Recensioni per
Vampires
di beljectjoner

Questa storia ha ottenuto 244 recensioni.
Positive : 238
Neutre o critiche: 6 (guarda)


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Nuovo recensore
15/09/13, ore 18:00
Cap. 16:

Il tuo modo di scrivere è molto bello l'unica cosa è che la storia mi ricorda molto twilight non so se la cosa era voluta ma mi sembra uno scopiazzamento del film!!

Recensore Veterano
14/09/13, ore 17:50
Cap. 16:

Ciao ciao! Alllooora, per prima cosa mi scuso per l'enorme ritardo ma ho trovato solo adesso il tempo per recensire.
Il capitolo è molto bello e l'idea delle 'legende' colorate è molto originale!
Il capitolo magari è un po cortino ma non ho visto errori.
Complimenti!
Al prossimo capitolo

Recensore Junior
11/09/13, ore 22:17
Cap. 1:

sono la ragazza di twitter ciau
ma che figata! lol non ho mai letto una ff sui vampiri e come inizio mi sembra già molto misterioso, quindi biene biene, brava!
poi visto che è in categoria 'justin bieber' justin bieber e vampiri non so davvero che aspettarmi uu magari un justin vampiro oddio che forte ahah non ci avrei mai pensato lol unica questa ff.
alla prossima, 
cami xx

Nuovo recensore
11/09/13, ore 21:37
Cap. 16:

ok allora...
porca puzzolaaaaa è asdfghjkjhgfedwertyujhbvgf
prometto che appena ho tempo la leggo tutta
complimenti davvero !!!
nessuna critica ♥
(baci da @rauhlsglice) ♥

Nuovo recensore
11/09/13, ore 21:30
Cap. 16:

Non ho mai letto fan fiction del genere e devo dire la verità che questa mi piace molto, il testo è scorrevole, continua così! :)

Recensore Veterano
08/09/13, ore 18:22
Cap. 16:

Ciao!
Sono @irelandshero, di twitter!
Ci ho messo un pò a leggerla, scusami!
Comunque sei molto brava!
Complimenti, scrivi in modo chiaro e scorrevole!
Continua presto, mi raccomando!
Al prossimo capitolo!
Erika x

Nuovo recensore
08/09/13, ore 17:57
Cap. 16:

aw che bello,mi piace molto come scrivi e non ho trovato errori grammaticali mentre leggevo,brava.c:

 

Recensore Veterano
19/08/13, ore 00:39
Cap. 16:

Stupenda? bellissima? fantastica? Non riesco a trovare parole che descrivano questa fan fiction in modo appropriato, io l'adoro lo dico seriamente.
Ti chiedo scusa per il ritardo con cui ho recensito ma avevo internet veloce, ma non mi sono dimenticata xx.
Sensazionale.

Zayle

Recensore Veterano
14/08/13, ore 12:33
Cap. 16:

Ehi bella! c: eccomi qui! :) scusa per il ritardo ma ho avuto da fare... :(
comunque... anche questo capitolo è veramente molto bello! :D
adoro il fatto che Alice non abbia paura di Justin nonostante lui sia un vampiro, nonostante che lui uccida le persone e nonostante i suoi occhi rosso sangue... *-* dsjaskj
ok, continua prestooo! :3
P.s.: se ti interessa anche io ho aggiornato la mia ff e mi piacerebbe un tuo parere ^-^
baciii <3
xoxo

Recensore Veterano
13/08/13, ore 00:15
Cap. 16:

Hei Bella!
Awww che carino le regala un braccialetto♡
Li. Adoro.
Sono troppo afhhdvnjd insieme♡
Li amo. Li amo. Li amo.!
Adoro quando gli diventano gli occhi rossi... è. .. vampiresco (?)
(Per forza È UN VAMPIRO!)
Ok sono scema ;)
Omg secondo me Alice vuole diventare una vampira...
E no. Non puoi iniziare la nottata di fuoco e fermarla in quel momento. ..
Non si fa!
PRETENDO il capitolo successivo.
Hahaha Avvisami quando aggiorni ;)
Alla prossima ♡ Xx

Recensore Veterano
12/08/13, ore 21:09
Cap. 15:

Il primo giorno di scuola non è andato tanto male, ma solo perché al mio fianco ora ci sono Justin e Alex. Dopo il suono della campana, che ci avvisa che è ora finalmente di ritornare a casa, io, Justin e Alex ci avviamo verso casa.
-Non è tanto male questa scuola..
-Già, è vero! Tra tutte quelle che ho frequentato, questa è quella.. più calma.
La sua affermazione mi fa sorridere.. ‘tra tutte quelle che ho frequentato..’; quante volte aveva frequentato il quinto anno? E Justin? Ci sono tante cose che avrei voluto chiedergli.
-Ragazzi, io mi avvio! Ciao, Alice.. Justin ci vediamo più tardi!
-Ciao…
..l’ha fatto apposta. Per farmi rimanere sola con Justin, e per parlare. Adoro Alex.
Siamo quasi arrivati a casa mia, quando Justin si ferma, ed io insieme a lui.
-Va tutto bene?
-Si.. perché?
-Bhè.. dopo quello che è successo ieri..
A cosa si riferisce, al fatto che ci siamo baciati, o che ho scoperto che è un vampiro?
-Allora, se ti riferisci al fatto che ci siamo.. baciati, è stata la cosa più bella e dolce che mi potesse capitare. Anche stamattina l’hai fatto, e giuro che ho sentito le farfalle nello stomaco, quando ti sei avvicinato.
-Io non mi riferivo a quello..
-Lo so.. era un modo per farti capire che mi piaci.. e tanto anche.
Sorride, avvicinandosi lentamente a me, finché le sue labbra non sono sopra le mie.
-Anche tu mi piaci molto..
Sorrido, e arrossisco per quello che ha appena detto.
-E riguardo a quello che.. sei. Non m’importa.
-Non.. t’importa?
-No.. la cosa importante per me è che ti piaccio. Solo questo conta.
-Non hai paura che io.. ti faccia del male?
-Non lo faresti mai..
Stavolta sono io che mi avvicino a lui, e lo bacio. Dopo essere arrivati davanti casa mia, mi saluta, e se ne va. Entro in casa, e saluto la mamma, e sedendomi a tavola, comincio a pranzare.

