Recensioni per
Questa è la mia ragazza!
di kymyit

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
28/06/13, ore 09:57

Ti adoro.
Potrei cominciare solo così la recensione a una fanfiction che ha esplicato perfettamente l'idea di prompt che mi ero fatta su Miyako. Oddio, mi aspettavo anche che fosse coinvolto Icchijouji, visto il suo nome di battesimo, ma non si può avere tutto dalla vita.
Miyako e Daisuke sono resi perfettamente. Loro sono così, un litigio continuo che vede la riappacificazione solo per interessi comuni e tregue momentanee, come in questo caso la bistecca o i videogiochi.
Complimenti, complimenti davvero.
Bandierina verde e storia tra le preferite, insieme a Pan di Stelle e tanti complimenti.
Alla prossima ^^

Recensore Master
22/06/13, ore 09:58

Okay, scrivere una recensione per lo meno decente dopo quella che ti è stata lasciata da Columbrina è difficile, ma ci proverò ugualmente. Partiamo dal dirti che, nonostante io preferisca la Kenyako, prima che Ken 'diventasse buono', io sostenevo la Dayako u.u Insomma, dai, con chi altro poteva stare Daisuke, con Miya era perfetto, d'altronde, 'l'amore non è bello se non è litigarello' u.u E loro due sono l'emblema vivente di questo detto secondo me! E la tua storia esprime il loro rapporto nel migliore dei modi ^^ Il capriccio di Davis poi trasformatosi nella vedetta di Yolei è fantastico e reso perfettamente. Che poi Miyako davvero sarebbe molto carina se togliesse anche solo la bandana, basta vedere già come è più bella quando ha il basco e i pantaloni di jeans u.u Certo, non riuscirei a vederla come 'babrie' semplicemente perché lei non è così. Dietro alla parte femminile che è venuta fuori in situazioni come quando vede Michael per la prima volta, c'è anche quella della ragazza amante dell'informatica, manesca, e che non vedrei mai a fare cose come ordinare esclusivamente verdure o vendere i suoi videogiochi...E questo Daisuke l'ha capito completamente grazie proprio alla sua stessa fidanzata :) Insomma, la ff è bellissima, molto simpatica e piacevole, e tu sei stata bravissima a rendere questi due personaggi così terribilmente IC che ti viene il dubbio che tu abbia rubato qualche idea nascosta ai produttori del cartone che poi non hanno voluto mai mettere per favorire la Kenyako...Ancora complimenti, davvero :)
Un bacione, chitta97 <3

Recensore Veterano
22/06/13, ore 00:51

Ti amo.
Posso iniziare solo in questo modo: ti amo di quegli amori incondizionati, di quelli che non ti lasciano nemmeno il tempo di pensare quanto siano grandi, di quelli che ospitano schiere intere di sensazioni che ti fanno toccare il cielo con un dito, così numerose ma così leggere sulla coscienza.
La coppia è una delle mie preferite di Digimon, seconda solo alla Taiora, ma ugualmente efficace, quindi vederla trasformarsi secondo i miei desideri tra mani e pensieri che non siano i miei, così segreti e arcani, mi fa oltremodo piacere. Ma che cavolo... Io ho adorato la tua storia fino a consumare la mia ultima goccia di sangue, una storia da amare, una storia con tutti i tasselli al posto giusto.

"Era stato proprio lui la sera prima a lamentarsi di quanto poco femminile fosse e poi? A vederla, finalmente, in quei panni così sofisticati e differenti dal suo solito, si era messo a fare quelle uscite cretine da esorcista mancato."

Ah Daisuke, così poco delicato con la sensibilità delle ragazze.
L'insicurezza può portare a gesti estremi, come il radicale cambiamento che fa Miyako, una trasformazione tardiva che riprende il prompt della "Barbie", universalmente conosciuto come esempio di una femminilità forzata, plastificata e virtualmente perfetta. Il contrario di una persona irascibile, occhialuta e spasmodicamente informatica come Miyako, unico vero complemento dell'indolente cuore di ameba di Daisuke.
Penso che questa sua "lamentela" circa la poca femminilità della sua "miss uomo" sia dovuta allo spettro redivivo di Hikari, fulgido esempio della dolcezza, della delicatezza, della grazia e della femminilità in una comoda confezione tipicamente color pastello che, come sappiamo, ha saputo arrostire Daisuke per bene.

"Avrebbe dimostrato a mr. sono-fidanzato-con-miss-uomo che la ragazza dei sogni può diventare un incubo."

