Recensioni per
If
di nightswimming
Nemmeno questa avevo letto (e credo che mi ci vorrà una pausa da questa full immertion che sto facendo nelle tue storie, perché il carico emotivo si sta facendo pesante), non l'avevo fatto e penso che davvero all'epoca avevo la nebbia nel cervello per non averla mai notata. Bellissima e avrei detto già tutto quanto così. Tristissima, di un angst che rimane appiccicato addosso e che non se ne va, non accenna mai una volta a farlo. Perché se delle tue storie ti restano addosso tutte le sensazioni positive e la bellezza dell'amore nelle sue varie declinazioni, quelle negative sono anche peggio perché l'angst è decisamente il tuo pane. Quello che ti riesce meglio. |
*batte le mani fino a spellarsele* Dire che questa flashfic è splendida sarebbe riduttivo, perché non spiega a fondo la sensazione che mi hai lasciato sulla pelle. Il rimpianto del povero John... Lo hai descritto in poche righe ma è stato devastante lo stesso. Molto interessante la scelta di mettere alcune lettere in grassetto. Non so se l'ho già fatto ma direi che è decisamente giunto il momento di metterti tra gli autori preferiti <3 |
Sì va beh, ma non si fa. Più che angst questo è prenderti per la collottola e lanciarti fuori da una finestra e pure chiusa (così ti fai pure più male!), ma perché? Ma cosa? ma non puoi finire con una frase del genere ç___ç A parte le parti in grossetto che mi han tipo spezzato il cuore, ma proprio l'ultima frase! Se non tia vessi incontrato, forte su saresti vivo. Cioè, pure s'incolpa della morte morte?? No, okay, basta, sono disperata. |
Quanto splendore e quanta commozione! Le ultime due frasi mi hanno davvero stesa per la loro semplicità e per la loro verità, credo che John Watson si sia davvero posto queste domande e fanno davvero male. Povero John ç__ç |
Sei cattiva! Il mio cuore si è spezzato in millemila parti, uffa. Quella che mi ha fatto più male è stata la frase sul correre sul tetto perchè è un po' una scena che mi sono immaginata molte volte, perchè sarebbe stata un'azione tanto da John salire su quel tetto e trascinarlo giù anche a calci nel sedere, anche a costo di beccarsi una pallottola. |
Ma che spettacolo questa cosina! Fa malissimo davvero rivedere quell'episodio (e allora perché non riusciamo a farne a meno?), anche se poi fa partorire questo cose. Dice tutto, questa tua storia, in poche righe. Tutto il rimpianto, il dolore, i sensi di colpa di John e, soprattutto, quel "ti amo" rimasto sospeso, tra le righe, nascosto eppure presente come non mai. Povero piccolo John! T_T |
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