Recensioni per
la notte al museo
di SaraBeo

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 3 (guarda)


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Nuovo recensore
04/03/14, ore 19:24

Creepy Night, SaraBeo!

Innanzitutto, volevo partire a fare questa recensione dai punti positivi. Dunque, la trama di per sé può offrire qualche spunto buono per costruirvi una storia horror. Non hai neanche una malvagia proprietà di linguaggio per il genere che scrivi.

Ora però parliamo di cose serie. Dunque, tra parola antecedente e punteggiatura successiva non ci deve essere lo spazio libero. Non puoi scrivere “andò con suo padre ad un museo , passarono” oppure “il bambino non voleva , così si nascose”. Non è corretto. Un'altra cosa essenziale è stare attento ai tempi verbali.
“passarono le ore velocissimo e giunta l'ora di chiusura erano costretti ad andarsene”
Il verbo corretto sarebbe stato “furono costretti”. Passarono rapidamente le ore, non si dice velocissim-o, ma al massimo velocissim-e o tutt'al più velocissimamente.

Altro appunto che mi sento di farti è: attenzione alle ripetizioni! Guarda:
“il bambino non voleva , così si nascose così bene che [...]”
“uscì dal suo nascondiglio in cerca di una altro nascondiglio”
“e lì trovò una piccola lampadina che di solito si usa come portachiavi, uscì dal suo nascondiglio in cerca di una altro nascondiglio magari più illuminato. La sua lampadina [...]”

Ti consiglio di accorciare le frasi e di utilizzare in maniera più ampia la punteggiatura, cercando di non esulare tuttavia dai compiti che essa ricopre nei tempi del discorso.
“Il bambino data la sua età aveva molta paura del buio , così mise la mano nella tasca e lì trovò una piccola lampadina che di solito si usa come portachiavi, uscì dal suo nascondiglio in cerca di una altro nascondiglio magari più illuminato.”
“Dalla statuetta uscì fuori un fumo viola , il bambino si spaventò perché non aveva mai visto nulla di simile , lui penso che era un fantasma , ci era andato più o meno vicino .. era una ANIMA  !!”
Non c'è ritmo, non c'è suspense. Tutto si sviluppa e conclude nel tempo di una frase. Io fossi in te la imposterei in questa maniera:
“Dalla statuetta uscì un fatuo fumo viola, che si addensò in una figura eterea al di sopra del piccolo idolo. Il bambino si spaventò a tal punto che cadde a terra, ammutolito. Non aveva mai visto nulla di simile.
Pensò fosse un fantasma, ma i suoi occhi spalancati videro quella foschia prendere forme sempre più umane. Non aveva idea di quanto vicino ci fosse andato... era un'ANIMA!”
Ora, io ti propongo questa estemporanea, scritta in pochi minuti con due battute di tastiera. Però prova a rifletterci un po' su questa frase.

“Un anima di un vecchio dittatore che molto tempo prima comprò quella terra e ci fece una struttura cioè la sua casa , ma dopo non molto venne demolita per costruire questo museo e dato che quella statuetta che il bambino fece cadere apparteneva a lui, decise che era meglio nascondersi li per osservare tutte le persone entrate nella sua proprietà per poi dopo  andare a disturbarle nella propria abitazione.”
Cioè, non c'è neanche una pausa, un punto, nulla. Viene letta tutta d'un fiato e senza un po' di arricchimento, di elaborazione è piatta e quasi senza significato! Il bambino non ha nome, il dittatore non ha nome, non si sa che museo è, di quale città... non vi sono volti, descrizioni caratterizzazioni. Insomma, è un po' tutto da rivedere. Attenzione, hai dimenticato l'apostrofo tra “un” e “anima”.