JUSTIN’S POV:
Sono circa le sei, quando disteso sul mio letto, ho una voglia matta di parlare con Alice. Ma ho appena finito di nutrirmi, e non voglio che lei vede i miei occhi. Non ora almeno. Però come un cretino, non le ho nemmeno chiesto il numero di cellulare. Essendo annoiato, esco dalla mia camera, e scendo in cucina, dove trovo Alex a rovistare tra i mobili.
-Alex, che cavolo fai?
-Cerco qualcosa da mangiare.. cavolo! Ma in questa casa oltre il sangue non c’è più niente?
-A dire il vero, no. Devo ricordarmi di fare la spesa.
-Vabbè, ci perdo le speranze.. tu che fai?
-Penso che dovrei, ma soprattutto vorrei mandare un messaggio ad Alice..
-Eh.. perché non lo fai?
-Perché non ho il suo numero!
-Tutto qui? Ce l’ho io! Me lo ha dato perché gliel’ho chiesto..
-Grazie!
Alex, migliore amica in tutto, mi detta il numero di Alice, e finalmente posso mandarle un messaggio.

ALICE’S POV:
Sono seduta sulla mia scomoda sedia alla scrivania, in camera mia (perché tutte le sedie sono scomode ancora non l’ho capito!) a fare i compiti che mi hanno dato il primo giorno di scuola. Ma ci rendiamo conto? I compiti, il primo giorno di scuola!?
Cerco in tutti i modi di concentrarmi sullo studio, quando il mio cellulare comincia a suonare. La tipica suoneria da messaggio. Raccolgo il cellulare che ho lasciato precedentemente sul letto, ed apro il messaggio.

Da: Sconosciuto
Hey! ;)

A: Sconosciuto
Hey! :)

Non so completamente chi è.. Anzi, a qualcuno penso in questo momento.. E ricordo benissimo di aver dato il mio numero ad una sua certa migliore amica.

Da: Sconosciuto
Già capito chi sono?

A: Sconosciuto
A dire il vero mi sono appena ricordata di aver dato il numero alla tua migliore amica.. quindi si, Justin.. so chi sei! :P

Mentre aspetto che mi risponda, salvo il suo numero nel mio cellulare.

Da: Justin
Oh, che peccato! Mi sarebbe piaciuto prenderti un po’ in giro! :/

A: Justin
Mi dispiace, ma sono troppo intelligente u.u

Da: Justin
Ahahahahaha

A: Justin
;)

Da: Justin
Cosa fai? ;)

A: Justin
Cercavo di fare i compiti tu?

Da: Justin
Steso sul letto a non fare nulla..

A: Justin
E tu i compiti non li fai?

Da: Justin
Non sono un tipo da compiti.

Il pomeriggio passa così, tra i messaggi di Justin, e qualche minuto di studio. Il primo giorno di scuola, non è stato poi così male, anzi.. per essere stato il primo giorno con Justin, è stato il migliore..

