Ciao!
È da qualche mese che ho deciso di rileggermi tutti i libri di Harry Potter, ma in lingua originale; li ho letti quando ero molto piccola, e il fatto che non ricordi alcune cose gioca a mio vantaggio, così per fare un piccolo "ripasso" - e poi, da quanto sto leggendo, in lingua originale i libri sono molto meglio. Si sente meglio la voce diretta della Rowling, insomma - che è maledettamente brava a scrivere.
Comunque; ho riletto il secondo libro, Harry Potter e la Camera dei Segreti. Ho riletto di Hagrid, di Filch e del suo segreto, di Justin e dei Tassorosso (io sono Tassorosso e in realtà, al contrario di quanto tutti dicano che sia la casa più sfigata, sono fiera di esserlo); e poi ho riletto di Ginny e del suo rapporto con Tom. Ti dirò, io Tom l'ho sempre visto bene con una giovane Minerva, ma... Diamine, ammetto che con Ginny non starebbe male. Insomma, Ginny è una piccola undicenne, alle prese con una cotta della prima adolescenza; è il suo primo anno a Hogwarts, i suoi fratelli la prendono in giro - per non parlare di Draco che, sempre inopportuno, mette il dito nella piaga canzonandola per la sua sbandata per Harry. Poveretta, direi! Cos'altro potrebbe fare, se non cercare consolazione in un diario?
Tom è solo un ricordo, uno spettro del passato intrappolato nelle pagine di un diario. Eppure, per come la Rowling l'ha descritto, sembra proprio una persona in carne ossa, uno studente che è semplicemente andato nel futuro... Ha pensieri, è convinto di voler uccidere Harry, per far sì che il sé stesso del futuro riesca a tornare al potere senza intoppi. Insomma, Tom è vivo. È intrappolato per sempre nei sedici anni; e così incontra Ginny, e decide di sfruttare la sua fiducia per i suoi scopi. So che nel libro Tom dice di quanto siano stati noiosi i discorsi che una piccola undicenne gli faceva - i suoi segreti, le sue paure, i suoi sentimenti -, ma non posso fare a meno di immaginarmi che, forse, in qualcosa Tom si sarà pur ritrovato. Nella solitudine, forse; e nell'incomprensione. Ginny non è come Tom - insomma, non è un prefetto, non è uno studente modello e soprattutto non è astuta e subdola, ma innocente e ingenua. Eppure, entrambi hanno avuto il bisogno di un diario. Tom voleva allontanarsi dall'orfanotrofio e dal mondo dei babbani, Ginny vuole cercare conforto per le difficoltà che, all'inizio della sua vita nel mondo dei maghi, comincia ad incontrare.
Tom è gentile con lei, è paziente. Forse rivede in lei quel bambino lasciato a sé stesso, attorniato da persone che non lo comprendevano. Ho adorato l'ipotetico dialogo che hai creato tra i due: Ginny sa che Tom è con lei, ma lo vorrebbe vicino fisicamente. Tom rappresenta la sua interiorità, la parte forte di sé, tutto ciò che ha sempre sentito di volere - la sensazione di protezione dalle angherie dei suoi fratelli, dalle insicurezze che la pervadono. E Tom ha lei, e lei ha Tom: non hanno bisogno di null'altro. Tom l'aiuterà, la sosterrà, se solo lei si lascerà completamente a lui.
Amo la tua storia, penso che la metterò proprio tra le preferite; ti sei impegnata a fondo per poterla scrivere - il lessico, la struttura, tutto è curato nei minimi dettagli.
Ti faccio davvero i miei complimenti, alla prossima!
Euphemia >.^ |