Recensioni per
Ancora una volta
di SoltantoUnaFenice

Questa storia ha ottenuto 47 recensioni.
Positive : 47
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
16/10/17, ore 14:07

E finalmente hanno attaccato, questi benedetti fantasmi. Hanno aspettato che i nostri eroi si separassero - o che non si trovassero tutti e cinque nello stesso posto - e poi hanno sferrato l'attacco. E complimenti per i loro incubi, chiamiamoli così, che sono l'esatto opposto delle loro capacità. Della loro essenza, potremmo dire. Una distesa di sale per chi è abituato all'azzurrità seconfinata del mare; la cenere che si lascia dietro un incendio divampante; oppure l'oscurità più cupa e pronfoda, o il non trovarsi con sufficiente terra sotto ai piedi, in bilico oltre le nuvole.
Ho amato moltissimo la caramella che Shu si ritorva in tasca. Quella caramella è Touma; o meglio, è la fiducia che tutti gli altri ripongono in Touma. E poco importa se quella caramella non è più commestibile; c'è, e salta fuori nel momento più opportuno, un po' come le liquirizie che la nonna tirava fuori dalla sua borsa quando avevi un colpo di tosse - o quando la mamma non guardava.

Recensore Master
16/10/17, ore 13:38

Chi non muore si rivede, diceva qualcuno. Oppure, a volte ritornano, come diceva qualcun altro ancora.
E sono tornata anch'io, dopo una serie di mazzate metaforiche sulle gengive, e ritrovare questa storia è come entrare in un ambiente accogliente e intimo. Un po' come quei bar in cui entri e ordini il solito, senza bisogno di specificare cosa sia, questo solito.
E mi sono sentita fragile come Touma, non proprio sul punto di spezzarmi, ma quasi. L'ho sentito molto vicino, così come ho sentito vicino un po' tutti i personaggi di questo capitolo.
L'introspezione psicologica è sempre perfetta e coerente. Ryo che sta diventando idrofobo e Seiji che si comporta da adulto, andando a spiegare il suo punto di vista ad un amico che ha i nervi a fior di pelle e le ferite dell'anima ancora sanguinanti. Anzi, no. Non sono sanguinanti. Fossero così, sarebbero più semplici da trattare. Touma - l'amor proprio di Touma - si trova in quell'antipatica situazione in cui le ferite non sanguinano più, ma basta un niente per riaprirsi. Una mezza parola, uno sguardo, un'allusione, anche non volente.

Ormai sono passati quattro giorni da quando siamo stati attaccati. Mi chiedo se torneranno a farsi vivi.
Bella domanda. Perché, di solito, chi ti attacca a) si presenta e b) non ti dà requie. Il presentarsi non è tanto una questione di buone maniere, quanto perché, spesso, si vuole avere un rapporto col proprio nemico o avversario che sia. Un "Sappi che il nome di chi ti ha sconquassato è XYZ". O una cosa del genere.
Quanto alla tempistica, nessuno è così scemo da offrire al proprio nemico il tempo per riorganizzarsi e curartsi le ferite. A meno che il nemico non abbia la pazienza del ragno ed attenda che i nostri eroi si separino, anche solo per andare a fare la spesa.

Recensore Master
29/11/16, ore 14:57

“Tu non frigni. - Lo punzecchiò. – Tu versi virilmente lacrime di commozione.”

Mi hai regakato una risata dii pancia e di cuore. Grazie. No, sul serio. Grazie.

