Recensioni per
In front of the grave
di Laylath

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
30/04/18, ore 20:10

Salve! Torno a fare capolino da queste parti, con una storia che alla prima lettura mi aveva colpito tantissimo e che, alla seconda, mi è piaciuta ancor di più.
Il rapporto tra Berthold e Riza è... dire complicato è un eufemismo. Morboso, malsano e tendente al possessivo rende già meglio l'idea che me ne sono fatta leggendo il manga, e trovo riscontro di questa mia impressione in ciò che hai scritto e nel modo in cui Riza si pone nei suoi confronti attraverso gli anni.

Mi ha sempre colpito l'atteggiamento composto con cui presenzia al funerale e il modo in cui l'hai descritto tu, dipingendola come qualcuno che viene finalmente liberato e non sa come reagire di fronte alla propria libertà, è estremamente significativo. Il modo in cui parla degli ideali di Roy lascia trasparire un fondo di ironia, perché dopotutto sa che quelli erano solo sogni giovanili e illusori che saranno poi infranti dalla guerra, ma è anche bello che ricordi quell'episodio con affetto, senza rimproverare la se stessa più giovane e ingenua per aver rivelato il segreto della sua schiena.

Nella seconda visita si percepisce chiaramente quanto importante sia per Riza il suo primo, vero atto di "ribellione" al padre dopo una vita che sente di aver passato come reclusa. Non ci sarebbe da stupirsi se, anche senza l'influenza di Roy, avesse deciso di unirsi all'esercito per il puro gusto di indispettire il padre ormai defunto. Hai descritto la scena in modo molto potente e, insieme al passaggio finale, è forse quella che ho apprezzato di più.
L'inevitabile terza visita trasmette perfettamente il senso d'impotenza e frustrazione di Riza, quella rabbia rassegnata nel non voler ammettere che qualcun altro ha ragione su qualcosa in cui si crede fermamente. E, allo stesso tempo, è un passaggio colmo di determinazione nel recidere di netto gli ultimi legami che aveva col padre e liberarsi del fardello costretta a portarsi letteralmente sulle spalle.

L'ultima parte mi ha colpito particolarmente, soprattutto il discorso sulla famiglia e su come Riza abbia avuto la fortuna di poterne scegliere una diversa dal padre, una famiglia che le voglia davvero bene.
In ultimo, ho apprezzato moltissimo il "mancato perdono". Il perdono è un tema ricorrente in molte opere in cui qualcuno ha avuto un genitore o dei genitori assenti o meschini, che alla fine vengono perdonati in virtù di una "superiorità morale" o, in modo a volte più credibile, perché sono riusciti a redimersi.
Qui non c'è perdono, non ci sono giustificazioni da parte di Riza: solo un netto rifiuto per la figura paterna, un "te l'avevo detto" non espresso che però riverbera nei pensieri della donna. Berthold non ha fatto nulla per redimersi: ha seminato astio e discordia, cieco nelle sue convinzioni, ma Riza è stata in grado di voltare pagina e trarne qualcosa di buono assieme alla sua nuova famiglia.

Complimenti per la storia, per come l'hai strutturata e per aver captato e reso perfettamente le emozioni e i pensieri di Riza.
Chiudo il solito papiro e spero a presto (la mia opera di recupero continua, a piccoli passi ma continua :)

-Light-

P.S. Il confronto iniziale col rapporto tra  Hughes ed Elicia è bellissimo, ma mi ha spezzato il cuore, sappilo.

Recensore Junior
15/10/14, ore 15:40

Holaaa
Due parole sulla ff: bellissima!
Innanzi tutto hai usato due dei miei personaggi preferiti la cui storia è sempre affascinante.
Mi è piaciuta davvero molto la tua analisi del rapporto tra padre e figlia realizzato sfruttando le sporadiche visite di Riza alla sua tomba. Hai reso benissimo i suoi sentimenti nei confronti del genitore che l'ha sempre considerata un oggetto. E' bello vedere come Riza stessa abbia potuto dubitare durante la guerra di Ishbal di sé e di ciò che l'alchimia che tanto gli era preziosa , tutto questo contrapposto invece alla fine in cui Riza riesce a fare pace con sé stessa perché ha avuto accanto persone straordinarie che sono diventate di fatto la loro famiglia ed è bellissimo, in quanto non sono i legami di sangue ad essere più importanti di un rapporto intimo e importante costruito nel tempo.
Infine adoro come hai posto la contrapposizione fra Roy e il padre di Riza, due alchimisti è vero, ma completamente diversi, perché Roy ama Riza per quello che è nonostante tutto quello che hanno passato.
Complimenti e alla prossima fanfiction ;)
Windancer

