Settima classificata al contest 'I'd die to be where you are'
Grammatica e sintassi: 20/20
Stile e lessico: 14,5/15
Attinenza al tema/utilizzo della citazione: 10/10
Sviluppo della trama/originalità/gradimento personale: 9/10
Approfondimento dei personaggi/IC: 10/10
Totale 63,5/65
Grammatica e sintassi
Entrambi i parametri ottengono il punteggio pieno, perché tutte e due le voci sono impeccabili: gestisci la storia con cura e precisione eccellenti, senza la minima sbavatura o il minimo sbandamento né nella costruzione delle frasi né per quanto riguarda grammatica e ortografia.
Stile e lessico
Il tuo stile è qualcosa di incredibile: è unico e prezioso, da mozzare il fiato. Costruisci le scene con un realismo straordinario, e le rendi vivide e “concrete” in un modo che ben poco ha da invidiare ai disegni del fumetto. Riesci a “disegnare” le scene utilizzando le parole, unendo la ricostruzione visiva a un’atmosfera che risucchia e strega il lettore. Leggendo ho letteralmente visto l’angoscia di Batman, i membri della JLA attorno a lui. Ho visto il corpo di Catwoman di fronte ai miei occhi, ho sentito il suono della furia di Bruce, riempiendomi le orecchie della scatola che veniva aperta e il caos attorno a lui, la confusione di amici che combattono amici. Ho percepito i pensieri di Bruce proprio come se la sua mente avesse parlato a voce alta accanto a me, con tutta la travolgente intensità delle sue emozioni. Ogni frase è un’immagine incredibilmente vivida nella mia mente, ogni frammento di storia costruisce qualcosa di concreto. E l’atmosfera che crei è straordinaria: la scelta dei vocaboli azzeccatissima dipinge un quadro macabro e drammatico della scena, un giusto equilibrio fra poesia e oscurità. È cupa, tragica, pulsante di sentimenti e pensieri troppo travolgenti per essere espressi a parole ma non per questo meno presenti. Ogni singolo termine che usi contribuisce alla creazione dell’atmosfera: usi parole crude, cariche di angoscia e disperazione e furia, che immediatamente forniscono al lettore uno squarcio vivido e chiaro dei pensieri di Bruce.
L’unica cosa che non condivido del tutto è l’assenza di virgola prima del complemento di vocazione (stavo scrivendo “del caso vocativo”, studiare latino mi fa malissimo), cosa che ho visto un po’ in tutta la storia. Non so, mi sembra che in frasi come “Aspettami Selina” la mancanza della virgola sia un’occasione di maggiore drammaticità non sfruttata. Al di là della regola, una pausa avrebbe forse dato ancora più forza all’invocazione, caricando le parole di angoscia e rendendole ancora più strazianti. Lo stesso vale per gli altri complementi di vocazione, nelle frasi: “Arrivo Selina”, “è tardi ormai per piangere pipistrello”.
Per il resto, il tuo stile è qualcosa che letteralmente toglie il respiro. È eccezionale.
Attinenza al tema/utilizzo della citazione
Bruce abbandona tutto per Selina. Nemmeno per trovarla, ma per il pensiero di lei che già lo tormenta, ancor prima che possa davvero rendersi conto di cosa sia accaduto. La vede lì, a terra, e si rende conto che quella non è più la sua realtà, non è più il mondo a cui appartiene. Lascia la battaglia, la JLA, la sua realtà, per il pensiero di lei. Se è disposto a lasciare la sua missione per lei, non si può dubitare nemmeno per un secondo che per lei darebbe la sua stessa vita.
L’utilizzo della citazione è eccezionale: il senso di disperazione del non poterla raggiungere pervade tutta la storia, dalla prima all’ultima riga. Ha cercato di raggiungerla, ha cercato di essere con lei, ma non può, perché è troppo tardi per riunirsi a lei. E poi c’è la ricerca, ossessiva, disperata. C’è Bruce che non si arrende alla morte di Selina, che deve ritrovarla, in qualche modo. C’è Bruce che dimentica tutto il resto, perché ritrovarla non è solo un desiderio: è un bisogno. L’ha appena persa, e già sa che non potrà esistere senza di lei. Deve ritrovarla. E allora la cerca, incurante del pericolo, della battaglia, del senso di appartenenza alla sua realtà e ai suoi amici e compagni d’avventura che lo circondano.
