Recensioni per
Breve storia di un errore
di adamantina
Recensione premio |
Recensione per il 2° posto al contest "Angst come se non ci fosse un domani" (2 di 2). |
-Uso dei prompt: 4,5/5 I prompt sono usati bene e mi è piaciuto il parallelismo fra il letto della ragazza e quello dell’ospedale, senza contare l’associazione dell’amarezza alla panna montata, cibo dolce e goloso
- Gradimento Personale: 4/5 Anche se il racconto è corto, la combinazione della tematica affrontata e la mia storia personale mi hanno imposto un tempo di “digestione”, congiunto a varie riletture, lungo: quando ho aperto il file e letto le drabbles mi sono venute le lacrime agli occhi, poiché sei andata a toccare delle corde particolari. Immedesimarmi nella tua mamma è stato facile, quello che prova e quello che pensa sono diventati miei: i suoi pensieri, i suoi dubbi e, soprattutto, quel dolore e quella cicatrice che restano lì, sordi testimoni. Non ti nascondo che nella prima drabble il desiderio di ricordare a questa ragazza come sia stupido, con la vasta scelta di metodi contraccettivi di oggigiorno, farsi mettere incinta così (vabbeh, che poi è meglio se taccio sull’argomento, dato alcune circostanze famigliari che mi hanno avvelenato il dente sulla questione), e la tentazione di fare un bel discorsetto anche al ragazzo è forte: perché così come si è in due a concepire un figlio, così si è in due ad avere il compito di evitarlo, se ciò non è quello che si desidera. Ma poi le scelte sono fatte e di certo io non ho il diritto di disquisire sulle priorità altrui: non mi resta altro da fare che rivolgere uno sguardo simpatetico a questa mamma mentre chiudo la sua porta sulla sua vita.
- Grammatica e Ortografia: 9,4/10 Personalmente, avrei utilizzato diversamente la punteggiatura in alcune frasi per assecondare le emozioni (che, suppongo, volessi farmi risentire) o per rimarcare alcuni concetti. Nello specifico:
Ti lasci il bar alle spalle e cammini senza destinazione: il tuo paese scorre al tuo fianco (...) (Trovando che queste due frasi fanno parte di uno stesso continuum, trovo più sensato usare i due punti)
provi ad immaginare come potrebbe essere se decidessi di tenerlo... ma poi pensi ai tuoi sogni, alla maturità da prendere e all'università che ti aspetta, e capisci che non lo farai. (puntini di sospensione per rendere l’idea di flusso di pensiero)
«No» rispondi, «Mamma...» (di testa, è più corretto usare la virgola, dato che la risposta parlata sarebbe più un “No, mamma...”)
tuo marito, i tuoi genitori, i tuoi suoceri. Tuo figlio. (personalmente, trovo che sia importante separare questo elemento) Lui resta lì, mai dimenticato, cicatrice indelebile. (Pausa.)
Ti manca ancora di più ora che sai come sarebbe stato.
- Originalità: 8/10 L’argomento di una gravidanza adolescenziale e conseguente IVG (scusa se non utilizzo il tuo stesso termine, ma non posso ed odio l’accomunare due esperienze che, per quanto siano simili nel risultato, sono completamente diverse) non è nuovo, tuttavia trovo l’originalità nel fatto che questo era uno dei pochi scenari che non avevo preventivato quando ho ideato il concorso.
- Stile e Lessico: 8/10 Lo stile è fluido e piacevole da leggere, riesci ad esprimere il succo della storia senza che si senta la mancanza di digressioni e/o approfondimenti delle situazioni. Il lessico è semplice, senza fronzoli inutili che appessantirebbero inutilmente la lettura.
- Trama: 7/10 La trama è semplice, senza colpi di scena o forzature, ma soprattutto reale: nonostante la brevità, il personaggio principale ha una sua personalità che sento evolvere, soprattutto nella seconda drabble.
Totale 40,9/50 |
Oh, santo cielo, questa breve raccolta mi ha lasciato un groppo in gola terribile. Mancava poco che mi sfuggisse anche una lacrimuccia. |
Una piccola fic davvero triste, intensa, che evita il moralismo (grazie a dio!) per mettere l'accento sulla tristezza, sul rimpianto, sulla cicactrice che non se ne va. Il tutto con uno stile asciutto e scorrevole fino alla fine. Come sempre sei bravissima. |
Hey proprio carino questo racconto! Breve, sì ma intenso! E' un argomento difficile da affrontare questo ma in tre piccoli passi tu sei riuscita a trasmettere l'incertezza, il dolore, il ripensamento. |