Aahhh. Ho sempre detto che, in un modo o nell'altro, sei una di quelle regine del male che si divertono a spese altrui. Fai tanto l'innocente, fai tanto quella lì dolce e comprensiva che complotta in silenzio e guarda che cosa mi ritrovo. No, non sto piangendo, mi sono venuto fuori uno tsunami dall'occhio destro (perché poi sono da lì? Il mio occhio sinistro non ha ancora imparato a piangere degnamente, almeno credo visto che è asciutto come il Sahara). Insomma. Ti aspetti chissà cosa, sembra che nulla stia accadendo e ti arriva in chat un link del genere. Quanto riesci ad essere assurda? E dire che io stavo cercando di svegliarmi, mi sa che hai provveduto tu (e parlavi di racconto della buonanotte?). E dunque, sì, continuo a viaggiare sull'onda della mia commozione - che egoista - e quasi mi dimentico che questa è la tua prima Niff. E non potevo immaginare modo migliore di farlo. Giusto perché tu lo sappia adesso (ho fresche le note d'autore, quindi mi permetto di dirtelo qui): non c'è un modo esatto in cui si debbano vedere Nick o Jeff, la cosa bella delle coppie assolutamente fanon e con personaggi che sono di nicchia, è che la loro personalità è plasmabile in molteplici modi. Puoi inserirli in un contesto AU, fare un crossover, immaginarli nel loro ambiente di origine e creare quindi una sorta di versione 'canon' della realtà come la immagini alla Dalton, la cosa importante è che tu li senta ben caratterizzati.
E sai, ho avuto un attimo di feelings da proud mama nel capire che, in un certo modo, li vediamo alla stessa maniera. Il bro di Jeff con la pacatezza senza rimedio di Nick - che secondo me è giocata sul fatto che anche Riker è più piccolo di Curt, oltre naturalmente sulla personalità dei due attori e sull'aspetto fisico che rimanda a certe caratteristiche.
E... sì,mi ha richiamato qualcuno dei nostri discorsi 'capovolti' (cerca di capirmi, sto parlando in codice) riguardo un certo tipo di scrittura e sul lasciarsi andare tanto agognato da uno scrittore. L'unica differenza è che qui la professoressa ha capito la personalità di Nick e che quindi non esalti i termini Bukowskiani, ma per fortuna. Okay, immaginare Nick che comincia a scrivere una sequela di robe da sbronzo non aiuta, ma almeno ha stemperato la mia tensione nello scrivere questa recensione. Ah, questo è il dramma di vedersi qualcosa dedicato di botto, subentrano sempre tremori e la paura di scrivere troppo o troppo poco. In tal caso, ringrazio questa tenera brezza che mi ha fatto venire i piedi freddi, perché dopo questa mi sono riscaldata tutta quanta. E sto bene, tanto bene.
Ma veniamo alla prima scena, giusto? Basta preamboli, basta andare avanti sperticandoci in ringraziamenti e quant'altro. La professoressa che richiama Nick e quel suo sentirsi stupido e, diciamolo, quasi imbarazzato nel vedersi al centro dell'attenzione generale dicono già molto su quello che verrà dopo. Specialmente nello scoprire che Mrs Michaels è proprio la professoressa del corso di scrittura creativa, qualcosa che dovrebbe permettere di lasciarsi andare completamente, di lasciar scorgere al lettore una traccia della propria anima e di concedere ai propri sentimenti di trovare una valvola di sfogo. Perché è quello che traspare dal Nick di questa shot: non si arroga il diritto di lasciar conoscere agli altri i propri pensieri, ma si prende tempo per capire quelli altrui, studiarli, lasciare che la loro personalità si infranga contro la propria in un vero e proprio moto di comprensione. Nick è un osservatore, ma Mrs Michaels pone un accento importante sulla questione: essere osservatori non dà diritto ad essere scrittori fino a quando non ci si pone di fronte l'obiettivo del lettore. Fino a quando non si è disposti a lasciarsi andare abbastanza da poter fare scorgere qualcosa che non sia sistematicamente 'censurato' dall'altro. Forse non è uno scambio equo e non sempre è facile, ma è il cosiddetto 'prezzo da pagare' per potersi definire scrittore a tutti gli effetti. E Nick lo sa e lo capisce, sa di aver permesso alla propria coscienza di fermare l'inconscio stesso e di mettere una barriera tra quello che avrebbe voluto scrivere e quello che ha scritto davvero. Dolcissimo il fatto che al suggerimento di Mrs Michaels avesse automaticamente pensato a qualcosa... o meglio a un volto che ben conosciamo. E questo è l'inizio di un racconto bellissimo.
