Recensioni per
For the Sake of the Rain
di Johnee

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
15/10/13, ore 00:26

Ritorno a farmi viva nei panni di recensore.. sì, direi che sia decisamente il caso. Ho ricominciato ME3, e in qualche modo l'ho sentito molto più vicino che nelle volte precedenti. Me lo sono visto sempre accanto come un amico vero, pronto a cercare di tirare su Shepard in un qualche modo, probabilmente troppo goffo e sbagliando le parole da dire. E poi niente, l'ho visto attaccare il nome della mia Shepard sulla parete, lui, tra tutti gli altri che restavano e il mio cuore è quasi esploso per tutta quella tenerezza.
Ora mi proponi un modo per farmi riflettere su questo personaggio che per ignoranza ho sempre visto in lontananza, troppo concentrata su altre cose.
È bello come l'acqua sia malleabile e trovi così tanti collegamenti diversi in Mass effect, specialmente nelle riflessioni che porta. È un elemento che si presenta spesso, sempre mutevole, e si rispecchia anche delle diverse fanfiction. Mi ha colpito l'impatto visivo della pioggia su Pragia, la sua potenza, di come un elemento piccolo quanto una goccia d'acqua sia capace di avventarsi contro una costruzione effimera e col tempo impossessarsene.
Garrus lo vedo proprio come un personaggio che era da sempre qualcuno di non comune, infilato in un luogo troppo comune. Cos'era, in Mass Effect? Aveva la disillusione davanti agli occhi, quella realtà gli vestiva male, era troppo stretta e da lì a poco si sarebbe definitivamente sgualcita. Poi arriva Shepard, che lo prende e lo porta con sè, lo mette nella condizione di esprimersi e di essere finalmente chi è.
Mi rendo conto che so maledettamente poco di lui, non mi sono mai soffermata come si deve su questo turian.
Quando poi Shepard muore, lui deve sentirsi svuotato di qualcosa. Non ha più chi lo ha liberato dall'oppressione di giorni su giorni che probabilmente erano stati vuoti, deve sentirsi per forza smarrito, come tutti gli altri del resto.
Qui ci rtroviamo di fronte a lui, due anni dopo il disastro, mentre in qualche modo cerca di riparare qualcosa che non ha mai funzionato. Ha deciso di scrollarsi di dosso l'insicurezza, ha scelto di compiere qualcosa per non tornare a soffocare tra mura soffocanti e imbottite di leggi.
Quale posto migliore di Omega per far rivivere con malinconia la giustizia? Una giustizia nuova, sua, che segue macchinazioni e idee personali ma che lo fanno diventare Archangel.
La nota distrutta della sua voce, la sua ironia appena velata, al suo incontro su Omega con Shepard è stata una delle cose che mi ha colpito maggiormente, non me lo sarei aspettata dopo tutto quello che era riuscito a diventare, anche solo per se stesso.
Ho trovato questa flashfic particolarmente intensa, è ricca di immagini e di atmosfere, riesce a far immaginare sue aspetti totalmente incongruenti come una necessità dolorosa. Ho visto le strade di Omega diventare lucide di pioggia, immaginando i riflessi contro il terreno dei neon. Ho potuto immaginare tutto questo e sentirne davvero il bisogno. Soltanto pensare quanto possa portare via l'acqua da un luogo è incredibile, vedrei i bassifondi fumosi di Omega venire invasi dal temporale e sono certa che l'acqua si porterebbe via tutta la polvere e il marcio.
Garrus probabilmente deve sentirsi proprio come Omega, aggrappato alle sue stesse leggi che gli permettono di restare in piedi, giusto un altro po'.
Grazie per questa fanfiction, è incredibile quanto si possa scavare a fondo soltanto grazie a poche righe.
"Sognatori, bevete tutto il diluvio: vi state prosciugando"

Rucola

Recensore Veterano
14/10/13, ore 07:42

L'acqua è qualcosa di meraviglioso. E' una sorta di miracolo ed è piena di significati profondi e contrastanti. Puoi associarla alla vita e alla rigenerazione, ma anche alla morte. Puoi associarla alla fertilità, ma anche alla distruzione, alla purificazione e alla contaminazione, alla purezza e all'amore terreno.
Trattandosi di Garrus e dei suoi bianchi e neri, il richiamo all'acqua è perfetto.
Non so in quale preciso momento lo ritrai, ma a me è venuto spontaneo immaginarlo all'inizio del suo soggiorno su Omega, quando il ricordo di Shepard è ancora vivido e quando non si è trasformato in qualcosa di tangibile. Immagino Archangel ancora senza la squadra che formerà in seguito, pieno di ricordi e di dubbi sui quali non vuole riflettere.
Ma potrebbe anche essere dopo. Dopo che ha perso tutti i compagni. E allora ci sarebbe ancora più disperazione in lui.
Non ha nessuna importanza, ovviamente.
E' molto toccante questo attimo brevissimo in cui lo ritrai e so che non trovo bella questa one shot solo perché stai parlando di lui, di Garrus, ma perché alla fine della lettura resta un'emozione intensa che mi continua ad accompagnare. Ed è questo il massimo che si può richiedere ad un qualsiasi scritto.

