Recensioni per
Nessun uomo è un'isola
di xingchan
Che profonda introspezione psicologica che fai in questa ff. |
Molto intensa questa storia, soprattutto nella seconda parte. È normale che la scelta di rimanere ad Amestris non sia stata facile per May, e ce la vedo benissimo ad arrovellarsi sulla questione durante tutto il viaggio. Inoltre, essendo praticamente sola, i pensieri sono l'unica cosa in grado di occuparla nell'attesa di raggiungere Central City. L'uomo che incontra è solo un'ulteriore conferma del fatto che, pur appartenendo a diverse etnie, gli umani sono sempre umani. Ma non nella maniera che intende Envy: l'Invidioso percepisce la solidarietà degli umani come qualcosa di penoso, la caratteristica che più li rende deboli (anche se sappiamo benissimo quanto la sua sia solo invidia). Invece, è proprio nella loro capacità di aiutare il prossimo che May riesce a considerarli parte di uno stesso popolo, nonostante le differenze etniche. E anzi, c'è qualcosa negli amestriani che la colpisce ancora di più: per la prima volta, May viene trattata come una bambina, e non come una principessa. Gli amestriani sono i primi a trattarla per quello che è, a mostrarle amore senza doppi fini: "Si era sentita spogliata di tutte quelle responsabilità troppo gravi per una bambina". |