Recensore Veterano
12/08/13, ore 21:08

riin! Driin!
La sveglia sul comodino comincia a suonare, intonando la canzone di Pink, So What. Ho deciso di impostare quella canzone perché mi dà carica, cosa che serve molto alle sei del mattino. La sera precedente mi sono completamente di impostarla. Ma fortunatamente –o, secondo me, sfortunatamente- è stata la mia mamma ad impostarla. Mi ero abituata a svegliarmi sempre tardi, anche se nell’ultima settimana avevo cominciato ad alzarmi dal letto non più tardi delle nove, essendo troppo elettrizzata dall’incontro segreto con Justin, nella mia stanza. Ovviamente i miei genitori non sapevano nulla delle mie giornate passate sul letto accoccolate a Justin, il ragazzo vampiro che amo. Ed era meglio che continuassero a non sapere. Mi ero completamente dimenticata di questo giorno, fatale per me. Forse è per questo che era finito nel mio angolino –dentro la mia testa- delle cose che non volevo ricordare. Prendo i primi vestiti che trovo, dato che non ho avuto il tempo la sera precedente, apro il cassetto vicino al mio letto, e lo apro, per prendere un reggiseno, uno slip azzurro, e un paio di calzini colorati, da abbinare al pantalone blu chiaro, ed alla maglietta bianca con la scritta ‘forever young’. Le mie Converse bianche, e mi fiondo nel bagno; dopo aver poggiato i miei vestiti sul mobile, accendo l’acqua, e aspetto che esca quella calda. Nel frattempo, penso a Justin, e al fatto che, ovviamente, non era venuto. Aveva rispettato il mio desiderio di rimanere sola, anche se avrei tanto voluto averlo al mio fianco. Purtroppo non ho il suo numero di cellulare, perché avrei potuto benissimo mandargli di un messaggio, scrivendogli che non ero arrabbiata con lui, e che soprattutto, non avevo paura di lui.
L’acqua ormai è calda, mi spoglio completamente, e prima di entrare dentro la doccia, con un codino lego i miei lunghi capelli in uno chignon per non farli bagnare. Niente cuffie sul capo. Le odio; mi danno fastidio, e mi fa il segno della molla attorno al capo, che ci vuol un secolo per toglierlo. Mi passo la spugna, intrisa di bagnoschiuma alla lavanda su tutto il corpo, e dopo un po’ mi risciacquo. Esco dalla doccia, e dopo essermi asciugata, incomincio a vestirmi. Entro in camera mia, prendo la borsa, e prima di scendere in cucina, mi guardo allo specchio: lo chignon mi sta bene, facendo cadere qualche piccola ciocca sulle mie guance, quindi lo rimango così com’è. E niente trucco. Lo odio, mi stanco di farlo, e poi non sono nemmeno brava a metterlo. Finalmente scendo le scale, e guardando l’orologio in cucina, noto che sono già le sette e un quarto. Ma è presto per incamminarmi. La mamma mi viene vicino e mi porge una tazza, con il latte e i cereali che galleggiano nel liquido bianco, con il caffè. Non mi piace molto il latte, infatti non lo prendo mai senza il caffè, oppure mi sentirei male.
-Grazie mamma.
Incomincio ad ingerire qualche boccone mentre guardo ‘Spongebob’ alla Tv. Già diciassette anni e guardo ancora i cartoni animati. Ognuno ha le proprie stranezze, e questa è la mia. A parte il fatto che ho come fidanzato un vampiro..
Aspetta, noi non siamo fidanzati. Ma che importa, spero che me lo chiedere presto però. Non faccio che pensare a lui; ma soprattutto a quello che è. Ho capito che a me non importa chi, o cosa sia. Per me l’importante è che mi ami, come io amo lui…
Eppure non avevo mai pensato di incontrarne uno.. Ormai avevo perso le speranze, ma l’arrivo di quello strano ragazzo mi fece ripensare su tutto. Quello che so, è che ho incontrato il migliore di tutti…
La mamma mi riporta con i piedi per terra, gesticolando con la sua mano davanti al mio viso.
-Alice, ti sbrighi, sono quasi le otto..
Guardo verso l’orologio in cucina. Le sette e cinquanta. Cavolo ero in ritardo! Salii velocemente verso le scale, e mi fiondai in bagno. Un’ultima ripulita al viso, e una sciacquata ai denti, basta per farmi ‘presentabile’. Scendo le scale, dove trovo mamma con la mia borsa in mano. Me la porge, e mi saluta con un bacio sulla guancia.
-Buona giornata, tesoro!
-Ciao mamma..
Esco di casa, e mi dirigo verso il luogo che odio di più…

JUSTIN’S POV:
Le urla di Alessandra mi fanno svegliare di colpo. Apro gli occhi e la vedo che corre avanti e indietro come una pazza. Mi alzo dal letto mezzo assonnato, e le vado incontro.
-Alex, ma che cavolo ti prende?
-Hai visto che ore sono? Le sette e mezza! Abbiamo meno di mezz’ora per prepararci!
-Prepararci per cosa?
-Justin Drew Bieber! Non mi dire che ti sei dimenticato che giorno è? È lunedi! Ed è il giorno in cui noi…
Faccio mente locale per ricordarmi cosa avrei dovuto fare quella mattina, e.. cavolo. Ora ricordo! Mi fiondo in camera, e dato che è tardi, riesco a malapena a sciacquarmi la faccia e a lavarmi i denti. Fortunatamente ho fatto la doccia la sera prima. Esco di casa, seguita a ruota da Alessandra, e ci incamminiamo verso l’edificio odiato da tutti…

ALICE’S POV:
Finalmente sono arrivata: oggi è il mio primo giorno di scuola. Odio la scuola, ma solo perché ci sono quegli idioti dei miei compagni che mi stanno sempre ai piedi.. Sono esattamente le otto, ed entro, come tutti gli anni, sola, senza nemmeno qualcuno al mio fianco. All’improvviso sento due mani che mi cingono la vita, e sobbalzo. Mi giro per vedere chi è: Justin, e al suo fianco c’è anche Alex.
-Ciao, scusa se.. ti ho spaventata.
-No, non mi hai spaventata. Ciao anche a te comunque.
-Va.. tutto bene?
Capisco subito che si riferisce alla sera precedente, e a dire il vero, mi sento benissimo.
-Si, va tutto.. benissimo.
Gli sorrido, e lui ovviamente ricambia con uno dei suoi sorrisi da angelo.. anche se è il diavolo.
-Ciao, Alice!
-Ciao Alex.. non pensavo che voi…- stavo per dire vampiri, ma fortunatamente il mio istinto mi ha fermato- veniste a scuola.
-Bhè Justin ha diciannove anni, ed è stato bocciato un paio di volte, e quindi sta ancora all’ultimo anno. Mentre io, sono ferma ai diciotto anni, e quindi, come te, e Justin, faccio l’ultimo anno. Staremo sicuramente in classe insieme, evviva!
Alex sembrava così contenta di andare a scuola.. quanto avrei voluto avere la sua stessa felicità.
Entriamo tutti e tre nella scuola, c’è un gran baccano, ma appena entriamo noi.. il silenzio. Le ragazze guardano Justin, e i ragazzi ovviamente Alex. Fra poco a tutti esce la bava dalla bocca. Dopo un po’ capiscono che ci sentiamo in imbarazzo, e ricominciano a parlare fra di loro..
‘Hai visto i due nuovi..?’
‘Già, che gran fighi.. ma perché stanno con la figlia del sindaco?’
‘Bhò, forse sono le sue guardie del corpo!’
Justin rideva per tutto quello che dicevano i ragazzi. Ma con lui alla mia destra, e Alex alla mia sinistra, sembravano davvero due bodyguard, che si sarebbero presi anche una pallottola nel petto per me. Il lato positivo, però, è che nessuno dei due si sarebbe fatto male.
Arriviamo davanti ad una classe, che presumiamo sia la nostra, ed entriamo. Non ci sono ancora molti alunni, quindi possiamo benissimo scegliere il posto che ci piace di più.
-Oh, Alice posso mettermi vicino a te, ti prego! Non voglio stare con qualche sfigato, o nerd, ti prego!
-Certo, non ci sono problemi..
-Grazie mille! Justin mi dispiace per te, ma dovrai scegliere qualche altro compagno.
-Già.. sicuramente cercherò qualche bella ragazza..
Lo fulmino con lo sguardo, ed alza le mani in segno di difesa.
-Scherzavo, anche perché la ragazza che mi piace di più qui sei tu..
Oh, quanto è dolce! Si avvicina lentamente, e mi lascia un dolce bacio sulle labbra, che io ricambio ovviamente. Si stacca da me, dopo qualche minuto, e si siede al banco davanti al mio e di Alessandra. Anche se Justin scherzava, spero che vicino a lui non si sieda qualche stupida ragazzina che gli sbava addosso. Ormai la classe è ormai piena, e un ragazzo, si avvicina a Justin.
-Posso sedermi qui, amico?
-Certo, nessun problema.
Justin gli sorride gentilmente, e lui ricambia. Sembra un ragazzo a posto. Lo conosco, non così tanto però. Non ricordo nemmeno il suo nome. E mentre io e Alessandra parliamo un po’, entra il professore. Comincia il primo giorno di scuola.

