Recensioni per
Fegato e cipolle
di Gaea

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
22/12/13, ore 21:43

Sto cercando di superare la mia fobia verso le fanfiction e per ora ho avuto fortuna.
Credo sia inutile iniziare la recensione parlando di quanto ami questo personaggio e Hopkins. Più che altro vorrei soffermarmi sull'ambientazione di Firenze che, oltre a essere in linea con la mentalità raffinata del personaggio, in questa storia è resa ancora più intensa.
Per quanto riguarda i personaggi, beh, niente da dire se non chapeau. Il signor Lecter è lui in tutto e per tutto.
Passando dalla storia allo stile, ti faccio i complimenti per la scorrevolezza del testo, l'utilizzo di parole eleganti ma non arcaiche - confesso, detesto gli arcaismi - che sono in linea col personaggio, e soprattutto complimenti perché hai scritto TÈ e non THE o THÈ o altre orribili derivazioni (oltretutto, THE mi manda il sistema operativo del cervello in pappa perché lo leggo come l'articolo inglese, mannaggiallah).
E niente, grazie per averci regalato questa storia.
Ange

P.s.: ho speso più tempo a trovare le parole che a leggere la storia. Perdonami eventuali errori o rasi prive di logica, quando entro in modalità vacanza tendo ad arruffare le frasi e scambiare le sillabe tra di loro.

Recensore Veterano
25/09/13, ore 21:15

Ciao!
Ti lascio il giudizio del contest. :) Fare da giudice sostitutivo è stato un piacere, vista la bellezza delle storie!

Grammatica, ortografia e lessico 14/15
Una grammatica impeccabile, un’ortografia curata che denota un’accurata rilettura, un lessico non solo vario, ma anche appropriato di volta in volta alla situazione, e a tratti preciso, scientifico, dettagliato come deve essere nelle conversazioni di un “esperto”. La parte sui tè (anche io preferisco questa ortografia, ma nelle vostre storie le ho accettate tutto in ogni caso) è semplicemente meravigliosa; i termini gastronomici creano l’atmosfera giusta per poi sferrare il colpo basso del finale a sorpresa in cui l’acquolina in bocca che poteva essere venuta pensando ai delicati profumi dei tè diventa amaro orrore all’idea di cosa Hannibal ci mangi insieme!
Se non ti ho dato 15 punti è per un paio di errori di impaginazione (che ho considerato dovessero andare in questa sezione) e qualche ripetizione un po’ pesante ogni tanto (tipo “il cielo aveva quella limpida tonalità di azzurro che solo il cielo italiano possiede” in cui “cielo” viene usato due volte in maniera troppo ravvicinata – dato il linguaggio erudito del professore potresti usare un sinonimo come volta celeste o etere). Gli errori sono degli spazi e degli a capo che non hanno senso e che quindi disturbano la lettura:
“Non era inglese e non era mai stato in Inghilterra: eppure
l’abitudine di bere”
“O alla biblioteca: vista la sua
cultura credo sarebbe”
Non capisco come mai sei andata a capo dopo “eppure” e dopo “sua”, ma suppongo sia stato un errore di distrazione o un problema con l’html. Inoltre in questa frase: “Glielo potrei portare domani sera ,” hai lasciato uno spazio prima della virgola (lo so che sono puntigliosa a segnalarti certe cosine, ma la storia per il resto è perfetta, quindi se no ti segnalo questo non faccio il mio lavoro di giudice! ;p).
Attenta anche all’uso della d eufonica, che metti un po’ troppe volte e talvolta disturba la lettura fluida della frase (tipo “ed i preparativi per la cena” si leggerebbe meglio come “e i preparativi per la cena”).
 
