Recensioni per
Come lancette di un orologio
di Rosmary
Aaargh, Rosmary! Ti rendi conto che io avevo questa storia tra quelle da recensire da un mese? ma com'è possibile che abbia impiegato tanto tempo per recensirla? Sono imperdonabile, mi odio, mi perdoni? |
È la seconda che leggo su Merope, oggi... Sono curiosa, non è la tipica caratterizzazione che le si dà nelle storie, davvero nel sesto libro ti è parsa così insinuante e vendicativa? Io me la figuro in modo molto diverso (remissiva, sognatrice, fondamentalmente insicura e molto rispettosa della famiglia, con tanti sensi di colpa per il suo comportamento da 'figlia degenere'), però sono affascinata da quest'interpretazione. Insomma, che i continui abusi domestici l'abbiano resa più crudele, chissà; da come la racconta J. K. non sembra, per me sfora nell'OOC, ma mi piace. Anche perché il personaggio di partenza, con la sua natura mite, m'indispettisce non poco. :) Bella l'idea della filastrocca come colonna sonora dell'esistenza di Merope, un indizio sulla sua sorte, un richiamo all'illusione che si crea da sola, al tempo che scorre... e l'idea che abbia tramandato la vendetta al figlio come si tramanda un cimelio Purosangue è da brividi. Il tuo stile risulta un po' antiquato, cadenzato, para-ottocentesco, ma non stona perché i maghi, soprattutto Gaunt e Pureblood in genere, vivono in un contesto a sé stante, a sua volta 'antico'. Ti consiglio però di non usare quei " ch' ", son caduti in disuso ormai >.< Ti segnalo una concordanza sbagliata in quel "poiché immaginava quale aspetto doveva avere". Infine... Non so, percepisco un sottofondo di cinismo molto particolare, tra l'altro, come se Merope, dalla ragazza piena di speranze che è stata, si sia trasformata in una donna piena d'odio nei confronti del mondo. Peccato. Per lei s'intende, poteva giocarsela in modo diverso. |