Io sono sopravissuta, per la tua gioia! Anche perchè sinceramente non era un componimento nè brutto nè scritto male, quindi non c'è stato nessun problema.
Dunque, Hidan è un sadico che non mi piace particolarmente ma penso ugualmente sia stato caratterizzato in maniera interessante e unica, data la sua fissazione per la religione, il sadismo e il dolore che vuole infliggere per Jashin, il suo Dio.
Quello che posso dirti è che il tuo scritto è semplice, non banale in quanto rappresenta una sorta di momento mancante della storia di Hidan (ormai sepolto e quindi presumibilmente morto) che abbandona la sua casa, di cui noi non sappiamo niente.
Ho sempre pensato comunque che il suo pallino della religione sarebbe comunque centrato qualcosa con la sua fuga e tutto il casino non poteva che essere stato causato o comunque argomentato da lui, una testa calda per eccellenza.
La questione con gli atei è argomentata in maniera sufficientemente buona, dato che questo componimento è breve e si basa su un determinato numero di parole da stendere e buttare giù: la loro lotta e l'incomprensione reciproca porta Hidan ad andare dritto per la sua strada, a rinnegare la sua patria e seguire se stesso... insomma, buona cosa se preferisci fare di testa tua e sei abbastanza forte ma dopotutto Hidan non è chiunque.
Comunque, mi è piaciuta perché mette sul piatto argomenti interessanti con parole precise e buone, che io ho apprezzato sinceramente e infine un plauso allo stile che hai scelto ma attenzione con la punteggiatura: dopo le vocative (cioè dopo che si pronuncia un determinato nome) si mette la virgola.
Ma non è niente, era solo un consiglio per migliorare l'italiano e niente più... ti saluto!