Stile narrativo e descrittivo 20/20
Ho amato profondamente lo stile narrativo di questa storia, che parte lenta e serena, con immagini di tramonti e chiacchierate su tè, pasticcini, arte prerinascimentale e buon vino, e finisce con un finale crudo, incisivo, senza mezzi termini, ribaltando tutta l’atmosfera. Il cambio di scena è gradevole e azzeccato, il linguaggio è sempre adatto a quanto accade e le descrizioni o le riflessioni, per quanto estese, non risultano mai pesanti.
Mi piacciono molto le descrizioni concise ma evocative che fai, come: “Il suo italiano era fluido, i pochi errori sembravano squisiti jeu de mots; Sofia, completamente incantata, si ritrovò a pensare che quell’uomo accarezzasse le parole, più che pronunciarle”, in cui hai già caratterizzato, in una frase sia l’affascinante professore, che sa usare le parole per i cuoi scopi, sia l’ingenua e giovane fanciulla che non sa non fantasticare su questo personaggio misterioso.
Fantastica e gestita benissimo anche la leggera ironia, mista a humor nero, della parte finale: “Certo, non erano le cinque: l’ospite era arrivato in ritardo ed i preparativi per la cena erano stati piuttosto lunghi e turbolenti. Ma era lo stesso estremamente soddisfatto del suo tè pomeridiano – oramai serale – e della sua rivisitazione del tipico sandwich inglese.” Voglio dire, fuori contesto è una frase che evoca atmosfere conviviali, parla di ospiti e gradevoli sandwich, ma messa in contesto è una cosa atroce che descrivi un turbolento omicidio e una raccapricciante scena di cannibalismo! E il contrasto tra i due livelli di interpretazione è quello che rende questa storia tanto gradevole e accattivante.
 
Caratterizzazione e attinenza al personaggio 20/20
Anche se sono passati anni da quando ho visto questo film (e metà film l’ho passata con le mani davanti agli occhi perché io sono una che va a vedere i polpettoni romantici, non i film dove la gente viene squartata, di solito!), ritengo che tu abbia fatto un ottimo lavoro di caratterizzazione. Sono andata a rivedermi spezzoni del film (inclusa la discussione sulla sparizione del predecessore) ed effettivamente il personaggio che hai creato tu segue tutte le caratteristiche dell’originale: pungente, sicuro di sé, affascinante in una maniera che dà un brivido lungo la schiena, gentiluomo colto, ma assassino senz’anima. Oltre ad essere rimasta fedele al personaggio, hai il merito di aver creato un personaggio completo e coerente, la caratterizzazione sta in piedi, non ci sono contraddizioni; via via che scopriamo il carattere del professore tutti i pezzi vanno al loro posto e la figura prende significato. Hai accostato tratti da uomo senza coscienza e anima a piccoli dettagli da persona vera (come il commento che alla sua età una granita potrebbe avere effetti poco gradevoli! Una nota di umanità e candore che aggiunge molto al personaggio). Insomma, un ottimo lavoro con il protagonista.
Creati benissimo sono anche i personaggi secondari. Ho amato il tono che dà alla prima parte della storia la giovane e riverente assistente, che tesse le lodi del caffè italiano saltellando da un piede all’altro perché non sa come compiacere questo affascinante professore e come darsi un contegno. Ha una funzione nella storia (oltre a portare il tè!) perché aiuta a delineare l’effetto che Lecter ha sulle menti ingenue.
Infine, hai fatto un buon lavoro anche con il curatore ladro e corrotto – e, ahimè, questo è fin troppo realistico in Italia – che guarda il professore americano con quell’aria di superiorità e accondiscendenza che abbiamo un po’ sempre noi italiani nei confronti di chi dall’estero vuole venire a lavorare con la nostra cultura. Arriva con quest’aria da uomo potente e influente e finisce… in un sandwich. E ben gli sta!
 
Originalità di idee e trama 13/20
In questa sezione ti ho tolto un paio di punti per l’originalità perché, per quanto i dettagli della storia e la centralità del tè che lega il tutto in maniera macabra ma efficace siano personali ed originali, scrivere una storia su Hannibal in cui alla fine lui mangia qualcuno non è proprio il massimo dell’originale, no? Originalità a parte, la storia mi è piaciuta, il finale forse non è arrivato proprio come una sorpresa, ma il cambio di stile narrativo, da lento e pomposo a asciutto e brutale, ha rimediato al fatto che il lettore si possa aspettare un pasto del genere, mantenendo un certo effetto wow.
Ti chiederai allora perché ti ho tolto altri 5 punti – beh, è per i parametri del contest. L’organizzatrice ti aveva detto di scrivere una storia in cui un personaggio si ritrovi all’improvviso catapultato fuori dal suo tempo e finisca a prendere il tè in un’epoca diversa dalla sua e questo elemento è completamente assente dalla tua trama. Dato che era parte delle indicazioni del contest, anche se personalmente trovo che la tua storia non avrebbe avuto alcun miglioramento dall’inserimento di questo salto temporale, ho ritenuto di doverti penalizzare in questa sezione, anche solo per giustizia nei confronti delle altre ragazze che hanno dovuto far rientrare nella storia questo lato fantascientifico un po’ difficile da gestire. Alla fine, una volta chiuso il contest, la tua storia mi è veramente piaciuta e poco importa se Hannibal non viaggia nel tempo, per quel che mi riguarda! ;) Ottimo lavoro.

