Recensioni per
Breve storia di un errore
di adamantina

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
26/04/15, ore 23:30

Recensione premio

Sì, sono in vergognoso ritardo (si tratta ancora del contest "Voglie estive di gustose letture"), ma eccomi qui.
Dunque, premetto di non avere chissà quale pensiero a riguardo di questa tematica così delicata, soprattutto perché penso di essere ancora troppo piccola per preoccuparmene. O meglio, io ho delle idee in merito, ma allo stesso tempo non credo di poter comprendere davvero ciò che queste comportano, quindi mi limiterò alla storia in sé, non al messaggio che cerca di esprimere.
Non ci sono errori - o, comunque, mi pare di non averne trovati -, lo stile è semplice e diretto, come si addice a una storia di questa brevità e intensità. Davvero interessante è il fatto di dividere i fatti in tre tempi differenti, dove la protagonista ha anche bisogni e pensieri diversi che vengono espressi senza tanti giri di parole, cosa che ho molto apprezzato.
Mi è piaciuto molto che tu non abbia specificato se l'errore fosse il rimanere incinta così giovane o l'aborto, anche perché non credo che, soprattutto il secondo, sia stato un vero errore per la protagonista e, mi pare di capire, che anche lei lo sappia: ha voluto guardare al proprio futuro e, per quanto si sia pentita di non aver tenuto quel suo primo bambino, è difficile che avrebbe fatto una scelta diversa. 
La storia, comunque, è molto bella, insensa e che tratta una tematica molto delicata con la giusta sensibilità, senza strafare e dove esprimi il tuo parere senza però imporlo o urlando all'omicidio di una vita, come fanno in molti. Mi è davvero piaciuta e mi ha fatta riflettere e, per quanto possa farlo, immedesimarmi nella mamma: in fondo, per quanto piccola e inesperta, sono una donna anche io e penso che ogni donna su questo mondo riuscirebbe un poco a capire la tua protagonista. 
A presto,
Aturiel

Recensore Junior
19/04/14, ore 17:39

Recensione per il 2° posto al contest "Angst come se non ci fosse un domani" (2 di 2).
 
Appena l’ho finita ho penso “ma che brava!”.
Non ne ho potuto fare a meno, credimi.
Anche qui dimostri una certa capacità nella gestione delle cosidette ‘ematiche delicate, dimostrando uno stile unico. Sei portata per scriverle, non c’è niente da fare. Beh, vedendo la cronologia del tuo profilo si vede che lo hai capito anche tu.
La metterò nelle preferite appena avrò finito la recensione, senza alcun dubbio. E’ troppo bella questa ff.
La storia è reale, dolorosamente vera e non ti soffermi - come può essere facile - solo sugli aspetti dolorosi, ma ricorri alla tecnica di contrapposizione di momenti felici con quelli tristi, che palesi nella terza drabble, la migliore, quella che dà una marcia in più alla storia, che la rende così bella.
Inizialmente tutto sembra sereno, perfetto, il bambino e la sua panna montata, la candelina e la torta, la protagonista è felice, batte le mani per il suo bambino. Il lettore si trova un po’ confuso, ma sereno perché l’immagine che gli mostri davanti agli occhi è quasi amena, sembra estratta dalle pubblicità del mulino bianco.
E poi? E poi hai spezzato il momento con la classica “bomba”, quando la mente della donna va al pensiero del bambino mai avuto. E fai ritornare a galla il dolore in modo vivido, usando, intelligentemente, anche espressioni come ‘cicatrice indelebile’. 
Sul titolo devo dire che incuriosisce, non è banale ed è quasi quasi da libro. Complimenti.
Brava. Brava. Brava.
 

Recensore Junior
25/07/13, ore 19:50

-Uso dei prompt: 4,5/5

I prompt sono usati bene e mi è piaciuto il parallelismo fra il letto della ragazza e quello dell’ospedale, senza contare l’associazione dell’amarezza alla panna montata, cibo dolce e goloso

 

- Gradimento Personale: 4/5

Anche se il racconto è corto, la combinazione della tematica affrontata e la mia storia personale mi hanno imposto un tempo di “digestione”, congiunto a varie riletture, lungo: quando ho aperto il file e letto le drabbles mi sono venute le lacrime agli occhi, poiché sei andata a toccare delle corde particolari. Immedesimarmi nella tua mamma è stato facile, quello che prova e quello che pensa sono diventati miei: i suoi pensieri, i suoi dubbi e, soprattutto, quel dolore e quella cicatrice che restano lì, sordi testimoni.

Non ti nascondo che nella prima drabble il desiderio di ricordare a questa ragazza come sia stupido, con la vasta scelta di metodi contraccettivi di oggigiorno, farsi mettere incinta così (vabbeh, che poi è meglio se taccio sull’argomento, dato alcune circostanze famigliari che mi hanno avvelenato il dente sulla questione), e la tentazione di fare un bel discorsetto anche al ragazzo è forte: perché così come si è in due a concepire un figlio, così si è in due ad avere il compito di evitarlo, se ciò non è quello che si desidera. Ma poi le scelte sono fatte e di certo io non ho il diritto di disquisire sulle priorità altrui: non mi resta altro da fare che rivolgere uno sguardo simpatetico a questa mamma mentre chiudo la sua porta sulla sua vita.

