Recensioni per
I come to you in pieces, so you can make me whole.
di radioactive

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
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Recensore Junior

Ciao, non ci conosciamo(?) e credo di non aver mai recensito nulla di tuo prima d’ora.
Adesso che ho detto la boiata, posso iniziare.

Ho dovuto rileggerla perché, saggiamente, non ho preso appunti e non mi ricordavo cosa volevo scriverti.
Ho dovuto rileggerla e ho pianto di nuovo… sì. E’ questo l’effetto che una Malec Angst deve avere sulle persone, devi trovarti alla fine in una vasca di lacrime ad annaspare per non morire affogata.

Inizierò da Magnus(andiamo per ordine).
Tu sai quanto amo il modo in cui lo rendi, lui è così estremamente umano sentimentalmente parlando, e tu riesci a sottolinearlo ogni volta. Sarà per questo che mi piace tanto, non lo so.
E niente, abbiamo questo sexy depresso stregone che fuma alla finestra e ripensa ad Alec, a quanto si senta la mancanza di quel brontolone per casa, al fatto che è stato lui – in un certo senso – a spingerlo ad indagare sul suo passato perché, diciamocelo, se lui gli avesse almeno raccontato qualcosa il nostro Alexander non si sarebbe improvvisato Horatio Caine e non sarebbe andato ad interrogare Camille per ottenere scarse e pressoché inutili informazioni.
Il pezzo che mi è piaciuto di più in assoluto – per quanto riguarda sempre Maggie – è questo:
Aveva deciso, tempo fa, di non condividere più il suo dolore con la persona che era entrata nella sua vita. Sarebbe andata bene comunque, si ripeteva. Alec non aveva certo bisogno di sapere dove fosse nato o chi fossero i suoi genitori, quanti amanti avesse avuto e quanti figli avesse visto morire. Eppure era scivolato tutto via come sabbia, e Magnus si sentiva come se gli avessero portato via una vita senza che lui avesse detto nulla di questa.

Mi piace che tu, prima, abbia detto che quando un/a suo/a amante muore e lui gli/le ha raccontato la sua storia si sente svuotato come se, in un certo senso, con la persona che ama morisse anche lui, la sua vita e il suo passato, e adoro che tu dica che sia successa la stessa cosa anche con Alec, sebbene lui non gli abbia mai detto nulla della sua esistenza.


Ora possiamo passare al mio piccolo cosino nero e incazzato, sì.
Alexander Gideon Lightwood che depresso legge “La signora delle Camelie”.
E’ una trovata geniale, sul serio, la citazione mi ha distrutta e i pensieri di Alec li trovo estremamente pertinenti. Hai detto che ti dispiace perché c’è poco movimento, ma io Alec me lo immagino così da depresso: chiuso in camera sua a fare la muffa tentando di diventare un tutt’uno con il materasso. Della serie “Se resto qua magari le coperte m’inglobano e nessuno mi romperà più le palle”.
Ho amato quando dici che Magnus non avrà nulla di lui da seppellire, perché i Cacciatori vengono cremati e, di conseguenza, non ci sarà mai un cadavere su cui piangere, solo un mucchietto di cenere.
La trovo una cosa estremamente triste…. Sì. E non so perché sto pensando alle ceneri di Jem e a Shaki che diventa cenere, non c’entra niente, la smetto.

Torniamo a noi, alla fine c’è questa riappacificazione che io PREGO, INVOCO L’ANGELO RAZIEL PER QUESTO, ci sia anche in COHF(questi nomi dei libri che sembrano elementi chimici, boh).
Non ho nulla da dire a parte un pezzo che mi è piaciuto particolarmente e che, a differenza delle altre Malec Angst, questa ha anche il lieto fine. ZANZAN.

Si erano ricomposti nel momento in cui si erano ritrovati, la colla che teneva assieme i frammenti rafforzata e seccata di colpo, e laddove vi era una mancanza, una scheggia mancata, l’altro ci metteva il dito, coprendola. E l’aria non poteva entrare per rubare quello che vi era dentro il vaso, così come quello che vi era all’interno non poteva fuoriuscirne.

Concludo così, dicendoti che è una metafora stupenda e che l’ho apprezzata molto.
E ora basta, vado a fare da mangiare.

Sempre io con il nick nuovo

yingsu