Recensioni per
Terriccio e sangue
di Rosmary

Questa storia ha ottenuto 58 recensioni.
Positive : 58
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
14/01/24, ore 21:24

Farsi spaccare il cuore da una fan fiction: fatto. Sono senza parole, bellissima.

Recensore Veterano
12/04/22, ore 22:48

Ros!

Approfitto del prompt di questa seconda giornata pasquale per portare a termine una cosa che mi ero ripromessa di fare da anni, ma senza successo: recensire questa storia. Io non so perché non sia mai passata prima d'ora a darti effettivamente i miei due centesimi su una FF che letteralmente amo, ma tant'è. Eccomi qua (queste iniziative del pub sono bellissime e fanno fare miracoli)! 
Rileggerla per scrivere qualcosa di concreto è stato doloroso come sempre. Bello, tantissimo, ma molto doloroso. Questa storia è nel mio cuore per due motivi principali: la Fremione - probabilmente la prima che io abbia mai letto, forse pescata dalla lista delle scelte del sito - e il tuo modo di trattare le tematiche deilcate presenti nella narrazione.
Qui Fred e Hermione non ci vengono presentati come la coppia romantica che ho conosciuto altrove sempre grazie a te: il loro rapporto amoroso non si sviluppa in modo lineare, graduale. Al contrario, li hai trattati quasi come due personaggi che non potrebbero mai stare insieme ma che si ritrovano a passare, nonostante tutto, un momento di profondissima intimità per via delle mere circostanze. Soltanto alla fine, proprio nell'ultimo paragrafo, questa sensazione se ne va per lasciare spazio alla completa validazione del loro sentimento che, pur nato in un contesto di necessità più che di spontaneità, ha le basi per andare avanti e per sedimentarsi - basi che, purtroppo, non avranno mai l'occasione di veder crescere niente.
Il tuo modo di descrivere la sensazione di soffocamento che Hermione prova dentro la Tana è stato impeccabile. Lei è davvero lì che annaspa per cercare un po' d'aria, un po' di tranquillità. Vuole avere un momento e uno spazio tutto per sé per non pensare, per chiudere i ricordi di quella tragica serata in un angolino nascosto della sua mente e non pensarci più, almeno per il resto della notte. E' del tutto comprensibile: quello a cui hanno assistito è davvero troppo grande per un gruppo di adolescenti. Lo è per adulti fatti e finiti, ma per loro è ancora più spaventoso e scioccante. Hermione e gli altri si ritrovano in una guerra che non hanno voluto e per la prima volta ne assaggiano le conseguenze durante un brutale attacco da parte dei Mangiamorte. Gli scontri che sono avvenuti prima di questo momento all'interno della saga non sono equivalenti al senso di perdita derivato da quest'ultimo: qui uno di loro è stato ammazzato e un altro è arrivato fin troppo vicino alla morte, puntando inevitabilmente il dito contro l'elefante nella stanza, cioè l'idea che lo stesso destino e addirittura uno peggiore possa toccare in sorte a chiunque. E' un vero e proprio trauma e secondo me tu l'hai reso benissimo dal punto di vista di Hermione.
Fred non è da meno in fatto di realismo e di autenticità. Di poco più grande di lei e di temperamento più impulsivo, si getta sull'alcol per cercare di venire a patti con quello che ha visto, con quello che ha sentito e con quello che ha provato. E l'inebriante promessa che il whisky porta con sé finisce per sedurre anche Hermione in un comprensibilissimo moto dell'animo. Non la considero una cosa avventata, né minimamente fuori dal personaggio. Hai dato un'ottima spiegazione di carattere emotivo e psicologico per far sì che Hermione si lasci vincere da una tentazione a cui non sa nemmeno di essere soggetta in un primo momento. Fred, però, se ne accorge prima di lei e agisce di conseguenza - ritrovo qui, per inciso, una dinamica già esplorata in altre tue storie e che ho imparato ad associare a loro due, e cioè l'idea che Fred conosca sempre in anticipo i desideri che Hermione cerca di tenere nascosti. Nel suo atto di cederle la bottiglia per farla bere c'è un significato profondo di cui Hermione al momento ha grande bisogno: Fred le sta dando il permesso di uscire di testa. Le sta permettendo di sfogarsi e di avere il crollo che lei tenta disperatamente di evitare e questo è tanto bello quanto triste. Triste perché necessario, perché la situazione non permette alla razionalità di spacchettare tutto quello che è successo e di riorganizzarlo in liste o in schemi in cui le cose abbiano senso; ma anche bello perché tra le righe sei riuscita a dare corpo non a un'immagine di Hermione debole, che ha bisogno che qualcuno le dica cosa fare per agire, ma a un momento di grandissima intimità in cui due persone spezzate dal dolore e dai fantasmi interiori si concedono a vicenda di essere vulnerabili l'uno di fronte all'altra. Fred le sta dicendo che non c'è motivo di essere forte quando non è necessario e che per una notte possono mandare tutto al diavolo e annegare nel dolore e nel desiderio di far finta che niente di male sia mai successo.
