Recensioni per
Per uno sguardo
di Midnight_whisper

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
08/07/13, ore 08:49

Questo è amore.
Amore per la vita, per le persone che ci circondano.
Questa è disponibilità.
Disponibilità a tenere gli occhi aperti, ad accogliere nuovi orizzonti.
Lui poteva non voltarsi, lei poteva donare quello sguardo a un passante, a un automobilista, a qualsiasi cosa che non fosse su quel bus.
Eppure...
Eppure è accaduto. Proprio come succede quando ti aspetti che non accada nulla.
Dalla caciara con gli amici, ho avvertito un passaggio a un devoto silenzio.
Pochi attimi, brevi istanti... Infiniti mondi.
È una cosa che faccio anche io. Spesse volte. Osservo la gente.
In stazione, in aeroporto, alla fermata della metro, sul bus.
Ogni posto è perfetto per carpire la vita, per vedere la gente.
E così capita di assistere a scene simili, o di divenirne parte.
Dura tutto un soffio. Ma alla fine sorrido.
Non so se quel sorriso me lo porto addosso già da prima e così predisposta accolgo il mondo.
Non so se quel sorriso mi sale dal cuore alle labbra dopo i contatti, gli sguardi, le interazioni.
So che a volte mi basta anche solo ascoltare le persone parlare al telefono o parlare tra loro.
Un uomo d'affari, due universitarie, un bimbo capriccioso... Ed eccomi il sorriso.
In fondo prestare attenzione alle persone che ci stanno intorno è come leggere libri, ma a differenza dell'immutabile carta stampata, le persone sono la propria storia in divenire e non puoi andare a sbirciare all'ultima pagina o tornare indietro a riassaporare una frase.
Non c'è tasto di pausa né di replay. Devi tenere gli occhi e il cuore ben aperti e goderti l'incommensurabile spettacolo che la vita ti mette davanti in quell'istante. Così non avrai i rimpianti di cui parli all'inizio...
Una cosa che mi ha un po' stranito è il passaggio dall'imperfetto al presente... Come se il viaggio in autobus (che non ha rilevanza, non ha una meta... Potrebbe essere un bar o un cinema durante l'intervallo, poco conta) fosse appunto qualcosa di lontano. Mentre quello sguardo è cristallizzato e vivo nel presente. È come fosse un flashback o... Uno zoom... In quella inquadratura ravvicinata su quegli occhi così belli (solo gli occhi. Non dici nulla di abiti o capelli... Sono effimeri. Non importanti) cambia il tempo verbale. Ritorna il ricordo al presente. Prima di porre pian piano le distanze nella conclusione e cominciare a richiudere quell'attimo nella mente con l'uso del passato prossimo.
Scelte interessanti.
Mi piacciono!
A presto,
Flame