Recensioni per
Io, figlio dell'inferno
di marig28_libra

Questa storia ha ottenuto 26 recensioni.
Positive : 26
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master

Quella di Dario è una discesa verso il nulla. Tutto ciò che di bene ci può essere nella sua vita si rivela effimero o un inganno.
Nella gamma di cattiverie e depravazioni la pedofilia è la più aberrante. Tiberio si è rivelato un mostro così come la fatica ercoliana a cui è associato.
Dal punto di vista della storia, ho apprezzato che tu abbia rivelato l'identità di Tiberio nel capitolo precedente e non sia caduta nella trappola del colpo di scena al capitolo successivo.
Di indizi che facessero supporre l'identità di Tiberio ce ne sono per tutto il capitolo, vuoi solo quel campanello che ha messo in allarme me: troppo perfetto!
Prima dell'avvento di Lost Canvas (io adoro Lost Canvas) la costellazione del Cancro poteva essere considerata non dico malvagia, ma complicata, difficile; poi è saltato fuori quel burlone di Manigoldo e quel Sant'uomo del Grande Sacerdote e l'idea che io stessa mi ero fatta e cioè che per gestire il Cancro bisognava essere stronzi, è andata a farsi benedire.
Qui, invece, Dario impara a lanciare gli Strati di Spirito (lo scrivo in italiano, perché tutte le volte devo fare copia e incolla - non me lo ricordo mai) spinto dalla paura, dalla rabbia, dal desiderio di uccidere Arsace.

Serse che augura buon natale è inquietantissimo come pochi.

Recensore Master
27/12/15, ore 19:32

Si può vivere senza padre (o senza madre); si può vivere ed essere persone meravigliose senza genitori, ma la sensazione che qualcosa manchi c'è, eccome. Più forte, men forte: dipende. Dario una madre ce l'aveva e ha imparato sulla sua pelle quanto una madre possa essere stronza. Il padre invece no: è un ritaglio della sua vita, dove c'è un bel buco! Potrebbe essere riempito con qualcosa di meraviglioso. Il beneficio del dubbio c'è.
Dario si è visto passare davanti al naso gli innumerevoli amanti/clienti della madre: nessuno che poteva incarnare il ruolo di padre. Poi, è arrivato Serse!
Il primo a considerarlo, a credere in lui - a suo modo, certo! - Ma Dario cosa fa? Lo delude.
Davvero, povero Dario - lo stai devastando sempre di più! Ci credo che poi mi è diventato il pezzo di merda che Kurumada ci descrive!

Poi c'è Tiberio, che in un campo di addestramento come quello dell'Etna è - come appunto descrive Dario - il messia sceso in terra. Io direi che chiunque ti rimette in sesto, ti cura, ti fascia le ferite e ti tratta con un minimo di dolcezza, paragonato a Serse è tutti gli angeli del cielo + gesù. Che poi quel rimettere in sesto è un "prepararti ad essere nuovamente massacrato" è un altro paio di maniche.
Mentre leggevo di Tiberio, il suo mostrare una possibilità di scelta a Dario, il tornare un ragazzino tra i tanti, mi è venuto in mente "L'ultima tentazione di Cristo" - il momento in cui, a Cristo viene mostrato il futuro che avrebbe se non accettasse il sacrificio: l'amore di Maddalena, una vita da comune mortale. Cosa c'è di meglio della normalità, quando il tuo futuro si presenta come un futuro di dolore e sofferenza? Che male può fare una persona come Tiberio? C'è in lui il "male"? Nei termini del destino, di quello che deve fare Dario, di quello che deve essere, sì! Se tornare alla vita normale, significa non essere il Cancro.
E ti dirò, Tiberio aveva un brutto odore fin dall'inizio. Sarà che io non mi fido della gente troppo perfetta! E rabbrividisco - provo disgusto - di fronte alla gentilezza che certi uomini mostrano nei confronti dei bambini - perché c'è gentilezza e gentilezza.

Sembra proprio che tutti sappiano tranne Dario: Serse, Iro, la sottoscritta!
Resta da capire, nel prossimo capitolo, se Dario crederà alle parole di Iro o si alzerò indignato gridando un "tu menti! Non è possibile!"

Recensore Master
21/12/15, ore 14:37

Accidenti che bel capitolo!
Serse, come il re di Persia, è un peronaggio che sommerge, toglie il fiato. Ricorda un po' Guilty, il maestro di Ikki, ma è più possente, più letale. E' un Cavaliere d'Argento, ma la sua presenza opacizzerebbe un Santo d'Oro.
Il suo colpo segreto è crudele, non uccide con eleganza e pulizia: fa a pezzi. Letteralmente.
E' un re, un dittatore. Il suo regno ha una sola legge: la sua. Chi la rispetta avrà salva la vita, chi vi si oppone conoscerà la sua punizione. Niente ira o rabbia per Serse. Solo fastidio: il fastidio di dover ripulire il suo palazzo dall'immondizia.
Serse chiama come testimone del suo castigo, la Giustizia, la stessa Giustizia che Dario imparerà a servire e a venerare.