L'alcol però non è abbastanza per fare una cosa di questo tipo. Hermione è agghiacciante nella sua risata incontrollata, una risata di malessere, di pena e di terrore. Ma soprattutto non ha più freni che la trattengano dall'esprimere un pensiero terribile che ha sfiorato tutti ma che nessuno ha avuto il coraggio di portare alla luce: meglio Moody che loro. Le serve l'alcol per poter dire una cosa del genere, perché da sobria mai sarebbe stata in grado di ammetterlo nemmeno a sé stessa. Così, invece, complice il permesso di Fred e i fumi del whisky, può rivendicare il diritto di sentirsi una persona orribile senza temere il giudizio degli altri. Per quello ci sarà tempo un altro giorno - domani o mai più -, ma in quella notte Hermione non ha freni e Fred con lei.
E' sempre stato un momento fortissimo per me da leggere e da metabolizzare. Il lungo discorso che passa da George a Moody e alle amare considerazioni che Hermione fa mi ha sempre colpita per la sua crudezza. Le parole ripetute, l'incertezza, la necessità di ribadire il concetto più volte giocano stilisticamente un ruolo davvero impattante. C'è tutta la disperazione di una ragazza giovanissima costretta a subire da un lato un orrore immenso e dall'altro il bisogno di dover scendere a patti con un lato di sé che le appare mostruoso. L'idea di essere in lutto per Moody e allo stesso tempo di aver tirato un sospiro di sollievo per essersi salvata le generano dentro un senso di colpa che da sobria la ridurrebbe in pezzi; così, invece, con l'alcol in circolo in qualche modo riesce a tirare fuori questa sensazione macabra e a non comprimerla in sé come se si trattasse di una bomba ad orologeria pronta ad esplodere. Riesce persino a trascinare un riluttante Fred con sé, che invece fino a quel punto ha mantenuto un minimo di chiarezza mentale - si è sottratto alla realtà dei fatti e dei pensieri. Ma Hermione funge ad detonatore e scoppia insieme a lei. Quello che accade dopo finisce per essere un modo fisico per scaricare tutta questa energia che stanno tirando fuori e a cui vorrebbero sottrarsi ma non possono. Hanno bisogno di contatto fisico, di sapere di essere protetti, anche se solo per una notte, e l'unico modo che hanno per farlo è condividere un amplesso, che serve anche per riscrivere il terriccio e il sangue mescolatisi nello scontro precedente. La terra e il sangue sono sempre lì, a sporcarli, a chiudere loro le narici, ma stavolta cambiano di significato e diventano qualcosa di molto più positivo, una promessa di pace piuttosto che un segno della guerra in corso. Promessa che viene suggellata di giorno, senza più una singola traccia di alcol nel sangue: è qui che Fred e Hermione possono essere finalmente letti come una coppia il cui amore è puro, intonso, forte e appassionato come in altri tuoi scritti.
Si sono salvati, ma non abbastanza. E il finale per me è il colpo di grazia definitivo. Perché arriva così, in un paio di righe, dopo un momento di malinconica speranza, e tutto il percorso emotivo fatto fino a questo punto della storia si sgretola. L'immagine di Hermione che rimane tutta la notte ad attendere Fred ben sapendo che lui non verrà perché è morto è di una potenza indescrivibile. Stavolta però devo dire che c'è qualcosa di nuovo. Mi è sorta una domanda scomodissima che io ti lascio qui quasi a tradimento (ignorami tranquillamente, a questo punto la lucidità ha abbandonato un po' anche me): anche in questo caso, come per Moody, Hermione avrà pensato meglio lui che me?
Concludo perché ho la sensazione di aver parlato veramente troppo. Ti faccio tantissimi complimenti perché, pur essendo passati anni dalla pubblicazione e dal mio primo approccio alla storia, questa è stata, è e sarà sempre una delle FF più soverchianti che io abbia mai letto e ti ringrazio tantissimo, anche se in super ritardo, per averla scritta e condivisa con il fandom. Grazie di cuore.
Ti saluto e ti mando un abbraccio!
Alla prossima!