Ed ecco giungere la classica crisi da foglio bianco che prende più o meno tutti gli scrittori. Dramma è che quella di Nick non è una carenza di ispirazione, ma una carenza di fiducia. Si ha la sensazione che sappia esattamente quale sia l'argomento per il quale lasciarsi andare, ma al contempo non si può fare altro che capirlo nel momento in cui si alza dalla scrivania e comincia a vagare per la camera (ammetto che lo faccio anche io, ogni tanto, ma di solito mi metto in balcone con l'iPod e comincio a stonare la testa a tutti quelli del vicinato :) ). Dolcissimo il momento in cui scorge la foto e si osserva insieme a Jeff in quello scatto, il modo in cui l'essenza di uno più giocosa e puerile riesca a compenetrarsi alla perfezione con quella pacatezza e compostezza che sono sia pregio che, ahimé!, anche un problema del nostro Nick. Ma è alla vista di quel volto che sembra giungere finalmente quel tipo di risoluzione che giunge a farlo sedere e iniziare con quella che sembra essere una vera e propria lettera a cuore aperto. E qui, oh, che dolcezza, qui entra in gioco Jeff. E in gioco letteralmente, vista l'arma micidiale con cui tenta quell'agguato al migliore amico e con cui si avvicina furtivo, senza che l'altro se ne accorga. E come non capirlo, lo stralcio che leggiamo è così intenso che quasi manca il respiro e fa venir voglia di sgrullare Nick per le spalle e chiedergli perché, perché e PERCHE'. Anche qui abbiamo un altro scorcio di come Jeff e Nick siano differenti ma in fondo complementari. Non so se hai presente il rosso e il verde messi assieme, ma li associo sempre un po' a loro. Sembrano stonare l'un l'altro perché hanno basi completamente opposte, eppure invece vengono declamati a gran voce proprio per la loro capacità di compenetrarsi senza tuttavia essere l'uno d'impaccio all'altro. E il fatto che Jeff SAPPIA chiaramente dove Nick metta quella fotografia fa scorgere anche un altro tratto del nostro dolcissimo ed energico biondino. E' vero che spesso traspare il fatto che sia energico il più delle volte, ma qua sembra quasi affacciarsi il mistero di come faccia qualcuno di così 'gasato' ad essere anche un osservatore. Ah, piccole soddisfazioni nel giungere alla fine della lettura, ma sto andando troppo di fretta.
E qui c'è una breve ma dolcissima scenetta Niff. E' una mia sorta di headcanon che si guardino i film insieme la sera, anche se uno dei due li sa a memoria e finiscono inevitabilmente per dire le battute a memoria. O magari guardarsi senza che l'altro riesca ad accorgersene. Il fatto che Jeff ceda al sonno e, finalmente!, alla stanchezza e che Nick lasci perdere totalmente la visione, osservandone i tratti. E' buffo quasi come la sua sola vista lo faccia tornare al suo notebook per completare il suo scritto, per ritrovare la giusta energia che lo fa lavorare sino a quando non bruciano gli occhi e la stanchezza non prende il sopravvento. E avere come primo pensiero l'amico che ancora dorme, soddisfarne la golosità pur essendo quello che ha dormito scomodamente sul divano, giusto per poterne vedere ancora il sorriso e sentirsi rinfrancato, a modo suo.
