Buongiorno, cara stella mattutina(?)! :)
Vedrò di provare a fare una buona recensione, è da tanto che non ne faccio di decenti! Ma, direi, veniamo subito al dunque.
Metti come personaggi Ludwig e una sorpresa, ma credo che fin dall'inizio una nostalgia così forte da parte del tedesco ci faccia subito intuire che si parla di Prussia. Tuttavia rispetto la scelta come autrice ormai licenziata: ha sempre il suo fascino, mettere un "sorpresa" e sono sicura che qualche lettore in più è arrivato fin qui.
Se non era quello il tuo obbiettivo, chiedo scusa! La mia è sempre una visione materialistica delle cose, è colpa mia.
Dal punto di vista dei personaggi, l'IC, per intenderci: assolutamente nulla da dire. Ludwig è malinconicamente nostalgico e triste, abbattuto e solo, come potrebbe tranquillamente essere alla morte di chi, alla fin fine, è stato il suo appoggio per secoli.
E Gilbert, ecco. Rispetto ad una persona schematica e quindi molto, molto semplice, come penso sia Germania, Prussia è più difficile da analizzare, ma credo ti sia venuto particolarmente bene.
Ci sono tanti e tanti diverbi sulla personalità di Gilbert: alcuni imputano la sua ostinazione a dichiararsi Magnifico ad un'insicurezza bella grossa, che però lui non vuole far emergere. Non sono d'accordo, ma qualunque versione noi scegliamo di adottare, in questo caso il prussiano avrebbe tranquillamente lasciato cadere qualunque "maschera" (Pirandello mi vuole bene, scusa!) per essere il triste fantasma che alla fine sentiamo.
Mi è piaciuta, non si può proprio negare, ecco! ;)
Se posso dire la mia citazione preferita da Gilbert, è sicuramente: "Quando sarà stata l’ultima volta che ti sei ubriacato?" (cit.) è incredibilmente azzeccata!
Per quanto riguarda le scelte che hai adoperato per spiegarci tutti questi sentimenti, l'unica che non ho gradito in particolar modo è stata quella delle lenzuola. Non vogliono dirci nulla, no? Che messaggio dovrebbe trasparire, da delle lenzuola azzurre? Possono essere un ricordo del fratello, e immagino sia quello l'obbiettivo (Gilbert è così sobrio da regalare lenzuola azzurre?), ma se scegli proprio un oggetto, da cui far trasparire il messaggio che Ludwig non riesce a dimenticare, meglio non qualcosa di inutile!
Non so se sono stata abbastanza chiara, provo a rispiegarmi: delle lenzuola gli ricordano il fratello, perché è stato lui a regalargliele. Questo è il legame affettivo che ha con l'oggetto, ma cosa rende le lenzuola speciali da, chessò!, un regalo di qualche anno prima? Che cos'hanno in più perché vengano citate a questo modo?
L'unica risposta che dai è "Ti ricorda i tuoi occhi, e il corredo ti fu regalato dicendoti proprio questo." (cit.) che oltre ad essere una frase grammaticalmente difficile (anche troppo, considerando che un salto di persona simile con i riflessivi fa venire il mal di mare!) se non sbagliata, è a dir poco banale, come spiegazione.
Avrei preferito qualcos'altro, un oggetto speciale per entrambi; più speciale!
Dal punto di vista grammaticale, che dire? Stai attenta agli incisi! Ne sei praticamente piena, e fanno parte del parlato, non dello scritto! So che sono monologhi pensati, e quindi non penso tu ti sia soffermata sulla correttezza della sintassi (quantomeno non perfetta, ecco) ma tutti quegli incisi sono pesanti da leggere, per il lettore. Non sono naturali.
Un'altra cosa che va notata (ma non è una critica, giuro, anzi) è il tipo di punto di vista che hai scelto. Quando parla Ludwig, egli parla di sé in terza persona, in sostanza il pov è il "terzo onniscente" (colui che sa tutto, ma non è nessuno dei protagonisti e nemmeno l'autore), quando invece tocca a Gilbert abbiamo una prima persona usata bene, lucida abbastanza perché il lettore non perda il filo di continuità che ci aveva dato il "terzo onniscente" con la sua estraneità ai fatti.
In sostanza, un bel lavoro! Migliorabile, sicuramente, ma buono.
La base che uno scrittore dovrebbe avere sta nelle idee, non nella grammatica, nel mio piccolo parere. Nella realizzazione del personaggio in quanto persona, non nella sintassi completamente corretta: quelli sono punti che arrivano con il tempo e con l'aiuto di una beta (sempre che tu non ce l'abbia hahah), magari.
E dopo un papiro praticamente immenso (sei al secondo lavoro, fossi in te non me ne aspetterei molti altri!) che spero tu abbia letto per intero, ti saluto. I miei complimenti, di nuovo, e spero di leggere ancora qualcosa di tuo, anche se non garantisco un'altra recensione simile ;)
Ciao ciao!
Mane-chan |