Menade Danzante

Recensore Master
05/01/22, ore 10:58

Ciao cara, è da un po' che mi ero detta che volevo recuperare una tua Fremione, per quanto ero sicura che avrei sofferto, ed eccomi qui. All'inizio ho davvero sperato che si trattasse di un finale alternativo nel quale Fred era vivo, ma andando avanti ho dovuto abbandonare questa illusione. Ho amato tantissimo la resa di questa Hermione che sente ovunque attorno a sé la puzza della morte, vede sangue e non riesce a liberarsene fino a quando non parla della sua angoscia con qualcuno. Probabilmente è l'alcol ad averle dato il coraggio, ma le cose che dice sono veramente strazianti, perché dannatamente vere, e amo la lucidità con la quale le ha espresse. Ho trovato tenerissimo che abbia diviso tutto quello con Fred, probabilmente l'unico in grado di capirla davvero, e ho amato tantissimo questo loro momento di intimità con il quale si sono salvati, ma allo stesso tempo hanno capito di provare qualcosa di veramente profondo, non dettato unicamente dalla paura della morte, dal vivere ora perché domani potremmo non esserci più. La loro è una promessa, un appuntamento con il futuro, e questo è dolcissimo e commovente. Peccato che poi le ultime righe restituiscano tutto l'angst della situazione ahahahah.

Bellissima, ti ringrazio di aver condiviso ♥

Bennina

Recensore Master
25/08/21, ore 09:01

Ho amato questa storia a cominciare dal titolo, un accostamento molto evocativo. Mi è piaciuto come si sviluppa nel corso della storia, nei pensieri di Hermione che per una notte cede alla propria fragilità, perché come sottolinea lei stessa in fondo sono solo ragazzini in una guerra troppo grande. Il sangue che è quello perduto in battaglia e poi il suo sangue di donna, sul terriccio intorno alla Tana.
Ho trovato molto bello che ci fosse Fred quella notte con lei, perché lui è stato quello più vicino a una perdita enorme, il suo gemello ha rischiato la vita (anche se per tutti sarebbe stata significativa ovviamente). E Ron non sarebbe stato la persona più adatta in questo tipo di circostanza per Hermione, è la leggerezza di Fred ciò di cui lei si è resa conto di aver bisogno.
Fred e Hermione si sono fatti forza a vicenda per affrontare il giorno nuovo, si sono amati e si sono fatti una promessa. Ha fatto male leggere di come è stata mantenuta da Hermione, una conclusione doverosa, nota e non per questo meno dura.
Voglio concludere questo piccolo commento notando la data in cui è stata scritta: il tuo stile è sempre tuo ed è evidente e ho apprezzato leggerti anche stavolta, ma credo di non aver mai letto nulla di così distante nel tempo. Ecco, nel confronto con racconti più recenti ho notato come sia chiara la sperimentazione stilistica che ti piace fare, maturando la tua voce narrativa in un processo costante, con espedienti che provi a usare e a un certo punto semplicemente integri con naturalezza.
Complimenti!

