Recensioni per
Venefico
di Moonspell

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
04/07/13, ore 23:19
Cap. 1:


7 - “Venefico” di Moonspell.EFP
Totale: 58.95/65.

1) Grammatica e ortografia: 6.95/10.

Ti ho tolto 0.15 per l’apostrofo mancato in questa frase:“a mantenere il disegno perfetto di quello scrittoio su cui ogni cosa aveva un ubicazione precisa, persino le stoviglie della cena appena consumata”, prima di “ubicazione”, che è femminile. Stessa cosa (-0.15) qui:“la corrente di un anima che non pulsava di gioia alcuna.”, prima di “anima”. Stessa cosa (-0.15) qui:“mossa da uno spasmo d’adrenalina che le conferì un istintiva forza che a stento ci si sarebbe aspettati da quelle anziane membra.”, prima di “istintiva forza”. Stessa cosa (-0.15) qui:“immersi in un aura selvaggia che la sua solita fredda compostezza non gli aveva mai concesso di scorgere.”, prima di “aura”. Stessa cosa (-0.15) qui:“Nelle sue illusioni desiderava insinuarsi come un ossessione nel cuore di quell’animo fino ad allora indomato”, prima di “ossessione”. Stessa cosa qui (-0.15x2=0.30):“da un esaltazione che gli stava annebbiando la vista, un eccitazione che stava letteralmente esplodendo”, prima di “esaltazione” e di “eccitazione”. Stessa cosa (-0.15) qui:“oscurata dalle ombre di una crudeltà che l’aveva privata di un identità” e qui (-0.15) “a renderla il semplice oggetto di un ossessione brutale”. Stessa cosa (-0.15) qui:“ghermendo quell’elsa con ambo le mani in un sciocca insidia, in un infantile intimidazione.”, prima di “infantile intimidazione”.
Ti ho tolo altri 0.15 per l’accento che non hai messo al “sé” (“Studiò l’uscio della propria casa, riuscendo così a scorgere a fatica sotto di se una schiena ricurva, schiacciata dal peso di un lurido mantello nero, madido d’acqua.”) stessa cosa (-0.15) qui:“La tirò a se, le cinse la vita con la mano che ancora stringeva la bacchetta e la baciò violentemente, saggiando la sua bocca”.
Ti ho tolto 0.15 per l’accento mancato in questa frase “Se solo sua Madre fosse stata li, nulla di tutto ciò le sarebbe mai accaduto.”, in “lì” (per altro, la maiuscola a “madre” è un optional). Stessa cosa (-0.15) qui:“Sfiora il suo corpo, li dove il sangue era colato”. Stessa cosa (-0.15) qui:“a lasciar li custodito il diadema, perché nessun’altro a parte lei possa possederlo” e qui (-0.15):“e per un istante le sembra di vedere il volto del suo aguzzino li, tra le ombre che avanzano.”
Ti ho tolto 0.15 perché qui (“perchè in fondo al cuore Helena è certa che ora Priscilla Corvonero stia volando lontano”), in “perché” ci voleva l’accento acuto, non quello grave.
Ti ho tolto 0.25 perché qui (“a riprendere il motivo della fibbia della cintura in cuoio che le serrava la vita”) ci vuole “gli serrava la vita”, il Barone è maschio.
Ti ho tolto 0.25 per “agogniate” (“con quella sua voce graffiante, sporca, che rimase senza parole nel guardare quelle fattezze tanto agogniate”), così è verbo, l’aggettivo è “agognate”, senza “i”.
Ci sono anche un paio di errori di distrazione, te li elenco sotto.
“Non vuole credere che sia già sulla sue tracce”, “sulle sue tracce”.
“Smettetela d’opporvi come una sciocca pudica ragazzina e cominciate a comportarvi coma la donna che ci si aspetta diveniate…”, “come la donna”.
“Lo fisso, silenziosamente,”, “lo fissa” o “lo fissò”.
“ghermendo quell’elsa con ambo le mani in un sciocca insidia, in un infantile intimidazione.”, “in una scioccia.”.