Recensore Veterano
12/08/13, ore 21:07
Cap. 13:

Ormai Alice aveva scoperto tutto, ed ora è il momento di raccontarle tutto. Quello era il mio più grande segreto, ma lei ora sapeva, e non voglio più mentirle su nulla. Mi avvio verso il salone, con lei che mi segue alle spalle. La faccio accomodare su una delle poltrone, mentre io mi dirigo verso la libreria. Cerco un libro specifico, grande, che narra la storia di una famiglia del fine Ottocento. La storia della mia famiglia. Non ci metto molto a cercarlo, perché ricordo perfettamente dove l’ho messo. L’ho nascosto bene, per farsi che nessuno lo trovasse. Lo prendo, e andando verso Alice, poggio il libro sul tavolino di fronte a noi.
-Che cos’è?
-Un libro.. della mia famiglia.
Gli faccio cenno di prenderlo, e lei, incuriosita, comincia a dargli un’occhiata. Rimane in silenzio per qualche minuti, finché non sgrana quei suoi splendidi occhi azzurri.
-1874?
-Si.. primo marzo del milleottocento settantaquattro.. è la mia data di nascita. Mio padre e mia madre volevano tanto un figlio, ma non ci riuscivano. Ormai avevano perso le speranze. Poi un giorno mia madre capì di essere incinta. Mio padre mi diceva che quello fu il giorno più bello della loro vita. Quando nacqui io, tutti erano felici. L’intera Volterra sapeva cosa avevano passato i miei genitori per avermi, e la mia nascita fu quasi.. un miracolo.
-Aspetta.. che cosa? Volterra? Tu.. sei nato qui?
-Sono nato qui.. ho vissuto la mia vita qui.. finché non sono.. quasi morto.
-E allora, quella volta.. che mi hai chiesto di fare un giro della città? La conoscevi già?
-Bhè diciamo di si.. io conosco la Volterra di centovent’anni fa, e quella di oggi.. è molto diversa da come la ricordavo io, a quei tempi..
-Continua la storia.. deve essere successo qualcosa un giorno..
-Sei intelligente per essere una diciassettenne.. comunque si.. Avevo diciannove anni quando conobbi Clelia; era la figlia di mio padre che venne a vivere da noi, dato che suo padre era fuori per lavoro..
Le racconto tutto. Dell’incontro di Clelia, di quando ero colpita da quella donna, e di quanto l’amassi.
-È lei la donna che..
-Si, proprio lei..
Le racconto di quando tutta la mia vita andò in frantumi. Quando vidi Clelia che si nutriva di un uomo innocente.
-Quando mi risvegliai, non capivo nulla. Mi sentivo.. diverso, ma non riuscivo a capirne il motivo. Per mia fortuna al mio fianco mi ritrovai Bonnie, che mi raccontò tutto quello che mi era successo, e mi insegnò come.. andare avanti.
..me lo ricordo come se fosse ieri..

*flashback*
-Andiamo Justin! Non è così difficile..
-È che.. è impossibile! Non ci riesco.
-Ma se non ci hai nemmeno provato! Allora ora ti spiego di nuovo come devi fare. Parte tutto dalla mente. Chiudi gli occhi, e corri. Corri come non hai mai fatto prima..
Faccio come dice Bonnie. Chiudo gli occhi, e svuoto la mente, facendo intensamente quello che devo cercare di fare. Un secondo dopo, un fruscio di vento, e apro gli occhi, sentendo la voce di Bonnie in lontananza.
-Justin? Justin!
Mi guardo intorno, e riesco a scovare tra gli alberi il corpo di esile di Bonnie. Senza nemmeno pensarci due volte, vado verso di lei, e non riuscendomi a controllare ancora bene, le vado addosso. Sembra che abbia fatto un solo passo per andare da lei.
-Visto!? Sapevo che ci saresti riuscito.
-Wow! È incredibile Bonnie..
-Già..