Dario si addestra a padroneggiare il cosmo del Cancro in un un mondo dove Serse sembra quasi un diamante di rettitudine: ammettiamolo, cosa ha fatto Serse se non punire dei traditori, che hanno attentato alla sua vita? Certo, il modo è stato cruento, ma il senso non cambia. Sono altri i mostri che si nascondono dalle parti dell'Etna.

Adoro le tue descrizioni. Di solito le bypasso, perché mi annoiano, ma il modo ricercato in cui presenti i dettagli, le rendono degli accessori che aggiungono alla storia un giro di perle, o per essere in tema, una cintura di teschi.

Dario sembra sempre fuori posto. Con sua madre, in Sicilia, in Grecia. Era un orfano ancor prima di esser abbandonato, con uno spiraglio di luce in una donna - sua nonna - che ha fatto parte della sua vita come un ricordo.
E' una caratterizzazione curata quella che stai dando a Deathmask: non ci sono sbavature, cose che ti fanno storcere il naso. Lo leggo e penso: "sì, sì. E' proprio andata così."

Dario e Aprhodite che il canon e non li affianca come amici, amanti, compagni d'arme...
In questo primo incontro che tu hai descritto ho percepito quell'affinità data dall'opposizione, quell'essere attirato dal proprio contrario. Dario guarda ad Aprhodite come a ciò che lui non potrà mai essere: la purezza di una bellezza angelica, la spensieratezza di chi può giocare con un cane, il potere di dare la vita, di far nascere fiori dalla gramigna. Almeno qui... poi sappiamo, che come lo stesso Dario rammenta, il celeste si è tramutato nel torbido blu.

E poi c'è Shura, il Cavaliere. Quello che ti tira fuori quello che tu hai cercato di nascondere con tutto te stesso, quello che ti fa arrabbiare, perché sei come tu non potrai mai essere, ma in un modo diverso rispetto ad Aphrodite.
 

Recensore Master
08/10/15, ore 15:15

Sìsì.
Il tuo stile di scrittura così "figurativo" - oserei dire - mi ha letteramente conquistata *__*
Questo perché sebbene il testo sia pieno di figure retoriche, queste sono immagini dirette e non arzigogolate. Riescono ad arrivarmi dritte in testa e io non rischio di perdermi nel tentativo di capire cosa tu intenda dire - come a volte mi è capitato con altri scritti, famosi e non.
Apprezzo questa cascata di immagini.

Nell'infanzia di Dario ci sono due donne: una che lo ama, sempre presente; l'altra sfuggevole. Ma la madre è la madre. Questo rapporto a tre dove una donna c'è, ma potrebbe anche non esserci (le nonne per quanto siano preziose sono un dono che pochi possono avere) e l'altra non c'è, ma ci dovrebbe essere.
E qui... com'è giusto ... il complesso di Edipo striscia.

Il primo incontro di Dario con la morte è scritto meravigliosamente. Sei riuscita a trasmettere angoscia e dolore avvalendoti solo di una sequenza di frasi brevi, ma molto evocative. Voglio dire... perché sprecare un sacco di parole e descrizioni quando una manciata di parole giuste basta e avanza?

C'è questo vuoto che va riempito e pur di non sentirlo Dario accetta di farsi insultare, picchiare... tutto è meglio, fuorché il vuoto.

Assolutamente meravigliosa l'immagine di Deathmask che viene fuori dalla tua storia: una delle migliori caratterizzazioni che abbia mai letto qui dentro.

Recensore Master
01/10/15, ore 19:56

Mi piace la voce che hai dato a Deathmask e mi piace il tuo stile, nel complesso. Io mi annoio moltissimo a leggere le descrizioni perché nove volte su dieci riflettono l'autocompiacimento dello scrittore quindi ben vengano le storie come la tua. Pulita. Anche se associare l'aggettivo pulito a una storia su Deathmask è un controsenso.
Hai optato per uno stile particolare, che carica notevolmente l'immagine di Deathmask. Molte figure retoriche. Un linguaggio diretto - che asfalta, oserei dire.
Leggerò anche i prossimi capitoli - con i miei tempi biblici, sorry :( - perché una storia su Deathmask, quando è scritta bene, non può sfuggirmi.
Intanto, ti faccio i complimenti per questo interessante prologo.
E.