Recensore Junior
21/09/13, ore 22:36

Seguo la serie televisiva dall'inizio. Hannibal l'ho conosciuto così :)
La tua storia è fedelissima alla storia ( almeno per quanto ne so xD )
L'eleganza della tua scrittura è magnifica: ricalca alla perfezione il carattere elegante di Lecter
Veramente una storia bellissima, sei stata molto brava :3
Complimenti ;)

Nuovo recensore
30/06/13, ore 23:28

Dunque.
All'inizio della OS ho un po' storto il naso. Scritta molto bene, ho pensato, ma ho temuto che "Sofia" fosse una sorta di "Fictional Character ispirato all'autrice pazzamente innamorata di Hopkins più che di Hannibal" per via del riferimento agli occhi azzurri, che nel libro dovrebbero essere marroni con leggere sfumature rosse, e perchè il comportamento di Sofia viene visto in modo più introspettivo.
Il modo in cui fai parlare Lecter credo sia perfettamente IC, e non credo sia facilissimo usare ("Incantevole" piuttosto che "bello", o "ambirei" anzichè "vorrei" possono sembrare equivalenti, ma sono una chicca nelle frasi: rendono perfettamente l'eleganza del personaggio)
Poi sparisce e lascia il posto a De Bonaventura, e da qui in poi ho apprezzato davvero tanto, sopratutto perchè hai considerato in gran parte il libro piuttosto che il film che, concordo con te, sarebbe stato meglio se ci fosse stata Jodie piuttosto che Julianne Moore (che ha fatto la sua bella figura lo stesso).
Detto questo... Complimenti, mi è piaciuta molto la OS, spero continuerai a pubblicare su questo fandom. Intanto do un'occhiata alle altre!

Morrigan

Recensore Junior
24/06/13, ore 13:51

Inizialmente ho trovato la scelta del tè piuttosto insolita in un contesto simile, ma verso la fine della shot mi sono ricreduta.
Hannibal Lecter è perfettamente IC e, riguardo questo, ti faccio i miei migliori complimenti.
Il tuo modo di scrivere mi piace, davvero.
Mi sono sempre chiesta che fine avesse fatto De Bonaventura e, la tua one-shot, descrive benissimo un'ipotetica fine ( ma neanche tanto ipotetica) dell'uomo per mano del dottor Lecter.
Inoltre, il personaggio di Sofia, mi è piaciuto particolarmente.
Direi che è proprio tramite quest'ultima che evidenzi il fascino e la galanteria dei Hannibal che, come hai detto nelle note a fine storia, ha l'unico difetto di essere tendenzialmente un sociapatico parecchio intelligente.
Un bacio,
Carol

Recensore Junior
03/06/13, ore 17:57

Uh! Ma fegato alla veneziana a Firenze accompagnato dal tea al posto del vino rosso? Ha qualcosa di vagamente insano. A ben vedere, visto il soggetto in questione, non dovrei nemmeno sorprendermene più di tanto.
Ma forse, che fare il curatore gli interessasse più di quanto "il predecessore" sospettasse? No, vero?
Un po' però mi sento di dar ragione alla signorina Sofia: quel "tipo" ha davvero il suo bel fascino... peccato per i gusti culinari (scommetto che ha un alito...).
E così, per curiosità, ho dato un'occhiatina anche a qualche immagine di Palazzo Capponi (sempre per restare in tema di cucina) e ho nettamente avvertito una vertigine.
Comunque sia, il tuo scritto più che prolisso lo vedo molto... come dire? Ricercato? Beh, il professore si esprime in modo decisamente ammaliante. Come ho già detto: comprendo la segretaria (o quello che è).

p.s.: io il libro non l'ho letto, ed il film è stata solo un'occhiata fugace e di poco interesse (certe storie, se posso, cerco di scansarle, soprattutto a tarda ora). Ciò nonostante una base della storia l'ho presente.