-Quindi è stata questa.. Bonnie, ad aiutarti?
-Si, mi insegnò a controllarmi.
-E Clelia? Che fine aveva fatto?
-Era scappata. Non voleva essere scoperta, e mi lasciò nelle mani di Bonnie.
-Wow, che stronza..
-Già, io l’amavo. Ma lei no, a quanto pare. Mi rovinò la vita, ed ora eccomi qui.
-E tuo padre..?
-Mio padre fu la cosa più brutta che dovetti mollare della mia vecchia vita. Non volevo metterlo in pericolo, e poi sicuramente si sarebbe spaventato di me. In quegli anni le storie sui vampiri circolavano molto, e quello non era un buon posto.. per un novellino.
Annuisce, comprendendo quello che dico. Feci pensare a mio padre, che fossi scappato, così non mi avrebbe mai cercato. Ed anche se lo avrebbe fatto, non mi avrebbe mai trovato.
-Non ha mai pensato, di fare una specie di.. dieta? Come nei film, con quei vampiri che odiano essere dei mostri, e quindi bevono sangue.. animale?
-Una volta ci ho provato. Per dieci anni ho bevuto sangue animale, pensavo di riuscire a vivere in quel modo. Ma alle prima goccia di sangue umano, persi il controllo. Ero in una cittadina al nord del Canada. Avevo sete, e decisi di entrare in un bar per bere qualcosa di forte, per non pensarci troppo. Anche se era da stupidi entrare in un bar piene di persone, ricche di sangue, quando hai fame.
Sorrisi leggermente, anche se non ci azzecca niente in questo momento.
-Cosa successe?
-Mi accomodai al bancone, dove chiesi uno scotch. Mentre bevevo, notai che duo uomini stavano litigando, ma non ci feci molto caso, anche perché non volevo essere partecipe di una stupida rissa. Stavo per alzarmi dallo sgabello per andarmene, quando uno dei due uomini si armo di una bottiglia vuota. La spacco in mille pezzi, e trafisse l’uomo di fronte a lui. Non riuscii a resistere; il sangue era troppo, ed ormai avevo già capito che il sangue animale non mi bastava più. Avevo fame, e così avanzai verso di loro. C’erano circa ventidue persone in quel bar, e non diedi loro nemmeno il tempo di capire costa stava succedendo. Li uccisi uno ad uno. Ormai ero fuori controllo. Quando Alessandra mi trovò i quelle condizioni, fu lei ad aiutarmi a ristabilirmi. Se non fosse stato per lei…
Non finisco la frase, e guardo verso di lei. Le si legge la sorpresa negli occhi. Non sembra più impaurita.
-Quindi anche Alex è..?
-Si.. ha quasi la mia stessa.. età
-E quella ragazza, Bonnie?
-Bonnie.. era una strega. Quando mi aiutò le fui grata, e la salutai, lasciandole vivere la sua vita. Solo un paio di anni dopo scoprii che bruciò sul rogo. Scoprirono cosa era e.. le streghe sono sinonimo di demonio.
-Se tu fossi rimasto con lei, forse avrebbe vissuto la sua vita
-Lo so, ma non sarebbe stato lo stesso. Lei.. voleva proteggermi! Anche se non me ne sarei andato di mia spontanea volontà, mi avrebbe obbligato lei. Era diventata come una sorella maggiore, per me.. e quando conobbi Alessandra, e le chiesi di venire a fare un giro qui per capire come stanno le cose, lo scoprì. Quando me lo disse.. ne fui distrutto.
Rimane in silenzio, pensando a chissà cosa.
-L’hai mai cercata? Clelia, intendo..
-Si, all’inizio la cercai. Volevo sapere perché mi aveva fatto quello. Ma dopo un po’ capii che era inutile.
Dopo qualche altro minuto di silenzio, all’improvviso Alice si alza dalla poltrona dove era seduta, e posando il libro narrante la storia della mia famiglia, fa un sospiro, e viene verso di me.
-Ti ho dato la possibilità di raccontare, ed io ti ho ascoltata. Ora sarà meglio che torni a casa. Devo pensare a tutto quello che è successo in questo giorno.. pazzesco?
-Va bene.. so che sembrerà una domanda stupida.. ma vuoi che ti accompagni?
-No, vado a piedi. Non preoccuparti, non dirò niente a.. nessuno.
Mi sorride leggermente, e mentre esce dalla porta, spero con tutto il cuore che non si allontani da me.

ALICE’S POV:
Non so.. come sentirmi.. Sono appena uscita dalla casa dove vivono due vampiri. Dove fino a cinque minuti fa il ragazzo che mi piace, e che credo di amare –nonché uno dei vampiri della casa- mi ha raccontato che ha quasi centocinquant’anni, e di come, e da chi, è stato morso. Penserete voi, che sia sconvolta, impaurita, e che vorrei scappare il più lontano possibile da Justin, dato che ho appena scoperto che è il mostro di cui ho tanto cercato e ricercato. Invece.. no. Non ho avuto paura mentre mi raccontava la sua storia; forse ero un po’ sconvolta, e sorpresa. Ma non impaurita. Anzi, mi faccio paura da sola a dirlo, ma ne ero.. affascinata. Vivere per tutto quel tempo, viaggiando in ogni singola parte del mondo.. anche se però vedevi tutte le persone a te care morire davanti a te. Mentre loro invecchiavano, tu rimanevi per sempre giovane. Cavolo, il ragazzo che mi piace dice di essere un vampiro, e non solo sono leggermente arrabbiata con lui, perché non me lo aveva detto prima, ma stavo pensando anche che la sua vita è magnifica, e che vorrei essere… no! Io.. non posso nemmeno pensarlo..
Torno a casa, sono circa le otto, ma fortunatamente stamattina ho mandato un messaggio ai miei dicendo che sarei andato al lago con Justin. Non avevano risposto, quindi poteva indicare solo due cose: o non sapevano rispondere al messaggio dato la loro minima intelligenza nell’usare i cellulari, oppure mi avrebbero fatto la ramanzina appena sarei entrata per la porta di casa.
Apro lentamente, e sento che la tv nel salotto è accesa, e sicuramente sono i miei genitori. E chi altro poteva essere se no?
-Mamma, papà? Sono tornata!
-Tesoro, buonasera!
Che strano.. non erano arrabbiati..
-Ehm, vado in camera, sono molto stanca. Buonanotte!
Mi mandano entrambi il bacio della buonanotte, e salgo frettolosamente le scale, per poi entrare in camera mia, e chiudere a chiave la porta. Perché l’ho fatto, non saprei. Ritornare in quella stanza, mi faceva ricordare alla settimana passata sul letto a coccolarmi insieme a Justin, a parlare e scherzare per ore ed ore, finché non usciva dalla finestra.
‘ora capisco perché era così facile salire fino alla finestra’ penso tra me e me.
Indosso il pigiama, e prima di andare a dormire sono indecisa se chiudere la finestra o meno, nel caso Justin sarebbe venuto durante la notte. Infine decido di rimanerla aperta, anche se trovo improbabile che venga, dopo che gli ho chiesto di lasciarmi, un po’ sola, per pensare..
Ma a cosa dovevo pensare!? A me Justin piace, e molto anche! E spero con tutto il cuore che all’improvviso mi piombi davanti entrando dalla finestra, e che mi baci, come aveva fatto quella mattina stessa..