Recensore Master
11/07/15, ore 15:23

E io che mi illudevo di vedere un capitolo un po' più allegro dopo l'ultimo! Povera illusa, non imparo mai xD
Dopo il colpo di veder ricomparire la madre di Dario, devo dire che la reazione del ragazzino non mi ha stupito più di tanto. Il suo è un rifiuto abbastanza legittimo e disgustato della donna che dovrebbe chiamare mamma ma che in realtà non sente più tale dopo tutto quello che è successo. Certo, i suoi pensieri a limite tra un complesso di Edipo irrisolto e l'incesto mi hanno lasciata un po' perplessa....... Ma visto il "lavoro" della donna e lo schifo che lui prova per lei....ok....diciamo che posso capire la tua scelta.
Per il resto, mi dispiace per la donna che mi ha fatto compassione sin dall'altro capitolo....che le succederà? Ora Elvira e Vincenzo si prendono cura di lei...e poi?
Mi dispiace che questo tenga Dario lontano da Elvira, che era uno dei pochissimi punti di riferimento sani per lui.
Serse e la sua ramanzina sui sentimenti....ci mancava un "caring is not advantage" alla Mycroft e poi apposto 😂
Il discorso di Don Avido è stato calzante, il fondo Serse spreme Dario senza ripagarlo del tutto, sottoponendolo ad addestramenti, a stress e senza dimostrargli il sano affetto che un ragazzino della sua età dovrebbe sperimentare. Marx pensavo di non vederlo più dopo gli esami...e invece no! Salta fuori di nuovo! Ma ci stava il paragone, quindi...nessun problema.
È bello vedere quanto Dario sia rapito dalla figura elegante di Agata quando suona il violino! A quando un'evoluzione seria di questa ship? A quando un po' di sano fluff? Se ci sarà mai il fluff tra questi due, visto il background di Dario....
Lei che suona sulla tomba della mamma....che tristezza.
Lui che incontra lo spirito della nonna....che angoscia.
E lei che gli dice che se non si vedranno più sarà solo colpa sua 😭 povero Dario 😭
Ypnos e Thanatos che saltano fuori ogni tanto giocando a scacchi e Shaka nel sogno di Dario e ancora il Vuoto che incombe....chissà....
Al prossimo aggiornamento, di qualsiasi storia si tratti!
Con affetto,
lady dreamer

Recensore Master
25/06/15, ore 16:31

Che angoscia.
E non venirmi a dire "Che mondo sarebbe senza psicodrammi?"
Non volevo credere che fosse la mamma di Dario! Ne avevo avuto lo spettrale sentore, poi mi sono detta che non fosse possibile, che fosse una che le assomigliava, ma poi continuava a parlare del suo bambino, era per forza lei. Allora ho ripiegato su un'altra spiegazione, visto che non riuscivo a capacitarmi che fosse vero, così ho pensato che fosse un incubo... un'altra illusione. Invece no. è drammaticamente vero.
Lei è sempre stata una figura negativa e fonte di dolori per Dario...ma vederla ridotta così.... E adesso?
Riavvolgiamo un attimo il nastro...
Quello all'inizio è un sogno, vero?
Agata e Dario sono dei teneroni <3 lei che dice di non volere un banco troppo grande e gli domanda perché non riesce a scappare più spesso dalla spettrale dimora di Serse.... E lui che la bacia teneramente! Che amori! Li shippo! Non c'è niente da fare, peccato che temo non ci possa essere lieto fine per loro.... Serse incombe all'orizzonte minaccioso come un dragone arrabbiato.
Ma dai! Capisco l'addestramento, capisco il divieto di andare al villaggio - per quanto mi dispiaccia - ma insomma, pure a lavorare nelle zolfare lo manda?? Per un attimo mi sono vista Verga e Pirandello davanti a chiedermi il conto della mia malcelata non predilezione per loro!
Non puoi farmi questi colpi bassi!
Veniamo alla parte centrale del capitolo... con i nostri simpatici fratelli Thanatos e Hypnos... e madamigella Notte.
Apriamo una parentesi meno seria... ma lo sai che il battibecco di T e H mi ha ricordato per un attimo il clima di tesa distensione delle discussioni di Sherlock e Mycroft? Ahahahah dai, riconoscilo! Un po' è vero!
E per un attimo Dario sembrava la versione molto più inquieta ed agitata di John... Ok, devo piantarla.
Chiusa parentesi.
Il clima onirico e inquietante dell'esperienza che Dario vive è descritto molto bene, Thanatos e sue ninfe/amanti e Hypnos con la sua spettrale sposa sono del resto la gente che tutti vorrebbero incontrare nei sogni più rosei, non è vero?
Dicono do avergli portato aiuto, di aver reso possibili le sue gesta finora, di averlo sorretto, ma... sono troppo inquietanti per essere rassicuranti.
E Dario di cose inquietanti ne sa qualcosa, non a caso è il prossimo cavaliere del Cancro. La canzone composta dalla dea Notte si rivela essere terribilmente veritiera e per questo ulteriormente destabilizzante per il povero Dario. Il ragazzino è alla ricerca, come direbbe Battiato, "di un centro di gravità permanente" ma... Elvira e Agata sono rare come un miraggio all'orizzonte, Serse è rasserenante come un serpente velenoso e le sabbie mobili del suo stesso inconscio non si rivelano più stabili...
I discorsi di H e T sono stati interessanti, così come la diversa caratterizzazione dei due, che emerge chiaramente sia dai loro gesti che dalle loro parole... H è mellifluo, inganna mentre ti seduce. T è freddo e maledettamente sincero. La Notte mi ha stupito... è dolce con Dario, lo salva dal Vuoto. Che cos'è questo Vuoto che tormenta il nostro aspirante cavaliere?
Alla prossima puntata fanciulla!
Sperando in un capitolo dall'atmosfera un po' più distensiva!

