Seconda classificata al contest “Zapping addict”: Pray di Little Redbird
Grammatica e sintassi: 9,5/10.
“…ma in questo momento mi da il voltastomaco.”
Trattandosi del verbo “dare”, va scritto con l’accento. Dato che mi sembri ben consapevole della lingua italiana, lo considero come un errore di battitura. (–0,2)
“Mi avevano guardato come se fossi io il mostro che possa divorarle da un momento all’altro.”
Qui hai coniugato male i verbi. In questo caso, il mostro “avrebbe potuto” divorarle da un momento all’altro. (–0,3)
Stile e originalità: 9/10.
Mi è piaciuto moltissimo lo stile di questa storia. Le frasi spezzate hanno richiamato in modo estremamente azzeccato i sentimenti che imperversano nella mente e nell’animo di Matt: spezzato, appunto. Comunica molto e permette al lettore di immedesimarsi in lui, nella sua vicenda e in ciò in cui si è drammaticamente ritrovato.
Anche il lessico è adatto: è semplice, però non è scontato, e credo che si adatti bene al personaggio. Tutti ritengono Matt un po’ ignorante perché i suoi voti a scuola sono quelli che sono, ma nessuno si ricorda che lui vive da solo e deve anche lavorare per riuscire a mangiare. E, in più, è anche invischiato in tutti gli eventi soprannaturali della città. Forse è anche più intelligente di tutti gli altri, quindi ha senso che sia scritto in modo semplice, ma corretto – probabilmente non mi sono spiegata bene, ma mi affido alla tua interpretazione.
Non ti ho dato il punteggio massimo perché ho notato che non metti quasi mai la virgola dopo il “ma”; è vero che non è obbligatoria, sebbene alcuni sostengano di sì, però spesso è molto importante fare una pausa in quel punto. È l’unica cosa del tuo stile che mi è piaciuta meno, insieme forse ad alcuni capoversi che avresti potuto evitare: ad esempio, quando riprendi il concetto della frase precedente – quando appunto la spezzi, come ti dicevo prima –, mi sembra eccessivo andare anche a capo, perché è come se si perdesse il senso di “spezzato” in favore di una discontinuità diversa. Non dico che sia sempre sbagliato andare a capo, ci mancherebbe, ma in un paio di occasioni è stato superfluo.
Riguardo all’originalità non posso dirti nulla, perché è rarissimo che qualcuno scriva su Matt. In più, sembra che chiunque si dimentichi del fatto che a Matt sia stato raccontato tutto insieme, quando già molte cose erano successe. Non ha vissuto un evento alla volta, ma si è fiondato in questa doccia ghiacciata senza la consapevolezza di quanto gli avrebbe realmente fatto male. Lo ha fatto per conoscere la verità su Vicki, ma uscirne è poi stato impossibile. Se il fandom smettesse di odiare Matt per il fatto che “è inutile” – cosa peraltro falsissima –, forse tu non saresti stata così originale. Ma il fatto che il mondo sia pieno di gente limitata ha giocato a tuo favore.
Inoltre, so che scrivi – o hai scritto, insomma – anche su Il diario del vampiro e trovo che questo sia stato un ottimo modo per coniugare le due cose, perché c’è da dire che nella serie tv Matt è stato mantenuto abbastanza IC, rispetto a tutti gli altri (anche se avrei preferito il cognome Honeycutt, perché sarebbe stato ancora più adorabile), e quindi è molto probabile che i suoi pensieri nei libri fossero gli stessi.
Caratterizzazione dei personaggi: 10/10.
Di nuovo ho fatto un miscuglio, come praticamente in tutti gli altri giudizi. Ti ho parlato un po’ della caratterizzazione anche nello stile, perché di fatto è molto importante anche quello per caratterizzare un personaggio. Se avessi scritto in modo diverso, non sarebbe stato così perfettamente IC. Lo stile è importante per la vicenda, è vero, ma gestire un flusso introspettivo con il carattere del personaggio stesso è il top – anche se non sempre è così facile.
Questo è un momento che gli sceneggiatori non hanno voluto mostrarci, ma è successo. È successo per forza, lo si leggeva negli occhi di Matt in quegli episodi in cui era così sconvolto, per cui penso che tu sia riuscita a prendere molto bene quell’espressione e l’abbia trasformata in parole davvero alla grande.
In questo contest mi è capitato di dare diversi punteggi pieni in questo parametro, ma forse il tuo Matt è quello che se l’è cavata persino meglio di tutti gli altri. Non posso darti un punteggio superiore a questo, però mi è proprio sembrato di sentir parlare lui, di vedermelo davanti in preda allo sconvolgimento di un mondo a cui non appartiene. Mi sembra anche di vedere il conflitto tra il sollievo – per non farne parte – e la disperazione – perché se ne facesse parte sarebbe per lui meno difficile. Credo che Matt sia un personaggio bellissimo, molto ben fatto e troppo poco valorizzato, però per quel che ne sappiamo tu lo hai centrato in pieno. Brava.
Gradimento personale: 5/5.
Di nuovo, non do mai un grande punteggio in questo parametro, ma mi hai colpita molto proprio per la scelta di un personaggio così secondario – se non nel telefilm, sicuramente nelle fan fiction. Di solito nessuno si prende la briga di parlare di Matt, e un tale odio nei suoi confronti non lo capirò davvero mai, ed è bello finalmente notare che qualcuno gli vuole bene. E non gli vuoi bene solo perché lo hai reso protagonista, ma perché sei stata completamente fedele al suo modo di essere.
Mi sarebbe piaciuto moltissimo vedere il suo tormento, perché la dinamica in cui si è invischiato in tutto questo è stata formidabile: ha mostrato una forza e una determinazione che ai protagonisti principali spesso manca, perché ha voluto far luce sulla morte dell’unica famiglia che gli era rimasta e l’ha fatto a ogni costo, anche facendosi molto male, perché l’amore per Vicki è sempre stato superiore all’amore per se stesso. È uno dei messaggi più belli che siano stati mandati in tutte e cinque le stagioni – forse proprio perché, per una volta, non è stato inerente al triangolo – e quindi sono felicissima di aver letto il suo tumulto interiore in un modo così ben fatto.
Totale: 33,5/35. |