JUSTIN’S POV:
Ormai sono passate un paio d’ore da quando Alice è tornata a casa. Fortunatamente so che è al sicuro, dato che l’unica cosa pericolosa in quella città sono io, a parte Alessandra. Spero con tutto il cuore che Alice, non ce l’avesse con me, o che, peggio ancora, avesse paura di starmi accanto. Sono disteso sul letto nella mia stanza, quando sento la porta aprirsi.
-Hey, Justin..
-Hey..
-Qualcosa non va?
Alessandra si che è una vera amica. Mi capisce al volo.
-No, va tutto bene.. A parte il fatto che quando io e Alice, siamo tornati dalla nostra gita al lago, lei è entrata in cantina, mentre io ero su in bagno a buttare delle fottute asciugamani nel cesto dei panni sporchi!
-Puoi spiegarti meglio?
-Ha visto le sacche di sangue..
Dalla bocca di Alessandra, ne esce solo un leggero ‘ooh’, mentre aspetta che continuassi a raccontarle dell’accaduto.
-Quando sono sceso dal piano superiore, ho visto che stava uscendo di casa. Aveva usato la scusa della mamma arrabbiata del suo ritardo..
Sorrido a quel ricordo. Era così bella, anche quando mentiva. Racconto il resto della storia, dino al ritorno a casa di Alice, facendola rimanere a bocca aperta.
-Così sa tutto.. E sa anche che io sono un vampiro?
-Si, lo sa. E anche se non gliel’avrei detto, avrebbe capito da sola. Scusa..
-Non preoccuparti. Non fa niente. Però quello che voglio sapere ora, è come è andata stamattina al lago. Dai raccontamelo!
-Bhè, siamo andati al lago in moto.. ci siamo divertiti.. e ci siamo.. baciati…
-Oddio, davvero!? E com’è stato?
-E stato.. incredibile. Alice, mi piace tanto. Anzi, credo quasi.. di amarla.
-Si! Finalmente! Justin, innamorato! Questa devo segnarmela!
Incomincia a scherzare e prendermi in giro, e per vendicarmi, le lancio un cuscino sul suo viso. Lei ovviamente ricambia, lanciandomene uno in faccia. Incominciamo una piccola battaglia con i cuscini, finché non ci accasciamo entrambi sul letto, ormai esausti. E finiamo per addormentarci insieme.

Recensore Veterano
12/08/13, ore 21:06
Cap. 12:

Dopo aver finito di mangiare, ci stendiamo sulle nostre rispettive asciugamano, e rimaniamo in silenzio per un po’.
-Questo posto.. è bellissimo..
-Lo so..
-Come lo conoscevi?
-Ehm.. l’ho visto la settimana scorsa, quando sono andato a fare un giro con Alessandra..
-Ah, capisco..
È il momento. Voglio, e devo chiedergli perché si era comportato in quel modo quella notte di una settimana fa.
-Perché.. ti sei comportato in quel modo, quella sera?
Giro il viso verso di lui, il suo sguardo è serio e rigido. Perdo le speranze, non mi dirà mai cosa gli succede davvero.
-Capisco.. va bene, non fa niente se non vuoi dirmelo..
-No, è che…
Il suo sguardo si posa su di me. I nostri sguardi sono uniti, e il mio cuore batte sempre di più. Più lui comincia ad avvicinarsi, più non capisco più niente, finché non annullo la nostra distanza, unendo le nostre labbra. Improvvisamente il bacio diventa più passionale, e mi metto a cavalcioni su di lui. Continuiamo a baciarci, finché la posizione non cambia. Ora è lui sopra di me.
-No..
Finalmente ci dividiamo, e ci guardiamo ancora negli occhi.
-Scusa..
-Scusa? È stato il miglior bacio di sempre!
Sorrido alla sua affermazione, e lo fa anche lui.. Rimaniamo n po’ in quella posizione, pensando al bacio che ci siamo dati. Il più bello di tutti.
-Che ore sono?
Si allunga verso la borsa per prendere il cellulare, e dopo aver acceso la schermata, guarda l’orario.
-Sono le sei
-Vorrei rimanere ancora un po’, ma sarà meglio tornare a casa. È solo il mio primo giorno di libertà, e non vorrei fare un’altra di settimana di punizione.
-Va bene.. forza vestiti, che andiamo..
-Justin?
-Si?
-Non posso farlo, se non ti togli da dosso!
-Mmh..
Mi bacia di nuovo. Dio quanto mi piace… Dopo un ultimo bacio, si alza da dosso a me, e prende i miei vestiti dalla borsa, porgendomeli. Mi vesto velocemente, e lui fa lo stesso. Infine ci avviamo verso la moto, e dopo un ulteriore aiuto per salirci su, partiamo, per tornare a casa. Dopo una mezz’oretta, siamo davanti casa sua, entriamo, e mi fa segno di aspettare all’entrata, mentre lui, va sopra a posare la borsa. Mi guardo un po’ in giro, per vedere se c’è Alex. Ma il mio sguardo si posa su ben altro. La porta. Quella che ho visto l’ultima volta che sono entrata in quella casa, circa una settimana fa. Justin ancora non è sceso.. ed io sono leggermente curiosa. Mi avvicino alla porta, e giro la maniglia per capire se è chiusa a chiave. Non lo è; la apro leggermente, e mi affaccio. È buio pesto lì dentro, ma vicino al muro c’è un interruttore; lo premo, ed una piccola luce si accende. Ci sono delle scale, ed incomincio a scendere, fino ad arrivare in un piccolo corridoio, dove in fondo a tutto c’è una porta, chiusa con una specie di lucchetto. Incomincio a camminare verso la porta, quando noto che più avanti sulla destra c’è un’altra stanza. Mi affaccio, e noto che c’è uno scaffale, con un sacco di bottiglie.. di vino, credo. In fondo alla stanza c’è un mobile, sembra un frigorifero. Forse è li che tiene le bottiglie di vodka. Mi ci avvicino, e lo apro. Quello che vedo è.. orribile. Decine, e decine di sacche. Piene di sangue. Non è possibile.. perché? Chiudo il frigo con forza, e scappo dalla cantina. Sono davanti alla porta di entrata, quando sento la sua voce alle mie spalle.
-Alice? Dove stai andando?
Mi giro, cercando di non far trapelare la paura che provo dopo quello che ho visto.
-Eeh, ha chiamato mia madre.. devo andare. Scusa, ciao..
Ed esco velocemente da quella casa, dove dentro c’è il ragazzo che mi piace, e che mi mente su qualcosa che credo sia troppo grande per me.

