Recensioni per
L'odore del sangue
di kk549210
Dunque, devi sapere che io non conosco affatto JAG. Per questo, all'inizio, ero abbastanza inquieta, perché pensavo di dover andare a cercare le trame di serie composte da millemila episodi per poter capire qualcosa. Invece la bellezza di questa one shot è che prende spunto dalla serie tv (mi pare di capire) per trattare temi di grande attualità. |
Una bella FF che fa davvero riflettere! |
Ciao KK...scusa pensavo di aver recensito e invece solo adesso mi accorgo di non averlo fatto benchè l'avessi già letta questa FF...ovviamente quando apriamo questo sito sulla sezione Jag, 'vogliamo'(passami questa parola) trovare delle FF e vissero felici e contenti....non so se mi sono spiegata...invece io e penso anche altre persone ti ringraziamo per la bella e purtroppo triste e reale tematica che ci hai proposto in questa storia... |
Nel futuro della seconda generazione JAG, AJ, figlio dell'umano e simpatico Bud, di Bud l'intrepido dal carattere schietto e generoso, riflette su suo padre e sugli Stati Uniti, ancora una volta dominati dai "Signori della Guerra". Ha fatto una scelta radicalmente diversa da quella che avrebbero desiderato per lui Bud e Harriet, è entrato in "Medici senza frontiere", e fa del suo meglio per sanare le ferite degli scontri bellici. Compie una sua personale retractatio del mito - apparentemente così inossidabile - di suo padre e dello "zio Harm". E finisce per detestare tanto il padre quanto lo "zio". Eppure Stefano, il medico italiano che è l'unico raggio di luce in tanta tenebra, ha un "sorriso", un "sorriso" che somiglia tanto a quello dello "zio Harm". Qualcosa di misterioso per AJ. Una Buildung sta avvenendo. Il giovane biondo scopre che non può salvare il mondo, ma può salvar se stesso. Come, l'ha solo intuito. Ma un mutamento sta avvenendo in lui. Molto profondo e realistico, quasi un saggio calato nella prassi. Lo stile, barocco allucinato epico nella prima parte, volge a maggiore essenzialità riflessiva nella seconda. Ho molto gradito questo "primo canto d'una nuova cantica (a venire...)". Non è neppure la prossima, è qualcosa di ancora remoto, ma che si annuncia come un'ulteriore chiave interpretativa, o meglio forse soltanto come un ulteriore snodo concettuale che allude alla vera chiave interpretativa, che sta nel tuo vissuto e nella tua persona. Grazie anche di questa inaspettata e valida lettura. Vale. BC |
Purtroppo in questo periodo le notizie ch e giungono non sono le migliori. |