la tua affezionata,
lady dreamer.


ps Il latino ti sta dando alla testa! xD
Comunque la citazione del VI dell'Eneide è magnifica! Io ti promuovo! :)

Recensore Master

Salve fanciulla! Mi avevi detto di leggere il capitolo con calma, di prendermi tutto il tempo che mi serviva e di non stressarmi. Ma non potevo non leggerlo! Ero troppo curiosa!!
Le pagine sono volate sullo schermo del telefono! Immergermi nel tuo stile elaborato e spesso icastico è stato un sollievo, dopo lo strazio di oggi,e in generale di quest'ultimo periodo, con lo studio. Ce ne fossero di più di autori che si esauriscono pur di caratterizzare bene e in modo coerente i personaggi come sai fare tu, dando ad ognuno l'opportuno spazio per manifestare, con abili pennellate, la propria natura!
Trovo bellissimo il titolo del capitolo e delle sue sezioni, e la spiegazione che ne dà Dario è superba. Mi è sembrato di essere lì, in piena notte, affianco a lui, a guardare la luna, a interrogarsi se lo aspetta il plenilunio o l'oscurità di un cielo senza luna. E ci vede l'orecchino della sua amata nonna, in quello spicchio di luna che non sa decifrare, e questa è di per sè un'immagine bellissima.
É del resto ben fatto l'implicito paragone tra Elvira, che Dario chiama "la mia dama" e Serse, che continua a guardare come un re, e non come un padre. Una regalità del tutto diversa da quella di Elvira, composta nell'esporre i suoi dispiaceri, intrepida e insieme assennata paladina del suo popolo oppresso. Mi ha colpito il paragone con Didone, sai? Ho trovato superflua la specificazione esplicita che Dario fa circa l'assenza di attrazione sessuale nei confronti della donna. Anzi, devo dire che ho scosso appena il capo e sorriso, pensando che evidentemente tu debba aver deciso di metterlo temendo qualsiasi traintendimento.
Trovo che Elvira sia una Didone molto più razionale e meno impulsiva dell'originale di Virgilio, di cui mi permane in testa l'immagine di lei presa dal furor quasi come una baccante, per l'abbandono di Enea. Ma la nostra Elvira - Didone è ancora quella devota alla memoria di Sicheo, assisa nella sua regalità di regina dolente e irraggiungibile. Dario del resto vede in lei questo modello di donna positivo, l'ideale prosecuzione della figura della nonna. Vorrebbe che lei non fosse più triste, e che gli voglia bene e gli dimostri affetto e tenerezza... Perché potrà anche essere il futuro cavaliere del cancro, ma é ancora un ragazzino bisognoso di affetto. Mi ha fatto così tanta tenerezza Dario questa volta!! Sarà perché si vede come un Enea sgangherato e senza speranze, che non sa quale sia il volere dei fati da dover realizzare...
Sa solo che Serse vuole renderlo un guerriero invincibile, che non tema la morte ma la padroneggi. Che non si leghi ad Elvira ed agata, che sogni una normalità dolce e rassicurante di casa, ma che gli bastino lo spettrale maniero e il campo di addestramento. Che non ci sia niente di più importante del fato scritto nelle stelle che compongono la costellazione del cancro.
Beffardo è del resto il tono di Serse mentre ironizza sulle fragilità di Dario, il tono di chi non concede ad un ragazzino una vita normale, votandolo al sacrificio e alla rinuncia.
Death mask è un titolo pesante da portare....e Dario non è ancora pronto.
Cosa succederà al nostro piccolo anti eroe?
Che combineranno quei simpaticoni che hanno portato il clima da guerra fredda nel paesino?
Che fine ha fatto il fratello di Elvira?
Che cosa nasconde il violinista sull'oceano, anzi, sul mare della costiera amalfitana, il nostro Syrrienton?
Che cosa porterà il tenero Dario per conquistare l'armatura del cancro?
ci sono ancora testimoni da interrogare, prove da esaminare, nelle prossime puntate di Vogag...ehm...no.... Di "Io figlio dell'inferno". XD
A presto cara :)
Per me è sempre un piacere sostenerti nella stesura delle storie e leggerti quando le pubblichi!! Al prossimo fandom! xD
Con affetto,
lady dreamer

Recensore Master
13/06/15, ore 19:49

Cavolo che capitolo lungo e denso di fatti!