JUSTIN’S POV:
Scendo le scale, e Alice sta per andarsene, la madre l’ha chiamata, e deve tornare a casa. Va di fretta, c’è qualcosa di strano in lei. Mi saluta, e se ne va. Non capisco cosa le abbia preso. Quando, all’improvviso, noto la porta della cantina aperta. Oh, merda.
Esco dalla porta, e le vado incontro.
-Alice! Aspetta!
Incomincia a camminare più velocemente, finché non comincia a correre.
-Aspetta, Alice! Ti posso spiegare!
-Lasciami in pace, Justin!
Non si ferma, ed ormai la mia copertura è saltata. Devo dirle la verità, e spero che non la prenda troppo male. Certo, come dovrebbe prenderla, quando le dirò ‘sai Alice, sono un vampiro..’?
Uso la mia velocità, e in un attimo sono davanti a lei.
-Aspetta, ti prego Alice!
-Lasciami in pace! Ti prego non farmi del male!
La metto con le spalle al muro, e cerco di calmarla.
-Ti prego, io non voglio farti del male! Ti prego!
Si calma un po’, ma vedo ancora la sua paura negli occhi.
-Non ti voglio farti del male. Voglio solo, dirti la verità. Ti prego vieni con me.. a casa.
-Ho paura, Justin.
Incomincia a piangere, e l’abbraccio. Ricambia. Significa che in fondo non gli faccio poi così paura; forse perché ancora non gli ho detto nulla.
-Lo so, scusami. Vieni andiamo..
La prendo per mano, ha qualche ripensamento forse. Ma dopo qualche minuto, mi segue. Torniamo dentro, e mi chiudo la porta alle spalle. È ora della verità.

ALICE’S POV:
Ho paura. Non so Justin cosa ha da dirmi, ma, dopo tutte le ricerche che ho fatto su quel posto, credo già cosa voglia dirmi. A meno ché non continui a mentirmi, dicendomi qualche altra bugia.
-Allora, me la dici la verità, o no?
Ora la paura si sta dissolvendo, e la nuova emozione che sta nascendo in me mi fa sentire strana: sono arrabbiata. Forse.. perché mi ha mentito?
-Non ho bisogno di dirtelo.. la sai già..
-Voglio sentirla uscire dalla tua bocca.. non potete.. esistere! Io vi ho cercati per tanto tempo, ed ora tu sei davanti a me! Io, avevo perso le speranze di trovare un..
-Avanti.. dillo. Hai paura di dire quella parola?
-Dimmelo tu. Che cosa sei? Justin, dimmi che cosa sei!
-Un vampiro!.. sono un vampiro. Ora che l’hai sentito dirmelo, cosa farai? Mi ucciderai?
-No, non voglio ucciderti.. anche perché esistono tante storie su come uccidervi.. e non so quale sia quella vera..
Incomincio ad andare avanti e indietro, pensando a tutto quelle stranezze in lui.
-Ecco perché ti comportavi stranamente, non mangi.. o almeno non mangi molto.. cibo. Portavi gli occhiali, e questo non ho ancora capito il perché. Però esci alla luce del sole, e quindi il sole non vi fa niente.. il corpo dissanguato.. sei stato tu? L’hai uccisa tu, quella donna?
-Si.. ma è successo quando ancora.. non avevo le sacche..
-O mio Dio.. Raccontami tutto Justin.. Voglio sapere tutto, su di te. E sui vampiri.

