Recensione - giudizio per il contest "Circoli e Salotti"
Stile e lessico: 12/15
Ho trovato il tuo stile semplice e nel complesso scorrevole, anche se credo che in alcuni punti si “intoppi” un po’. Passami il termine, perché non è proprio esattissimo: trovo che, anche se la storia in generale è facile da seguire ed eventuali incagli sono dovuti più alla trama che allo stile (ne parlerò nella voce seguente), ci siano dei periodi che mi sono sembrati davvero strani, soprattutto dal punto di vista della punteggiatura. Inoltre, il lessico è a volte usato in modo leggermente improprio. Per esempio:
Quando erano arrivate lì erano tutte sconosciute, ma in breve tempo erano nate amicizie. Non per lei. → ecco, ho trovato che questo pezzo abbia un ritmo troppo “a singhiozzo”, forse dovuto alle ripetizioni e alla frase brachilogica finale, ma si tratta di un enfasi un po’ fuori luogo, considerando che si tratta di un momento tutto sommato poco rilevante;
lei era certa che lì dentro avrebbe trovato tutte le risposte che cercava. → ho trovato quest’espressione un po’ fuori luogo, specialmente per il fatto che Marta non sta cercando alcuna risposta, o almeno questo non si evince dagli eventi precedenti. Potresti invece dire che era certa fosse importante entrare lì dentro o qualcosa di simile, ma così a mio avviso stona, anticipa troppo quello che accadrà e toglie anche l’aura di mistero;
rispose alla sua domanda con un'altra domanda → visto che il dialogo è riportato, non vedo perché specificarlo: appesantisci e basta;
La Sibilla era molto lontana dalla spiaggia dove era avvenuto lo strano incontro tra i due, ma arrivarono in poco tempo → anche questo è un concetto che avrei reso diversamente: così mi suona un po’ strano;
le Epigee, o ninfe della terra come le Orestiadi o le Driadi, le Idriadi, o ninfe dell'acqua come le Aliadi o le Naiadi, e le Ninfe Celesti, o ninfe dell'aria come le Eliadi o le Pleiadi → qui dovresti chiudere gli incisi, altrimenti non si riesce a comprendere bene quello che intendi dire, ovvero che “Epigee” è sinonimo di “ninfe della terra” eccetera;
Le mie visioni mi hanno suggerito che qualcosa le sta rapendo, voi, mia dea, dovete ritrovarle e riportarle a casa. → qui, a mio avviso, usi troppe virgole e il periodo diventa parecchio confusionario: tra “rapendo” e “voi” sarebbe meglio inserire un punto e virgola, o anche un punto fermo, volendo, anche se in questo caso si rallenterebbe un po’ la scena;
una melodia dolce, ma allo stesso tempo stridula → è un ossimoro abbastanza azzardato: forse sarebbe meglio “dolce, ma allo stesso tempo molto acuta”, oppure, e forse è questo che intendevi dire, che la melodia è a tratti molto dolce e a tratti stridula - in questo caso sarebbe più comprensibile come concetto;
Il volo fu breve, ma intenso → credo che questa espressione non aggiunga molto alla storia e che potresti sostituirla con una descrizione più significativa del viaggio o anche eliminarla e basta;
fiaccole disposte ora a destra e ora a sinistra che rischiaravano il loro percorso e contemporaneamente rendevano lo spazio angusto → beh, le fiaccole illuminano lo spazio circostante, non è che lo rendano ampio o angusto: al massimo, possono dare un’impressione diversa dalla realtà a seconda della luce;
Il viaggio di ritorno sembrò più lungo rispetto all'andata, ma fortunatamente raggiunsero l'uscita senza intoppi → di nuovo, credo che questa espressione non aggiunga molto;
«Io... per me tutte le vite hanno egual valore. È sempre stato così e sempre sarà.» rispose lei. → trovo questa formula eccessivamente ampollosa, rispetto al contesto. Basterebbe dire che a Raena sarebbe dispiaciuto essere la causa della morte di qualcuno, ma in modo un po’ meno altisonante;
Qualcuno lo guardava con curiosità, nessun cabirio aveva mai osato sfidare una comunità di satiri, solo un pazzo l'avrebbe fatto → al posto della prima virgola andrebbero i due punti, poiché stai spiegando la ragione della curiosità dei satiri. Inoltre, il periodo ci guadagna anche dal punto di vista del ritmo;
«Vi ringrazio, avete salvato il rito di Smoephaios.» disse Kamalix. → non capisco il perché di tanta cortesia, dal momento che Kamalix dovrebbe essere quanto meno contrariato per il fatto che Raena abbia privato i satiri delle ninfe e abbia ritrovato le Menadi, dal momento che erano stati proprio loro a rifiutarle;
Lui la girò → meglio “la fece voltare” o qualcosa di simile: Raena non è una bambola;
passò all'altro → passò ad altro.