Recensore Master
20/08/21, ore 15:22

Rosmary! <3
Tu continui a stupirmi. E il fatto curioso sai qual è? Che in questa shot sono andata indietro nel tempo di 8 anni e già all’epoca, se ti avessi incrociata, avrei potuto dirti “Rosmary, sei il mio canon!” <3
Per dirla invece come piace a te, questa Fremione è Verbo.

Questa storia è talmente viva (non mi viene un’altra parola, sembra addirittura stonata questa rispetto all’argomento di questa OS) che non potrebbe essere altrimenti. Chi legge per forza di cose è portato a pensare che sia andata davvero così, perché tutto si incastra in modo perfetto nei fatti accaduti quella notte e nei mesi successivi.

C’è Hermione, viva, e Fred, vivo anche lui. Però tutta quella vita sembra una caricatura. Non dovrebbe essere quella la vita per due ragazzi come loro, la paura che contamina ogni minuto di ogni giorno, il sollievo quando a subire sono gli altri, il senso di colpa che tengono nascosto per non apparire crudeli.
Tenendolo nascosto però diventa aggressivo dentro di te, e ti logora un bel po’. E’ stata la mia scena preferita quella nella quale Hermione, disinibita, comincia ad allontanarsi dal caos che ha dentro e a vomitare parole isteriche. Sono tutte colpi al cuore, pugni nello stomaco, è tutto brutale.
Comincia che non sai cosa pensare, lei sembra una variabile impazzita. Fred voleva bere per dimenticare quanto è accaduto a George, e lei invece beve e gli scaglia addosso proprio tutto quello che lui avrebbe volentieri rimosso! Ti fa salire un’angoscia tremenda questo contrasto fra Hermione incontrollata e Fred che le intima di fare piano, di non urlare. Hermione. Hermione. Hermione. E’ tipo una nenia in mezzo alle sue urla. E mentre succede è tutto meravigliosamente vivo negli occhi di chi legge. A livello visivo e oserei dire anche a livello tattile, delle percezioni. Il terriccio, l'umidità, il caldo. E' tutto troppo.

E lo capisci, mentre leggi, che l’unica cosa che potrà placare tutta quell’isteria sarà un bacio. Ma la cosa stupenda è che accade in modo graduale, naturale, per niente forzato, Verbo! Tutte queste sensazioni che si scontrano ed esplodono e, nel mezzo, qualche brandello di lucidità che comunque li spinge a restare stesi in mezzo a quel terriccio e attaccati nell’unico modo possibile in quel momento.
Quella voglia di vivere di Hermione, di sentirsi donna, solo in quel momento. Perché non c’è modo di farlo durante il resto dei giorni, domani. E Fred anche lui preda di emozioni dolci, che non immaginava di provare quella sera. Perché su quel prato ci erano andati con intenzioni uguali e diverse, e comunque hanno finito per scontrarsi ed è stato giusto vivere quel momento insieme!

La parte finale altro non è che una ovvia conseguenza di quanto successo. Hermione che sarebbe scappata da quella notte, da Fred, di nuovo preda di una facciata da mantenere, di confini fra giusto e sbagliato da non oltrepassare. Lui che invece, sorriso sghembo e riflessioni serie, riesce a strapparle una promessa e a farle vedere di nuovo la stessa Hermione di quella notte.
E l’ultimo rigo Rosmary. Non ho nemmeno le parole, uno schiaffo in piena faccia.

Non lo so se sono riuscita a scrivere una recensione sensata, questa storia ti svuota di ogni cosa. Fred e Hermione hanno messo a nudo i pensieri peggiori in momenti di difficoltà come quello vissuto da loro due e te li hanno finalmente visti per quello che sono: onesti. Ma, finchè erano soli, non potevano accorgersi di quanto fosse lecito pensare tutto quello, e il peso tendeva a schiacciarli. Si sono svuotati di tutto insieme, e quel peso è gravato meno e hanno potuto sentirsi altro, e non solo inopportuni.