“Il bimbo ebbe talmente paura che se la fece sotto , quest'anima lasciò una striscia di sangue dietro se e il sangue apparteneva al ragazzino, così purtroppo morì dissanguato e il padre ancora non sa di questo .. quindi per non farlo soffrire non diteglielo !!”
A parte che “se la fece sotto” di per sé non suscita nel lettore una reazione di terrore o di paura, quanto piuttosto un effetto comico, non c'è nesso tra quella frase e “quest'anima lasciò una striscia di sangue dietro di sé”. Non è spiegato se il bambino ha una qualche reazione, come viene ucciso, la qual cosa è facoltativa solo nel caso in cui la situazione raggiunge un certo tenore di suspense e paura precedentemente, ma così su due piedi non dice proprio niente. Inoltre, non è chiaro perché l'anima di un “dittatore”, che già di per sé è una affermazione dal senso oscuro, visto e considerato che i dittatori sono figure storiche di un certo peso (per intenderci, non è come dire “era l'anima di un vecchio proprietario terriero che...”), dovesse far morire il bambino “dissanguato”. Dissanguato come? Qual è il nesso con la storia di quest'uomo? È da rivedere molto bene questo passaggio.

La storia presenta inoltre alcune incongruenze: il bambino non vuole andarsene, scappa da suo padre e si nasconde bene. Ok, fin qui va benissimo, non è così improbabile. Le guardie del museo non lo trovano, allora spengono le luci e se ne vanno. Ma come, un bambino sparisce e non viene chiamata la polizia, non si fa niente? Come se non fosse nulla, si chiude il museo e via. Non credo sia molto plausibile. E il padre? Non fa niente, non si mobilita? Insomma, che fine fa? È come se il bambino si nascondesse e la sua sparizione non turbasse nessuno. Il mondo attorno a lui è indifferente alla sua sparizione. Nella vita reale questo non è possibile. Ultima incongruenza che mi sento di segnalarti: se l'anima lasciò una scia di sangue dietro di sé in un luogo pubblico come un museo, possibile che nessuno se ne sia accorto? Una donna delle pulizie si accorge se 4-5 litri di una sostanza rossa densa si depositano nel pavimento di un'ala del museo. Il pargolo scompare definitivamente, il suo sangue è lì e il padre non sa niente e non dobbiamo dirglielo. Beh... alquanto improbabile il tutto, no?

Bene, ora che ti ho esposto le mie opinioni, preciso che niente di questa recensione ha scopo offensivo, non me ne viene in tasca nulla a creare risentimento in te. Come avrai notato, ho fatto in modo da riportare i passi della tua storia, accuratamente scomposta in sezioni per argomento e per frasi. Nessuna delle mie correzioni è stata fatta senza fare specifico riferimento al testo, quindi spero che ti possa aiutare a vedere il tuo scritto da un altro punto di vista e cogliere le imperfezioni. Ricorda anche che non è sbagliato fare un testo breve, ma va prestata molta più attenzione di uno lungo: i testi prolissi e lunghi lasciano libero spazio alla interpretazione e alla descrizione delle situazioni, mentre tratteggiare ambientazioni e sviluppi in così poche righe non è affatto facile.
Spero che userai questa recensione per migliorarti e per fare altri testi cercando di dare sempre il meglio di te.
In bocca al lupo per tutto.

Alexander Scarlet Carson

Recensore Junior
11/01/14, ore 16:02

Molto breve, molto confusa, molto scontata, molte cose che mi hanno lasciata perplessa, ecco. 
La fine della storia è banale, ma non ho capito perché mai non voleva andarsene dal museo. 
Sul perché della sua morte, avvenuta così, senza un motivo, chiudo un occhio per convincermi del "mistero". 
Il testo è tutto attaccato, la punteggiatura è completamente errata, e ci sono degli errori. Sembra tu l'abbia scritto di getto. 
Se tu avessi scritto qualcosa di più lungo (e dopo aver corretto i vari errori), forse, e dico forse, sarebbe stata una storia carina. 

Recensore Master
19/08/13, ore 17:06

Io l'ho trovata un po' confusa verso la fine devo essere sincera. Come ha fatto l'anima ad uccidere il bimbo?
Nonostante questo la trama è interessante anche se c'è qualche errorino qua e la. Alla prossima:-)

Nuovo recensore
30/07/13, ore 12:30

Non è che mi abbia fatto impazzire ma non è da buttare. Non la definirei horror perchè non fa paura, più che altro thriller o non-sense. Voto scrittura: 6+ Voto contenuto: 6 e mezzo Voto totale: 6+ Se vuoi passa a leggere le mie storie, ciao e buona fortuna.