Stile, grammatica e punteggiatura: 39/40
Creatività: 20/20
Caratterizzazione dei personaggi: 20/20
Gusto personale: 19/20
Totale: 98/100
La grammatica è perfetta, la punteggiatura è ben utilizzata e lo stile è splendidamente scorrevole e ben percepibile (peccato per un paio di ripetizioni piccine picciò). La narrazione è fluida, armoniosa e intensa, quasi fosse il profumo di un mazzo di fiori! Ho apprezzato particolarmente la trama, i punti di vista differenti e per nulla confusionari, la sensazione di pathos costantemente presente, le relazioni così magnificamente descritte: è stato un testo bello, triste, coinvolgente, totalizzante, intenso... non bastano gli aggettivi.
Per prima cosa sappi che l'idea di usare il quadro di Klimt è stata geniale, pensa che è uno dei miei artisti preferiti (lo so, sono strana). Mi è piaciuto molto il modo in cui hai collegato il protagonista alla “speranza”, ho ammirato la perfetta caratterizzazione che hai dato a Neal, il “ladro gentiluomo” (tra l'altro mi sono appassionata alla serie dopo aver letto le tue storie sui vizi xD), il suo gesto così disinteressato, un semplice simbolo di, appunto, speranza e partecipazione, l'ho trovato del tutto pertinente con la sua caratterizzazione. Allo stesso modo l'utilizzo del personaggio di Diana è stato fenomenale, la forza, il coinvolgimento delle emozioni, la paura e quel senso di colpa, anche se comunque non avrebbe potuto fare molto, erano tutte espressioni vivide dell'essere umano, erano sensazioni vere e profonde.
Mozzie è... bé Mozzie. È sensibile, ma esprime il disagio a modo suo, con i suoi pensieri, seguendo un suo comportamento emotivo e caratteriale tutto particolareggiato.
Peter mi ha commossa più di tutti, alla fine non aveva veramente perso qualcuno, ma essere lì, vivere quel momento dal suo punto di vista è stato quasi più straziante. Lui non aveva perso nessuno, ma vedeva la perdita sul volto altrui e ne era quasi partecipe. Un peso del genere è davvero difficile da sostenere, da innalzare e non farci sprofondare, e un tipo come lui, così forte e incisivo, è stato bravo a sorreggerlo finché ha potuto, ma è anche abbastanza umano da capire che certi pesi vanno condivisi.
Hai riprodotto il personaggio perfettamente, quell'agente che con il suo viso pulito è l'esempio per antonomasia di “eticità”.
Insomma, non so bene che altro dire, la storia l'ho apprezzata dall'inizio alla fine, mi sono sentita coinvolta e partecipe, forse perché quella tragedia l'ho vissuta anch'io (in televisione, a nove anni, ma anche i bambini all'epoca capivano cosa volessero dire certe disgrazie), come tutti, o forse perché sei stata particolarmente brava tu a coinvolgermi nella lettura.
Davvero ottimo lavoro.
9,5/10
Il tuo prompt non era semplice da gestire, e tu sei riuscita a caratterizzarlo magnificamente adattandolo al personaggio, rendendolo non uno stile di vita o la base di una trama, ma una vera e proprio caratteristica, Sebbene non sia incisivo all'interno del testo, la sua importanza deriva proprio dal fatto che serve a caratterizzare, e quindi a comporre, il personaggio principale.
Mi è piaciuto molto questo adattare un principio così cinico e “filosofico”, una delle frasi tipiche di Wilde (io amo quest'autore), ad un personaggio come Neil, non solo azzeccata e pertinente da un punto di vista di pura caratterizzazione, ma sottolinea anche la sua conoscenza della letteratura, il suo essere acculturato, aggiungendo uno spessore non indifferente alla sua personalità! Ottimo lavoro, sei stata originale e precisa, seppur non tediosa riuscendo a creare un bellissimo equilibrio tra narrazione e pacchetto.
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