Adoro il sadismo vendicativo di Miyako, l'unica persona che riesce a tener testa a Daisuke senza il benché minimo sforzo, senza pretendere che lui replichi e basta o che stia a guardare se stesso sprofondare nel peggiore degli incubi da un angelo.
A mio parere, Miyako ha sempre avuto un bel potenziale estetico, eclissato dalla sua follia intellettuale e nascosto sotto un paio di lenti troppo poco spesse. Ma Daisuke ha voluto la Barbie: ora ci gioca.

"-Però preferisco che tu sia così piuttosto che una Barbie. Ti prego, dimmi che il processo è reversibile! Non resisterò altri cinque minuti!!-"

Alla fine capisce che il gioco è davvero bello quando dura poco.
Sebbene gli eventi non siano sviluppati tutti nel dettaglio, si capisce l'esasperazione di Daisuke nel riconoscere che i suoi desideri non si sono rivelati ciò di cui aveva realmente bisogno e questa vale più di qualunque prolissità superflua. Miyako e Daisuke sono fatti di poche parole e tante azzuffate: non sono una coppia costruita sul modello preconfezionato a plastificato di Barbie e Ken; non sono tragici e melanconici come i triti e ritriti Romeo e Giulietta; non si sono immolati al sacrificio come Renzo e Lucia; non sono i Summer e Seth dei Digimon; non sono come Kanye e Kim... Non sono nemmeno miscugli recessivi di queste coppie (stra)fatte.
Sono semplicemente Daisuke e Miyako che si prendono, si azzuffano, si allontanano, si avvicinano progressivamente e si leccano le ferite a vicenda, sorridendo e chiedendosi scusa, per poi arrossire a ogni minimo trapelamento dei reciproci sentimenti, orgogliosi ad ammettere che hanno torto, ma che alla fine si riducono allo stesso, insignificante punto di partenza: la sfida.
Tutto nasce da una sfida: con le sue lamentele, Daisuke ha innestato un terribile spirito competitivo, riassunto in parole efficaci in una giornata all'insegna dell'esasperazione totale che si è conclusa con la resa di entrambi, parafrasando un po' il loro eterno ciclo di dissidi.
Daisuke e Miyako continueranno a sfidarsi perché nessuno dei due vincerà mai.


"Miyako avrebbe davvero avuto il coraggio di vendere la loro collezione? I loro videogiochi erano una delle cose che li tenevano uniti. Amavano stare ore e ore a sbraitare in video ludiche battaglie contro improponibili nemici o a sfidarsi in tornei massacranti a suon di Wiimote. Venderli era come vendere una pietra miliare della loro storia d’amore. Il punto d’incontro fra i loro caratteri fin troppo simili per andare d’accordo.
Perché entrambi erano davvero, decisamente, troppo testardi, infantili e pazzamente propensi a buttarsi a capofitto nelle cose.
Quando caratteri così simili si scontrano, c’è il rischio che la faida si perpetri per anni e anni. Ma Miyako e Daisuke giocavano insieme, combattevano insieme, si azzuffavano e riuscivano, sempre e comunque, a non sfaldare mai il filo rosso che legava i loro destini."

La sintesi di una coppia perfetta. Non intesa nei termini in cui la prerogativa è angustiarsi sul perché ci sia tanto vuoto nella propria vita; si usa convenzionalmente il termine "perfetta" perché non si ha definizione per un rapporto fondato sul sinolo tra sfida (verbale o videoludica) e complicità. Tutto ciò è anche riflesso del mio personale desiderio di trascorrere le sere della mia vita a sconfiggere ai videogiochi la mia anima gemella.
Nell'ultima frase, hai riassunto lo spirito di Daisuke e Miyako sfidanti, amanti, compagni di gioco, complici, nemici, amici, poi...

"-Non sbagli, sceriffo, ma non credere che ti basteranno tutte le tue vite per sconfiggere il malvagio Daisuke Black!-"

Ed ecco che una nuova sfida senza vincitori si riapre.
Chi di sfida ferisce, di sfida perisce.
La sfida non è un pretesto per mantenere interessanti i dinamismi della loro relazione: è un vero e proprio collante che, paradossalmente, li unisce ancora di più fino a farli scontrare nella complicità dell'amore che non riusciranno mai ad ammettere; non sarebbero mai capaci di rivoluzionare l'arma più potente che hanno - la conoscenza delle reciproche debolezze - per compromettere l'altro... E metter così fine alla cosa - invece - più bella che hanno e cioè il forte sentimento che - sì - può essere chiamato "amore".
Di quelli incondizionati, di quelli che non ti lasciano nemmeno il tempo di pensare quanto siano grandi, di quelli che ospitano schiere intere di sensazioni che ti fanno toccare il cielo con un dito, così numerose ma così leggere sulla coscienza.

Grazie per questo piccolo capolavoro che leggerò con piacere per le prossime settimane.
S.