Bella.
Anche qui posso scorgere una certa dolcezza e platonicità di fondo nelle righe da te scritte. E sai, io amo i sentimenti platonici, soprattutto se scritti bene, poichè alla fine comunicano con maggior impeto rispetto ad un legame prettamente fisico.
La scena della lacrime che si raccoglie è una scena spesso abusata nei fandom, dove è facile ritrovare il ragazzo di turno asciugare il volto dell'amata, spesso però chi scrive questo tipo di scena si lascia trasportare più dalla meccanica del gesto in sè che ai sentimenti trasmessi. Tu, invece, in questo caso, sei riuscita a soffermarti sul gesto analizzando anche i sentimenti senza effettivamente raccontarli. O meglio, lasciando spazio alla fantasia del lettore che rapito dalla melodia generata dalle tue parole, ha saputo idealizzarsi la scena per filo e per segno.
A vederci proprio proprio un piccolo accorgimento è in questo passaggio:
in un contenitore,
è il tuo cuore.
Io avrei optato per "Il tuo cuore", credo che suoni meglio alla fine.
Tuttavia non è nulla di grave ed è una scelta stilistica fonetica.
In poesia a volte, a differenza della narrativa, si emoziona di più facendo frasi più semplici e dirette, me ne sono accorta sulla mia pelle. Ed è per questo che dai versi metrici mi sono lasciata sopraffare da quelli liberi.
"Parlando al vento"
Ah,...
Tu non sai quanto io ami il vento!
Complimenti anche qui per la scelta evocativa!
Un Kiss,
Azzurra. |