Recensioni per
Realtà spartane su visi sghembi
di JasonFire

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
24/06/14, ore 19:37

Bravo davvero!!!! Questa mi è piaciuta molto! Musicale, con la presenza di rime, ma fortemente intensa. Bellissime le immagini che suggerisci, trasmettono molta malinconia... Bella poi l'idea del volo convulso dei cervi, mi ha veramente stupita.
A presto.
Ramo

Recensore Master
23/06/14, ore 08:58

Bella poesia. Mi è piaciuto l'argomento che hai voluto trattare: l'indomito eremita. Una persona che decide di non far parte della società diventa indomito...Un aggettivo curioso, originale per questo tuo componimento. Mi ha colpito, ma mi è piaciuta, la descrizione che attribuisci a lui: "un fannullone che impreca che sguaina l'elsa e che poi si ritrae cautamente". Un uomo che attira l'attenzione e che poi si nasconde.
Alla prossima!
-JB45

Recensore Master
08/06/14, ore 22:40

Mi ha colpita molto questa poesia.. sinceramente non so dirti neanche il perchè.. è scritta davvero in modo sublime e le immagini che evochi sono davvero suggestive.. mi ha sorpresa molto questa strofa "Creatura smunta
e alata
Parsimoniosa
addestrata
per non spiccare."
Semplicemente perchè leggendo la prima strofa avevo in mente l'immagine di una grande e fiera aquila dalla testa bianca, allora dopo mi sono immaginata un piccolo uccellino, che vola in alto per non essere notato.. bè alla fine bravo. Mi è piaciuta molto, scrivi davvero bene.

Recensore Junior
01/10/13, ore 12:05

La tua poesia racchiude in maniera molto efficace il significato immenso della Vita, e l'utilizzo di espressioni senza il predicato lo fanno molto bene, a mio avviso! Mi piacciono le poesie così vitali :D !!!

Nuovo recensore
07/09/13, ore 13:36
Cap. 16:

A parte l'ossitonia di contemplar, che in quella posizione è ipocorretta, la poesia è molto bella, azzeccata, parole scelte e preziose. In particolare quell' "in pendenza" lo trovo molto piacevole nel tutto. Vedo che l'intenzione di questa poesia è quella di strappare gli amanti al momento, petr renderli figura di una situazione esistenziale e atemporale, penso sia per questo che però la vicenda degli innamorati sia quella stereotipata dell'abbraccio a ridosso delle onde. Ad ogni modo molto bel lavoro sul tema :-)

Recensore Junior
08/08/13, ore 17:59

E' già un po' di tempo che ho in mente di lasciare una traccia del mio passaggio. Questa poesia mi ha davvero colpito, la ricerca lessicale che crea tensione e la musicalità spezzata dei versi (e premetto che solitamente schifo quando vedo un tale uso del verso libero, perché spesso molta gente, ho notato, oltre a non capire una iota di poesia e ad usarlo come una scorciatoia, lo riesce a far brillare anche di banalità, ma non è questo uno di quei casi).
Come mi sembra d'aver capito qui il tema è quello della tensione, per lo meno quello indiretto: la tensione di carpire un'idea, un'essenza delle cose. La ricerca di muove da un "dal" a un "al", la virgola col suo silenzio è come un vetro rotto, non saprei come dirlo meglio. La consonanza "ante-anto" esprime anch'essa questa idea, se non sbaglio e bellissimo è quel concatenante, un pianto che lega tutto. Bella è l'iterazione della t in questa strofa difficile, ellittica di un vero soggetto, che forse non c'è perché deve essere colto. Nella seconda strofa di nuovo abbiamo l'iterazione di questo sforzo di capire: ineffabile, che non può essere detto, ineccepibile, che non può essere colto. La strofa centrale, oltre a essere centrale e la più lunga per sillabe specifica in brevi parole cosa si sta descrivendo, ma non in maniera chiara, in maniera complessa e incerta, ellittica. Essenza costituente-panorama-circostante abbiamo i tre elementi, l'io che si sforza di capire la natura (il poeta che guarda e che risalta proprio nel testo grazie al suo contrario, il nostro circostante), il tutto che si può intendere, poeta stesso (azzeccatissimo pan-orama) e l'interno delle cose (essenza costitente). Non so perché ma mi ha fatto venire un po' in mente Hegel... Ok, andiamo oltre però. Quel "s'assopina" mi piace tantissimo, la ricerca lessicale è sbalorditiva. Mi sembra sia la più lineare delle strofe, quella che fa definitivamente intendere che spettacolo stiamo guardando, ma forse non comprendiamo. Tanto più che l'ultima strofa è una ritrattazione: se nelle due strofe precedenti siamo riusciti a capire qualcosa ora quella comprensione si allontana, "scappa" con un abbassamento di stile adeguato "a gambe levate". 
E' una bellissima non-descrizione. Come un panorama dopo la tempesta nel pomeriggio tardi, che sarebbe un tema fin troppo banale, una semplice descrizione, ma questo è un non-panorama, invece. Nello sforzarsi di cercare il tutto alla fine esso sfugge, diventa ineffabile e ineccepibile. Bello anche l'"alone sfumato che brilla", dà idea di qualcosa che sfugge.
L'ultima strofa in particolare mi ha ricordato un po' Montale, il vuoto dietro di sé. Spero di non essermi distolto troppo dalla realtà ma è molto criptica, e forse ci ho messo un po' tanto di mio (come seghe mentali, s'intende).
Ti faccio solo notare un errore grafico: la virgola e il punto devono sempre accompagnare la parola che precede, non deve esserci spazio. Non mi piace molto la posizione dell'immagine lì sotto, ma trovo comunque che essa sia molto azzeccata al testo, e, forse, mi ha anche un po' influenzato nel commentare. Scusa la lunghezza ed errori (che ci saranno dato che è troppo lunga per rileggere D: ) Ciao!