Partiamo dall'inizio, e se mi scuserai colgo la palla al balzo per fare alcune precisazioni in merito alle tue risposte. la prima delle quali è che non è stata un'idea geniale commentare a caldo i primi due capitoli, specie con il pranzo in forno da controllare e ricontrollare (ho il timer rotto).
Io credo che una storia sia come una pietanza. Un sugo. L'autore è il cuoco, il lettore l'assaggiatore finale. Il lettore non può e non deve dire in alcun modo quali ingredienti il cuoco debba o non debba usare. La ricetta è la sua. E l'abstract è una sorta di menu, dove il cuoco - se questi è corretto e spunta le note giuste - ci dice cosa troveremo in tavola. Sugo con le cipolle. Salsicce. Puré. E così via. L'assaggiatore non può dire al cuoco che ha usato la cipolla, il pomodoro ed il basilico, ma se ha esagerato col sale, se ha cotto troppo la cipolla o se il pomodoro era troppo liquido. Per i suoi gusti, ovvio; ma anche oggettivamente, ché a volte scappa un po' di sale in più o ci distraiamo e la cipolla si annerisce in un batter d'occhio.

Il tuo abstract, in questo, è di una sincerità e di una trasparenza che quasi commuovono. Che tu ricerchi uno stile meno discorsivo, con poche pennellate di parlato, e più epico, se mi passi il termine, si vede subito.
Il registro lessicale è un po' ampolloso, vero. E personalmente non amo una penna troppo ricercata.
MA.
Non hai delle pericolose cadute di stile ("E questo cos'è?" "Il guilderdone per aver accoppato quel tizio") che farebbero crollare tutta l'impalcatura come un castello di carte. Anzi. Possiamo dire che giochi al rilancio, in un certo senso.
E il taglio che dai al registro lessicale cambia di capitolo in capitolo. Nel primo, sta parlando un ubriaco. Nel secondo, un uomo che rivive con asprezza, disincanto e disillusione la sua infanzia, i momenti solari e dorati (quelli con nonna Clara) e quelli meno belli (con mammà Milena).
In questo, c'è un ragazzo che deve sudarsi la sua armatura. Un ragazzo che tocca con mano qualcosa che dovrebbe far tremare i polsi al solo pensiero. Un ragazzo che si confronta in un rapporto di amore ed odio con un padre adottivo per necessità che lo è andato a cercare. Perché ha visto in lui non qualcosa di buono, ma qualcosa. Sic et simpliciter (tu mi concedi, nevvero?)

Serse è un guerriero. Uno che non fa sconti. E anche ammesso che Dario fosse uscito dai suoi, di lombi, non credo che sarebbe stato meno severo. Anzi.
E a questo proposito, Serse mi ha ricordato il capo della Lega degli Assassini che appare nei fumetti di Batman, e anche la vestizione di Dario ricorda da vicino l'arrivo di Bruce Wayne a Nanda Parbat così come ce la descrive il film di Nolan, Batman Begins.

E sì, all'entrata in scena di Serse sono scattati una miriade di campanelli. Inutile, da classicista Dario, Ciro e Serse sono facce note, ma ti assicuro che credo al fatto che la scelta del nome sia stata dettata dal profumo d'oriente che si respira in questo capitolo (altrimenti, visto che sei precisa, avresti chiamato Serse, Cambise.). Anche se siamo sull'Etna, stiamo pur sempre parlando dei Sasanidi, mica di Gerione di Agrigento!

Ho apprezzato la scelta dell'uso del termine 'tiranno' per definire Serse (per il quale avrei apprezzato una versione più filologica del suo nome; ma non farci caso, sono una rompiballe), che racchiude in sé sia il concetto di monarchia in quanto tale, ché quello più negativo di assolutista e anche un po' spregevole. D'altro canto, Serse non è un sovrano illuminato. È un guerriero.

Ho apprezzato più l'entrata in scena di Shura, che quella di Aphrodite, ma qui sono smaccatamente di parte. Vedo il Capricorno e non capisco più niente, stile gatto che osserva un cardellino grassoccio avvicinarsi a lui. E sì, continuerò a seguire questa storia in cui un povero ragazzo sputa sangue per ottenere la sua armatura. Che lo lascerà sul più bello e quando più lui ne avrà bisogno, ma sono dettagli...

Insomma, alla fine della fiera (!!!), prendi questo mio commento come quello di chi dice "Uhm. A me non è che piaccia piaccia il sugo coi piselli... tuttavia, non è che me ne daresti un altro piatto?". Penso non ci sia commento migliore, per un cuoco, no?

Alla prossima!

Recensore Master
13/06/15, ore 13:11

Ci sono alcune cose in questo capitolo che mi lasciano perplessa. Incongruenze ed anacronismi che la qui presente vecchiettina non ha fatto a meno di cogliere.
Mi spiego.
Se Milena è una primipara (una donna che è al suo primo parto) e se la cava con un travaglio di sei, sette ore, è una donna fortunata. Dico sul serio.
Se un'ostetrica taglia il cordone ombellicale di Dario, significa che Dario nasce in ospedale (è quella la palazzina scrostata del centro storico o è la casa in cui abitano Clara e Milena - nomi molto nordici per la Sicilia.). E se questo è la norma, oggigiorno, non era così nel 1968, quando erano molti i figli che nascevano ancora in casa. Specie nel Mezzogiorno.