Inoltre, a volte utilizzi parole secondo me fuori contesto, perché troppo colloquiali:
tipo lo stage che aveva iniziato da qualche giorno → è un’espressione che mi aspetterei in una commedia o in un dialogo tra due amici, non certo in una scena di questo tipo;
Cioè per quale motivo non sono nata anch'io a Mytiokos →mi aspetterei un “cioè” usato in quel modo più in bocca a una tredicenne che a una Ninfa Superiore. Ovviamente sto scherzando, ma è per farti capire perché l’abbia trovato fuori luogo;
Poi senza preavviso si gettò all'indietro sdraiandosi sulla sabbia → ok, questo non è troppo colloquiale, ma “senza preavviso” continua a sembrarmi un’espressione non molto adatta: un preavviso è un avvertimento, quindi non vedo chi Marta avrebbe dovuto avvertire, se era completamente sola.
Trama e originalità: 13 /15
Mi è piaciuta molto l’idea di inventare una realtà parallela, dove le creature mitologiche si sono rifugiate quando gli esseri umani hanno smesso di credere in loro, ma più di tutto ho apprezzato il fatto che si tratti di personaggi che discendono dagli dei di una volta, che insomma nascono e crescono come esseri umani. Mi è piaciuta molto anche l’idea delle Erinni ricattate per la loro bambina, perché è stato particolare vedere le dee della vendetta invischiate in una situazione umiliante come l’essere costrette a rapire le ninfe per i satiri. D’altra parte, però, non ho trovato sensatissime le motivazioni di questi ultimi: si erano stancati delle Menadi, ok, ma perché quando Raena le riporta indietro sono così felici? Tanto rumore per nulla? La loro reazione mi ha fatto un po’ quest’effetto. Se devo essere sincera, la trama mi ha presa soltanto nella prima parte: poi mi ha stancata e non saprei spiegare perché. Forse il motivo è la mancata immedesimazione nei personaggi, che in effetti non ho trovato molto interessanti, ma per il resto non so spiegarti questa mia sensazione. Inoltre, e questo credo sia un po’ oggettivo, ma ne riparlerò nella caratterizzazione, ho trovato la scena erotica un po’ “buttata lì”, perché non sono riuscita vedere un’evoluzione nel rapporto dei personaggi che potesse motivare l’accaduto: hanno vissuto un’avventura insieme, certo, ma in mancanza di un’introspezione più approfondita avrei proprio evitato quella scena - la trovo poco funzionale e poco legata con il resto.
Caratterizzazione: 10/15
Purtroppo sulla caratterizzazione ho molto da ridire. Sappiamo di Marta che è una ragazza introversa che ama la solitudine e per questo si sente estranea tra le altre ragazze; da questo punto in poi, non sono più riuscita a capire niente di lei. Quando si trasforma in Raena non dimostra un grande sgomento: è un po’ sorpresa all’inizio, ma poi sembra abituarsi facilmente alla sua situazione, nonostante il risveglio non sia ancora completo. Ad esempio, riesce ad usare quasi da subito i suoi poteri, ma non viene detto come si senta lei, che cosa provi, e questo quasi in nessuna occasione. Perfino il sentimento per Isurlis, a mio avviso, non è stato ben analizzato: si salvano la vita a vicenda più volte e sono leali l’uno nei confronti dell’altra, ma l’introspezione è davvero poca e il loro sentimento sembra nascere un po’ di punto in bianco, senza reali motivi, senza contare che non si tratta nemmeno di un elemento funzionale nella trama, anzi. Con questo intendo dire che le premesse potevano essere buone, ma dal momento che comunque non si tratta di un particolare importante per lo sviluppo della trama devi impegnarti doppiamente perché sia “accettato” nonostante la sua non funzionalità. Insomma, avresti dovuto caratterizzare meglio i protagonisti (anche di Isurlis non riusciamo a comprendere molto: è un bravo guerriero e proteggerebbe Raena a tutti i costi, ma poi?) e concentrarti sullo sviluppo dei loro sentimenti. Del resto, si vede che ti sei concentrata più sulla parte epica - scene di battaglia, descrizioni… - che sui personaggi, ma per mantenerti su questa linea in modo coerente non avresti dovuto aggiungere la scena erotica. Mi dispiace perché avresti potuto ribaltare la situazione semplicemente usando più punti di vista, dal momento che Raena non conosce bene quel mondo e di sicuro la descrizione della sua presa di coscienza deve averti impegnata molto e distratta da altri particolari che avrebbero meritato di essere sviluppati.
Rispetto delle regole del circolo
La storia deve essere ambientata in un contesto medievale o epico: 2/2
Qui sei stata molto brava, perché hai scelto un’ambientazione classica e sei anche riuscita ad inserirla in modo originale. Parlando sinceramente, avevo messo questo parametro per evitare l’urban fantasy, che non mi piace molto, ma dal momento che hai ambientato soltanto una minima parte della storia ai giorni nostri non mi metto a fare la pignola.