Qui a Roma abbiamo un termine per descrivere quello che sta passando Touma: ingarellamento. L'ingarellamento è quel circolo vizioso in cui cadi quando ti ritrovi a girare su te stesso. E più giri, più le spire si stringono e tu non puoi fare altro che girare, girare, girare, girare. Anche quando questo ti toglie il fiato. È il cervello che si inceppa, che fa le bizze come un motore a cui si deve sostituire l'olio.
E questo è quello che è successo a Touma. Non riesce ad uscire da un circolo vizioso che lo sta facendo ammattire.
A volte, l'emotività va incanalata, altrimenti resta a macerare sul fondo dell'anima e crea più danni che altro. Il cuore di Touma è come un otre dentro cui qualcuno ha stipato un goccio di burrasca. Fa casino, lì dentro (ed è questo il motivo che spinse i compagni di Odisseo ad aprire l'otre dei venti di Eolo), un gran trambusto, sembra che stia per succedere chissà cosa e noi siamo lì, impotenti, a girare su noi stessi e ad attendere l'inevitabile.
Ma poi, quando sciogliamo i lacci che tengono chiuso l'otre, quella burrasca minacciosissima si trasforma in un venticello, uno di quelli che spira dal mare, nelle sere di primavera e ci porta il profumo dei fiori.

Mi è piaciuto questo capitolo. (Certo, mi ha lasciato un po' perplessa che Touma abbia notato solo dopo aver aperto la porta della propria stanza che le finestre erano distrutte e le tapparelle messe male. Non farci caso, ché questa era una fissazione delle mie nonne, ma possibile che non Touma sentisse gli spifferi da sotto la porta?)
Confesso che, se mi fossi trovata al posto di Ryo avrei assestato un ceffone a Touma, nella speranza di farlo ripartire; ma anche Ryo non sta attraversando un prato fiorito, anche lui è stato messo di fronte ad uno spettacolo poco piacevole - spettacolo di cui Rekka era la causa, per altro - e ha dimostrato maggior buonsenso di me.

Recensore Master
02/08/16, ore 13:15
Cap. 7:

Meno male che hai inserito il momento delle caramelle nel cassetto, riallacciandoti al primo capitolo! C'era bisogno di un momento che stemperasse e l'ansia, e la tensione. Perché il livido di Ryo è inquietante. Davvero. E non so come hai fatto, ma hai reso reale - si fa per dire - una mia paura, quella che quando un fantasma ti attraversa, ti fa del male internamente. Capiamoci, i fantasmi non esistono, su questo siamo tutti d'accordo, eccezion fatta per i sinistri scricchiolii che accompagnano l'immancabile visita nei castelli di pietra, presenze su cui le guide sono dispostissime a giurare, <i>me possino cecamme, signo'!</i>. Però i fantasmi hanno il vizio di passare dentro agli oggetti, alle persone, ai corpi solidi insomma. E ti pare a te che si limitino a questo e non ne approfittino per assestare due colpi due? Così, tanto per essere sicuri. Ed è quello che hanno fatto le ombre che hanno attaccato Ryo, lasciandoci con dei brividi lungo la schiena, nient'affatto piacevoli nonostante l'afa che sta assediando Roma.
E arriviamo alle caramelle squagliate, che col caldo che fa sono un classico che infesta le borse e gli zaini, specie se hai una nipotina ghiottona, come la sottoscritta (la nipotina è una ghiottona, io sono fuori concorso! XD). Ma quelle che scova Shu, senza volerlo, sono una madeleine in salsa teriyaki che ha la dolcezza di un momento rubato ad un film dello studio Ghibli. Mi piace non solo perché ci mostri un lato tenero, uno in cui chiunque di noi può ritrovarsi, ma ci mostri anche una piccola difficoltà, quella caratteriale tra Shu e Touma. E anche qui mi ci ritrovo in pieno, ché non ho un carattere facile, e spesso dispiace un po' vedere che un amico, col quale bisticciamo spesso, risulti più gradevole e più rilassato quando ha a che fare con gli altri, come se noi riuscissimo, in un certo qual modo, a tirare fuori il peggio di lui.
Succede, ché l'amicizia non è tanto andare d'amore e d'accordo con chi è come noi (bella forza!), quanto cercare di venirsi incontro ed apprezzare anche le spigolosità dell'altro. Insomma, un tornare a casa, ancora una volta.