Shot di 8 anni fa. Tu non hai parlato da piccola, hai scritto.
Grazie, davvero davvero, per queste emozioni così forti, e vive. <3
Un abbraccio grande,
gabry
(Recensione modificata il 20/08/2021 - 03:28 pm)

Nuovo recensore
21/05/21, ore 14:23

ehii, ciao!
le ultime due righe mi hanno ucciso, è stato traumatico.
Tutta la storia in se e per se è meravigliosa, una scrittura fluente e ricca di tanti dettagli che rendono i pensieri di Hermione e di Fred "vivi".
mi è piaciuto il Fred protettivo, quasi non volesse violare la "privacy" della ragazza, ma anche bello pensare che sia stato l'alcol ad avvicinarli, come se fosse un filo conduttore, un aiuto per i due ragazzi ad esprimere i loro sentimenti.
Ho amato alla follia "questo" tipo di Fred, protettivo, difensivo, dolce e sicuro di se stesso, ma anche teneramente impacciato alla vista di lei, la mattina dopo quasi avesse paura della sua reazione, quasi pensasse di aver sbagliato tutto la notte prima.
Ho amato questa one shot in tutto per tutto.
E complimenti per la tua scrittura.
a presto!!

Recensore Master
02/10/20, ore 16:10

Cara Rosmary,

è difficile lasciare una recensione sensata - meritevole - a questa stupenda storia. Il fatto è che quando un autore ci mette un pizzico d’anima dentro il lettore lo percepisce. Non è solo la malinconia del racconto, o lo stile, con un narratore onnisciente che usa la seconda persona e, anziché il presente, sceglie un passato che mette una quieta e disperata distanza dalla notte d’amore. Ho provato un groppo alla gola leggendola e un brivido quando sono giunta alla fine ed ecco perché questa recensione a caldo, temo, sarà un po’ sconclusionata. La scelta della seconda persona mischiata al passato è innovativa e piuttosto rara: mette una distanza tra ciò che ha vissuto Hermione e il presente, l’oggi. La notte d’amore passata con Fred è qualcosa di trascorso e concluso ed è tenero il modo in cui presenti la passione e l’abbandono, struggente come entrambi si desiderino. L’alcol fa abbassare le difese, permette una sincerità spiazzante (come l’analisi del meglio tu che io) ma non è un alibi a quanto avviene, dato che al mattino il bacio dato in totale consapevolezza è una promessa a un dopo che, come sappiamo, non si realizzerà.

Il fatto che Fred, che, come sappiamo, è il gemello che muore nella battaglia, parli di morte ha sempre un tono da profezia annunciata. La consapevolezza che avrà vita breve fa di ogni suo atto o parola una dichiarazione d’intenti e un testamento, gli dà solennità. L’amarezza qui è trovarlo privo di ogni ironia o scherno, a meditare sulla quasi morte del gemello, a concordare con Hermione che in guerra si fanno egoistici pensieri secondo cui è meglio che muoia Moody, solo e senza famiglia, che un Arthur Weasley padre di famiglia o un giovanissimo Ron. E Ron, nell’assenza, è presente nei pensieri di entrambi. Di Fred, che dice a Hermione che forse lei avrebbe preferito donarsi la prima volta con qualcun altro, e di Hermione, che aveva progetti differenti per il proprio settimo anno. È perché si mettono a nudo e parlano del loro malessere che queste due anime si incontrano.

Le sensazioni tattili e olfattive che si susseguono nella storia sono un indice di realismo, ma rappresentano anche lo stato d’animo, di modo che il punto in cui Fred sosta è fatto di terriccio e sangue, ma quando Hermione è con lui non sente alcun miasma; la terra richiama a una primordialità e a un istinto che nessuno dei due ragazzi cela, spinti dal bisogno di vivere anche a dispetto di altri, per via di un istinto di conservazione spietato eppure lecito. Splendida la similitudine che vede Hermione, Fred e tutti gli altri come cavie, topolini da dare a un serpente, Voldemort. È un tocco di stile incantevole. Come se non bastasse, è squisitamente canonica. Hai scelto un momento in cui effettivamente sarebbe potuto nascere qualcosa, se Hermione si fosse alzata per prendere una boccata d’aria – per scacciare via il tanfo di morte, per ritrovare la brezza fresca della vita e, come dice Fred, salvarsi. Una nota di colore prima di salutarti: mentre leggevo ero così assorta che Fidanzato mi guarda (non è che non mi ha mai vista leggere, eh) e fa: “ma cosa stai leggendo??”
È incantevole e mi rimarrà nel cuore, perché oltre a essere ben scritta questa storia ha un potere: quello di creare immagini poetiche estremamente vivide, che si fissano nel cuore di chi legge.

