Ho un problema (grosso): così come nella vita di tutti i giorni, davanti a qualcosa di particolarmente toccante, mi mancano le parole, quando mi imbatto in una storia che mi emoziona mi si bloccano le falangi. È un problema non soltanto perchè, di primo acchito, fisso lo schermo chiedendomi come e con quali parole commentare, ma anche (anzi, soprattutto) perchè mi piacerebbe moltissimo restituire un briciolo di quel che l’autore mi ha regalato, ma gli apprezzamenti, per quanto sperticati, non potranno mai ricompensare un racconto che ti lascia con gli occhi lucidi e il cuore gonfio.
Questa storia è una perla di rara bellezza e dire che ne sono innamorata è troppo poco. L’ho letta, riletta, sentita, vista con i miei occhi. È un (capo)lavoro tridimensionale, che puoi vivere da ogni angolazione.
Potrei soffermarmi sulla sapienza e la meticolosità con cui hai costruito il parallelismo tra passato e presente, sulla magnificenza della figura di Natasha e del modo in cui è descritta, sull’inestimabile delicatezza con cui i sentimenti sono…Scolpiti, dipinti, plasmati? La cosa straordinaria è che vengono solo suggeriti, attraverso silenzi, immagini, ricordi, ma risultano comunque molto più nitidi e densi di quelli detti esplicitamente o gridati. Sono arrivata all’ultima riga con il fiato mozzo e, al termine, ero attonita (ma con questi personaggi, con quest’autrice e con questa canzone non poteva che esser questo l’effetto).
Questa storia è bella, bellissima, è perfetta nelle descrizioni (magistrali, come al solito) e nelle caratterizzazioni, ma quello che più mi preme farti sapere è che mi ha emozionata profondamente e che un qualsiasi aggettivo positivo non è adatto (o meglio, non basta) a qualificarla, perché ci sono tanti lavori di cui riconosco il valore, ma non tutti mi lasciano qualcosa di così forte e così bello dentro; pertanto, ribadisco che è magnifica, inserisco tra i preferiti e mi prostro ai tuoi piedi, ma in realtà vorrei fare molto, molto di più (e spero d’esser riuscita a rendere almeno vagamente l’idea, perchè meriti di sapere quello che la tua penna è capace di suscitare).
Grazie, di vero cuore.

Mi è piaciuta davvero tanto questa piccola storia, è ricca di sentimento ed è riuscita a coinvolgermi fino in fondo per quanto una one shot possa fare. Ogni parola è piena di amore e di cura, scommetto anche quelli che hai impiegato per scriverla. La posizione che ha Coulson in questa storia è, sì, indispensabile, ma ha pressoché un ruolo materno che sinceramente adoro! Lui ha sempre avuto una posizione di questo tipo in tutte le missioni, ogni suo comportamento. Le poche battute che si scambiano sono concise e romantiche, pochi scambi di parole ma così incredibilmente adatte. È davvero bello il contesto e la descrizione delle emozioni provate da Clint è davvero sensazionale: credibile e palpabile. Il commento sulla pioggia è fantastico e ad effetto; davvero molto brava! Scrivi molto bene, mipiace molto! Complimenti ancora! Baci Erika