Deve essere presente il tema del viaggio, anche se non è necessario che sia centrale: 2/2
Anche su questa voce sei stata puntuale: parli del viaggio sia in relazione allo stage, sia quando Raena e Isurlis partono per la loro missione; inoltre le descrizioni da te fatte erano molto suggestive e, anche se in modo semplice, facevano immaginare tutti i luoghi in cui i personaggi si muovevano.
Bisogna inserire una storia d’amore significativa, anche se non necessariamente centrale: 1,25/2
Non posso darti di più, purtroppo, perché sebbene la storia d’amore fosse senza dubbio centrale, non posso dire di averla trovata molto significativa: come ti ho già detto, mi è sembrata una scelta forzata.
Giudizio personale: 8/10
Ci sono delle cose che mi sono piaciute molto, partendo dall’ambientazione e dalla rielaborazione dei miti classici, che mi ha entusiasmata soprattutto perché non ti sei “attaccata” al preesistente, ma hai cercato di aggiungere del tuo. Ho trovato carina anche la “trasformazione” di Raena nella grotta e mi sono piaciute tutte le descrizioni degli ambienti; purtroppo, però, ho trovato lo stile un po’ acerbo e confuso in alcuni punti e i personaggi non mi hanno convinta per niente, quindi non posso assegnarti un punteggio più alto di così. Mi spiace molto dirti queste cose, perché si vede che hai messo molto impegno nella storia, ma si tratta di un contest e devo essere più sincera che posso. Scusami se in alcuni punti ti sono sembrata aggressiva, perché non era assolutamente quella la mia intenzione. Spero che tu riesca a raccogliere qualche consiglio qua e là, altrimenti mi dispiacerebbe aver criticato la storia senza che questo ti tornasse poi utile.
Grammatica e forma: - 2
La penalità, purtroppo, è abbastanza consistente: come vedrai, ho trovato molti errori. Non ho voluto sottrarti più punti di così perché comunque la storia era abbastanza lunga, ma ti consiglio di fare molta più attenzione in futuro, dato che quando ci sono così tanti errori diventa difficile godersi anche la più bella delle storie ed è un peccato essere penalizzati da queste cose.
Non sapeva nemmeno come era finita lì, disoccupata da tanto, aveva deciso infine di iscriversi a quel corso → Non sapeva nemmeno come fosse finita lì. Inoltre, togliendo l’inciso, la frase non ha molto senso e forse dovresti modificarla;
Tornò verso il suo letto dove aveva lasciato i sandali → Tornò verso il suo letto, dove aveva lasciato i sandali;
sicuramente riferita a un concerto → meglio “riferendosi”;
lei era ancora assuefatta dalla luce del sole → alla luce del sole;
La giovane stava quasi per rispondere sol suo nome → col suo nome;
Sapeva che era sulla spiaggia → che eravate, dal momento che si riferisce a Raena. In caso si riferisse invece al luogo in cui è avvenuto il risveglio, l’espressione sarebbe incompleta: in ogni caso, penso che tu debba correggerla;
vostra missione consiste nello scoprire dove sono finire le Naiadi → finite;
anche sol solo scudo → anche col solo scudo;
Il cabirio fu subito al suo fianco dimentico dello scontro → fu subito al suo fianco, dimentico dello scontro. Si tratta in effetti di una correzione più soggettiva rispetto alle altre, ma comunque io inserirei quella virgola;
perchè → perché
Vi ho giudicato male cabirio → il complemento di vocazione deve essere sempre separato dal resto della frase;
Resti di archi claudicanti e statue monche che sorgevano tra l’erba alta, facevano da cornice → soggetto e verbo non devono mai essere separati;
. L'ultima cosa che Raena vide prima che un satiro le fece perdere i sensi fu Isurlis accerchiato da una folla di gente. Poi fu il buio → prima che un satiro le facesse perdere i sensi;
disse il satiro che sembrava aver accettato la richiesta della Ninfa Superiore → disse il satiro, che sembrava […]. Altrimenti, sembra che la frase si riferisca proprio a un satiro che ha accettato le condizioni della ninfa, mentre in realtà stai usando il personaggio di prima (che sì, ha accettato le condizioni di Raena, ma non è questo il punto determinante). Ho scritto una spiegazione molto contorta: se non la comprendi (probabile, perché davvero non si capisce nulla), puoi chiedermi tranquillamente ulteriori spiegazioni;
sbottò infine il cabirio impressionato da tanta magnanimità → anche qui, è meglio: “il cabirio, impressionato […]”;
Non riusciva a spiegarsi cos'era successo nelle ultime ore → cosa fosse;
tutto era così surreale ma allo stesso tempo → prima della congiunzione “ma” in genere è preferibile inserire una virgola;
Lo accolse il bocca → in bocca;
dopo avervi leccato → averne;
urlo che permise di raggiungere l'apice del piacere anche a Isurlis gridando a sua volta → che gridò a sua volta. Non c’è identità di soggetto tra la principale e la subordinata, quindi sintatticamente parlando sembra che sia l’urlo a urlare, da come hai strutturato la frase;
le rivolse Eori → le si rivolse.
Totale: 46,25/62 |