Commossa e con ancora i brividi, ti abbraccio forte e ti riempio di meritatissimi complimenti,
Shilyss

Nuovo recensore
08/06/20, ore 00:49

Ciao!
Ho riletto questa fanfiction ben tre volte...perché è davvero stupenda!
Mi piace tantissimo come scrivi, il tuo stile è davvero scorrevole e anche se all'inizio non mi convinceva troppo la coppia Fred/Hermione devo dire che alla fine mi hai fatto cambiare idea :)
Tristissima la morte di Fred e Hermione che, nonostante tutto, lo aspetta ancora per tutta la notte...davvero emozionante.
Comunque complimenti, andrò a leggere qualcos'altro di tuo!
Un abbraccio,
Marilyn
P.S Se hai voglia di passare a dare un'occhiata, sto scrivendo la mia primissima fanfiction su Piton. Se ti va, sarei contenta di sapere cosa ne pensi!

Recensore Veterano
22/04/20, ore 18:10

Ok, lo ammetto sono in ritardo. Ho visto un paio di film al cinema, e la quarantena di questi giorni mi ha dato la voglia di tornare bambina affascinata dalla magia e anche tempo a sufficienza per leggere tutti i libri, incastrando ogni tanto qualche fanfiction.
Devo farti i miei complimenti, ho letto raramente qualcosa di così bello, forte e struggente senza cadere in banalità o in moine dei peggiori romanzi rosa. Mi piace molto come scrivi, il discorso di Hermione sulla morte di Malocchio e sulla sopravvivenza di tutti gli altri è semplicemente perfetto.
Le descrizioni delle sensazioni, delle emozioni, degli odori sono fatte con dovizia di particolari e le trovo impeccabile in un contesto di scambi di battute essenziali ma che centrano a pieno cuore.
Mi hai bruciato nelle ultime due righe, ma era il giusto finale per questo racconto.
Grazie!

