La tua breve storia è davvero toccante, devo essere sincera. ^^
Poni l'attenzione sull'orrore che la guerra di Ishval si è lasciata dietro: morte, menomazioni, profughi, orfani. Nella descrizione di quella ragazzina c'è tutto il dolore di quello sterminio: la guerra le ha portato via la famiglia, la vista, la speranza, lasciandola sola per il mondo a vagare senza meta. Non le dai nemmeno un nome, le lasci come unico tratto distintivo, oltre a quegli occhi rossi ricoperti dalla patina della cecità, la paura incontrollata per gli alchimisti di stato. La ragazzina non sa che Ed non ha partecipato a quella guerra che le ha portato via tutto quanto, ma il solo fatto che appartenga a quella categoria di persone lo marchia indelebilmente.
Alla paura per quella persone che appartiene ai mostri che hanno distrutto il suo paese, si aggiunge anche la sorpresa per il primo contatto con quella mano d'acciaio, così fredda. Posso immaginare come debba aver ulteriormente spaventato quella ragazzina.
Sai, in genere Ed è un personaggio molto impulsivo, ma ce lo vedo, in questo particolare caso, compiere quei gesti così gentili nei confronti di quella ragazzina. Soprattutto quello di farle toccare i suoi automail: un modo per farle capire che anche lui ha sofferto e ha subito delle menomazioni e che dunque, essere un alchimista di stato non vuol dire essere un mostro invincibile.
E' carino anche l'ultimo riferimento alla promessa fatta a Winry ^^
E' una bella ff, triste, delicata, che non manca di infondere quel tocco di speranza e umanità nella parte finale!
Solo un unico appuntino, ma questa è una mia preferenza personale... gli Ishivalani dovrebbero avere tutti i capelli bianchi, a prescindere dall'età (ovviamente mi sto basando su Brotherhood, perché nella prima serie invece hanno anche chiome di colore scuro)
Per il resto brava :D
Laylath |