Recensore Master
15/07/16, ore 13:34

Oggi torno ad affacciarmi da te, SoltantoUnaFenice. Ed è sempre un piacere sapere di trovare, tra le tue righe, un'oasi di pace e serenità. Poi oggi soffia un venticello gentile gentile, sicché, mi lascio cullare, e faccio bene.
Mi ha colpito moltissimo la visione degli spiriti dei sogni spezzati, perché è in canone con la visione giapponese delle cose.
Mi spiego.
Innanzitutto, la mitologia giapponese è fortemente animista, nel senso che molti spettri, spiriti ed entità altro non sono che oggetti animati (tipo lo spettro dell'ombrello, quello dell'impermeabile di bambù, quello del focolare...) con cui l'uomo deve avere a che fare, e molto spesso evitare e/o placare.
Poi c'è il rimorso, che muove queste creature (i tuoi spettri, intendo). Ed il rimorso (le passioni tout court) è qualcosa che avvelena l'anima e non permette lei di incamminarsi verso la successiva reincarnazione. I fantasmi altro non sono che persone rimaste in questa vita, pur essendo morte, persone che le passioni terrene hanno incatenato al presente. E le passioni (gelosia e rimorso e invidia) colpiscono i viventi. Uno dei più famosi casi, in tal senso, è Dama Rokujo, nel Genji Monogatari, che colla sua gelosia riesce ad ammazzare (da viva!!) tutte - o quasi - le amanti del protagonista.
E lo stesso accade qui. Solo che non abbiamo una donna arrabbiata, delusa e abbandonata per qualcuno di più fresco e giovane. Qui abbiamo qualcosa di peggio, perché è come se questi spettri avessero atteso il momento propizio (eggrazie!), ma anche che siano, in qualche modo, riusciti ad assorbire i sentimenti negativi delle persone. Come se, rinchiusi da Arago, siano rimasti in una sorta di limbo e adesso si stiano scatenando...

Recensore Master
01/07/16, ore 11:35
Cap. 5:

Ai nemici piace giocare con gli avversari come fanno i gatti coi topolini.
Mi chiedo sempre perché gli antagonisti si limitino ad assestare bordate micidiali e poi non insistano e risolvano la questione in uno scontro o due, ma restino lì, a guardare. Ad aspettare. Cosa, lo sanno solo loro. Ma aspettano.
E intanto Touma è quello che ci è andato di mezzo, con un polmone perforato e un ginocchio che ha dato forfait - per non parlare dell'edema sulla tempia... - e nemmeno Seiji sta messo meglio.
I poteri taumaturgici del nostro biondone credo siano una diretta conseguenza del momento in cui Seiji cura gli occhi di Ryo avvicinando la sua spada al viso dell'amico. Credo. Però capisco la tua volontà di saperne di più, per capire e decidere quali passi far seguire al tuo racconto, in maniera assolutamente indipendente. Volendo, si possono trovare carrettate di motivazioni (secondo alcuni conoscenti Hare Krishna, l'esposizione ai raggi solari guarisce buona parte delle malattie) ai poteri taumaturgici di Seiji.
Ma qui mi preme sottolineare altro, anche perché hai comunque risolto e quindi amen.

In primis, i poteri di guarigione che rendono superflua una corsetta al pronto soccorso. Ci sta. Sissignore, ché non stiamo parlando degli amici del muretto, ma di persone che maneggiano poteri inimmaginabili e per i quali, di conseguenza, valgono regole diverse. Anche perché, cosa diresti all'accettazione del pronto soccorso?
"Il mio amico è caduto dal settimo piano e non è morto sul colpo"?
Miracolo. Per non parlare della domanda che seguirebbe, subito dopo: "È caduto, o l'hanno spinto?".
Saranno anche ragazzi normali - più o meno - che riescono a camuffarsi nella vita di tutti i giorni e a sembrare dei ventenni, a dispetto dell'età che veleggia verso i quaranta; ma la loro unicità li porta a scontrarsi col mondo reale. Ed il mondo reale ha il brutto vizio di chiedere, quando si trova di fronte ad incongruenze colossali, tipo il cadere dal settimo piano e restare ammaccati, ma vivi.
E poi, il nemico. Il nemico - tanto cortese ad aspettare - non è scemo. Ha eliminato in un colpo solo i due samurai più razionali, Seiji e Touma, lasciando in campo i tre più emotivi. E sappiamo bene come l'emotività sia un'arma a doppio taglio, quando scendi in battaglia...
 

