amore tra questi due personaggi (e bisogna ammettere che nemmeno agli altri è dedicato chissà quale spazio), per cui è lecito aspettarsi davvero di tutto: chi può sapere quale sia il comportamento di Goku quando è solo con la moglie? Chi può mettere davvero in dubbio i suoi sentimenti? Nostante, dal mio punto di vita, gli interrogativi che hai fatto sorgere nel saiyan travalichino quanto mostratoci di lui da Akira Toriyama, ritengo comunque che la tua interpretazione dei sentimenti del personaggio sia – se non proprio realistica – quantomeno verosimile.
Spogliare un guerriero della propria divisa da combattimento e inserirlo tra le dolci mura domestiche significa svelare un parte del personaggio che probabilmente non è mai stata rivelata. Non posso non apprezzare la tua splendida interpretazione: è romantica, dolce, tenerissima. Hai dato a Goku quel briciolo di razionalità in più che lo ha aiutato a tirare le somme del proprio comportamento precedente temendone le conseguenze. Il fatto, poi, che tu concluda la tua storia con la richiesta di rinnovo della promessa nuziale, chiude il cerchio dell’amore costruito intorno a questa bella coppia. Hai avuto un’idea senz’altro apprezzabile, sfruttando più il sentimento che il sesso e relegando quest’ultimo quasi nel dimenticatoio. Ti do merito di una cosa: questa è una delle pochissime storie d’amore che ho letto che non si concluda con un amplesso! Sei riuscita a non cadere nella tentazione di inserire a tutti i costi la scena hot… bravissima!
Tirando le somme circa la trama e i personaggi, be’… direi che è tutto ben costruito! Magari, per i miei gusti, le riflessioni di Goku sono un po’ troppo acute – non dico che il personaggio sia OOC, ma forse non è nemmeno del tutto IC – tuttavia, in virtù del fatto che nel manga non si dica praticamente niente circa la sua vita coniugale, direi che è lecita ogni possibile interpretazione. Assolutamente nulla da dire, invece, sulla meravigliosa Chichi alla quale hai dato voce: sappiamo bene di che pasta sia fatta, e tu l’hai resa assolutamente perfetta, forte e innamorata nello stesso tempo!
Ora, mi permetto di darti qualche piccolo suggerimento in chiave stilistico-grafica.
Per prima cosa, sarebbe opportuno togliere i puntini di sospensione dal titolo. Non credo ci sia una regola fissa su questo, in realtà, però per una questione di eleganza stilistica, mi pare proprio che un titolo senza troppi segni di interpunzione sia più efficace. D’altra parte, funzionerebbe benissimo anche se non ci fossero e, anzi, darebbe l’impressione di essere graficamente più curato.
Poi c’è la questione – asprissima e noiosissima, lo so – delle battute dialogiche. Ho notato che hai usato il tratto lungo per introdurre le battute. È perfetto: come scelta grafica non è assolutamente contestabile! Soltanto, c’è qualche imprecisione nell’uso.
Per mostrartelo in maniera evidente, ti copio-incollo una parte di un documento che puoi trovare nella sua versione integrale tra i file di EFP editing. Nell’esempio si fa riferimento al trattino medio, ma va benissimo anche per quello lungo (che si usa principalmente nell’editoria anglosassone).
BATTUTA SEMPLICE
– A____.
– Sí, hai ragione.
BATTUTA SEMPLICE RETTA ESTERNAMENTE
– A____, – _____.
– Prosegui, – disse Richard mollemente.
TESTO
+
DUE PUNTI E APERTE LE VIRGOLETTE
A_____: – A____.
Rispondo, con il tono cantilenante delle centraliniste: – Chi la desidera?
BATTUTA COMPOSTA
– A____, – _____, – a_____.
– Ma è un cambiamento, – disse Gina, – e i cambiamenti fanno bene quanto il riposo.
Come puoi notare, non occorre inserire il trattino di chiusura qualora la battuta sia semplice. Per citare un esempio dal tuo testo, ti propongo questo piccolo spezzone: —Perché queste parole, quale pensiero?, — Chichi non poté nascondere la preoccupazione, per quello strambo discorso, nel vederlo così diverso dal solito Goku.
La frase che segue la battuta, in realtà, non la regge affatto, per cui sarebbe stato più corretto evitare il trattino di chiusura e andare a capo:
— Perché queste parole, quale pensiero?
Chichi non poté nascondere la preoccupazione, per quello strambo discorso, nel vederlo così diverso dal solito Goku.
Altra cosa che ho modificato nella correzione: il trattino è sempre spaziato!
In realtà, come puoi benissimo notare anche tu, non hai violato delle norme di punteggiatura vere e proprie ma soltanto le regole imposte dall’editoria. È una questione noiosa, lo so, ma purtroppo anche in questo campo ci sono delle norme che è sempre bene rispettare qualora ci si voglia cimentare nella scrittura!
Concludo col segnalarti due piccole sviste che ho riscontrato nelle note introduttive: Salve a tutti! Sto a poco, a poco ripubblicando le storie che ho impusivamente cancellato ieri. Inoltre volevo ringraziare Lady A., Vicky__ e 9Pepe4 per l'affetto dimostrato nelle recensioni alla storia precedente. Grazie di cuore a tutti voi.
Un saluto Nede
Hai erroneamente inserito una virgola dopo poco, ma suppongo sia semplicemente un errore di battitura.
L’hai omessa, invece, dopo Un saluto. In questo caso sarebbe stato corretto inserirla e scrivere il tuo nome a capo.
C’è anche un refuso: hai scritto impusivamente invece di impulsivamente.
Bene, credo di aver detto tutto! ^_^
Spero non mi sia sfuggito niente!
Mi raccomando, non sparire più da EFP! Continua a scrivere e a pubblicare tante belle storie ricche di romanticismo, in barba a chi ti vuole male!
Un bacione,
9dolina0 |