2) Stile (lessico, figure retoriche, uso di aggettivi e avverbi): 9/10.
Mi è piaciuta molto la scelta che hai fatto per lo stile di questa storia, l’ho trovato diverso dal tuo solito (cioè, non che il tuo solito mi dispiaccia, ma questo aveva sicuramente una marcia in più!). Il lessico estremamente curato, antico (forse una delle cose che ho apprezzato di più), con lunghissime descrizioni di paesaggi che si mescolano e riflettono lo stato d’animo dei personaggi (ad alcuni può non piacere, ma io trovo che invece ci stiano benissimo e che non appesantiscano affatto la lettura).
L’unica cosa, per cui non ti ho dato il punteggio pieno tra l’altro, è che, davvero, ti supplico di mettere gli accenti e gli apostrofi al posto giusto! Giuro, mi hanno esasperata oltre ogni umano limite!

3) Titolo: 4/5.
Corto e carino, anche se l’ho trovato un po’ poco adatto. Anche se, onestamente, non avrei saputo che altro metterci, quindi mi rimetto alla tua volontà!

4) Caratterizzazione dei personaggi e sviluppo della coppia: 15/15.
Allora, allora… iniziamo dal principio!
Helena ti è venuta veramente bene. Fredda, disinteressata, brillante e crudele nella sua indifferenza verso i sentimenti del Barone! Ho amato il contrasto tra la se stessa della realtà e quella della sua fantasia, una ragazzina promiscua e lasciva che non desidera altro che assoggettare il suo innamorato per scopi non proprio nobili. Ho trovato questa cosa molto vera, anche io personalmente ho fantasticato su personaggi da cui, nella vita di tutti i giorni, non mi sarei neanche lasciata sfiorare! È proprio vero che, a volte, l’inconscio fa brutti scherzi.
Ho adorato il modo in cui hai descritto il suo stato d’animo dopo lo stupro, il fatto che non riuscisse più a sentirsi viva! È così disorientata che si lascia persino accarezzare da Erik, ascolta le tue lusinghe, sembra quasi sul punto di cedere… e invece, lo minaccia! Si ha di nuovo uno scorcio della vecchia Helena, prima che l’incontenibile impulsività del Barone tronchi la vita ad entrambi.
Parliamo del Barone, invece. Non capisco come potesse non convincerti.
Diciamo che hai dato particolare risalto alla sua violenza, alla brama sconfinata che prova per la Dama, al punto che, pur avendo promesso a sua madre di riportarla a casa – presumibilmente illesa – non riesce a controllarsi e le salta addosso, prendendosi tutto ciò che lei gli negava da tempo, e a ragione.
Tuttavia, devo dire che, anche tu come Risa, hai scelto di descrivere il Barone come innamorato, e questo mi è piaciuto. Ci doveva certamente essere un pizzico di follia nel suo animo oscuro, per credere davvero che l’amore sia possesso, però l’ho trovato quasi tenero, nella sua pazzia. Alla fine, come pensa in modo alquanto contorto, è Helena che lo costringe a dare in escandescenza con i suoi continui “no”, quando lui non desidera altro che sposarla, darle dei figli e tutto ciò che lei brama.