Recensore Master
30/06/16, ore 17:52
Cap. 4:

E, puntuale, arriva il giro di vite.
Non sappiamo ancora chi o cosa i nostri eroi dovranno affrontare, è vero - e non sarà una apsseggiata tra le viole - però vorrei puntare l'attenzione su una cosa. I maschietti, di solito, hanno un modo di scherzare piuttosto fisico. Si toccano le spalle, si spintonano per gioco, si riempiono di elgnate in amicizia, ma sempre trattenendo la forza.
I tuoi ragazzi, qui, si toccano il cuore. Dico davvero. Ho percepito sulla pelle il legame che unisce 'sti cinque, dalla scazzottata in amiciza tra Seiji e Touma - ché i maschietti restano sempre un po' bambini, n'est-ce pas? - a Shu che soffre di vertigini (moi aussi, ché nemmeno riesco a tuffarmi in piscina e quanto detesto anche io vedere le persone sedute sul parapetto con una gamba a penzolare nel vuoto...) a Shin che, come è normale che sia, equivoca e pensa che la tensione no, non si è affatto risolta. Anzi.
Ryo mi sembra l'unico un po' troppo calmo, ma forse dopo un incubo del genere mi pare anche il minimo aspettare e vedere che succederà. Ora io sono costretta ad aspettare, invece. Ho esaurito i capitoli già letti e mi toccherà aspettare fino a domani per sapere se e come Touma si salverà dalla caduta. Magari sgraffigno cinque minuti prima di cena...

Recensore Master
30/06/16, ore 17:34

“Siamo qua – Urlò dalla camera – e Seiji sta piangendo!”
Non so se in questo capitolo io abbia amato più Touma o Seiji. Davvero. Mi sono sentita spaccata in due, ché da un lato ha ragione Touma: a tenerli dentro, certi pensieri avvelenano il cuore.
Ma mi metto anche nei panni di Seiji. A volte non è possibile lasciar uscire certi pensieri, perché non possiedono la grazia del palloncino che scappa di mano al bambino. Nossignore. Sono pesanti come macigni e densi come l'asfalto. E il bello è che sedimentano dentro di noi, goccia a goccia, specie quando si vive un momento come quello che ha passato Seiji. Da dove cominci? Dall'inizio? Dalla fine? Dal mezzo? E che parole usi per descrivere quanto sei stanco, quanto questa prova ti abbia toccato e cambiato, quanto tu ti senta ancora sballottato?
Perché le parole sono importanti, è vero; ma a volte ci sembra che non bastino a descrivere come ci sentiamo veramente. La stanchezza, il dolore, il disorientamento. Ché il nonno di Seiji era sì, uno dei perni della vita del nostro biondone; ma sei disorientato anche dalla morte stessa e dall'agonia che si è protratta nel tempo.
Abbiamo passato un'esperienza simile, nel recentissimo passato, e ti posso dire che se la morte improvvisa ti fa sentire tradita, in qualche modo, quella annunciata e che si protrae per giorni, settimane, mesi, ti lascia senza forze. E allora, l'unica cosa che puoi fare è stringere i denti e andare avanti, ignorando quel grumo di pietra che hai al posto del cuore.

Recensore Master
30/06/16, ore 17:06

Ed eccomi qui.
Ho una coppa di gelato alla crème brûlée e non ho paura di usarla!
Inizio questa recensione facendoti i complimenti per i titoli. Sono bellissimi. Io faccio una fatica immane a trovare dei titoli passabili alle storie, e quando si tratta dei capitoli mi sembra di affogare in un bicchiere d'acqua; ammiro molto chi, invece, riesce a dare un nome al capitolo, quasi fosse una creaturina in grado di andarsene colle sue stesse gambe. Se poi sono così evocativi come i tuoi, non posso che restarne affascinata!

