MYGOD.
Ultimamente non leggo molte storie su efp, è troppo intasato di ficcine da quattro soldi e dalle solite storie d'amore banali e mal scritte. E' stato solo grazie a un colpo di fortuna (o meglio, grazie al tuo post su Lo slash è un diritto) che ho trovato questa storia, e qualcosa mi ha detto leggila.
Quel sesto senso aveva ragione, la tua storia mi ha letteralmente mozzato il fiato, mi ha suscitato un garbuglio di emozioni e pensieri contrastanti.
Da una parte c'è la comprensione e l'immedesimazione, perché posso comprendere le motivazioni del tuo personaggio. Sedia a rotelle o meno, nella società contemporanea è sin troppo facile essere annoiati da tutto, cadere nel tran tran, in una routine così monotona che si accetta con "gioia" qualsiasi cosa la spezzi, qualsiasi cosa ci dia emozioni forti, nel bene o nel male.
Dall'altra c'è il disgusto, ma non nell'accezione di disprezzo nei confronti dell'autolesionista, assolutamente no. Disgusto inteso come raccapriccio nel realizzare che è effettivamente così facile passare da una noia "quotidiana" - quella che certamente la protagonista provava anche mentre coccolava e viziava il fratello minore - a una noia famelica di novità e di dolore.
E poi il finale.
Il comprendere troppo tardi che è troppo tardi, il desiderio di vivere proprio nel momento in cui si sta per morire... la maestria con cui hai saputo rendere quel momento mi ha lasciata senza parole, boccheggiante davanti alla conclusione.
Well done, davvero. Mi hai commossa, colpita, scossa e non so cos'altro.
Au revoire,
lezLilith |
