Via il dente via il dolore, si dice, quindi ti dirò subito due errori che mi hanno turbato: il primo risiede nella prima frase della fanfic, in cui il tempo verbale cambia nel corso di mezza frase; il secondo si trova nel finale, in cui George comincia a parlare di se stesso in terza persona senza un vero motivo: anche io odio la vita (umanità compresa), ma ancora non mi sono messa a parlare in terza persona xD La connessione odio-la-vita e parlo-come-Dobby non è chiara, e stride un po' con il resto della storia.
La OS ruota tutta attorno al fatto che George sia sopravvissuto al gemello ma, in fin dei conti, non dice nulla di più. Narra della sua incapacità di vivere la vita donatagli dal sacrificio di Fred, e di molti altri, eppure non ho sentito nulla a parte l'odio; non era però un odio profondo o sentito, perché non me l'hai trasmesso: se tutto fosse stato sviscerato con qualche ricordo di Fred e George che alimentassero quest'odio (hai fatto cenno ad una promessa senza approfondire), forse sarebbe stata una narrazione più emotiva, oppure contornata anche da qualche gesto. Della vita di George, dopo la guerra, hai accennato ai  problemi con la famiglia, all'isolamento, e sarebbe stato interessante sapere come si traducesse a livello quotidiano tutto il rancore che George si portava dentro.
Mi spiace per il parere critico, ma credo che tu abbia fatto lavori migliori. Potresti provare a rivederla un attimo e ripubblicarla, alcuni spunti ne hai già messi, basterebbe solo immergersi un po' di più nella psiche di George.

A presto,
Pan<3

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Ciao, mi piace il dolore che si legge da questa parole, penso che se le accompagnavi con gesti avresti reso pił tangibile quello che provava. Bello comunque.

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