Eccomi qui~
La stora, in generale, si inserisce bene nello stile del resto della serie (anche per le tematiche tristissime, sigh) e va a completare il quadro di questo destino orribile che ha colpito la famiglia Vargas.
Sullo stile di scrittura non ho niente da dire; come ho già osservato, mi piace, è ricercato e restituisce un sapore "d'altri tempi" a chi legge. Unica cosa, occhio ogni tanto a certe imprecisioni. Ad esempio: "a Feliciano non piaceva uccidere, sebbene fosse stato costretto a imparare. Aveva imparato in fretta, tenendo l'arma fra le dita tremanti, ma usarla davvero era tutt'altra faccenda." Quell' "aveva imparato in fretta" sembra riferito direttamente all'uccidere, ma poi non è chiaro il collegamento logico con "usarla davvero" - se ha imparato ad uccidere, allora l'ha già usata davvero, no? (o forse, eh, sono io che non capisco, nel qual caso spiegami xD)
Riguardo alla resa del personaggio di Feliciano, innanzitutto mi è piaciuta immensamente la descrizione iniziale, il racconto della sua venuta al mondo e di come è cresciuto. Davvero, bellissima, e perfettamente IC.
Sono un po' meno d'accordo sul suo intercalare, con "vee" un po' ovunque - mi sembra stonino un po'.
Un'ultima critica la faccio alla parte della ricerca di Monika. Forse valeva la pena di aggiungere qualche dettaglio in più su quella parte, dato che pare poco credibile che Feliciano sia andato in giro chiedendo a chiunque se conosceva una Monika alta e bionda; quindi ecco, qualche spiegazione in più non avrebbe guastato.
In ogni caso, la lettura è sempre piacevole, anche se da nodo allo stomaco in più di un punto. E niente, continua questa serie perché stai facendo un lavoro interessante. |