Ma tralasciando queste due 'libertà d'autore' (o scelte stilistiche, se più ti aggrada), mi ha stupito in positivo il complesso di Edipo di Dario per sua madre. Porca miseria! Siamo abituati a pensare a Hyoga quando si parla di complesso di Edipo irrisolto (lui e quel surgelato che si ostina a chiamare Mama); vedere Mask in questo ruolo, quello del figlio che ama la proprioa mammina cara (cit.) è stato straniante, ma avvincente. Hai descritto benissimo i sentimenti di un bambino non voluto, che si ostina a farsi amare da chi non lo ama. Perché non può amarlo. Non me la sento di odiare Milena, di vedere in lei la cattiva come ci suggerisce Dario. Ci sono donne che non riescono ad amare i figli. Una crisi di rigetto, se così si può dire. Ma sono costrette a portarseli appresso. Perché non hanno i soldi per rivolgersi alla mammana che sistema tutto con un ferro da calza e via (l'IVG ancora non c'era). O perché non hanno un altro posto dove andare. E allora li abbandonano, appena possono. Perché magari ci hanno creduto davvero, perché magari hanno pensato 'Massì, ce la faccio', oppure hanno retto fino a quando è stato loro possibile.

Hai messo a nudo il brutto dell'essere umano. Sì, forse ad una lettura superficiale potrebbe emergere che sei stata un po' troppo di parte. Ma non è il tuo punto di vista, nossignore. È quello di Dario. E se c'è qualcuno che ha il diritto di sentirsi deluso, ferito, incazzato con Milena, beh quello è lui.

Recensore Master
13/06/15, ore 12:33

Bonjour!!
Ho adocchiato questa storia tra le aggiornate e visto il no9me del protagonista ho deciso di dare un'occhiata.

Sono sincera, il linguaggio da romanzo pulp non mi fa impazzire. È una cosa personale, non riesco a fare mio questo genere di taglio. Alcune immagini sono molto belle e bucano lo schermo, se mi passi la metafora.

Tipo: 

Fa schifosamente caldo.
Il sole non vuole saperne di tramontare.
È appiccicato sotto la pancia dell’orizzonte marcio , come una zecca sotto l’ombelico di un vecchio.


Ci credi che l'ho sentito?
Ho sentito il caldo e la pelle che pizzica quando ti alzi e fuori è mattina presto (magari sei al mare, ad Agosto) e fa fresco che quasi ci speri che resti così tutto il giorno? Sai quando ti godi un attimo di pace prima che il mondo torni a trasformarsi in un forno? Ecco. 

Insomma, riesci a toccare i tasti giusti, anche se, se posso essere sincera, a volte la penna mi sembra un po' troppo carica. Non riesco a capire se questo ridondare sia dovuto alla natura di questo specifico capitolo (insomma, quando fa caldo il cervello già di suo evapora e frigge allo stesso tempo, ci si mette pure il nostro Mask con una sonora scolata di Nero d'Avola, può la sua essere una descrizione lucida? Certo che no!!) o se sia proprio lo stile che hai deciso di dare a tutta la storia (sì, lo so, citarmi Baudelaire potrebbe essere un indizio, me ne rendo conto). Fatto sta che mi hai incuriosito. Il passato di Mask. Mi stai invitando ad addentrarmi nella tana del granchio, tra gli scogli. Invito che accetto con gioia. Però, se non ti spiace, porto un frizzantino bianco e ghiacciato. Col caldo che fa in questi giorni, ci vuole.
 

Recensore Master
17/01/15, ore 16:40

Periodo di interrogazioni per tutti, vedo! Non sono stata solo io ad esaurirmi per fare le interrogazioni a scuola, ma anche Dario!
Le riflessioni sulla poesia di Pascoli sono state interessanti e la presentazione del lato più privato della dama di granito, la nostra Elvira. L'alternarsi dei vari momenti che servono a Dario per cogliere la situazione, e collegare le varie tessere del puzzle è ben costruito. La fotografia con Elvira e il marito, il dialogo tra la gente del villaggio che parla dell'incidente di Ottavio e dell'operazione di Sabina. E poi il dialogo con la bimba spettro che gli dà il bracciale da dare alla mamma che lui ancora non sa chi sia. L'espediente di Eos, e "noi siamo l'aurora" è bellissimo :)
Un capitolo complessivamente abbastanza triste, come avevi preannunciato. Tra Syrrenton alle prese con suo padre, Elvira e il padre di Agata che devono vedersela con Don Avido....
Però c'è stato qualche sprazzo di comicità, con Dario che compra un regalo per Elvira per farle una sorpresa per il suo compleanno e poi lei prima gli dà uno schiaffo e poi gli dà un bacio :)
Mi piace molto come hai delineato in questi capitoli il rapporto tra Dario e Elvira. Lei è una figura positiva per lui, che non va a sostituire la nonna ovviamente, però colma un pochino il vuoto... e Agata, beh, anche lei sai che mi piace molto :) La sinfonia che sta componendo la rende misteriosa... anche se un po' mi avevi raccontato, non vedo l'ora di leggerne di più...
Quindi, ci vediamo alla prossima su questi schermi!
Continua così :)


