Io sono pienamente convinta che tu abbia un sero problema con i puntini di sospensione. Sul serio. Ne avrai seminati a migliaia per tutto il capitolo, anche (sopratutto) dove non erano proprio necessari. Per non parlare della grammatica in generale. Non sai neanche le regole basilari dell'uso della punteggiatura e i tempi verbali non concordano tra di loro.
"Ashley mi aspettava davanti a casa mia, doveva essere una giornata normale, giornata da 21enni che non hanno altro da fare che uscire e divertirsi dopo il lavoro… Mi chiamo Valentina, “Vale” per gli amici e Ash la mia migliore amica mi stava aspettando sotto casa, sono le tre del pomeriggio e abbiamo la giornata libera, lei lavora in un bar io come commessa in un negozio di vestiti, siamo studentesse entrambe, lei studia per diventare pediatra , io ambisco alla medicina in generale… Oggi siamo solo noi due per un uscita “sole donne”, sono le quattro e dopo aver messo le scarpe mi precipito giù dalle scale e partiamo per il centro commerciale…"
L'imperfetto indicativo si usa per indicare un'azione che si ripete spesso, un'abitudine, quindi, nella prima frase, la forma corretta è mi stava aspettando. Tralasciando il fatto che quella virgola è completamente inutile, passiamo alla seconda frase: avrebbe dovuto essere, è la forma giusta.
I numeri, a meno che non si tratti di date, vanno sempre scritti a lettere. Ventunenni, non 21enni.
Punti di sospensione inutili.
Subito dopo la protagonista inizia a fare una presentazione di se stessa che non è pertinente nel punto in cui l'hai inserita. Avresti dovuto andare a capo, almeno.
Punteggiatura inesistente.
Dopo aver scritto tutto al passato non puoi improvvisamente passare al presente. "Sono le tre del pomeriggio e abbiamo la giornata libera." Erano le tre del pomeriggio e avevamo la giornata libera.
Punteggiatura completamente sballata.
Altri puntini di sospensione inutili.
I dialoghi sembrano abbastanza infantili e poco ragionati. Inoltre, ti consiglio di scrivere una piccola descrizione a fine battuta, per spiegare al lettore il tono, l'espressione, o l'azione che accompagna quella battuta, perché questo infonde molta più curiosità in chi legge.
"Nonostante tutto io e la mia best provammo tantissimi vestiti sperando di trovare una banconota da cinquecento sulla moquette blu notte del camerino…"
La parte finale non l'ho capita molto, sinceramente. Era una specie di battuta ironica? "Io e la mia best"?! Immagino tu non abbia ventuno anni come la protagonista, perché sono più che sicura che una ventunenne non direbbe "Io e la mia best".
Si presuppone che l'excipit di un capitolo (sopratutto del primo) sia intrigante e ti dia voglia di passare immediatamente al seguito, ma se tu scrivi "e quando ci trovammo vicini cominciò a parlare…" La mia reazione è una specie di -"Wow, un ragazzo di nome Harry sa parlare! Che bella notizia!"-
Se non si era capito ero sarcastica. Già.
Detto questo ti saluto.
Ciao,
LRS. xoxo :)
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