Recensore Veterano
12/08/13, ore 21:06
Cap. 11:

JUSTIN’S POV:
Finalmente la settimana era passata. Adoravo stare con Alice, tutto il giorno abbracciati e parlare del più e del meno. Anche se gli avevo mentito sulla mia vera storia. Oggi è il primo giorno che finalmente può uscire, aveva detto che sarebbe venuto a casa. Io ho deciso di farle una sorpresa.
Il campanello suona, è sicuramente lei. Vado velocemente alla porta, e apro. In tutto il suo splendore, fa uno dei suoi più bei sorrisi, e mi saluta. La invito ad entrare dentro, e la faccio accomodare in cucina.
-Cosa devi fare con questa borsa?
-Ti porto al lago, ovvio.!
-Al lago?
-Si, ce n’è uno a una mezz’oretta da qui, ci andremo con la mia moto, dato che la borsa è piccola.
-Ma non ho nulla con me! Il costume, l’asciugamano..
-Ho tutto io! Mi sono fatto dare un costume da Alessandra, e ci sono anche le asciugamani.. e tanta roba da mangiare!
-Wow, stai dicendo che finalmente ti vedrò mangiare qualcosa?
Il suo sarcasmo mi fa scoppiare a ridere, e lei si unisce a me. Prendiamo la borsa da sopra il bancone, ed usciamo fuori, avviandoci verso il garage dove c’è la moto. La aiuto ad indossare il casco, e dopo esser saliti, le dico di stringersi forte a me, e di mantenersi. Finalmente partiamo, e come avevo previsto, dopo circa trenta minuti siamo arrivati al lago.

ALICE’S POV:
Justin mi aveva portato al lago. Mentre eravamo sulla moto, avevo una paura matta di cadere, e mi stringevo sempre di più a lui, cercando di non farlo affogare. E Justin cercava di non andare troppo veloce. Quando siamo arrivati, vidi il paradiso. Il lago era abbastanza grande, di un colore azzurro, quasi come i miei occhi, e tutt’attorno c’erano degli alberi, dove ti potevi perfettamente coprire dal sole, e are un bel pisolino senza che nessuno ti disturbi. Non c’era nessuno in quel momento, a parte me e Justin. Mi aiutò a scendere dalla moto, che parcheggio sotto uno degli alberi, e mi porse la borsa.
-Qui dentro c’è tutto quello che ti serve. Se vuoi indossare il costume, puoi nasconderti dietro quegli alberi. Non preoccuparti non guarderò, e non ci sono animali, che possano farti paura. Io ti aspetto sotto quell’albero laggiù.. quando ha fatto vieni!
-Tu il costume non lo metti?
-Già, ce l’ho. L’ho.. indossato a casa.
-Capisco.. Lasciami cinque minuti!
-Va bene.
Mi sorride, e si allontana, andandosi a posizionare dove mi aveva spiegato prima, sotto uno di quegli alberi poco lontani da quello dove IO mi sarei spogliata. Che imbarazzo, anche se non poteva vedermi, sapevo che lui era lì ad aspettarmi. Mi spoglio velocemente, e cerco il costume dalla borsa. È un due pezzi.. ti pareva. Però non è tanto male, è color rosa chiaro, con qualche striscia viola scuro. Lo indosso velocemente, e metto i miei vestiti tutti attorcigliati fra loro nella borsa. La prendo sulle spalle, faccio un bel respiro, ed esco da dietro l’albero, andando verso Justin, in un imbarazzo enorme.
-Wow, stai benissimo!
-G-grazie..
Si alza da terra, ed incomincia a spogliarsi. Ed io non riesco a togliergli gli occhi di dosso. Ha un fisico.. perfetto. Appena finisce, rimane solo col costume, e distolgo lo sguardo, anche se penso che abbia capito che lo stavo fissando. Ma come si fa a non guardarlo?
-Hey, Alice, forza! Posa la borsa e andiamo a tuffarci!
Mi sorride e comincia a correre verso il lago. Dopo aver posato la borsa, lo seguo velocemente. Improvvisamente si ferma, e io gli vado addosso.
-Ahia! Justin, ma che ti prende?
-Guarda laggiù!
Guardo verso il punto che indica con la mano: appeso ad un albero c’è una corda.
-Oh, Justin, io non credo..
Non mi da il tempo di farmi finire la frase, che mi prende per mano e mi accompagna all’albero dove si trova la corda.
-Allora, io mi butto per primo, e dopo è il tuo turno.
-Justin, non saprei..
-Non dirmi che hai paura? Fifona!
-Non sono fifona!
Mette il suo braccio dietro la mia schiena, facendomi rabbrividire. Non avevo mai notato che è freddo come il marmo. Mi avvicina a lui, e mi sussurra all’orecchio.
-Allora ti aspetto in acqua..
Mi guarda con un sorriso malizioso, dopodiché prende la corda, e salta in acqua, imitando l’urlo di Tarzan, facendomi ridere come un’ebete. Ora è il mio turno, e Justin mi incita a tuffarmi. Faccio un bel respiro, e prendo la corda tra le mani.
1..2..3…!
Sento il freddo dell’acqua coprirmi tutto il corpo, cerco di tirarmi su, ma solo in quel momento ricordo che non sono molto brava a nuotare. Fortunatamente c’è Justin al mio fianco, che mi aiuta ad uscire dall’acqua.
-Hey, tutto bene?
-S-si.. è stato.. divertente..
-Lo vedo..
Mi aggrappo a lui per qualche minuto, e dopo un po’ apro gli occhi, chiusi precedentemente per la ‘piccola’ paura che avevo fatto. Il mio viso è a qualche centimetro di distanza da Justin, i suoi occhi mi fissano, e io fisso lui. Dopo un po’ mi allontano da lui. Il tempo passa, mentre io e Justin scherziamo nell’acqua, schizzandoci a vicenda. Cerco ovviamente di non fare la fine di qualche minuto prima, anche se c’è Justin all’erta e attento al mio fianco. Dopo un po’ decidiamo di uscire dall’acqua, e andiamo verso l’albero dove sono le nostre cose. Prendiamo un paio di asciugamani da dentro alla borsa e le stendiamo a terra, cercando di unirle il più possibile. Ci sediamo , e Justin prende dei panini dalla borsa. Uno è per lui, e l’altro lo porge a me. Ed incominciamo a mangiare, in silenzio..