Recensioni per
Tra pillole, negazioni e apparenti libertà
di Melinda Pressywig

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
29/09/14, ore 16:03

Sai Melinda, questa storia mi ha riportato alla mente la canzone "Ti regalerò una rosa" di Simone Cristicchi, dato che il tema trattato è lo stesso. Passi da storielle allegre e spensierate ad altre profonde e riflessive, e questa è di sicuro una qualità da ammirare.
Mi è piaciuta moltissimo questa storia. Hai reso in un modo perfetto la psicologia di Norman e il suo punto di vista. Una storia dura ma commovente. La mia già alta stima verso di te sta aumentando sempre di più.
Bravissima.
A presto.

The Sorrow.

Recensore Master
07/12/13, ore 11:53

Eccomi arrivata, finalmente!
Allora, lo so che per te è stata una storia insolita, ma ci credi se ti dico che è quella, fra le tue, che mi ha colpita maggiormente? Non so cosa sia stato di preciso, ma credo che sia fra le più belle. Mi erano rimaste impresse anche altre che avevi scritto in passato, come "Il mio lago", "La terra e la luna", ma questa... anche mi rimarrà impressa. Senza nulla togliere alle altre ovviamente! Ma è bellissima, forse perchè le storie tristi mi colpiscono sempre. E' molto triste, sob!
Descrivi una realtà che viene troppo spesso dimenticata, e lo fai bene. Anche il tuo stile mi è piaciuto molto, sa essere diretto e crudo in questa situazione.
Beh, come vedi mi hai conquistata, credevi che non fosse il mio genere nemmeno questo?
Adesso capisco il perchè del titolo: si comincia da una delle solite pillole che prende Norman, si prosegue con il suo divieto di uscire perchè l'ora d'aria e finita e si conclude con la sua apparente libertà, perchè lui gusta una realtà sfuggevole, solo sua, per pochi minuti, vede la notte e la luna e si sente libero per qualche istante perchè ha lottato, e poi viene sedato nuovamente.
Molto bella davvero. Non esagero nel dirti che è una delle più belle che tu abbia mai scritto, cara.
L'ho adorata. E tu non sapevi se consigliarmela o meno?
Bravissima di cuore, è stato un vero piacere leggerla, anche se trascina addosso un senso di tristezza infinita pensando a Norman e alla realtà di tutte queste persone.
Kiss! :)

Recensore Veterano
07/10/13, ore 00:07

Cara Melinda! Era un po' che non passavo da queste parti.

Molto, molto carino questo tuo componimento: mi piace questa paradossale "lucidità" del pazzo. Fortunatamente ora i manicomi non esistono più, perchè erano veramente dei grandi brutti posti. Siccome uno era matto allora non era più considerato umano, e tutti si accanivano contro di lui come una povera bestia (ovviamente, non tutti i manicomi erano posti orribili. Però insomma più o meno...)

Poverino, lui voleva solo farsi una passeggiata!

Come sempre, mi piace molto come scrivi: hai uno stile "tranquillo", non so bene come descriverlo. Leggerti mi rilassa, il che è decisamente una gran cosa. E avere uno stile personale non è per niente facile.

Quindi, piantala co sto "scrittrice mediocre da quattro soldi": sei brava, e non sono il solo a dirlo. Basta col muso lungo o mi arrabbio!

Tanti cari saluti, e tante care cose! A presto!

Recensore Veterano
11/09/13, ore 12:06

Sono venuto a ficcare il naso nel tuo profilo e l'intro di questa storia mi ha subito incuriosito.
Una storia interessante, fatta di descrizioni e sensazioni. Parte lentamente, ma dopo poco ti cattura e ti ritrovi a correre anche tu, per quel corridoio, in cerca della boccata d'aria liberatoria.
Complimenti.
Ho davvero apprezzato questo tuo scritto, elegante, ma forte, quasi palpabile in certi punti. L'unico appunto che mi sento di farti è di cercare di eliminare i punti e virgola. In tutti i casi potevano essere sostituiti da virgole e punti semplici, secondo me la storia sarebbe più scorrevole! E poi "un ottima occasione per evadere" sarebbe "un'ottima", deve essere senz'altro una svista.
Ad ogni modo ottimo lavoro...mi sa che dovrò tenerti d'occhio!

Recensore Master
11/09/13, ore 10:56

Ciao, Melinda! Non sapevo nemmeno che tu avessi pubblicato e quindi è stata una vera sorpresa vedere che avevi una storia nuova tutta da commentare! Bene, premetto col dire che io sono stato in visita guidata in un manicomio, e ciò che ho visto è qualcosa che ti rimane dentro, non si può non provare compassione per ciò che hanno passato questi poveretti! Inoltre, ciò che hai scritto rispecchia chiaramente ciò che ho detto: Norman è soltanto uno dei tanti per i dottori, che come tanti vuole soltanto assaporare la libertà, che tuttavia gli viene negato, più e più volte. Ecco perché questa one shot è molto triste e malinconia, e fa riflettere alquanto! Ben fatto, dunque! Alla prossima!

Recensore Junior
04/09/13, ore 10:20

Ahah, grandissima.
Sembrerà una battuta, ma anch'io in questi giorni ho pensato di scrivere qualcosa sulle malattie mentali.
L'hai sicuramente scritto meglio di quanto avrei fatto io, e mi é venuto naturale sorridere leggendo la tua opera :)
Bello!
Hai colto nel segno poi: non si capisce se i pazzi ci siano nati o se vengano ridotti così a suon di negazioni e tranquillizzanti. O più semplicemente pazzi non lo son proprio.
Ed é pure avvincente!
Grandissima!