Di questo capitolo mi hanno colpito due cose, anzi tre:
1. Touma è un pazzo furioso. O un genio assoluto. Chiamare gli amici in base al tempo che impiegano per raggiungerlo è qualcosa che mi lascia spiazzata. Nel senso che, di solito, si chiamano gli amici in base alla vicinanza emotiva (chiami per prima la persona con cui hai una sintonia maggiore), non in base a quella fisica. Ma, ok, Touma ha metodiche tutte sue, per cui ci sta. Ne prendo atto. Se non si scompongono i suoi nakama perché dovrei farlo io? E in fondo, un modo di fare curioso, differente, fa subito personaggio. Nel senso che te lo inquadra all'istante, è un tratto distintivo che ti fa dire "ah, è tipico di lui", quasi fosse una persona in carne e ossa. Questo vale per tutti, anche per Seiji - un giapponese - che non ha il cellulare (disse colei che sta traccheggiando per comprare uno smartphone.). E questo è un punto a tuo favore;

2. Gli scorci che ci dai sugli altri quattro sono bellissimi. Non vivono sospesi, in attesa che squilli il cellulare (o il telefono di casa, parlando di Seiji), né ce li presenti come se fossero abiti da tirare fuori dall'armadio a far prendere un po' d'aria. Hanno ciascuno una vita, dei legami altri, delle faccende personali a cui badare, una famiglia a cui rispondere quando quelle domande salgono a galla, ché uno pazienta e tace e si morde la lingua, ma a volte proprio no, non ce la fai a stare zitto. Sono persone, non comprimari, non tappabuchi. E incassi un altro punto a tuo favore;

3. Shin.
Ok, lo ammetto: ho sbagliato a giudicare il pesciolino come un piagnone da competizione. La sua delicatezza nei confronti della vecchietta mi ha commosso. Sono due universi, i loro, che si sfiorano appena, senza collidere, senza creare un sottinsieme, per non invadere l'intimità della signora e per proteggerla da una confidenza un po' difficile e da rivelare e da mandare giù. Però a volte uno deve lasciarsi andare con qualcuno, ché ci sono rospi troppo grossi da mandare giù, e nemmeno sforzandosi uno ce la fa. Ed è bello che lui trovi comprensione in lei. In un'estranea, in un certo senso; ma forse è proprio con gli estranei che riusciamo ad essere noi stessi, fino in fondo. E complimenti per le capacità matematiche del pescetto: io mica riuscirei a moltiplicare per tre ed aggiungere un venti percento senza l'ausilio della calcolatrice!!

Recensore Master
27/06/16, ore 14:22

In questi giorni mi è capitato di rimettere in ordine alcuni cassetti, col risultato che, come per Touma, sono saltate fuori vecchie pasticche per il mal di testa, liquirizie semisciolte dal caldo e vecchie fotografie da album sgualciti, pieni di scritte con l'Uni-Posca, firme illegibili e facce e voci e profumi che credevo di aver dimenticato.
Spesso si dice "Non sei cambiato di una virgola!", ché alla fine possiamo provare diverse pettinature, tagli di pantaloni ed accostamenti cromatici, ma la luce che abbiamo nello sguardo, quel guizzo tutto speciale, resta lo stesso. Magari gli anni, le cadute e le dleusioni possono averlo reso meno scintillante; ma c'è. Resta lì e non se ne va, per fortuna.
E poi diciamolo: ci sono gli eletti che sembrano avere nemmeno trent'anni (tipo Jared Leto) anche quando hanno spento da un pezzo le fatidiche quaranta candeline. Ma forse il caso di Touma e soci inizia ad essere inquietante. E si tocca con mano la caducità del mondo che ci ruota attorno, e che toccherebbe anche noi, se solo le armature non ci avessero toccato. E quella che sembra a prima vista una benedizione, può mutarsi in una maledizione, se l'osserviamo più da vicino...