Recensore Master
28/02/20, ore 13:39

Ciao!
Mi sento un po' in colpa a passare da una storia tanto vecchia (anzi, se preferisci un parere su qualcosa di più recente, non farti il minimo problema a dirmelo: sai che per me gli scambi sono un'occasione per andare a recuperare storie che non mi compaiono fra i nuovi aggiornamenti, e ti leggo più che volentieri), ma qualche tempo fa mi era capitato di leggere un tuo commento a proposito di questa storia (forse in risposta a una "verità?") in cui dicevi di esserci molto legata, e mi sono incuriosita.
Ecco, capisco che dopo sette anni un commento sullo stile possa lasciarti un po' indifferente, però caspita, ma quanto scrivevi bene anche tempo fa? Non so quanti anni tu abbia (non so perché ma ti immagino mia coetanea, ma magari sono fuori strada), però insomma, io nel 2013 l'adolescenza me l'ero comunque lasciata quasi del tutto alle spalle, ma se ripenso alle schifezze che scrivevo in quel periodo, mi viene voglia di andare a nascondermi.
Come sai (forse XD), la seconda persona singolare non è una scelta che amo più di tanto, soprattutto per storie molto corpose, ma in questo caso non mi ha infastidita: l'ho trovata infatti una scelta comunque coerente a mostrare l'introspezione di Hermione, a dilatare il momento per dare spazio e significato anche a quei gesti apparentemente banali, ma che in questo contesto assumono un significato quasi metaforico, altro.
Ormai i tuoi Fred e Hermione per me sono qualcosa di assodato, ma mi è piaciuto molto in questo caso incontrarli attraverso una prospettiva forse più cupa, distorta, dove entrambi sono persi nella loro paura e nella loro disperazione.
In particolare, ho apprezzato tantissimo i modo in cui hai fatto perdere il controllo a Hermione: lei che è sempre così sicura, così controllata, così attenta a non mettere neanche un piede fuori dalle righe, qui ha proprio abbassato tutte le difese, abbandonandosi (anzi, ricercando) questa perdita di freni capace di far uscire tutto quello che ha sempre cercato di tenere nascosto. La sua invettiva, il suo amarissimo "meglio Alastor che voi, che me" ha una crudezza terribile, ma credo sia anche quanto di più umano si possa immaginare (così come umani sono i sensi di colpa che nascono dopo).
Fred mi è parso perso anche lui: ci prova a mantenere la sua leggerezza, ma il momento è talmente drammatico che, fino in fondo, non co riesce nemmeno lui.
Il motivo del terriccio e del sangue, che di volta in volta viene ad assumere un significato diverso, trovo sia declinato molto bene, in maniera molto efficace.
Il finale, poi, è crudo e dolorosissimo: perché forse un po' io ci avevo sperato, nelle tue nove ore di morte apparente.
E invece no, resta solo questo vuoto terribile, reso ancora più intenso da tutte le possibilità inesplorate che la guerra si è portata via.
Ti faccio davvero i miei complimenti (e ti chiedo di nuovo scusa se sono andata a rivangare così tanto nel passato: non farti davvero problemi a dirmi se preferisci che legga qualcosa di più recente!).
A presto!

Recensore Master
22/02/20, ore 21:38

Ciao!
Ho notato questa storia attraverso il suggerimento che un utente ha postato su Facebook, e mi sono incuriosita.
In una recensione passata ti scrissi che non riuscivo a scorgere le basi legittimanti la coppia Fred/Hermione; beh, in "Terriccio e sangue" hai costruito un validissimo presupposto!
Nel corso della saga, poche volte abbiamo avuto occasione di cogliere Hermione spaventata e/o abbattuta; l'incrollabile fiducia nel proprio raziocinio l'ha quasi sempre spinta a cercare una soluzione anche laddove, all'apparenza, non ce n'erano – fino a trovarla.
Eppure, non è anomalo che, in una notte simile, anche la solida Hermione Granger sia stata attanagliata dal senso di oppressione e fallimento; la guerra era appena iniziata, e quanto accaduto rappresentava solo un assaggio di ciò che sarebbe arrivato in seguito.
Così, non riuscendo a dormire, sgattaiola all'esterno e chi trova? Fred Weasley.
Il loro rapporto non è mai andato troppo oltre la sequenza battuta-rimprovero-frecciatina beffarda, ma stavolta non c'è traccia di allegria, in Fred, né di voglia di scherzare: il suo gemello ha appena rischiato di morire, e deve ringraziare di aver perso solo un orecchio. Come dirà Hermione più avanti – e la riflessione, pur se parzialmente dettata dall'alcol, è tremendamente appropriata –, meglio "poco" che "tutto". Meglio "uno" – specie se è Moody, e non altri – che "molti": pensarlo è naturale, ma provoca lo stesso senso di colpa e disgusto. 
Il bisogno di evadere, di dimenticare – fosse anche per una manciata di minuti – tanto schifo era arrivato a un livello tale che, secondo me, le barriere tra Hermione e Fred sarebbero cadute anche senza il whisky; si trovavano insieme al momento e con lo stato d'animo giusti. Avevano entrambi bisogno di conforto, e se lo sono dati vicendevolmente. Con buona pace del povero Ron (XD).
Più sorprendete, invece, è stato ritrovarli la mattina dopo. Sarebbe stato quasi banale bollare la cosa come un "errore" dettato dalla paura, e invece no: i due non si sono solo consolati, si sono dati un motivo. Si sono "salvati", appunto.
Adorando i finali ad effetto, poi, non ho potuto proprio fare a meno di apprezzare il rimando al "dopo" e alla morte di Fred; due righe, sì, che però vanno crudelmente dritte al petto. 
Il tuo stile è elegante, e la narrazione in seconda persona gli dà persino un tocco di originalità. 
Complimenti, merita di stare nella sezione "Storie scelte". A presto!
Un abbraccio, 
Irene. 

