Ciao! Incuriosita dall'originale presentazione della tua storia, ho deciso di leggerla. Più che storia, preciso nel dire, la definirei come... una "Proesia" - prosa poetica. Non mi riferisco alla brevità, ma dal contenuto introspettivo, semplice ma delicato, lieve come la discesa di un luccichio della rugiada accompagnato dai raggi diretti del Sole.
Mi è piaciuta molto. Ho immaginato la scena: un ritaglio di sentimento nel mentre si osserva, con amarezza, la pioggia pronta per precipitare al suolo... così, come pozzanghere, si raccolgono tutti i pensieri per poi... trasformarsi in aria. Beh, tu, i pensieri, gli hai fermati: gli hai fermati con la scrittura.
Mi permetto di farti una critica: come punteggiatura e grammatica va bene, rende, ma la prima frase: "Il rumore della pioggia è semplicemente lo scontrarsi con il suolo di una goccia d'acqua dopo chilometri e chilometri di caduta" l'avrei preferita poetizzata un po' di più. Forse sarà per il lessico poco affinato, la scelta di scrivere "rumore" quando avresti, magari - azzardo ipotesi - potuto cercare sinonimi più cacofonici e meno didascalici... Comunque questa è solamente la mia impressione... In fondo, nel complesso, mi è piaciuta :-)
Maga Nausica Furibonda |