Mi è piaciuta molto la tua prosa. Dolce, rilassata, confidenziale, quasi volessi farci spiare la vita di Touma dal buco della serratura senza che noi ci sentissimo in colpa, ma anzi, ne volessimo sapere di più.
Sono curiosa di vedere come sarà questa storia. Finora, ho letto solo racconti autoconclusivi e mi sono piaicuti moltissimo; sono curiosa di vedere come ti rigirerai con una storia di maggior respiro, quali scelte prediligerai e dove mi porterà la tua penna. Insomma, sono a bordo e mi godo il paesaggio.
(Recensione modificata il 01/07/2016 - 11:41 am)

Recensore Master
22/06/14, ore 01:07
Cap. 15:

E be', non poteva che terminare con Touma, solo nella sua solitudine, ma pieno dell'affetto dei suoi compagni. Provo un vago senso di malinconia, qualcosa di familiare, devo essere sincera. Sarà il modo in cui guarda le foto, sarà la conclusione della storia, sarà il misto di emozioni e sentimenti che ci hai messo dentro. Non so. Non so davvero cosa sia, ma quello che so è che mi è piaciuta tanto. Hai tratteggiato immagini nitide e bellissime, proprio come le foto che Touma custodisce gelosamente nel proprio cassetto. Niente e nessuno può levarmi dalla testa che lui e Seiji si amino. XD lo hi fatto apposta, vero?! In ogni caso, Seiji con il coltello in mano e l'espressione esasperata mi ha fatto sorridere... che tenerezza <3 Grazie per aver condiviso questo revival. Ti capisco benissimo, ho finito la serie e mi sento...tornata indietro nel tempo! Bellissima la storia e...ci leggiamo di là XD Un bacione!!! Nali

Recensore Master
22/06/14, ore 00:59

Non voglio leggre l'ultimo capitolo :( mi oppongo, mi piaceva troppo. Di questo ho amato: il dialogo Shu-Touma e il loro scambio di sguardi, Seiji che cerca di fuggire per non salutare gli altri, il borsone sgualcito di Ryo, l'abbraccio ToumaSeiji (che qui siamo alla follia XD quei due si amano. Non pensavo che sarei mai arrivata a sostenerlo con tanta sicurezza, ma sì, si amano!!!). Bello, bello, bello *^* addentriamoci nel finale... <3

Recensore Master
21/06/14, ore 23:37

Sempre stupenda e ottimo ritmo. E' bello rivederli felici, sorridenti e festeggianti (? si potrà dire? boh hahahahah) e mi ha fatto morire Ryo in imbarazzo. Sinceramente ho difficoltà a immaginarlo a letto con una donna (con chiunque, in verità ò__ò''' ) colpa del fatto che nell'anime so troppo "piccoli" XD so che qui sono adulti, ma... non so, poi ne parleremo un'altra volta, casomai (?). L'unica cosa che ho notato è che il nemico viene sconfitto forse troppo rapidamente. Cioè, tutto si è risolto nell'ultimo pargrafo dello scorso cap. FOrse lo avrei approfondito un po' di più, ma comunque la storia è bellissima lo stesso :) (ah, comunque qui Ryo lo consideri maggiormente rispetto all'altra : )) )

Recensore Master
21/06/14, ore 23:17

la scena finale di questo capitolo è stupenda. Loro tutti insieme intorno a Ryo... la gioia pura! E finalmente di nuovo nel mondo reale! Evviva! E ora, come direbbe Shu, andiamo a prendere quello stronzo di un demone e fcciamogliela pagare! Go Samuraiiiiii :D

Recensore Master
21/06/14, ore 23:08

Cioè, che lo diciamo a fare?! Sa anche volare! Tu dimmi cosa non può fare 'sto ragazzo? Cosa?! Hahahah...scusami se ti lascio 'ste recensioni deliranti da fangirl, ma leggendo tutto così insieme mi è inevitabile. Posso dire, in ogni caso, che il capitolo è stupendo. Bellissima tutta l'idea di ognuno di loro in un "sogno" diverso. Molto intrigante!!!

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