Yah, lemon time! Mi scuso per il ritardo nel recensire questa perlina.
Prima di tutto: no, non convengo che hai la capacità di scrivere scene di sesso di un bradipo con il raffreddore (a meno che i bradipi non siano animali dotati nella pornografia, si intende), tutt'altro.
Mi è piaciuta la brevità della storia, uno "spaccato" del rapporto, che secondo me dura il giusto senza tediare il lettore con inutili orpelli. Va dritta al punto, diciamo.
Il rapporto è descritto in maniera realistica ma non per questo meno coinvolgente, e mi è piaciuta l'assenza di stereotipi stupidi da yaoi di quart'ordine (ma anche da het di quart'ordine, eh...) che si riscontra spesso nelle opere prime di questo genere.
Sono anche stata colpita dal mescolarsi del piacere sessuale e dell'introspezione, con i pensieri sulla morte di Alfred che si adattano alla perfezione a un personaggio come lui (e non sono troppo complessi: ce lo vedi America a fiolosofeggiare sulla morte e sulla sessualità, specie durante un coito?). La sua sensazione di immortalità è perfettamente IC, così come il pensiero della futura litigata con Inghilterra e del suo carattere. E' bello, per una volta, vedere che la storia non finisce con "ok, nel canon ci odiamo, ma qui dopo aver fatto sesso diventiamo puccipucci e andiamo d'amore e d'accordo". Questa tua scelta conferisce realismo alla storia.
Un plauso allo stile, che riesce a essere né bigotto né volgare, ma appropriato. Ci sono alcuni errori, però: in "facevano accrescere dentro di sé", si capisce che il soggetto è Alfred, ma la costruzione della frase è un po' forzata. Il secondo "accresceva" è sbagliato, mi sa, perché non puoi accrescere e basta, ma solo accrescere qualcosa (credo...).
La storia è comunque bellissima, e, per essere la tua prima lemon, è davvero incredibile. |