5) Attinenza ai contenuti del pacchetto: 9/10, 3 punti per ogni parametro da me fissato, più un punto bonus.
Allora, per quanto riguarda l’utilizzo della coppia rispetto al tema, 3/3.
Non solo hai descritto e approfondito egregiamente ciò che già sapevamo (il classico omicidio – suicidio), ma hai anche aggiunto la componente della violenza sessuale. Il Barone ci appare disposto a tutto, persino a violare la donna che ama, incapace di sottrarsi al suo assurdo desiderio e ai suoi istinti più bassi.
Per quanto riguarda l’uso dell’incantesimo da te scelto (Diffindo), in questo caso, 2/3.
Non compare molto e la sua importanza è abbastanza marginale (ci uccide la domestica, insomma), però ho trovato affascinante l’idea di questo incanto tutto sommato innocente che viene usato, invece, come arma, come una lama che apre in due le carni della gola. Mi ha dato come l’impressione che qualunque cosa, nelle mani del Barone, si corrompesse e venisse intriso dalla sua violenza.
Per le caratteristiche dei due personaggi, 3/3.
La violenza del Barone è, nel tuo scritto, la sua caratteristica dominante (che, tuttavia, non esclude l’amore). Lo si vede impulsivo, incapace di controllarsi, focoso come un… toro da monta. Anche il modo in cui la tocca mentre la stupra delinea questa foga innaturale che è così propria di lui, e ho trovato estremamente crudele la tua precisazione riguardo il fatto che, se solo lui avesse voluto, avrebbe potuta coinvolgerla in “un inaspettatamente piacevole duetto”. Eppure, ancora una volta, lui ha scelto la via della violenza, il perseguire soltanto il suo piacere.
Helena, anche, è descritta molto bene. Mi è piaciuta la sua ostinazione al non voler tornare dalla madre (anche se, magari, l’avrebbe fatto se avesse scoperto che era in fin di vita), a non voler affrontare il suo crimine.
Il punto bonus te lo do per la ricerca accurata dei luoghi dell’Albania, che mi ha piacevolmente stupita, e, soprattutto, per le belle descrizioni dettagliate.

6) Originalità della trama e dei contenuti: 5/5.
Pur avendo ripercorso tutti gli eventi dei libri, non me la sento di penalizzarti. Hai fatto un ottimo lavoro, curato ed appassionante. Hai dovuto dare vita a due personaggi di cui si sapeva ben poco, e li hai gestiti benissimo.
In più, hai inserito questa violenza, che sicuramente nelle idee dell’autrice non c’era (ma nelle mie sì, eccome!), che calza a pennello col carattere del Barone e con la tragedia che segue.

7) Gradimento personale: 10/10.
Bellissima storia, molto intensa e passionale (pure una delle due – se non sbaglio – in cui compare il mio amato stupro).
Ho amato i tuoi personaggi (e, per inciso, il Barone non è affatto solo un toro da monta!) e il modo in cui la vicenda si svolge e si sviluppa.
Mi è piaciuta moltissimo, infatti controlla i premi speciali, dolcezza.

Recensore Master
20/06/13, ore 18:38
Cap. 1:

Salve. Eccomi qui :)
allora, per prima cosa vorrei partire da qualcosa che è estremamente personale e che nulla toglie alla tua storia: le descrizioni iniziali. Non so, ammetto di essere una di quelle che odia scriverle e probabilmente odia vederle nelle storie degli altri, ma mi hanno fatto perdere un attimo >.< Per il resto, devo dire che hai fatto un lavoro decisamente migliore del mio. Innanzitutto, ho adorato il fatto che nei discorsi, scambi di battute, insomma nelle 'parole' c'è il giusto e corretto modo di porsi dell'epoca, cosa che io non ho assolutamente fatto perchè non ne sono capace. Il tuo modo di scrivere è decisamente incisivo e crea delle immagini forti nella mente del lettore. Sei stata brava a gestire la violenza dei gesti del Barone, che è veramente sanguinario. E' rude, è violento. Mi è piaciuta la scelta del nome e, in riferimento alle tue note finali, credo che hai fatto bene a descriverlo differentemente dal film. Hai ragione: era OSCENO. E tanto anche ò.ò
La narrazione ha un ritmo decisamente lento, spieghi tutto nei minimi dettagli, dal coltello che entra tra le carni, la pressione voluttuosa (ho adorato questo pezzo, è esplicativo dei pensieri del Barone) a tutto il resto. Che dire? i miei complimenti e in bocca al lupo per il contest.
Risa