Recensore Veterano
13/10/13, ore 17:34

Ho paura di recensire questa one-shot, davvero.
Ho paura perchè non ho intenzione di banalizzare un pensiero così complesso, qualcosa che sei riuscita ad esprimere con efficacia in poche righe.
Tutto si svolge nell'arco di qualche secondo... C'è Garrus, l'occhio appoggiato al mirino, un colpo che parte, un cadavere che stramazza al suolo. Recupera il casco e lo indossa, quasi a voler dire "missione compiuta". Ed è in quel momento che subentrano i pensieri... perchè una volta compiuto un passo, sai che ce ne sono altri cento da compiere, e non è sempre facile imbracciare di nuovo il fucile e lanciarsi verso lo step successivo, non quando c'è un enorme vuoto dentro di te che preme e chiede udienza di continuo, mettendoti nella condizione di andare alla costante ricerca di una dannata motivazione.
E anche quando pensi di averla trovata, questa motivazione, nuove domande sorgono all'orizzonte... è la motivazione giusta?
Lui crede profondamente in quello che fa, si fida del suo senso della giustizia, ma alla fine della giornata ha bisogno della pioggia. Perchè? Ce lo chiediamo noi e se lo chiede lui, ma semplicemente... è questo ciò di cui si ha bisogno. Dopo aver compiuto uno sforzo, una missione, un percorso difficile, ognuno di noi ha bisogno di riposare, di sciacquare via tutto ciò che è diventato parte di noi nel frattempo, impregnando la nostra pelle. Non si esce illesi da nulla, neanche dalla più nobile delle azioni.
Lo chiamano Archangel... un paladino della giustizia, che non se ne fa nulla di una scrivania allo C-Sec, eppure quella scrivania l'avrebbe protetto. L'avrebbe salvato dal sudiciume di Omega, dalla ricerca costante di qualcosa che sfugge, dalla continua esposizione al pericolo. Ma sarebbe rimasto in quel grigiore che lui tanto disprezza perchè, forse, non lo comprende.
Immagino un Garrus che per tanti mesi ha vissuto sulla nave di Shepard, sviluppando un profondo legame con questa figura che, romance o meno, l'ha cambiato. Gli ha dato un'armatura, gli ha dato un fucile e gli ha insegnato a capire chi è e cosa può diventare... Poi, la notizia della sua morte. Come fai a non provare smarrimento, quando la persona che ti ha illuminato il sentiero scompare all'improvviso? Allora o scegli di piangerti addosso, tornando alla tua vita di prima, chiudendo definitivamente quella parentesi... o ne apri un altra, decidendo di seguire gli ideali che sono sempre stati dentro di te, a qualunque costo. Se penso a un Garrus, al tuo Garrus, che aveva trovato in Lenore qualcosa di più che un semplice mentore e comandante, allora finisco per sentirla anche io la gola riarsa dalla polvere. Chiunque, probabilmente, avrebbe mandato tutto a quel paese per tornare alle origini... ma non lui. Come potrebbe? Sono convinta che ciò che si è prefissato di fare, in larga parte, può essere ricollegato a Shepard. Il suo personale modo di dire "anche se sei morta e non ci sei più tu ad occuparti di questa Galassia, io continuerò a farlo... per te".
Come mi diceva shadow_sea qualche giorno fa, leggendo le cose scritte dagli altri, inevitabilmente rivediamo noi stessi, le interpretiamo a modo nostro. Questo è solo il mio modesto e stupido modo di interpretare una figura che, tutto sommato, ancora adesso mi è in parte oscura... perchè di sicuro non ho perso tanto tempo a riflettere e ricamare sulle sue scelte (come invece ho fatto con l'altro signorino u.u). Però è un gran personaggio... non mi meraviglio che sia così popolare, è davvero ricco di sfaccettature, di angeli e demoni che lottano dentro di lui incessantemente, cose che ti spingono inevitabilmente a riflettere in ogni circostanza. E tu, come sempre, hai fatto un ottimo lavoro nel maneggiarlo (chi ha detto vassoio?)... qualcuno aveva dubbi? :P
Probabilmente ho davvero finito per banalizzare questa one-shot, ma credimi... mi è piaciuta davvero tanta. Intensa, profonda, che ti lascia con l'amaro in bocca come poche...
Un applauso palancofono (???) <3

Recensore Junior
13/10/13, ore 16:30

"Perchè lo fai?". La domanda che ogni soldato/militare/appartenente alle Forze dell'Ordine si sente rivolgere.
Qui troviamo Garrus porsi quella domanda, su Omega, nei panni di Archangel. Un momento di stacco dalla battaglia, e trovo tutti i suoi pensieri molto realistici, soprattutto per l'ambientazione in cui si ritrova a dover combattere contro una criminalità dilagante e priva di qualsiasi freno. Di contro, i suoi dubbi si infrangono con la sua vecchia vita nel C-Sec, dov'era costretto a seguire regole e procedure che gli stavano strette e impedivano a lui di fare il proprio lavoro.
Lottare per un'ideale è la cosa più difficile da fare. E' una strada che è costellata da continui schiaffi e certezze che crollano.
E, naturalmente, chi sta al di fuori dell'ambiente, pretende che tu dia il massimo, che punta i piedi se non ottiene la sua personale visione della Giustizia, o giudica il tuo operato in base al "sentito dire" e ti ride in faccia se gli rispondi che lo fai per rendere il Mondo(in questo caso la Galassia) un posto migliore.
Mi ricorda tanto la scena finale di "Black hawk Down", questa One Shot, dove uno dei due Marine chiede all'altro il motivo per cui continua ad andare avanti, a combattere. E l'altro risponde che lo fa per i suoi fratelli e che chi sta al di fuori non capirà mai il motivo per cui combattono. (Più o meno, così, non mi ricordo il dialogo vero e proprio).
"L'ovvio non si spiega, l'ovvio si dimostra." (cit.). Questa frase mi ha particolarmente colpito.
Concludo facendoti i miei complimenti per questa tua One Shot. Un grosso abbraccio, e a presto.
Nad.