lady dreamer

Recensore Master

Pare proprio che quest'anno debba recensirti in piena notte!
Coincidenze a parte, visto che ero sveglia a guardare Merlin mi sono detta tra un episodio e l'altro di leggere la tua storia, considerato che mi incuriosiva troppo vedere Dario a scuola!
E poi Agata, che carina dai! Sono troppo contenta che finalmente la possiamo vedere! Mi piace tanto lei, e lo sai! E poi da quando hai aggiunto che suona il violino l'ho apprezzata sempre di più, come sai mi ricorda in questo Sherlock xD Ma tornando a questo di fandom, e a Dario - Death Mask, beh, in questo capitolo se la passa decisamente meglio, non c'è paragone!
I suoi battibecchi con Elvira sono uno spasso!!
Ho già detto che adoro Elvira? La adoro :)
E mi scuso pubblicamente per aver insinuato la ship tra lei e Serse, ok, è campata in aria, lo ammetto.
Per il resto, è uno spasso l'incontro del terzo tipo sotto gli alberi di agrumi! Ce lo vedo proprio lui che in incognito se ne va in giro per il villaggio e poi va a cibarsi illecitamente dei mandarini che trova in giro!
E poi a scuola!! Il fantomatico compito sulla guerra del Peloponneso!! Beh, però dai, Dariuccio non è poi così ignorante, alla fine qualcosina sapeva, un cinque lo recupera. Non mi sento di biasimarlo perché non studia, non è in una condizione normale, poveretto, c'ha quel pazzo di Serse e l'addestramento disumano che deve fare per diventare cavaliere. C'ha già le sue gatte da pelare, non ci si può seriamente aspettare che ottenga risultati eccellenti a scuola!
E poi... noto un barlume di gelosia per Agata quando lei suona con Syrrenton!! Ahahahahah, forse sono ancora io che voglio vedere cose che non ci sono... (che non ci sono ancora magari!)
Oggi capitolo classicista, ho notato! Guerra del Peloponneso con tanto di Pericle, Alcibiade, Nicia e tutti gli altri... Volevo citato Tucidide, però, eh!
E poi Omero!!! Che bello il discorso che fanno sulla sua presunta e leggendaria cecità che comporta che lui possa vedere al di là e tratteggiare il mito. Una riflessione molto interessante e poetica! Ho apprezzato! Sai che bello se glielo facevi leggere in greco con gli accenti e la metrica?? Dico sul serio, sarebbe stato fantastico!! Vabbè dai, sarebbe piaciuto solo a me, ho capito. xD
Ma capitolo scolastico, in fondo.
Vuoi farmi del male e ricordarmi che tra due giorni inizia di nuovo la scuola?? Ok, dai, eri in buonafede, non hai aspettato a pubblicare questo capitolo per tormentarmi, ma ora che mi sono resa tragicamente conto del conto alla rovescia per la scuola tragicamente vicino allo zero, mi ritiro nel silenzio. Buonanotte, mia cara! Alla prossima!

lady dreamer

Recensore Master
01/01/15, ore 06:08

La mia prima recensione dell'anno è per te, non ti senti emozionata?
La mia prima recensione dell'anno, alle sei meno dieci del primo gennaio 2015, non ti senti ancora più emozionata?
Beh, se te lo stai chiedendo, no, non sono andata a dormire, e si, progetto di non farlo, stiamo ancora qui a giocare a carte, e in una pausa mi sono detta che era il momento di recensirti, uno perché era quello che mi stavo approssimando a fare mentre aspettavo la banda qui, due perché avendo letto il capitolo era il caso di recensire prima di dimenticarsi i particolari, che ho notato!!!!
Insomma, "amaranto" nelle prime righe, ed Elvira che chiama Dario "dolcezza", come faccio a non recensire adesso, alle sei meno dieci, anzi meno cinque, ora che controllo?
Comunque, a parte gli scleri, il capitolo, insomma, questa prima parte che hai postato, a me è piaciuto molto, anche se è terribilmente deprimente. Insomma, tutta questa depressione l'ultimo dell'anno, carissima Martina, potevi risparmiare noi povere anime! E invece no, della serie "dovete soffrire anche se è il 31" .... e va bene! Soffriamo. Accettiamo di soffrire con il povero Dario. Perché insomma, un po' di umana comprensione ce l'abbiamo ancora, pur dopo assatanate partite a Monopoli e Risiko, e sarà anche solo per solidarietà di segno zodiacale, ma mi dispiace davvero per il povero Death. é ovvio che un trauma come quello che lui ha subito non si può smaltire semplicemente dall'oggi al domani, e quindi secondo me hai fatto bene a spiegare e analizzare la cosa come hai fatto. Ottima scelta, davvero. e hai messo angoscia anche a me, anche se era il 31 e mi aspettava il cenone.
E poi... Elvira è un mito.
La adoro già!! Già una che risponde così a quel piccolo screanzato pazzo di Death è da ammirare, e poi sapendo quello che le è successo nella sua vita, ancora di più. è una donna forte che sa il fatto suo. E ha spirito.
Ma... un dubbio sorge spontaneo. Non mi avevi accennato a niente del genere... ma... non vorrai mica suggerire una ship tra lei e Serse??!
Perché da come lui parla ammirato di lei alla fine, e quasi la difende nonostante lei sia contro di lui sostanzialmente come rappresentante del paese, sembra proprio che l'ammiri... e sai com'è la mia mente da fangirl... mi sembrano davvero shippabili.
Anzi, è ufficiale.
Shippo Elvira e Serse insieme!!!!
Non ci avevi pensato??
Comunque, pretendo uno spin off su loro due! Ce li vedo troppo!
Se non sei d'accordo, pensaci, magari è un risvolto a cui non avevi pensato, presa come sei dall'elaborazione del passato disastrato di queste povere anime dei cavalieri - "che mondo sarebbe senza psicodrammi?" sempre e comunque - che non ti sei resa conto di questo risvolto """""tenero""""" - tutte le virgolette perché non riesco bene a conciliare la tenerezza con Serse, ma vabbè - insomma, comunque, se proprio non riesci ad essere d'accordo, concedimi le attenuanti generiche del caso.
E anche quelle specifiche, tipo che non ho dormito, e fatti una risata.
Ma no dai, pensaci, io li shipperei anche se avessi dormito!!

