Okay, adesso ho due buoni motivi per piangere. Il primo, per quanto possa sembrare assurdo, è che con questa Shot ho beccato l'autore/autrice che ha scritto tre quarti delle Malec che mi hanno mandata in brodo di giuggiole, il secondo, invece, un po' più logico, è che, sebbene io non abbia letto tutte le Bane Chronicles, questa è la prima storia che mi ha fatto seriamente venire voglia di piangere dopo tanto tempo. Penso che fermarmi su questioni di grammatica o di stile sia inutile, semplicemente perché non c'è nulla da dire oltre a "impeccabili", quindi vorrei dedicarmi subito a spiegare perché questa lettura mi abbia particolarmente toccata. Come ho già anticipato su Facebook, l'immagine di un Magnus un po' malinconico e tormentato non mi dispiace, perché la Clare ha reso abbastanza chiaro come dietro la personalità esuberante dello stregone ci sia un passato molto significativo. In una delle Cronache che avevo letto veniva citato questo avvenimento che hai narrato, ma non mi aspettavo davvero che potesse arrivare ad essere così toccante. Almeno dal mio punto di vista descrivere la morte di una persona amata non è semplice, non tanto per la tristezza dell'argomento, ma piuttosto per i sentimenti che necessitano di essere descritti, ed è per questo che ho trovato la tua storia incredibilmente bella nei suoi toni delicati e malinconici, perché hai descritto un amore che è durato una vita intera e che purtroppo si è spento con essa. Prima di perdermi in altri vaneggiamenti senza capo nè coda, volevo dirti che la citazione di Hugo, se prima mi piaceva, adesso mi ha fatta letteralmente innamorare: devi sapere che trovo la storia delle stelle molto affascinante e che ho trovato il paragone di Magnus con questa molto azzeccato. Per il resto non posso fare altro che complimentarmi nuovamente e sperare di leggere qualcos'altro di tuo. c:
Alla prossima,
                    Class

Siamo in tema pianti, già.
Perché due pianti al giorno tolgono il medico di torno.

Praticamente dovrei ripetermi, tante cose le ho già dette nella recensione prima, quindi devo concentrarmi e andare per ordine, evitando di dire sempre le stesse cose.

Tutto questo è di un romanticismo che atterrisce, ma credo che tu lo sappia.
Magnus che rimane semplicemente accanto agli uomini e alle donne che ama fino a quando questi non muoiono, o non si stancano di lui, è l’ennesima cosa che sottolinea il bisogno di amore di questo uomo.
L’ho sempre reputato un po’ masochista, per questo. E’ come se – volontariamente – lui si facesse del male, ma in realtà(sempre secondo il mio inutile parere) tenta semplicemente di essere umano.
La cosa che più mi è piaciuta è questa:

«Lei invece era rimasta, accarezzandogli i capelli nella notte per farlo addormentare, come avrebbe fatto una madre.
Una madre, un’amante, una figlia.»



L’ultima frase in particolare, quella mi ha ucciso.
Avevo cento cose da dire, ma non le ricordo più…

Perdonami per la brevità di questa recensione, se mi verrà in mente poi te lo dirò.

Indovina?
me. ~