shalalalala continuo ad odiarti, shalalalala!
ti odio perchè le tue sono le uniche het che leggo (eccetto quelle di un'altro forse?) non ricordo.
comunque.
ti odio perchè cazzo -quando leggo ciò, per poco il larry va a farsi benedire e tanti tanti saluti- ahhahhahahahhaha
ma ribadiamo che tu, una cosa del genere, non devi farmela.
mi sento come in farewell ((((si, ti ammazzerò per queslla os)))) che merda, mannaggia a te, a chi ti ha dato un pc quel giorno per scrivere quelle cose e a chi, oggi, ti ha dato un pc per scrivere questa os.
la frase di kafka ((((capisci a me)))
io così non ce la posso fare.
ti odio.
il tuo modo di scrivere, di maneggiare la scrittura senza renderla pesante o senza farmi venire voglia di saltarmi le parti per arrivare direttamente ai dialoghi come mi è già capitato.
sei bravissima ale e odio quando dici che non è vero, quindi ascoltami e continua a scrivere cose simili.
perchè harry qui è fantastico.
è il ''tuo'' harry, capisci?
riesci sempre a rendere tuoi i personaggi -anche perchè so benissimo a chi ti ispiri o da chi prendi gli spunti e cazzo, conoscendoli, ti dico già che sono uguali- hahahhaha
non oso immaginare che mi combinerai con Imaginary Girl appena la pubblicherai.
behbehebeh, adesso vado a scriverti alcune parti che mi sono rimaste in gola, nel petto.. ovunque e poi vado via, perchè ti sto odiando ancora di più.
ciao.
<33784658746387
“Non credo ti interessino i miei problemi”
“Abbiamo diverse ore da fare insieme, dovremmo pur parlare di qualcosa e io sono uno che sa ascoltare”
“Magari dai anche buoni consigli”
“No” ridacchia Harry “su quel settore sono una vera frana”
“Tanto meglio, solitamente non li seguo mai”
“E’ per questo che ti trovi qui?”
“Anche”
Jess lo guarda per un secondo, apre il portafoglio e conta i pochi spiccioli che le sono avanzati.
“Non voglio i tuoi soldi”
“Cosa?”
“Ho detto, che non serve che paghi. Non sono mica un tassista”
“Lascia allora che ti compri la colazione al prossimo autogrill”
Harry sorride, abbassa il finestrino e si accende un’altra sigaretta, improvvisamente più felice di non essere da solo.
“Se mi racconterai di te, allora si”
“Sei sempre così insistente?”
“Il caffè macchiato e con tre zollette di zucchero, amaro non mi piace”“Non credo ti interessino i miei problemi”
“Abbiamo diverse ore da fare insieme, dovremmo pur parlare di qualcosa e io sono uno che sa ascoltare”
“Magari dai anche buoni consigli”
“No” ridacchia Harry “su quel settore sono una vera frana”
“Tanto meglio, solitamente non li seguo mai”
“E’ per questo che ti trovi qui?”
“Anche”
Jess lo guarda per un secondo, apre il portafoglio e conta i pochi spiccioli che le sono avanzati.
“Non voglio i tuoi soldi”
“Cosa?”
“Ho detto, che non serve che paghi. Non sono mica un tassista”
“Lascia allora che ti compri la colazione al prossimo autogrill”
Harry sorride, abbassa il finestrino e si accende un’altra sigaretta, improvvisamente più felice di non essere da solo.
“Se mi racconterai di te, allora si”
“Sei sempre così insistente?”
“Il caffè macchiato e con tre zollette di zucchero, amaro non mi piace”“Non credo ti interessino i miei problemi”
“Abbiamo diverse ore da fare insieme, dovremmo pur parlare di qualcosa e io sono uno che sa ascoltare”
“Magari dai anche buoni consigli”
“No” ridacchia Harry “su quel settore sono una vera frana”
“Tanto meglio, solitamente non li seguo mai”
“E’ per questo che ti trovi qui?”
“Anche”
Jess lo guarda per un secondo, apre il portafoglio e conta i pochi spiccioli che le sono avanzati.
“Non voglio i tuoi soldi”
“Cosa?”
“Ho detto, che non serve che paghi. Non sono mica un tassista”
“Lascia allora che ti compri la colazione al prossimo autogrill”
Harry sorride, abbassa il finestrino e si accende un’altra sigaretta, improvvisamente più felice di non essere da solo.
“Se mi racconterai di te, allora si”
“Sei sempre così insistente?”
“Il caffè macchiato e con tre zollette di zucchero, amaro non mi piace”“Non credo ti interessino i miei problemi”
“Abbiamo diverse ore da fare insieme, dovremmo pur parlare di qualcosa e io sono uno che sa ascoltare”
“Magari dai anche buoni consigli”
“No” ridacchia Harry “su quel settore sono una vera frana”
“Tanto meglio, solitamente non li seguo mai”
“E’ per questo che ti trovi qui?”
“Anche”
Jess lo guarda per un secondo, apre il portafoglio e conta i pochi spiccioli che le sono avanzati.
“Non voglio i tuoi soldi”
“Cosa?”
“Ho detto, che non serve che paghi. Non sono mica un tassista”
“Lascia allora che ti compri la colazione al prossimo autogrill”
Harry sorride, abbassa il finestrino e si accende un’altra sigaretta, improvvisamente più felice di non essere da solo.
“Se mi racconterai di te, allora si”
“Sei sempre così insistente?”
“Il caffè macchiato e con tre zollette di zucchero, amaro non mi piace”
Harry le parla guardandola negli occhi perché è di lei che sta parlando; l’ha conosciuta per sbaglio, l’ha colpito subito, come un proiettile di quelli piccoli ma potenti e si sono, in qualche modo contorto, trovati pur sapendo che non inizierà mai niente tra di loro, perché non hanno tempo a disposizione.
Forse in un altro momento, forse se le cose fossero diverse.
Forse, ma ci sono troppi “ma” troppi “forse” pochi “perché no?” ed Harry si sta facendo pensieri assurdi, paranoie che non lo porteranno da nessuna parte mentre Jess, nemmeno ci pensa o quasi.
“Mi sarebbe piaciuto incontrarti prima Harry Styles”
“Sarebbe stato bello”
“Abbi cura di te Harry”
Lo ribacia, ancora, altre tre, quattro e cinque volte.
Ha il cuore in gola e lo sta odiando, nello stesso modo in cui lui, la sta odiando ma non possono farci niente, perché si sono descritti; sono entrambi l’uno la persona dell’altra ma non possono stare insieme, non importa quanto si siano legati e i loro destini incrociati, non è il momento giusto.
“Buona fortuna Jess”
Harry sa già che non è così fortunato da incontrarla di nuovo ma spera, che il prossimo weekend, quando prenderà ancora la sua macchina per evadere dalla monotonia dei suoi anni da maggiorenne, possa notarla ancora seduta su quella sbarra del casello automatico, con lo sguardo indagatore e l’espressione enigmatica dipinta in viso.
Jess gli appartiene, anche se dovesse non vederla mai più.
byebyebyebyeeeeeeeeeeeeeeeeeee.
adiooooooooooooooooooooooos.
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