Detto ciò, mi rendo conto di aver sclerato abbastanza, quindi ti lascio.
Sono onorata dei ringraziamenti a fine pagina, sai che è un piacere supportarti. Al prossimo aggiornamento!!!
E ancora buon anno!
Che il 2015 porti tanta ispirazione poetica per la scrittura - di fanfiction e non!

la tua cara,
lady dreamer

Recensore Veterano

Come spettro diafano sorto dalla tua palude stinfalide, ecco che riappaio in tutto il mio orrore, mia cara Marig! Ho un po' di tempo per leggere e recensire, e non intendo sprecarne nemmeno una stilla. Si parte!

Dall'inizio fino al risveglio di Dario nella vasca di marmo.
Non c'è che dire: il nostro finto salvatore, il malvagio predatore della palude, ci ha messo poco a mangiare la foglia e a scoprire che Dario era a conoscenza della verità. Ne ha fatto le spese il povero Iro, decapitato e dato in pasto a quei piccoli uccelli immondi (i cuccioli degli uccelli stinfalidi?). Mi è piaciuta molto la sequenza della giara nera e del suo macabro contenuto, condito da quell'inquietante messaggio. Mi ha dato l'idea dell'avvertimento mafioso, che ben si sposa con questa Sicilia arcana, segreta e sotterranea in cui questa storia è ambientata.
E che dire della mefitica palude? Opprimente, oscura, claustrofobica, maleodorante, infarcita di sinistri resti umani ed abitata dai temibili e mostruosi volatili? E' un incubo, il parto di una mente malata.
Ed ora che Dario si è svegliato in questo luogo opulento e diametralmente opposto che succederà?

La resa dei conti con Arsace.
Questo Cavaliere della Palude (mi chiedo se avesse ancora un'armatura, viste le empietà di cui si è macchiato) ci si rivela come mostro della peggior specie. Non solo crudele e assassino, ma viscido stupratore di bambini indifesi e terrorizzati. Peccato per lui che stavolta si sia trovato di fronte un mostro più forte di lui. Non peggiore, perché almeno la pedofilia, da quel che sappiamo, non è nelle corde di DeathMask, ma sicuramente più potente. Ed è stato proprio lui, Arsace, a risvegliare col terrore quel terribile uccisore di genti sopito in Dario e che Serse stava attendendo. Lui, con la sua vigliaccheria, con il suo luridume, ha forse dato i natali al più spietato fra i Cavalieri della Quarta Casa.
O non è finita qui? O c'è dell'altro ancora pronto a contaminare lo spirito di Dario?
Io proseguo!

La fine.
Ed il Tiranno, come immaginavo, comincia finalmente ad intravedere i frutti che sperava di veder crescere dai semi piantati nell'anima del suo allievo. Uno sterminatore è nato, e Cariddi non può che compiacersene, offrendo finalmente per ricompensa elogi anziché insulti.
Nonché un presente natalizio sicuamente in tema col personaggio! U___U

Ed eccoci qui, sono giunto alla conclusione del capitolo. Come al solito eccezionale, scritto con quel tuo stile prosa/poesia che non mi stancherò mai di ammirare. Ora non mi resta che attendere la prosecuzione, ritornando a svanire così come sono riapparso. Ma stai tranquilla Marig cara: presto o tardi io ritorno. Sempre.
(Certo che ne sparo di vaccate, eh?)

A presto carissima, un bacio! ^____^

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