Recensore Veterano
29/06/13, ore 10:24

Agghiacciante il finale, mamma mia...
Avevo ingenuamente immaginato che, una volta cambiato il mondo, Riza parlasse a suo padre con meno rancore, e invece il suo tono rimane freddo; quello di chi non perdonerà mai. "Persino un cagnolino ha avuto più considerazione per me", questa frase dice tutto, credo.
In ogni caso, è la scelta giusta. Ci sta, perché se non fosse per un banale lagame di sangue, lei non si sentirebbe nemmeno in dovere di andare a fargli visita (per le poche volte che lo ha fatto). È come se, ogni volta che nella sua vita accade qualcosa di importante, ogni volta che arriva a un momento cruciale, lei sentisse il bisogno di aggiornarlo, non perché sia il padre, ma perché è legata a quell'uomo da una sorta di "scommessa". Cambierò il mondo, papà. E non solo: lo farò usando la tua stessa alchimia. Farò quello che tu, troppo impaurito dal mondo, non hai avuto il coraggio di fare. Ti dimostrerò che sono più di un oggetto su cui incidere il tuo egoismo, che ho una personalità e che sono in grado di amare e farmi amare. Non butterò al vento il motivo per cui hai scelto di non essere mio padre; il motivo per cui hai scelto di morire con la mamma.
Mostrando i segreti di una vita a Roy, Riza affida a quest'ultimo molto più dell'alchimia del fuoco: in quel tatuaggio c'è tutto il suo passato. È l'unico simbolo che, più del sangue, la lega ancora al suo defunto padre. Quel defunto padre da cui si sente liberata, ma con l'amaro in bocca, non perché ne abbia nostalgia, ma perché sente il bisogno di dimostrargli l'enormità di quello che ha perso: una famiglia. Berthold è stato stroncato dalla morte di sua moglie, e non si è mai ripreso. Ha trovato nell'alchimia un rifugio, riuscendo a ricavare una formula che però non ha mai messo in pratica. È come se l'alchimia per lui sia stata al contempo una distrazione e un barlume di speranza per ritrovare sua moglie. Ma, così facendo, ha completamente buttato nel fango l'opportunità di avere un rapporto con l'unica persona che aveva ancora bisogno di lui, la piccola Riza, e poi quella adulta. "Dopo la morte della mamma, non hai saputo che fartene di una figlia." già da sola, questa frase dice molto. "Non sapevi che fartene", Riza parla di se stessa come di un oggetto: è entrata nella mente del padre ragionando come quest'ultimo perché è a lui che si sta rivolgendo. "Ricordo come mi guardavi: era come se ti chiedessi che cosa potevi fare con me." Berthold era arrivato a un punto tale da non accorgersi che il suo stesso sguardo parlava per lui, che i suoi stessi occhi guardavano Riza come a un qualcosa piuttosto che a un qualcuno.
Quel qualcuno che avrebbe potuto avere un nome per lui: figlia. E invece, la perdita della moglie ha comportato la morte della sua intera famiglia. Cosa che, ovviamente, si è ritorta anche su Riza.
Mi è piaciuta molto questa Shot. Parla di un argomento che nel manga viene solo accennato, ma che è interessante approfondire. Ti agganci alla storia come se fossi l'autrice stessa del manga che, in uno sprazzo di follia, decide improvvisamente di regalarci un piccolo spin-off! xD Tanto so che non succederà mai, per questo scrivere&leggere fanfiction è una cosa stupenda <3 Soprattutto se gli autori stessi sono tanto bravi da fartele apprezzare come se fossero episodi realmente approfonditi nella trama originale.
Insomma, come sempre, tante tante lodi per te! Non c'è tuo racconto che mi deluda, sei grande! *ç*

Strato.

Nuovo recensore
27/06/13, ore 12:41

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Ottima one shot che approfondisce un tema poco sviluppato nella storia originale: il rapporto tra Riza Hawkeye e suo padre, maestro di alchimia di Roy Mustang.
Riprendendo e sviluppando i pochi episodi relativi a questi due personaggi, l'autrice è riuscita ad esprimere molto bene il legame, o meglio, l'assenza di un legame che tanto ha inciso nelle scelte di vita di Riza, che nel racconto in questione si ritrova a tirare le somme di questo rapporto proprio davanti alla tomba del genitore.
La storia è scritta in un italiano corretto e scorrevole, mai pomposo o esagerato nell'espressione dei sentimenti della protagonista, la cui caratterizzazione oltretutto risulta essere perfettamente coerente ed in linea col personaggio originale.

Recensore Master
26/06/13, ore 15:26

Gwaaaaa!! Credo che stavolta sono stata veloce! XD
Ci sono alcune sviste di battitura, sia nel testo che nella presentazione. Penso tu debba rileggerlo, sono davvero un bel po'.
A me sono sempre piaciute le scene davanti alle tombe di FMA. sono così composte e solenni che ti fanno venire voglia di piangere. Soprattutto a quella di Hughes.
Questa volta però è diverso.Riza ha sempre cercato un contatto con il padre che però non è mai avvenuto senon per il tatuaggio dell'alchimia di fuoco. Lui non le ha dato mai molta importanza, anzi. però, quando dice di essersi sentita cme un animale improvvisamente libero sta a testimoniare quanto questo legame sapeva di malsano. Berthold viveva solo della certezza che aveva qualcuno su cui contare, in un certo senso, ma non ha mai dato alla figlia quel giusto valore che meritava. E' come se la tenesse chiusa con lui soltanto per se stesso, per non sentirsi completamente abbandonato, oltre che essere al limite dell'egocentrismo con la sua alchimia, senza ricambiare appieno. A me è parso così quel personaggio, poi... mah...
Mi ha colpita parecchio la parte in cui parla del cerchio alchemico dietro la schiena. Riza crede fermamente che il padre non sia stata una persona che raffigurava ciò che lei avrebbe voluto, al contrario, lo è stato Roy. L'unico che lei crede degno di quelle ricerche così dannatamente odiate, e l'unico che sarebbe riuscito a farsi valere con tutto quello che avrebbe fatto di buono. Non per merito della sua alchimia, ma per la forza di volontà che ci ha mess credendo in un mondo migliore. Ma quel risentimento per il padre è troppo grande per permettere ai suoi meriti di essere esaminate dai posteri. Riza preferisce farsi bruciare i segni della sua "condanna" da un uomo sul quale riporre molta più fiducia.
E poi, dulcis in fundo, considerando il tuo amore per la squadra di Mustang, hai marcato la consapevolezza della ragazza che un team militare è stato una famiglia dai legami più forti di quelli vissuti con lui. Perchè era fatta di gesti sinceri e sentiti, per quanto potevano essere semplici, apparentemente banali.
Che aggiungere?! XD
Davvero bella!!