Ciao Daimonos! Premesso che non so scrivere recensioni lunghe e complesse in cui analizzo tutti gli aspetti della tua storia, ci tenevo a scrivere qualcosina, perché la trovo stupenda! Adoro il cappellaio matto, e quello che hai descritto tu in particolare mi ricorda quello di Alice in wonderland (Tim Burton) interpretato da Jhonny Depp, non so se hai presente. Devo confessare che sono rimasta un po' scioccata dal bacio finale dei due protagonisti, ma in fondo.... perché no?
Ci si vede!!
Alissa_

Partiamo dal fatto che amo l'Earl Grey (parenti che spesso vanno in Inghilterra me ne portano a vagonate), e amo la novella di Carrol, c'è una cosa ancora più bella in tutto ciò: il racconto ci offre spunti infiniti e tanti, tanti punti ambigui.
Stilisticamente è perfetta. Per alcuni spezzare tutte le frasi, che è stilistica, contribuisce a dare velocità al racconto, ed è vero, perchè l'avrò letto sì e no in venti secondi a malapena, e poi l'ho riletto. Almeno due o tre volte. Mi è piaciuto subito.
Il "sono le sei" mi ha fatto pensare a un pomeriggio svogliato, che si tira avanti solo per dispetto, che inganna il tempo e la mente. Soprattutto il tempo e la mente. Lo vediamo, con Alice che prima sembra più adulta e poi capisce che non lo è, ma si confonde ancora, in un loop assurdo di non-distizioni.
Grammatica ottima.
Lessico appropriato.
C'è stato un punto preciso, in cui ho letto tra le righe i pensieri del Cappellaio. Molto brava/o.
L'ho trovata a casa e mi sono stupita sia senza recensioni. Complimenti, ben fatta.
V.