Che stretta al cuore quando al ritorno trova un Jeff quasi nervoso e sulle spine che attua quella che viene chiamata 'fuga poco abile' dalla sottoscritta. Hey, che ci vuoi fare, io ci sarei rimasta sconvolta comunque, ma avrei in qualche modo potuto reso la cosa meno sgamabile, avrei nascosto il pc. O forse me lo sarei messo in una chiavetta USB e ci avrei pianto sopra, viste le ultime righe. Eh, ma Jeff è anche famoso per la sua dolcissima ingenuità, anche se è crudele (COME TE) il fatto che sia stato proprio il tentativo di Nick di aprirsi a farli allontanare così bruscamente. E non so perché ma mi è venuta una pessima battuta alla Sebastian.
/si schiaffeggia, ma avrebbe bisogno di uno spuntino che si aggiudicherà dopo la recensione/.
E naturalmente giunge il dubbio di Nick a coronare il tutto, la stessa domanda che balena alla mente di tutti. Valeva la pena schiudere il proprio animo a Mrs Michaels se ciò ha causato quell'allontanamento di Jeff? Sembra di scorgere un sottile 'sottopensiero' di Nick che viene celato comunque dalle tue parole. Non era meglio continuare a vivere quell'amore in silenzio, fino a quando avesse potuto? Sarebbe stato sicuramente più semplice, più facile, e l'amico non avrebbe avuto alcun pretesto per allontanarsi. Meh.
/strombazzata con il fazzoletto/.
MA naturalmente il lieto fine DOVEVA giungere (o ti sarebbe davvero arrivata una ciabatta dalla mia città alla tua dritta in faccia), doveva in qualche modo palesarsi. E quale il modo migliore se non espressione dell'arte stessa? Aprire la lettera e scorgere un perfetto ritratto (I KNOW WHAT YOU DID HERE) di Nick. Quasi a poterne scorgere lo scintillio nel suo sguardo quando immerso nella contemplazione di qualcosa o qualcuno, accompagnato da parole semplicissime, che rivelano completamente l'animo di Jeff, ma che fanno realmente commuovere per quell'intenzione quasi puerile di trattenerlo a sé. E quasi richiamato dai pensieri di Nick ecco che appare sulla soglia, quasi impacciato e con il timore per la prima volta di essere inopportuno, ma è bello vedere che Nick, finalmente, riesce a prendere in mano la situazione e fermare quelle scuse sul nascere. Di sfiorare finalmente quei tratti che ha osservato troppo a lungo e lasciare che persino Jeff li esplori non attraverso la matita, ma con il tocco dei propri polpastrelli sulla sua pelle. E qui, ancora una volta, troviamo una contrapposizione che non è altro che una semplicissima compenetrazione di due caratteri così diversi. Nonostante Nick si forgi dell'attributo di osservatore, persino Jeff lo è, ad una maniera opposta eppure complementare, che necessita di uno schiudersi del proprio cuore.
Che dire, Sara, io ti detesto come non mai per questo tuo farmi sorprese inaspettate quando io probabilmente ho l'attività cerebrale di un organismo monocellulare. Non trovo parole per esprimere quanto questa sorpresa mi abbia toccata e quanto mi stiano ancora (segretamente :P) tremolando le mani mentre scrivo questa recensione. Che non è abbastanza, e ne sono consapevole. Però è un implicito grazie: di esserci, di essere la metà perfetta di ogni mio singolo alter ego, di essere 'interessante' e al contempo pinguinosa, di essere Sexy e 'Lil, come di essere una piccola Bocca da Trota come una Principessa energica e puerile quanto Jeff. E grazie di essere, anche a una (considerevole) distanza, una persona così speciale per me.
Con tutto l'affetto che provo per te,
e con tutto quello che ti meriti.
Chiara.
P.S. giusto per aggiungere un tocco più scherzoso (perché mi sto sciogliendo nelle mie stesse lacrime) penso che con questa tu abbia ripagato il debito di sangue e che ti abbia perdonato per quelle pagine di angst che mi hai propinato. Ti voglio bene, davvero. ♥ |