 

- Grammatica e Ortografia: 9,4/10

Personalmente, avrei utilizzato diversamente la punteggiatura in alcune frasi per assecondare le emozioni (che, suppongo, volessi farmi risentire) o per rimarcare alcuni concetti. Nello specifico:

 

Ti lasci il bar alle spalle e cammini senza destinazione: il tuo paese scorre al tuo fianco (...) (Trovando che queste due frasi fanno parte di uno stesso continuum, trovo più sensato usare i due punti)

provi ad immaginare come potrebbe essere se decidessi di tenerlo... ma poi pensi ai tuoi sogni, alla maturità da prendere e all'università che ti aspetta, e capisci che non lo farai. (puntini di sospensione per rendere l’idea di flusso di pensiero)

«No» rispondi, «Mamma...» (di testa, è più corretto usare la virgola, dato che la risposta parlata sarebbe più un “No, mamma...”)

tuo marito, i tuoi genitori, i tuoi suoceri. Tuo figlio. (personalmente, trovo che sia importante separare questo elemento)

Lui resta lì, mai dimenticato, cicatrice indelebile. (Pausa.)

Ti manca ancora di più ora che sai come sarebbe stato.

 

- Originalità: 8/10

L’argomento di una gravidanza adolescenziale e conseguente IVG (scusa se non utilizzo il tuo stesso termine, ma non posso ed odio l’accomunare due esperienze che, per quanto siano simili nel risultato, sono completamente diverse) non è nuovo, tuttavia trovo l’originalità nel fatto che questo era uno dei pochi scenari che non avevo preventivato quando ho ideato il concorso.

 

- Stile e Lessico: 8/10

Lo stile è fluido e piacevole da leggere, riesci ad esprimere il succo della storia senza che si senta la mancanza di digressioni e/o approfondimenti delle situazioni. Il lessico è semplice, senza fronzoli inutili che appessantirebbero inutilmente la lettura.

 

- Trama: 7/10

La trama è semplice, senza colpi di scena o forzature, ma soprattutto reale: nonostante la brevità, il personaggio principale ha una sua personalità che sento evolvere, soprattutto nella seconda drabble.

 

Totale 40,9/50

Recensore Master
23/07/13, ore 19:00

Oh, santo cielo, questa breve raccolta mi ha lasciato un groppo in gola terribile. Mancava poco che mi sfuggisse anche una lacrimuccia.
Questo argomento è terribilmente controverso. Penso che una donna debba sempre e comunque avere il diritto di scegliere cosa fare della propria vita e del proprio corpo, senza che ci siano leggi che le vietino di compiere ciò che ritiene giusto; ma poi ti ritrovi a pensare a come agiresti tu, in una simile situazione, e tutto si fa molto più drammatico rispetto a quando lo si vede in una chiave ideologica e legale.
La scelta della tua protagonista è umana, è sensata, è comprensibile: i motivi che la spingono ad abortire sono i più concreti del mondo, incontestabili, visto l'innegabile difficoltà con cui avrebbe cresciuto il bambino e vissuto la propria vita in caso di una scelta contraria. Ma le buone ragioni non escludono il rimorso, non escludono il pensiero "Forse avrei potuto farcela ad affrontare tutto e sarei stata più felice", e nemmeno la gioia di un figlio avuto in un secondo tempo può lenire del tutto quel dolore e quel rimpianto. Non so quale tra la seconda e la terza drabble mi sia piaciuta di più - o meglio, quale sia la più straziante nella sua infinita amarezza. Difficile dire se sia peggiore la sofferenza immediata o quella che rimane nel cuore per anni, senza mai essere dimenticata. Ammetto di essere piuttosto sensibile ad argomenti riguardo i bambini neonati, in quanto da poco ho scoperto una vicenda della mia famiglia avvenuta prima che io nascessi e che quindi ho sempre ignorato... ci ho fatto degli incubi sopra, dunque non è strano che la tua storia mi abbia fatto una simile impressione e che mi salgano tuttora le lacrime agli occhi. Non che ciò non sia dovuto anche alla tua bravura: le drabble sono scritte benissimo, talmente espressive da far male, male davvero, e parlare di originalità o caratterizzazione in contesti simili sarebbe davvero meschino e riduttivo. Non so cos'altro dire, scusami per quello che sembra più uno sfogo personale che un commento, ma sono proprio a corto di altre parole.
Un bacione, alla prossima.

Recensore Master
12/07/13, ore 07:06

Una piccola fic davvero triste, intensa, che evita il moralismo (grazie a dio!) per mettere l'accento sulla tristezza, sul rimpianto, sulla cicactrice che non se ne va. Il tutto con uno stile asciutto e scorrevole fino alla fine. Come sempre sei bravissima.

Recensore Junior
06/07/13, ore 15:20

Hey proprio carino questo racconto! Breve, sì ma intenso! E' un argomento difficile da affrontare questo ma in tre piccoli passi tu sei riuscita a trasmettere l'incertezza, il dolore, il ripensamento.
Brava, complimenti!

Elle*