Dopo quasi un mese, torno a rileggere questa shot. Mi ricordo che, la prima sera in cui l'avevo letta, mi aveva molto colpita... Specie per il fatto che non sembrava quasi nemmeno essere una tua produzione. Il tuo modo di esprimerti qui è nettamente differente, e leggendo bene si sente che hai cercato di fare un tentativo di stile che forse non del tutto ti appartiene. Ci sono delle espressioni che mi hanno un poco stupita (come le lacrime di grazia... forse a causa della grazia della recita?) e altre che mi hanno quasi divertita (il "liquore di riverenza" di William, non l'ho proprio capito xD) ma alla fine lo stile sostenuto era adatto a dipingere il tema che fa di sfondo al racconto: la maestosità del teatro, opulenza che alla fine non è altro che una finzione e una maschera. Il linguaggio gonfiato quindi, alla fin fine, ci stava.
Ho poi molto apprezzato il binomio regina di stoffa-cavaliere di marmo, in specie il primo: me la immagino benissimo Grell sul palco, a sovrastare perennemente la scena con un enorme ghigno stampato in faccia e con vesti opulente e rosso sangue che si dispiegano attorno al suo trono, fino quasi a farla somigliare ad un essere leggendario, ad un golem di sangue.
Di certo il pregio di questa shot è proprio il vivido colorismo e la capacità di suscitare immagini molto forti e ricche negli occhi di chi legge, anche se questo è andato a scapito di una narrazione più "normale" e agevole (specie nella chiusura si è caduti un po' sulla ridondanza, sulle frasi difficili). Invece di certo non ne ha risentito il rapporto tra i due amanti: pur parlandone in una AU, hai mantenuto il rapporto tra William e Grell perfettamente IC, con le pacate espressioni e la lettura in solitudine del primo e le richieste di attenzione, i gesti esagerati e la folle imprevedibilità del secondo. Come sempre, non possono che fondersi e completarsi a vicenda - e camerino e divano un po' andato sono fedeli testimoni di questo.
E' di certo stato un assaggio diverso da quello che solitamente scrivi (e come solitamente lo scrivi, soprattutto), e a mio parere sperimentare non fa mai male. Ti avevo già detto che questo racconto mi aveva incuriosita e compiaciuta, e non posso che confermare la mia impressione dello scorso mese.
Shinkou kissu,
Bea* |