Sto rileggendo questa storia per la seconda volta in questa giornata.
L'ho divorata proprio in questo pomeriggio, appena prima di iniziare i compiti, ed è stata una cosa fulminea. Me ne sono innamorata subito, voglio dire.
Lisa, non so perché non mi sia mai messa a leggere qualcosa di tuo prima, proprio non lo so, ma ora sono qui e rimango con la bocca aperta a mezz'aria e questa sensazione di... Vita?, addosso. è come se, mentre leggevo, tu mi avessi ritagliato una particolare incisione nell'anima.
Parliamone. I tuoi dettagli. Che c'infili dovunque, anche dove forse non ti aspetteresti mai. Ed eppure, eccolo lì, qualcosa - un'immagine, un suono, un colore, qualsiasi cosa che possa sembrare superflua - eccola lì, che ti si appicca addosso con tutta la sua drammatica e necessaria esistenza. Probabilmente già lo sai, cosa io penso dei dettagli, intendo, ma lo ripeto (già che sono una persona ridondante di mio): sono quelli il fusto della storia. Sono i dettagli che ti rimangono addosso, che ti fanno esplorare quella che potresti chiamare verità, ma anche vita, o semplicemente infinito. Poi, certo, bisogna essere in grado di vederli e descriverli e riempirli di un'anima. Non è cosa comune. Non mi succede spesso, voglio dire. Per dirti, ultimamente ho una fissa per Jack Kerouac, che è uno scrittore stranissimo, a volte quasi potrei odiarlo forse, ed eppure non faccio che innamorarmene di più. Ha questa capacità di raccontarti una vita in ogni qualsiasi dettaglio. E poi ci sei tu, che fai l'esatta cosa, riempiendo tutto con il tuo speciale modo di vedere.
Le tende caffè. La mano - la mano. Mi sono innamorata di quella mano (che fumava, questo sì che è geniale, una mano che fuma). Questo andamento... No, non ridondante, ma più che altro a onde di raccontare questa storia. Vai avanti, torni indietro, vai avanti, torni indietro e poi... e poi non te ne accorgi quasi, ma se arrivata sulla sponda opposta, sei partita dall'America e sei arrivata in Francia. Toh, guarda.
E volevo dirti che potrei rileggere questa storia ogni giorno e non credo che mi stuferei mai. L'ho letta, tutta la cura che ci hai messo, tutta l'anima - sì, mi rendo conto di aver usato la parola anima un incredibile numero di volte, in questa recensione, ma è questo che sei tu, per me, un'anima che mi racconta la vita.
E se la scrittura non fa questo... e vedi, può farlo in qualsiasi modo, parlando di vita grezza, e siamo nel realismo, o inventando storie, e ci caliamo nel fantasy, ma è sempre vita, e c'è modo e modo di trattarla... la tua mi entra dentro. Io sono una persona di natura pigra, ho un continuo bisogno di stimoli che non smetto mai di cercare, e tu sei un vulcano di spunti e idee. Non credo che mi fermerò qui a leggerti. Magari non mi farò viva per un po' (la scuola quest'anno mi vuole un po' male, sai, ruba un bel po' di tempo, ma non potrei aspettarmi nulla di diverso dall'anno della maturità). Ma mi risentirai, e spero anche in altre vie.
Sono felice di averti letta. Una frase finale mi ha fatto venire un dubbio, ovvero che questa storia sia - forse completamente, forse parzialmente - autobiografica. Ma poi ho pensato che non ha così tanta importanza, quello che volevi trasmettermi è arrivato ed è vita vera, forse l'hai vissuta tu, e io la vivo ora, leggendoti, anche se non sulla mia pelle ma nella mia parte profonda e che non posso toccare. Tu arrivi fin lì.
Sei bella.
E sai a cosa mi riferisco. Un vero abbraccio,
Elly :') |