Una bellissima poesia,più che una one-shot. Concerne senza dubbio Death Note,ma non riesco assolutamente a classificarla come fanfiction: ogni riga,ogni parola rimanda ad immagini e sensazioni,un vortice spietato di sentimenti rinchiusi nel profondo dell'animo e pensieri taciuti da una vita.
Light ha ragione. Purtroppo in questa società l'ipocrisia è indispensabile come l'aria e chi ormai si concede più il lusso di dire la verità? Quella verità così ricercata,così esasperata,così talvolta demonizzata da chi cerca di inculcarci i suoi contorti pensieri? Lo stesso titolo dell'opera è enormemente evocativo: le maschere che indossiamo ogni giorno sono simbolo di quanto i rapporti umani sono sempre complicati e imprevedibili. Ma l'unico momento della giornata in cui possiamo spogliarci di ogni facciata creata per gli altri e indirettamente per noi è quello in cui ci guardiamo allo specchio e la vediamo. La verità,nuda e cruda,l'esatto ritratto di quello che siamo e di ciò che non possiamo essere.
Già. Perché quando vediamo il bianco immaginiamo il nero e quando pensiamo al nero immediatamente ci viene in mente il bianco.
Riflessioni a parte,il testo è perfetto dal punto di vista grammaticale e la scelta del lessico è impeccabile (un solo appunto,quando ho letto "mi rilasso sulla sedia a rotelle" ho subito pensato ad un Light disabile lasciandomi sfuggire un risolino idiota!),un Light assolutamente IC e l'ombra di un L il cui interrogativo assume la forma di un'oscura profezia.
Complimenti,davvero,dal profondo del mio cuore. Sei un esempio per tutti gli appassionati di Death Note che vorrebbero capire più a fondo le meccaniche di pensiero dei protagonisti,così da poterne scrivere su carta.
Un abbraccio,
Dave.

Leggi la risposta dell'autore

Visto che ultimamente sono in vena di recensioni, eccomi qui a darti l'ennesimo parere. :) Ti avevo già parlato della mia buona impressione su questa fiction e naturalmente non posso che confermare il tutto. L'IC di Light, le sue riflessioni sulla società ipocrita, la sua stessa doppiezza per adeguarsi alla società in cui vive e per cambiarla, hai reso tutto molto bene, con un linguaggio semplice e chiaro, ma non per questo banale. La presenza costante di L dona alla fiction quella leggera sfumatura shonen che tanto si addice, a parer mio, a questi due personaggi. La frase di L credo denoti la profonda differenza tra questi due personaggi, entrambi dicono bugie, fingono, ma le ragioni per cui lo fanno sono ben diverse, e se vogliamo anche il tipo di finzione è diverso. Light indossa una vera e propria maschera (a tal proposito, ottima la scelta del titolo), L invece, pur mentendo tanto quanto Light, se non di più, in qualche modo rimane sempre se stesso. Come ti dissi già una volta, quelle di L più che bugie sono omissioni. :) Light è abituato a stare in mezzo agli altri, nel tempo ha costruito il suo volto fasullo, L invece ha vissuto dietro uno schermo, ha avuto pochi contatti, è strambo e non si preoccupa di nasconderlo per sembrare normale. L non ha maschere, è per questo che Light viene sempre messo all'angolo da lui e lo trova insopportabile. È strano come parlando di Light, automaticamente venga fuori per contrasto anche la descrizione di L, è inutile questi due devono obbligatoriamente sussistere insieme ahahahah xD o forse sono solo io ad essere fissata :) Fatto sta che è L a mettere Light di fronte al suo lato oscuro, di fronte alla sua verità, quella che nessuno dice, forse nemmeno nel buio della propria camera, magari perché troppo dolorosa. Mi ripeto, questa è una bellissima fiction. Come vedi, mi ha fatto riflettere (sproloquiare come al solito xD) In bocca al lupo per il contest! :) A presto :)

Leggi la risposta dell'autore