Ogni riga racconta del bisogno di Bruce di essere accanto a Selina. Ogni riga racconta di quanto lui avrebbe desiderato raggiungerla e salvarla, se fosse riuscito ad arrivare in tempo. Ogni riga è un tentativo mai giunto a un successo, un’intera storia di “e se?”. E Bruce che non si arrende, che non si ferma, che non perde tempo a riflettere. Vede Selina a terra e sa che dovrà inseguirla ovunque lei sia, chiunque lei sia. In un istante, rinuncia a tutto per lei: non solo alla sua esistenza, ma alla sua vita nel senso completo del termine, nel senso di tutto ciò che fa parte di lui e a cui lui appartiene.
Sviluppo della trama/originalità/gradimento personale
Dici che le Grandi e Onnipotenti Divinità del Fumetto mi fulmineranno se ti dico che la tua versione mi è piaciuta di più rispetto a quella della DC? Mi ha turbata la soluzione della morte di Catwoman, un po’ perché non puoi uccidere un personaggio e poi dire “ah, no, non era morta, e in realtà non era nemmeno lei.” Ehm. Non si fa, non con un personaggio così importante. Cattiva DC U.U Okay, torno a fingere di essere seria, e lo faccio dicendoti che la tua interpretazione mi è piaciuta tantissimo. Ho adorato il dramma di Batman che vede il corpo di Selina (dai, DCpeople, questo potevate concedercelo!), ho adorato l’arrivo di Superman, ho adorato la decisione di Bruce di abbandonare tutti e varcare il portale per lei, e lei soltanto. La scena è costruita con un realismo spettacolare, e l’atmosfera è assolutamente perfetta, in ogni dettaglio.
Per arricchire l’atmosfera, tuttavia, hai sottratto un po’ all’ambientazione e alla collocazione della scena: raccontando un momento che nel fumetto poi non si è verificato, forse qualche “didascalia” in più avrebbe aiutato un pochino il lettore a vivere la scena nella sua mente, ma soprattutto a collocarla: cominci in medias res, e questo è perfetto, ma per tutta la storia si ha la sensazione di essere capitati un po’ nel mezzo di una situazione troppo grande per essere compresa. Si colgono i riferimenti al canon (la scatola di Pandora, Superman, eccetera), ma la situazione rimane un po’ vaga. Questo sicuramente è a vantaggio dell’atmosfera e della drammaticità, che sono straordinarie: è una storia incredibilmente coinvolgente, emozionante in modo davvero sensazionale. Però risulta un pochino frammentata (e questo è fantastico perché dai al lettore quasi l’impressione di far scorrere gli occhi da una vignette all’altra, da una pagina all’altra del fumetto), perché passi da un elemento della scena all’altro all’improvviso, senza arricchirlo troppo di descrizioni. Questo fa un effetto meraviglioso per quanto riguarda l’impatto emotivo, ma spiazza un po’ da un punto di vista più tecnico, nel senso che fa “saltare” il lettore da un punto all’altro, costringendolo a rallentare un pochino la lettura per non perdersi.
Approfondimento dei personaggi/IC
Sembra di essere nella mente di Bruce, parola dopo parola. Si vede il mondo con i suoi occhi, si soffre tramite il suo dolore, si agisce attraverso le sue decisioni. Fin dalla prima riga, quel senso di impotenza, di sofferenza, di ineluttabilità afferrano il lettore e non lo lasciano andare. Chi legge viene immediatamente “sedotto” dal tuo stile e dalla situazione, trovandosi all’istante a viverla attraverso la mediazione di Batman. E i suoi pensieri sono coerenti, sensati, plausibili. Sembrano veri e propri pensieri, come se il lettore avesse accesso a una trascrizione delle riflessioni di Bruce che riporti parola per parola ciò che ha provato, pensato, deciso. Il dolore è letteralmente tangibile: lo percepiamo nelle sue azioni, lo tocchiamo riga dopo riga. Il punto di vista di per sé è tragico, drammatico, perché ogni riga è intrisa di drammaticità. Vediamo Selina a terra come la vede lui, vediamo in lei il fantasma di ciò che era stata in vita come la vede lui. E traspaiono il senso di colpa e di responsabilità profonda che caratterizzano l’indole di Bruce, portandolo a prendersi carico di più di quanto possa sopportare. |