Recensioni per
La Bilancia Adolescenziale
di Loreena McKenzie

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
21/07/13, ore 23:23

Adoro questa fanfiction! 

E sai perchè? 

Perchè parla un po' della vita di tutti gli adolescenti: lo studio, la scuola, e anche le cattive amicizie. 
Questa ragazza è una tipa sensibile, che si è lasciata condizionare da quei cattivi ragazzi; prima troppo impegnata nello studio, non ha mai relazionato più di tanto e non ha saputo distinguere il bene e il male in queste persone, a causa delle sue esperienze mancanti. 

Mi piace la fine e il concetto della fic e ricordati che domani passo a guardare le altre u.u

Recensore Junior
03/06/13, ore 14:34

Premetto che non amo leggere storie o romanzi di formazione scritti da ragazzi ancora "in fase di formazione". Che detto in prole povere significa che non mi piacciono le storie sull'adolescenza scritte da ragazzi ancora adolescenti, ma preferisco quando a raccontarle è qualcuno tra i 20 e i 25 anni, che ha già superato, razionalizzato e compreso a fondo quella "magica fase" a volte bella e divertente, a volte profonda e commovente, altre volte idiota e disturbante.
Stavolta, ho deciso di fare un'eccezione e devo ammettere che non me ne sono pentita affatto, anzi, devo farti molti complimenti! Ma passiamo ai miei "tradizionali 5 punti".

1) Grammatica: come tutti gli autori da me recensiti ben sanno, io detesto dal profondo del cuore gli errori grammaticali: insomma, se uno decide di pubblicare una qualche storia di qualunque genere, secondo me, come minimo non dovrebbe essere scritta in "itagliano". Perciò, mi fa sempre molto piacere trovare storie così ben scritte, sia per la grammatica, che per la punteggiatura, che per il corpo del testo. Non ho trovato nessun errore e la lettura è stata molto scorrevole e fluida.

2) Stile e lessico: il tuo stile è palesemente adolescenziale, ma contrariamente a quanto avviene di solito, questo non è un difetto, anzi, penso che restituisca appieno l'atmosfera del racconto. Le descrizioni sono molto semplici e cristalline, i fatti restituiti in maniera schietta e diretta, senza inutili giri di parole e il lessico, per quanto poco ricercato, molto appropriato e limpido. Col tempo, potresti imparare a dare un pochino più di profondità all'introspezione, ma anche così questa one-shot mi è piaciuta molto.

3) I Personaggi: devo dire che sono leggermente stereotipati, persino la protagonista, dato che è un tipo di personaggio che più volte mi è capitato di incontrare, anche se con dettagli un po' differenti.
E qui voglio aprire una piccola parentesi: in quasi tutti i romanzi di formazione moderni che ho letto (sia su EFP, che in biblioteca) gli adolescenti risultano tutti un po' stereotipati.
Allora ci ho riflettuto un po' e mi è venuta in mente un'ipotesi sul motivo di ciò: forse, la ragione per cui questo accade è perché gli adolescenti di oggi, effettivamente, hanno realmente una personalità abbastanza insipida e poco originale. Ho come l'impressione che molti di loro (per non dire tutti) tendano ad imitare, ad emulare, piuttosto che a creare.
Non so, forse era una cosa che accadeva anche quando ero io adolescente, ma personalmente sono sempre stata lontana da questo modello: io ho sempre e solo cercato di assomigliare a me stessa, a come mi sento dentro ed è forse per questo che sono sempre stata l'unica vera "pecora nera" della classe, della palestra, del gruppo, della famiglia ecc.
Ci si sente un po' soli e diversi, ma forse è il giusto (?) prezzo per essere sé stessi fino in fondo, anche se così si rischia di sentirsi un pesce fuor d'acqua per tutta la vita ...

4) La trama: la trama di questo racconto è abbastanza tipica (il tema dell'adolescente "traviato" è un classico dai tempi di James Dean), ma è trattata in modo molto lucido e razionale, tipico del "senno di poi", è poco romanzata e molto concreta e realistica, fin quasi brutale ad un certo punto. Sinceramente, penso che potresti tirare fuori una bella long da questo racconto, delineando un po' meglio i personaggi, donandogli un tratto caratteristico in più, che tenda di contraddistinguerli un po'.

5) La tematica: il tema proposto alla fine di tutta questa storia è il classico dei romanzi di formazione: alla fine, l'adolescente capisce, attraverso un percorso più o meno doloroso, che l'unico modo per sopravvivere in maniera abbastanza sicura e salutare a questo mondo è saper trovare un punto di equilibrio, imparando a stare in piedi e a districarsi nei meandri della vita, evitando con cura di eccedere sia da una parte che dall'altra.
Di solito, è una consapevolezza che si raggiunge intorno ai 20 anni, ma c'è anche chi, per tutta la vita, non la raggiungerà o non vorrà accettarla mai. E poi c'è qualcuno, come te, che arriva a capirla un po' più presto, durante gli anni del liceo. Ma un conto è capirla, un altro è imparare a vivere di conseguenza! Ed è qui che inizia la vera sofferenza: imparata la lezione, bisogna cominciare ad applicarla e non è cosa semplice, se per farlo bisogna prima uscire fuori da un tunnel buio e profondo come quello della protagonista di questo racconto.
Oltre alla tematica dell'equilibrio vitale, ovviamente, ce ne sono molte altre legate al mondo adolescenziale moderno e alle sue problematiche (dalla droga alle ragazze madri) che penso potrebbero essere trattate in maniera più completa e approfondita in una storia a capitoli. Sono argomenti molto attuali e molto drammatici, che meritano una giusta attenzione.

Ecco, questa era la mia recensione! In sintesi, la trama e le tematiche sono tipiche dei romanzi di formazione contemporanei, ma per essere stata scritta da una ragazza molto giovane, bisogna ammettere che lo stile e l'ottica d narrazione sono ammirevoli e questo racconto, secondo me, merita molto!
Io ti faccio ancora tanti complimenti e tanti auguri per questo concorso che spero vincerai; posso solo immaginare quante aspettative hai e quanto potrai sentirti felice e orgogliosa se dovessi vincere (io non ho mai partecipato ad un concorso, nonostante me lo abbiano proposto moltissime volte: sono troppo pigra e troppo poco ambiziosa XD).
Ti invito anche a continuare a scrivere, perché penso che hai un talento non indifferente, che andrebbe giustamente coltivato e raffinato.

Lilith