Nuovo recensore
01/09/18, ore 15:35

Come far piangere una povera ragazza che non ha ancora superato la morte di Fred, non ha nemmeno superato la scelta di Jk Rowling di far mettere Ron con Hermione e che non supererà mai lo scempio che è 'La maledizione dell'erede'.
Chissà se qualcuno ha mai saputo cos'è successo tra i due

Recensore Master
31/01/18, ore 19:37

Ciao Rosemary!
E' la prima fan fiction che leggo da un paio di anni (e non parlo solo di questa sezione, ma in termini di assoluto) e devo dire che mi è piaciuta molto! Scrivi davvero bene e anche se la coppia non è proprio il mio genere, ho trovato la tua storia ben costruita e molto coinvolgente.
Continua così!
Un saluto! :)

Recensore Junior
29/01/18, ore 09:53

Mi hai appena strappato il cuore... Il mio povero cuore. Ho sempre amato Fred e George e il suo è forse stato il lutto che ho più pianto insieme a Sirius. Grazie per questa storia splendida... Credo la rileggerò altre 10 o 15 volte ;)

Recensore Veterano
03/09/16, ore 07:02

Buongiorno, mia dolce Rosmarina!
Avevo letto questa storia qualcosa come tre, quattro giorni fa, ma credo di non aver avuto sufficiente forza emotiva per recensirla. Come ti ho già detto nelle mie infinite recensioni precedenti, il tuo modo di scrivere è ribelle, selvaggio. Hai un'età imprecisata da zero a novantanove come il permesso di gioco nelle regole del Monopoli, e che tu abbia tre o venticinque od ottantadue anni rimarrai sempre una delle mie autrici favorite nell'intero sito. Perché, tramite uno schermo, riesci a trasmettermi emozioni che soltanto la saga cartacea di Harry Potter è riuscita a trasmettermi. Silenziosamente e in punta di piedi ti sei messa a spargere certe storie qui su EFP, trascinando con te migliaia di lettori, migliaia di fan – che meriterebbero essere molti di più – e migliaia di persone che, come me, in queste storie vogliono vedere la vita.
Dopo essermi piegata al volere della mia parte ragionevole ed averti fatto i dovuti complimenti, che da un po' lavoravo nella macchina da scrivere che ho al posto del cervello, direi che è arrivato il momento di recensire per davvero una storia come questa.
Non basterebbero mille pagine, duecento boccini d'inchiostro, cento piume con cui scrivere e l'intero vocabolario italiano. Vorrei permettermi di aggiungere alla tua descrizione che sei una stronza. Perché questa recensione sarà al contrario, e partirà dal fondo della one-shot – a mio parere una delle più belle del sito.
Ci è tornata Hermione in quel posto, ci è tornata a frammenti ed ammaccata, ma ci è tornata. E Fred non c'era, non c'era perché si è spezzato in troppi pezzi, perché non è riuscito a riunirli nuovamente. Quindi non ho niente da dirti, se non il più semplice e comune stronza – sempre con la tenerezza impiantata nel cuore, non voglio assolutamente offenderti.
Anyway, come avrai capito ho amato questa storia: è un sorreggersi a vicenda, un aiutarsi, un stringersi le mani, stringere i denti ed andare avanti. Fred è la voce, Hermione è la mente. Sono come due tessere di un puzzle – complicato, da un milione di pezzi –, che coincidono alla perfezione. Tu riesci a farli coincedere, vivere, osare. E tutto questo è bellissimo.
Mi sono appena accorta che la recensione è uno schifo, ma ho buttato giù i pensieri che, in un primo momento, mi si sono impressi nella testa. Ti ringrazio profondamente per aver scritto una storia come questa, e per avermi permesso, ancora una volta, di sognare insieme a te. Baci, bacini e baciotti,
sfiorarsi

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