Recensioni per
Your lips are smiling but your heart is bleeding
di SinisterKid

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master

Carino!
L'agente Coulson figlio di Peggy...
Questo spiegherebbe taaante cose...tipo perché non so...
La sua passione per il Cap o per la sua super raccolta di figurine...
Evidentemente la mamma deve avergli raccontato qualcosa...
Le lacrime di Peggy per quell'amore perduto ma mai dimenticato...mi hanno fatto quasi piangere...
Ciao!
Ragdoll_Cat

Recensore Master

Premessa: quello che vede Phil figlio di Peggy è un Head Canon che già conoscevo. Me l’ha svelato una delle autrici di questo sito che più mi sta a cuore, suggerendomi la storia tramite la quale lei l’ha scoperto (storia che, purtroppo, non ho ancora avuto il tempo di leggere). L’intreccio, all’epoca, m’è parso intrigante e, soprattutto, ben ragionato, un incastro molto bello e motivato. Mi limitava, lo ammetto, la poca simpatia che nutro nei confronti di Peggy e che si contrappone all’amore smisurato che ho, invece, per Phil. Malgrado, razionalmente, trovassi la cosa plausibilissima (e, lo ribadisco, anche interessante) facevo fatica ad immaginarla nel concreto, a ipotizzare come un rapporto madre/figlio che coinvolgesse loro due sarebbe potuto essere. Ebbene, grazie alla tua storia ci sono riuscita e senza alcuna difficoltà. Ci sono riuscita perché hai dato vita ad un miscuglio di emozioni talmente ben rappresentate, nella loro contraddittorietà, che è impossibile non percepirle: le hai dipinte in maniera tanto vivida da consentire al lettore di empatizzare totalmente con i personaggi. Sei stata bravissima a sfruttare, per perseguire questo fine, tutti gli strumenti a tua disposizione: il tono di voce, la mimica, le espressioni del viso, le rispettive reazioni scatenate dalla notizia. M’è parso di poter toccare con mano l’entusiasmo di Phil (“Lo hanno ritrovato tra i ghiacciai. È…è ancora vivo. Dormirà per un po’, ma al diavolo! È vivo”. Ecco, questa battuta l’ho letteralmente sentita) e lo stesso è avvenuto con la gioia striata d’amarezza di Peggy (“La portò al cuore, stringendola. Sorrise consapevole di non aver atteso invano anni e anni. Sorrise consapevole che Steve avrebbe potuto comunque vivere la vita che credeva avesse sacrificato per salvare il mondo. Pianse ancor più prepotentemente e affannosamente, consapevole che quella vita recuperata non avrebbero mai potuto viverla insieme”). Hai reso giustizia allo stato d’animo di entrambi e, soprattutto, hai dato senso e spessore al rapporto madre/figlio che li lega, utilizzando magistralmente Capitan America come comune denominatore.
Insomma, nel caso non si fosse evinto da questo sproloquio, ho apprezzato moltissimo questo scritto e il lavoro che c’è dietro (senza contare che leggere tue storie incentrate sull’universo Marvel è sempre un piacere immenso. Se ne arrivassero altre, ne sarei felicissima *cuore*).
Un bacione mia cara, grazie mille per aver condiviso *abbraccia*