Mia cara Nede, (permettimi di chiamarti cara perché credo che, dietro le tue storie e il tuo nickname, si nasconda una persona dalla grande sensibilità e con un grande amore per la scrittura).
Non credo che le parole possano rispecchiare appieno quanto io sia sorpreso di questo tuo gesto. Credimi, lo dico con il cuore, non mi dovevi nulla. Sapere che la storia che ti ho dedicato ti piacesse era per me una ricompensa sufficiente. Questo ulteriore (immeritato) premio mi ha colpito nel profondo. Pertanto, come prima cosa, permettimi di ringraziarti con profondo affetto e gratitudine. E scusami se non ho ancora risposto alla tua bellissima recensione che mi hai lasciato sulla mia (ma io credo sia più giusto dire tua visto che è dedicata a te) storia. Ho avuto molti impegni in questi giorni, ma questo tuo dono mi ha lenito ogni stanchezza. Credimi, risponderò il prima possibile.
Cercherò di analizzare la storia nella maniera più oggettiva possibile. Non mi sarà facile, perché ogni singola sillaba di questa storia, per il semplice fatto di essere dedicata a me, mi sembra magnifica. Ti chiedo perdono fin da ora se sembrerò un po' freddo nell'analisi ma è il mio modo di fare. Sappi però che mentre scrivo sento una grande sensazione di contentezza nel petto. Grazie.
Partiamo dalla tematica: mi è piaciuta. Sei riuscita a sorprendermi perché hai preso un'idea diciamo abbastanza scontata e l'hai plasmata in maniera originale con la fuga della cyborg. Una fuga che io mi vedo benissimo. Sarebbe da lei, ancora troppo confusa e sorpresa da tutto quello che è successo in così poco tempo, reagire così. Senza parole, senza perdere tempo, ma con un gesto secco e deciso: fuggire. Isolarsi dalla folla e dalla confusione, da lei sempre odiati, e rifugiarsi nella solitudine, per cercare di mettere assieme i propri pensieri come un artigiano farebbe con i propri strumenti. E' una cyborg molto diversa, ma allo stesso tempo molto simile, da quella che siamo abituati a vedere: indecisa e confusa. Cerca di comprendere quale sia il suo destino ma non ci riesce. Divisa tra il suo desiderio di una vita normale e il suo orgoglio che le urla che il suo posto è affianco a suo fratello. Che non c'è speranza lì per lei, che si sta solo facendo umiliare per nulla. Una scelta che sarebbe stata dolorosa in entrambi i casi la confonde e le impedisce di ragionare in maniera lucida. L'arrivo di Crilin la mette, all'inizio, ancora più in difficoltà. Ma sarà proprio la gestualità del guerriero (la presa della mano, il guardarsi negli occhi) a farle capire come poter convivere con la speranza e l'orgoglio. Come poter scegliere senza dover sacrificare una componente essenziale di sé. Crilin mi è piaciuto. Serio, pacato, convinto di conoscere la donna che ha di fronte fino in fondo. Lui non vuole lei a tutti i costi. Vuole la verità. Il perché l'ha abbandonato sull'altare. Si fa delle domande (e credo sia inevitabile in quel caso), si chiede se forse non ha sbagliato a leggere i pensieri e i sentimenti dell'androide. E' molto umano e 'vivo' se mi consenti di usare questo termine, perché non è una macchietta che agisce secondo gli stereotipi di questi personaggi (Vegeta collerico ed arrogante, Goku mangione, stupido ed ingenuo ecc...) ma è dotato di un'anima propria. Pensa ed agisce muovendosi secondo le circostanze, senza perdere il suo carattere. E' una cosa meravigliosa da vedere in una storia. Non è una caratteristica che noti subito. E' un qualcosa che vedi appena, in maniera sfumata. Lo comprendi quando leggendo riesci a vederlo perfettamente con l'occhio interiore della mente e non è più, in quel luogo, un semplice disegno di carta o su schermo. E' un corpo di carne, nervi, sangue ed ossa che si muove ed agisce con una propria personalità. Ma la cosa più incredibile è che tu sei riuscita a fare tutto questo con un linguaggio semplice, pulito e scorrevole. Libero da arabeschi o da infarinature barocche che sono sì piacevoli da vedere, ma permettono anche di confondere le idee al lettore. Affrontare un argomento in maniera errata o non convincente coprendola con mille contorte deviazioni di pensiero che lasciano, se usate con eccessiva foga, il lettore confuso ed irritato dallo sforzo. Sono cose utili, ma spesso permettono a chi scrive di nascondere le proprie pecche. Tu, invece, con il linguaggio semplice, hai mostrato, a mio avviso, molto di te. Forse mi sbaglierò, e se così fosse ti prego di scusarmi, ma credo che tu sia dotata di una buona immaginazione e di una grande sensibilità. Perché riesci ad immedesimarti bene con queste persone immaginarie, mettendoci dentro un pizzico di te (come facciamo tutti del resto) ma senza snaturarli. Dimostrando una buona capacità di immedesimazione.
Ho solo un piccolo appunto da farti notare. Mi duole ammetterlo ma penso che sia giusto dirlo. Hai parlato di un prete nella storia, non hai specificato di quale religione ma credo si tratti di un prete cristiano. Se così non fosse allora non ho niente da aggiungere, ma se invece quel prete l'hai inserito, molto probabilmente a causa della nostra cultura italiana fortemente cristianizzata, allora mi permetto di aggiungere una cosa: non voglio mettermi a discutere di tradizioni o religioni (non è il luogo), ma temo che hai commesso un errore, seppur piccolo. In Giappone, paese dove è ambientato questo manga seppur in una maniera molto fantasiosa, il cristianesimo è una porzione importante della comunità credente (qualcosa come il 10 o il 15%) quindi, se nelle nostre storie riguardanti Dragon Ball, inseriamo matrimoni fatti con rito cristiano non c'è problema. Basta ipotizzare che quelle persone sono cristiane e il gioco è fatto. Purtroppo l'unico su cui non si può usare questo giochetto è proprio Crilin. Su C18 non ci sono problemi (non si sa nulla di lei, ma dal poco che si sa della sua storia dubito che si sia battezza o cose del genere xD), ma Crilin è un ex-monaco. Uno che ha rinnegato il proprio credo e ha abbandonato il proprio ordine, ma dubito che abbia abbandonato anche le credenze e le tradizioni degli Shaolin (non so come si scrive perdonami xD). Ora, con questo non voglio mica dirti che dovevi mettere dentro descrizioni di un matrimonio secondo gli usi di quella o di questa religione (qui scriviamo fanfiction, non romanzi o saggi). Sarebbe folle da parte mia pensare anche solo per un secondo uno che si documenta di tutto punto solo per scrivere una storia. Però ho pensato che fosse giusto fartelo notare. Non prenderla come una critica o come una segnalazione di un errore. Quanto più come un appunto. Una scritta ai margini.
Anche questa recensione è finita. Credimi: non potrò dimenticare questo tuo gesto. Un regalo che mi mette di nuovo in debito con te e che tenterò un giorno di assolvere. Per ora ti lascio con un grazie che viene dal profondo del mio cuore. Non è facile colpirmi dal punto di vista dei sentimenti, ma tu ci sei riuscita. Spero di poter aver l'onore, d'ora in avanti, di poterti considerare mia amica di corrispondenza.
Un grande saluto.
Giambo |